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Autore: Niley story    26/04/2014    25 recensioni
Martina Stoessel è una ragazza che sta sempre sulle sue e ha molta difficoltà a fare amicizia…questo suo carattere chiuso la spinge a comportarsi in maniera fredda e distaccata con tutti e aggressiva con chiunque la tratti male…per lei è una forma di difesa ma nessuno riesce a capirla neanche i suoi genitori…dopo l’ennesima presa a capelli con una compagna di classe i genitori di Martina decidono di spedirla in un collegio...Tini la trova un’ingiustizia e si convince sempre di più del fatto che nessuno potrà mai capirla…ma in questo collegio c’è un gruppo di ragazzi…un gruppo di ragazzi che sono davvero indisciplinati e sembrano “diversi” da tutti gli altri…una persona in particolare attirerà la sua attenzione…il loro capo clan…Jorge Blanco.
Questa ff la volevo dedicare a syontai che è sempre così disponibile e pronto a recensire le mie ff...sinceramente questa ff non mi convince molto e tempo che non piacerà a nessun ma se non piace la cancello almeno ci ho provato xD e va bhe...emm...niente basta zaoooo a tutte le Leonette/Jortini
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~~Scendo dal letto cercando di fare il minimo rumore per non svegliare Jorge, indosso i vestiti che sono sulla sedia, prendo il cellulare e mi dirigo verso la porta

Jorge: Martina dove vai?

Mi fermo di colpo e mi volto verso Jorge che si strofina gli occhi ancora assonnato

Martina: Io…vado a prendere qualcosa da bere
Jorge: Con i vestiti?
Martina: Emm…fa freddo

Scolla le spalle e ritorna a buttarsi sul letto, tiro un sospiro di sollievo ed esco fuori di casa. Fisso di nuovo lo schermo del mio cellulare mentre scendo le scale…non conosco questo numero e non ricordo di averlo mai visto. Alzo il capo e i miei occhi incrociano quelli di Pierre che è fuori al cancello che mi sorride; mi blocco di colpo. Deglutisco e poi riprendo a camminare

Martina: Che cosa ci fai qui?

Chiedo una volta aperto il cancello ma cerco di non farlo entrare

Pierre: Vedi Martina è molto semplice, tu sei la mia promessa sposa quindi o vieni con me immediatamente o dirò a tuo padre dove ti trovi e il povero Jorge verrà arrestato per rapimento di minore
Martina: Non mi ha rapito! Sono qui di mia volontà!
Pierre: Davvero? E il giudice ci crederà?

Lo guardo scioccata scuotendo il capo

Martina: Tu non stai dicendo sul serio
Pierre: Vuoi scommettere?
Martina: Ma insomma! Lasciami in pace

Sto per rientrare dentro ma lui mi afferra il polso

Pierre: Forse non mi sono spiegato Martina. Tu ora verrai via con me

Sto per aprire bocca ma vengo strattonata inidietro, Jorge adesso è davanti a me

Jorge: Forse non mi sono spiegato bene io. Ti devi togliere dalle palle

Jorge gli da un pugno facendolo cadere a terra, poi si getta su di lui e continua a colpirlo in faccia. Pierra cerca di muoversi, reagire, contrattaccare ma è tutto inutile Jorge non gli permette di fare nemmeno un movimento. Chiamo Jorge cercando di fermarlo ma lui non mi sente e continua a colpirlo

Martina: Jorge ti prego!!!

Ho paura, paura che possa succedere qualcosa a Jorge, paura che qualcuno possa vederci. Mi avvicino e cerco di tirare Jorge per la spalla, finalmente recupera la ragione e si allontana da Pierre alzandosi in piedi.

Jorge: Spero che questa volta tu abbia capito la lezione!

Pierre non si alza e fa fatica a muoversi, il sangue gli cola dal naso e dalla bocca e qualcosa mi dice che domani si sveglierà con un occhio nero

Martina: Dai andiamocene!

