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Autore: horjzons    27/04/2014    2 recensioni
Katniss Everdeen ha fallito.
Gli Hunger Games sono tornati.
E ora qualcun altro dovrà combattere contro di essi.
DAL TESTO:
CAPITOLO 2
-Oh no, signore, Katniss Everdeen giocava col fuoco, io preferisco di gran lunga l’acqua. Se Katniss Everdeen non è riuscita a bruciare gli Hunger Games, io li affogherò!!!-
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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POV CHRIS
Non sentivo più la spalla. Quel cinghiale, ibrido schifoso me l’aveva praticamente disintegrata. Quella che un tempo era la mia spalla, ora non era altro che della carne dalla quale fuoriusciva sangue, sangue e ancora sangue.
-Oh mio Dio, Chris! Ora ci penso io!- sussurrò Ginger.
-Tu non … non … devi essere qua!-
-Sssh- mi zittì lei serrandomi la bocca con un dito.
La mia ragazza poso l’arco e le frecce con le quali aveva ucciso i due cinghiali e poi si mise a trafficare con la mia spalla. Mi tolse la maglietta, me ne strappò un pezzo. Lo bagnò con dell’acqua che si era portata dietro e me lo posizionò sulla spalla. Mi contorsi dal dolore. Non era acqua. Era acqua ossigenata. E bruciava, bruciava, bruciava. Volevo gridare, urlare come un pazzo, ma Ginger mi strinse a sé posizionando la mia testa sulla sua pancia.
-Ora passa, amore! Non gridare, se ci sentono è finita … -
-Pa .. P … Pa … -
-Cosa?-
-Patt-
Lei si alzò di scatto e si avvicinò al corpo del nostro amico. Mise una mano sul suo petto, una sul suo collo, ma niente. Si girò verso di me e fece cenno di no con la testa. Era morto. Il suo cuore aveva smesso di battere. Ed era colpa mia. Era solo colpa mia. Non dovevo immischiarlo in questa storia, solo io dovevo scontrarmi con mio padre, io e nessun altro. Lui aveva una famiglia, una moglie, una bimba che adesso sarebbero state sole per sempre.
-So che cosa pensi … NON È COLPA TUA!- disse Ginger fasciandomi la ferita con una garza.
-Sì … sì, invece! Io … io –
-Tu niente! Ok? Niente! Non è colpa tua … i ribelli stanno vincendo! Hanno quasi annientato l’esercito … ora tocca a te, ok? Fatto questo, saremo liberi … -
-Ok … Però, ora vai! Non voglio che rischi, cioè che rischiate-
Lei sorrise e mi accarezzò la guancia. Mi diede un dolce bacio sulle labbra tutte sporche di sangue. Era questo che mi piaceva di lei: ogni volta che mi baciava era come se fosse la prima volta! Non mi stufavo mai di lei. Mi prese per mano e mi aiutò ad alzarmi.
-Insieme, fino alla fine?-
Sorrisi esasperato. Tanto Ginger le aveva vinte tutte. Non potevi neanche pensare di contrastare la Ragazza d’acqua!
-Sì, insieme fino alla fine!-
Lei raccolse le frecce e l’arco e insieme ci dirigemmo alla sala del trono.
Dopo aver eliminato qualche Pacificatore qua e là, ci appostammo davanti all’entrata della stanza.
-Kevin, Cole e gli altri due dovrebbero arrivare da un momento all’altro … -
-Non c’è più tempo- concluse Ginger –i ribelli stanno arrivando e vogliono che per il loro arrivo sia tutto finito! Non sappiamo neanche se siano ancora vivi … Questa prima di essere la loro battaglia, prima di essere la nostra battaglia, è la tua!-
Sospirai guardando Ginger negli occhi. E mi persi ancora una volta in quel verde incontaminato. E fu lì che lo capii. Il momento in cui sai di non essere una storia triste. E ti alzi in piedi e vai ad uccidere tuo padre.
