Everything you touch surely dies *
“Cas … Cas, CAS!” .
Dean scuoteva l’altro uomo che in preda a spasimi tremava , caduto dalla poltrona,sul pavimento del salotto.
Le mani di Cas arpionavano il pavimento, in cerca di un appiglio , la testa era scossa da fremiti .
“CASTIEL!” urlò un’altra volta Dean.
Castiel spalancò gli occhi , grandi per la paura, afferrando ancora tremante , il braccio di Dean .”
“Ei, tutto bene ,amico?” chiese Dean, senza smettere di squadrarlo spaventato.
Cas annuì , abbassando lo sguardo.
Ma Dean sapeva che mentiva. E anche Cas.
Avrebbe voluto confortarlo, alleviare il suo dolore, avrebbe voluto esserne capace.
Il senso di inutilità e di angoscia : Dean Winchester li conosceva fin troppo bene.
Allungò la mano verso il viso di Castiel, ma poi la ritrasse subito, facendola ricadere sulla spalla.
“Ci facciamo una birra?” propose sorridendo.
“ Sono le cinque di mattina Dean” rispose , poi proseguì “ e tu ti sei appena ripreso”
“ Oh Cas, da qualche parte nel mondo sono le 8 e io sono Dean Winchester.” e , facendogli l’occhiolino , si avviò verso il frigorifero, tirando fuori due birre .
Le stappò e ne porse una a Cas, che lo guardava ancora un po’ con lo sguardo bieco.
“Okay , parliamo, dimmi tutto” .
Cas si irrigidì di colpo , e , appoggiata la bottiglia sul ripiano della cucina , si rivolse a Dean.
Gli occhi blu , un attimo prima così fragili, erano freddi , e Dean poteva vedere , dietro allo sguardo duro , la rabbia traboccare dalle pupille.
“ Dean , ora che stai bene puoi anche andare.”
Dean rimase immobile, le labbra socchiuse in una smorfia , di dolore e sorpresa .
Si alzò lentamente , senza distogliere lo sguardo da Cas che , a sua volta , lo seguiva con lo sguardo.
Cas sapeva di averlo deluso. Glielo leggeva negli occhi.
E nel respingerlo, nemmeno la rabbia e l’odio per se stesso riuscirono a evitargli il senso di vuoto che , veder Dean uscire dalla porta, gli provocò.
Cas rimase a fissare la porta chiusa.
Starai meglio così , Cas , si diceva.
Tu devi stare solo, sei fatto per stare solo.
Lo vuoi.
Devi.
E mentre si raccontava questo, il suo sguardo cadde sulle due birre abbandonate , il liquido dorato illuminato dai primi raggi che filtravano fra le tende .
Poco dopo gettò le bottiglie vuote nel lavandino, e , tornò a letto, cercando di convincersi di aver fatto la scelta giusta e pregando Dio che fosse così.
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Dean se ne stava alla fermata del bus, chiedendosi invece, dove avesse sbagliato e perché , anche questa volta fosse stato sbagliato.
*Let her go , Passenger
NdA:
Saalve <3 ho notato che la fanfiction sta perdendo lettori ,visto che tengo particolarmente a questa storia … sappiate che accetto (ovviamente) critiche costruttive : e’ la mia prima long fiction , quindi sono più che bene accette ;)
Ps. Lo so aggiornamento corto e breve . L
Bacio :-*