Tiro Jorge per il polso e quando arriviamo alla porta della nostra stanza lui la apre con rabbia

Jorge: MI DICI CHE CAVOLO TI È SALTATO IN MENTE?!
Martina: M-mi dispiace io…lui mi ha mandato un sms e ha detto che lo avrebbe detto a mio padre e…
Jorge: AAAH MA DAVVERO? E NON HAI PENSATO DI DIRLO A ME?!
Martina: I-io ero troppo nervosa e non…
Jorge: Martina lasciamo stare! Fa le valige muoviti
Martina: Le valige?
Jorge: Si le valige! Sa dove abitiamo non possiamo più stare qui

Vedo Jorge che si avvicina alla stanza di Matias, indossa ancora i pantaloni del pigiama ed è a dorso nudo.

Jorge: Matias…hey nanerottolo svegliati dai
Matias: Mmm…Jorge che succede?
Jorge: Ce ne dobbiamo andare alla svelta…mettiti qualcosa e il resto dei vestiti ficcali in una valigia si?
Matias: Okey va bene
Jorge: Bravo

Matias si strofina l’occhio destro e Jorge gli da un bacio sul capo per poi entrare nella nostra stanza; lo seguo in silenzio mentre lui prende le valige, le apre e le mette sul letto per infilarci tutto dentro

Martina: Jorge io non volevo…
Jorge: Cerca di collaborare e fa le valige!

È arrabbiato

Martina: Senti io posso capire perché tu sia…
Jorge: No Martina è questo il punto tu non capisci! Cosa sarebbe successo se io non ti avessi seguito?
Martina: I-io non lo so…
Jorge: Te lo dico io cosa sarebbe successo, ti avrebbe preso e portato via con la forza! Capisci?!

Chino il capo guardando il pavimento e sentento quel gran senso di colpa che ti viene quando fai qualcosa di sbagliato. Lo sento sospirare prima che si avvicini a me e mi cinga la vita

Jorge: Scricciolo…

Poggia la mano sotto al mio mento per consentirmi di guardarlo negli occhi

Jorge: Ho davvero bisogno che tu non mi nasconda niente perché se dovesse succederti qualcosa io non me lo perdonerei mai capisci?

Gli sorrido debolmente e annuisco per poi rispondere al dolce bacio che mi lascia sulle labbra

Jorge: Fa le valige si?
Martina: Si

Annuisco mentre lui si allontana e si veste, io prendo i miei vestiti dai mobili e li infilo in una valigia

Jorge: Matias! Hai fatto?
Matias: Si ma dove andiamo?
Jorge: All’aeroporto, ho chiamato un taxi, tra poco dovrebbe essere qui
Matias: Perché partiamo?
Jorge: Perché hanno scoperto dove siamo e non possiamo permettere che la polizia venga a prenderci, uno perché non sappiamo tu che fine puoi fare e due perché…perché onestamente non so cosa potrebbe succedere 
Matias annuisce e Jorge chiude la sua valigia

Jorge: Tini hai fatto?
Martina: Si aspetta l’album
Matias: Che album è?
Martina: Un album dove ci sono tutte foto nostre
Matias: Posso vederlo?
Martina: Si certo! Guarda qui…
Jorge: Tini! Matias! Siete seri?!

Entrambi voltiamo lo sguardo verso Jorge che ci guarda con un’espressione tra l’incredulo e il nervoso

Martina: Magari le vediamo un’altra volta
Matias: Si mi sa che è meglio
Jorge: DITE?! Dai muoviamoci!

Prende le valige e si dirige verso l’uscita, io prendo i due trolley e lo seguo, Matias dietro di me. Una volta giù aspettiamo qualche minuto che arrivi il taxi, l’aeroporto non è molto lontano ma sono le 4:35 e sto morendo di sonno.