Spalancai la porta con Ginger che mi seguiva dietro. Pensavo di trovarmi davanti non so più che marchingegno strano. Pensavo di dovermi scontrare con una macchina da guerra super potente o un esercito di migliaia e migliaia di Pacificatori. E invece no, c’era solo mio padre. Seduto sul trono. Vedendoci arrivare si raddrizzò e iniziò ad applaudire con quella sua faccia da schiaffi. Sapeva che stava perdendo! Eppure sembrava assolutamente sicuro di vincere! C’era qualcosa nei suoi occhi di diverso, come se fosse certo di sconfiggerci!
-Benvenuti! Benvenuti nella mia umile residenza! Gradite un drink?-
Odiavo quel suo modo di comportarsi! Come se fosse sempre tre passi davanti a noi! Ma non era possibile! NOI STAVAMO VINCENDO!
-Solo dell’acqua- rispose Ginger.
-Sa, signorina Cadlecott? Sono sempre stato un grande estimatore dei quattro simboli della natura. Aria, terra, acqua e fuoco- pronunciò l’ultimo con un sorrisone stampato in faccia –presi singolarmente hanno i loro pro e i loro contro, ma tutti insieme sono …  una bomba!-
-Una bomba?-
-Sì, mia cara nuora, una bomba!-
Che diavolo voleva dire tutto questo?!?! Era un discorso senza senso!
-Fottuto traditore!!! Brucerai all’inferno!!!!-
-A quanto pare sarò in buona compagnia!-
Ginger esplose.
-Dov’è?!?! Dov’è?!? Tu sei un pazzo! SEI UN PAZZO!!!!- scattò la mia ragazza.
Poi si mise a correre alla ricerca di qualcosa. Perlustrò la stanza, mentre mio padre se la rideva sotto i baffi.
-Acqua, acqua! Totalmente da un’altra parte!-
-Vuoi giocare, papà? Allora giochiamo!-
Presi la mia spada, mentre lui impugnò la sua. Corsi verso di lui e iniziai ad attaccare. Colpo dopo colpo, lui me li parava tutti. A un certo punto mi prese il braccio, me lo storse costringendomi a lasciare la presa dell’arma.
-Non hai speranza con me, Chris! Ti ho addestrato io! Ricordi? Nei giorni di quel futuro passato in cui tu amavi tutto questo! Amavi Capitol City, amavi il lusso, avere  tante donne, amavi me! Ora guarda cosa ami! GUARDA!!!- mi storse la testa verso di Ginger. La mia ragazza correva da una parte all’altra della stanza alla ricerca di qualcosa. Sembrava essere impazzita.
-Stai morendo- continuo lui sibilando queste parole come un serpente –eppure, lei non sembra interessata! Svegliati Chris! Ti ha sempre e solo usato!! Prima le servivi per sopravvivere negli Hunger Games, ora per uccidere me! Vogliamo parlare di quella notte? La ragazza voleva solo divertirsi e poi OPS, è rimasta incinta! Lei non lo voleva e non lo vorrà mai un bambino da te! Ora sta a guardare! GINGER! GINGER- la chiamò –guarda, il tuo ragazzo sta morendo!-
Lei si voltò di scatto con le lacrime agli occhi. Mio padre mi serrava la bocca con le mani. Avrei voluto dirle di scappare, di andare lontano, di dimenticarsi di me, di cercarsi un altro. Avrei voluto dirle quanto la amavo e quanto mi sarebbe mancata! Avrei voluto dirle di non salvarmi, di andarsene!
-Chris … io … io … mi dispiace, ma se non la trovo siamo tutti spacciati … ti amo!-
Poi si girò e continuò la sua pazza ricerca.
-Vedi, vedi! Lei non ti ama! Se ne frega! Sta solo cercando un modo per salvarsi la pelle! Tu, per lei, puoi anche morire!-
Le parole di mio padre mi penetravano nel cervello. Mi sentivo bruciare, appiccare vivo.
-Cadlecott, scommetto che i tuoi amici ribelli ormai siano nei dintorni! Avremo tanta, tanta compagnia all’inferno!-
-FANCULO- rispose secco lei.
