La pianura era totalmente inondata dal sole. Quell'anno l'estate era particolarmente calda, e il cielo azzurro macchiato solo da qualche sprazzo di nuvola bianca.

Eric si sedette sulla base di un tronco mozzato a gambe incrociate, lasciando che un fresco venticello gli scompigliasse i capelli dorati .Chiuse gli occhi e provò ad immaginare come sarebbe stata la sua vita lontano da quella terra in cui era nato, lontano dalla piccola cittadina Beka, al sud di Gesräl .

Avrebbe voluto viaggiare , conoscere nuovi luoghi , ma sapeva che quello sarebbe rimasto soltanto un bel sogno, per nessuna ragione al mondo avrebbe lasciato da sola sua madre Leda, la sua unica famiglia , per un motivo così futile.

Per di più i tempi non erano dei migliori. 

Eric era consapevole che di li a poco anche Gesräl sarebbe stata investita dalla guerra, morte e distruzione seminata in tutto il loro mondo , spazzando via così tutto ciò che i poveri contadini, artigiani e mercanti avevano costruito a fatica con anni e anni di sacrifici.

Gesräl era una regione al quanto povera, abitata da lavoratori onesti, contadini che non avevano mai impugnato un arma nella loro vita.

Eric scosse la testa, se le truppe di Behor non fossero arrivate in fretta Gesräl sarebbe divenuta un altra macchia nera nelle mani di Gundhat il sanguinario , il nome con cui , eccedendo di megalomania , amava farsi chiamare. 

La guerra era iniziata ben vent'anni addietro, quando il giovane mago di nome Gundhat si avvicinò pericolosamente alle arti oscure, divenuto pazzo decise di aizzare un gruppo di Ribelli contro la regina Silhuana, che regnava con pace e armonia in tutto il mondo magico.

Durante l'assalto a palazzo reale, i Ribelli sconfissero l esercito della regina usando potenti incantesimi oscuri.

Mentre la battaglia imperversava , Gundhat approfittò per raggiungere la regina e con un gesto fulmineo le tagliò la gola.

Fiero dell orribile gesto , caricó il corpo inerme della donna e lo lanciò come un trofeo dal balcone della camera .

 

Allora si udì uno strano rumore, come se le urla della battaglia divenissero sorde . Ci furono secondi interminabili di silenzio.Buoni e cattivi rimasero inermi come statue. Il popolo della regina Silhuana, che si era lanciato in difesa insieme alle guardie reali, adesso piangevano la loro amata sovrana.

 

Da dietro un pesante drappo che copriva una finestra laterale, Behor, il figlio adolescente di Silhuana, aveva assistito a tutta la scena.

Il ragazzo era scosso da un forte tremore ma cercò con tutto se stesso di non singhiozzare .

Ripensò ai pochi attimi precedenti all arrivo del mostro. Sua madre gli aveva detto di essere consapevole del proprio destino e gli aveva parlato del Sogno di una veggente , in cui lei sarebbe morta e Behor avrebbe combattuto per salvare il mondo magico.Gundhat non doveva accorgersi della sua presenza per nessuna ragione, altrimenti l avrebbe ucciso.

Non gli importava niente di morire, ma non avrebbe ceduto, avrebbe combattuto con tutto se stesso per vendicare sua madre .