Jorge: Martina…hey siamo arrivati

Solo ora mi rendo conto di essermi appisolata qualche minuto sulla spalla di Jorge e Matias mi ha seguito a ruota

Jorge: Andiamo

Io e Matias aspettiamo seduti sulle sedie mentre Jorge fa il check-in, l’aeroporto a quest’ora è quasi deserto, fa un po’ paura non lo nego

Jorge: Scricciolo…vieni? In aero potrai riposare

Annuisco e mi sollevo in piedi, avvolgo entrambe le braccia intorno al braccio destro di Jorge e Matias si mette dall’altro lato afferrandogli la mano sinistra. Una volta seduti in aero non ascolto neanche le parole del comandante anche perché parla in francese quindi è inutile, poggio il capo sulla spalla del mio ragazzo e chiudo gli occhi cadendo in un sonno profondo. Sento la voce di Jorge in lontananza, con non poca fatica sollevo il capo dalla sua spalla e cerco di aprire gli occhi non intenzionati a collaborare.

Jorge: Dai scricciolo siamo arrivati
Martina: Mmm…che ore sono?
Jorge: Sono le 14:10
Matias: Io ho fame…

Aprendo di poco gli occhi ancora con la vista sfocata vedo Matias sul sediolino di fronte al mio che si strofina l’occhio sinistro, poverino anche lui deve essere stanco, Jorge lo prende in braccio e afferra la mia mano sinistra, ci dirigiamo verso la navetta che porta all’interno dell’aeroporto per prendere i bagagli.

Martina: Ho il torcicollo
Jorge: Sfido chiunque a non avere il torcicollo dormendo su una sedia in aereo
Matias: Io perderei la sfida, guarda il mio collo fa le botte
Jorge: Reggiti in piedi nanerottolo

Usciamo fuori l’aeroporto e resto ferma a fissare l’enorme via vai di gente che va avanti e indietro, le insegne enormi dei negozi e dei locali, i cartelloni pubblicitari che si illuminano e palazzi altissimi

Martina: Ma dove siamo?
Jorge: Siamo a Las Vegas tesoro

Mi volto di scatto verso Jorge, in tutto quel casino non avevo neanche chiesto quale fosse la nostra meta

Martina: Come hai fatto a portare anche lui a Los angeles?
Jorge: Tempo fa chiesi a Ruggero di farmi un passaporto anche per lui e mandarmelo per posta…sapevo che ne avremmo avuto bisogno
Matias: Figo! E come mi chiamo?
Jorge: Ti chiami Nicolas Vargas e sei mio fratello
Matias: Figo
Jorge: Già
Martina: Adesso che facciamo?
Jorge: Su internet ho visto che dovrebbe esserci un hotel non molto lontano, posiamo le valige ci facciamo una dormita come si deve, una doccia e poi andiamo a cenare che ne dite?
Martina: Io ci sto
Matias: Posso prima mangiare un hot dog?
Jorge: Si, tieni vai a prenderlo aspettiamo qui

Jorge dà i soldi a Matias e lo guarda mentre si allontana ed entra nel negozio degli hot dog, io mi avvicino a Jorge cingendogli la vita e poggio il capo sul suo petto e chiudo gli occhi

Jorge: Hai ancora sonno scricciolo?

Lui mi scosta i capelli davanti al viso e mi da un bacio sul capo, io annuisco alle sue parole

Jorge: Non potremmo stare qui per molto…anche se ho la carta di credito di mia madre
Martina: Mmm…
Matias: Eccomi!
Jorge: Perfetto, andiamo…heyyy nano prendi il trolley
Matias: Va beneee ma smettila di chiamarmi nano
Jorge: No…nano

Matias sbuffa e incrocia le braccia per poi prendere il suo trolley. Ho i piedi distrutti mentre entriamo in un hotel a tre stelle. Sembra molto pulito e ordinato. Il parquet è marrone scuro e le mura sono di una tonalità chiara color tortora chiaro con dei disegni bianchi di segni geometrici, molto luminoso con diversi quadri che rappresentano i luoghi del posto. C’è anche un tappeto rosso sulle scale. Jorge parla in inglese con il concierge chiedendo una stanza e viene capito al volo, stanza numero 27, arriva un facchino che prende i nostri bagagli accompagnandoci fino alla stanza, Jorge gli dà la mancia e poi si avvicina alla porta per richiuderla

Matias: Finalmente un letto!

Matias si getta sull’unico letto singolo presente nella stanza mentre io mi piazzo su quello matrimoniale

Jorge: Scricciolo, mi lasci un po’ di spazio?

Rido per quello che le mie forze ancora mi consentono di fare e mi sposto un po’ in modo che lui possa stendersi accanto a me. Una volta stesosi mi attira a se facendomi poggiare il capo sul suo braccio sinistro e non c’è bisogno di dire altro cado immediatamente in un sonno profondo a causa della stanchezza e del della pesantezza alle gambe.

Jorge: Scricciolo…scricciolo svegliati
Martina: Mmm…

Sento un dolce profumo di colonia maschile e quando apro leggermente gli occhi vedo Jorge che mi sorride

Jorge: Su alzati

Mi da un bacio ditro l’orecchio per poi scendere sul collo e io richiudo gli occhi

Martina: Ti sei fatto la doccia?

Mugolo tra veglie e sogno

Jorge: Si…l’ha fatta anche Matias e ci siamo già cambiati, manchi solo tu
Martina: Mmm…no io non voglio
Jorge: Su, coraggio
Martina: No…

Mi volto dall’altra parte e mi metto il cuscino sul capo

Jorge: Va bene, te la sei cercata

Lo ignoro fino a quando non mi sento essere sollevata di peso e lancio un urlo

Martina: Jorgeeee rimettimi giù!
Jorge: Si si tranquilla non ti butto sotto la doccia con i vestiti…per ora

Dice facendomi poggiare i piedi a terra solo quando entriamo nel bagno e ci avviciniamo alla doccia

Jorge: ti ho portato anche la valigia qui così puoi scegliere cosa mettere

Mi da un bacio sulla guancia e si allontana

Jorge: Muoviti

Roteo gli occhi e sbuffo quando chiude la porta. Io volevo dormire! Dopo essermi asciugata indosso la mia camicia di jeans e i leggins grigi fatti a jeans, le convers nere e mi ravvivo i capelli. Decidiamo di non allontanarci troppo e ceniamo infatti nel ristorante dell’albergo.

Martina: Quanto tempo staremo qui?
Jorge: In realtà pensavo che potremmo andare via domani
Matias: Così presto?
Jorge: Ho parlato con Lodo prima di svegliarti, mi ha detto che tutti lì sentono la nostra mancanza e che mio padre sta impazzendo ha persino smesso di lavorare, è tutto il giorno al collegio a tenere sotto d’occhio sia lei che i ragazzi per vedere se comunicano con me
Martina: Per questo non ha risposto al telefono l’altro ieri?
Jorge: Esatto
Matias: Ma a che ora partiamo?
Jorge: Beh ho pensato che potremmo farlo dopo…

Jorge guarda la mia mano e d’istinto lo faccio anche io…il mio dito, l’anello…

Jorge: Sei d’accorodo?
Martina: S-si certo

Il suo tono di voce mi fa capire che ha dei dubbi come del resto anche io. Sarà la cosa giusta da fare? Metteremo davvero fine ai litigi della nostra famiglia?

Matias: Hey guardate! Siete in televisione!

Sia io che Jorge ci voltiamo di scatto verso lo schermo appesa alla parte e al telogiornale appaiono le nostre foto

Jorge: Wow…tuo padre starà davvero impazzendo

Scrollo le spalle

Martina: Se l’è cercata lui!

Pensare a mio padre mi fa rabbia…se non fosse stato per lui…se solo avesse provato ad ascoltarmi, a lasciarmi spiegare se solo…se solo avesse avuto un po’ più di considerazione per il mio pensiero e i miei sentimenti adesso non saremo qui. Mi viene da ridere, mi aveva addirittura promessa in sposa a un francesino…è la mia vita non la sua, non può scegliere per me e pretendere che io obbedisca, spero che un giorno lo capirà.
È buio, la luce è spenta e io sono nel letto a fissare il soffitto.

Jorge: Scricciolo?
Martina: Mhm?
Jorge: Non riesci a dormire?

Mi si avvicina e mi da un bacio sulla spalla destra per poi posarvi il capo

Jorge: Dimmi a cosa stai pensando
Martina: Al fatto che…vorrei che potessimo vivere normalmente la nostra storia, con i nostri amici e senza preoccuparci della nostra famiglia o…essere costretti ad usare

Jorge: Hey ascolta…

Si alza e si poggia col petto sul mio per stare su di me

Jorge: Io voglio renderti felice, voglio che tu sia felice che non ti senta costretta a fare nulla io voglio che…
Martina: Jorge no aspetta! Non pensare che mi stai costringendo a fare qualcosa che non voglio

Dico posando le dita della mano destra sulle sue labbra

Martina: Io ti amo e…anche se ho parecchi dubbi e parecchie incertezze, tu sei una sicurezza. Io ti amo davvero
Jorge: Lo so ma…
Martina: Niente ma…ti amo
Jorge: Anche io

Avvolgo le braccia intorno al suo collo e lo bacio, immediatamente lui ricambia avvolgendo le braccia intorno alla mia vita per sollevarmi un po’ dal letto. La sua lingua come al solito si fa largo in un territorio che ormai conosce alla perfezione, lui poggia il peso sul mio corpo e le mie dita affondano nella sua folta capigliatura come a cercare di avvicinarlo più a me

Matias: Hey io ho gli occhi chiusi ma ci sento e siamo in una stanza tutti e tre. Smettetela con le scene a luci rosse

Io e Jorge ridiamo l’uno sulle labbra dell’altro e poi ci voltiamo verso Matias

Jorge: Nanerottolo impiccione
Martina: Non è che sei geloso?
Matias: Ma che!? Sogna donna e poi sai quante ragazze ho io ai miei piedi?

Jorge si alza e si avvicina al suo letto, Matias non se ne accorge perché è di spalle

Jorge: Non di quello…magari sei geloso perché vuoi un po’ di affetto!!!

Lo solleva di peso prendendolo per i fianchi e poggiando il suo stomaco sulla spalla, Matias continua ad urlare di metterlo giù e Jorge lo getta come un sacco di patate sul nostro letto

Matias: Ma che fai?

Jorge torna a letto e solleva le coperte per far venire Matias sotto con noi

Jorge: Dai vieni

Matias obbedisce e si mette in messo a noi poggiando il capo sull’addome di Jorge e abbracciandolo, sorrido e mi avvicino anche io mettendo la testa sulla spalla, Jorge mi stringe col braccio sinistro mentre col destro stringe Matias.
16:25 questa è l’ora precisa segnata dall’orologio dell’aeroporto. Stiamo per tonare a Buenos Aires e questo mi rende nervosa. Dovremo affrontare i nostri genitori, rivedere i nostri amici e questo mi rende super felice. Come prenderanno questa situazione? Scopriremo perché i nostri genitori ce l’hanno tanto tra loro? Riusciranno ad accantonare le loro avversità per noi?

Jorge: Scricciolo?
Martina: Hey
Jorge: Andiamo!

Matias è vicino a Jorge con il suo trolley e io li raggiungo

Jorge: Sarà un lungo viaggio lo sai? Potrai dormire di nuovo
Matias: Io lo farò sicuramente
Jorge: Su di te non avevo dubbi

Questa volta non mi addormento subito al contrario, mi muovo incomoda sul sedile, la voce del comandate è inglese ma successivamente in spagnolo. Sorrido finalmente risento la mia amata lingua! Non è facile essere circondata da persone che parlano una lingua diversa dalla mia.

Jorge: Perché sorridi?
Martina: Mi fa strano riuscire a sentire di nuovo la nostra lingua
Jorge. Allora mando un sms a Lodo di parlare in francese appena ci vediamo eh?
Martina: Non ti permettere!!!

Gli do un colpo sul braccio ridendo e lui con me. Durante il volo leggo una rivista, compriamo un muffin a testa, ascolto musica e quando Matias si addormenta ne approfittiamo per baciarci, scambiarci effusioni fino a quando non ci addormentiamo anche noi. Sono le 5:30 quando arriviamo all’aeroporto di Buenos Aires e finalmente mi sento circondata da argentini persone con il quale POSSO COMUNICARE!

Martina: Hai detto a Lodo che stiamo arrivando?
Jorge: No, voglio fargli una sorpresa! Farà la pazza quando ci vedrà
Martina: Si lo credo anche io!

Avvolgo le braccia intorno al girovita di Jorge e lo stringo mentre ci dirigiamo a prendere i bagagli, poi ci dirigiamo verso l’uscita

Xxx: Scusi…

Qualcuno afferra il polso di Jorge facendolo voltare e con lui ci voltiamo anche io e Matias. Merda! È un poliziotto. Lui e Jorge restano a fissarsi per qualche secondo e io sento il cuore morirmi in gola

Polizotto: Jorge Blanco…è LUI!!! JORGE BLANCO È QUI!
Martina: NO!!!!

Urlo quando qualcuno mi afferra per dietro allontanandomi da Jorge, quel poliziotto invece afferra il braccio di Jorge, insieme ad un altro e lo ammanettano

Martina: JORGE!!!
Matias: LASCIATELO! LASCIATELO STARE!!!!
Jorge: Calmi, state calmi!
Polizotto2: Fate silenzio, tutto quello che direte può essere usato contro te Blanco, sei accusato di rapimento
Martina: LUI NON MI HA RAPITA!
Poliziotto3: Silenzio signorina
Martina: Lasciatelo!!!

Urlo invano, nessuno mi ascolta, le mie parole volano al vento come le lacrime che scendono dal mio viso…






Ta daaaaaaaaaaaaa eee siamo rrivate quasi alla fine...finale contento o finale inacsinato? Eh boh...io non parlo lol
Ma vi è sembrato che mancasse un pezzo? o.o cosa hanno fatto i nostri Jortini dalle 7:00 che si sono svegliati alle 16:25 che sono arrivati all'aeroporto di Las Vegas? *-*
Misteroooooooooo....finalmente sono ttornati a Buenos Aires anche se con un componente in più maaaa....proprio alla fine della loro fuga d'amore che sembrava perfettamente riuscita ecco che una delle loro più grandi paure diventa realtà....cosa succederà nell'ultimo capitolo???
Ora a parte questo ho anche iniziato una nuova storia Jortini (E a questo punto voi dite nooooo Jortini?! Ma davvero?! Assurdo! Eh si sono una ragazza molto originale lol) il titolo della storia è "Sono complicata. Avremo un'amore complicato -Jortini" da notare il titolo corto eh...e ho già visto che ho 13 recensioni tra cui la maggior parte appartegono alle persone che mi hanno già seguito in questa storia *-* (Tra l'altro ho già scritto anche il secondo e il terzo capitolo di questa storia ma sto valutando se postare adesso o aspettare di far finire questa per faveli leggere lol)
Per questo io vi voglio ringraziare davvero con il cuore non posso spiegarci quanto sia bello e quanto mi rende felice ciò che scrivete ma soprattutto il fatto che continuiate a seguirmi, davvero siete eccezzionali e io vi adoro <3
Un bacio a tutte voi e grazie di esserci sempre! <3 

   
 
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