-Sai, inizia a piacermi la tua ragazza!-
Preso dalla rabbia, mi liberai da mio padre. Non sopportavo che scherzasse su di lei. Gli diedi un pugno, ma già al secondo, lui fermò la mia mano e mi capovolse per terra.
-Cazzo, cazzo, CAZZO! L’ho trovata!- urlò Ginger.
Mi voltai verso di lei. Quella che aveva in mano era una bomba che segnava: -00.30. Tra 30 secondi l’intera Capitol City, sarebbe stata rasa al suolo.
 
POV GINGER
L’avevo capito subito o forse già l’avevo intuito prima di incontrarlo. Il padre di Chris era la persona più fottutamente crudele del mondo. Non gli importava di morire, gli importava di fare del male.
-Brava! E ora che vuoi fare?!?! Neanche il più genio dei geni sarebbe in grado di disattivarla in trenta secondi! No! Moriremo tutti! Del resto io sono già morto, lo sono fin dall’inizio! Ma potrei ancore farlo! Potrei ancora fare del male! E quella bomba è tutto ciò in cui credo!!! Se vivere vuole dire essere come voi, allora voglio morire cercando di eliminare più persone possibile della vostra razza! Snow era un debole e vi ha permesso di vivere, se fosse stato per me sareste morti subito! Siete la sciagura di questo paese! Se oggi moriamo e colpa vostra! È inutile, nulla può bloccare il fuoco!-
“Nulla può bloccare il fuoco”. Si sbagliava. Una cosa c’era.
Iniziai a correre. La sala del trono si trovava al secondo piano. E aveva una finestra. Sotto di essa c’erano gli hovercraft posteggiati. Erano rimasti 19 secondi. Un tempo tremendamente piccolo per fare qualsiasi cosa, ma più che sufficiente per salvare milioni di persone.
Corsi, corsi, corsi con la bomba in mano. Ogni passo, ogni secondo andato, mi avvicinavo alla morte. Passai davanti a Chris e lo guardai velocemente. Non ebbi neanche il tempo di dirgli addio che andai contro la finestra. Il mio corpo ruppe in mille schegge il vetro e io precipitai su un hovercraft. Vi entrai velocemente dentro e lo misi in moto. La caduta mi aveva provocato numerose ferite, ma non me ne importava. Tanto sarei morta. La mia gamba sanguinava, il mio braccio sanguinava, la mia bocca e il mio naso erano solo più delle sporgenze cosparse da rosso, rosso e ancora rosso.
L’hovercraft andava veloce. Avevo preso tante volte un autoveicolo del genere, ma mi era sempre sembrato lentissimo. Adesso, invece, mi sembrava andare troppo veloce. Avrei desiderato che andasse 100000000 volte più lento! Dio, solo 10 secondi! Ci sono tante cose che una persona vorrebbe fare negli ultimi 10 secondi della sua vita. Vorrebbe fare tutte quelle cose che non è riuscita a fare nella vita. Vorrebbe morire con un sorrisone sulla faccia, ma no. Io non potevo. Io pensavo solo ai miei sedici anni. Al Distretto 12 un anno mi sembrava un tempo troppo lungo. Ogni anno raggiungere il mio compleanno non voleva solo dire una serata passata con mia madre e Patrick, ma anche un anno in meno per scampare agli Hunger Games.  Poi le cose erano cambiate, Chris mi aveva cambiato!
“Amore, ti amo! Ti amo, ti amo, TI AMO!”
3 …
Non avevo rimpianti della mia vita.
2…
L’unico si trovava su quell’hovercraft con me.
1…
Avevo il rimpianto di far morire mio figlio.
0.
E poi fu buio.
 
 
 
Il buio durò un tempo indeterminato.
Ma quando fu luce, fu luce intensa.
Aprii gli occhi e gli richiusi.
Gli aprii.
Ero in un ospedale e davanti a me c’era Chris.
“Sono in Paradiso” pensai “No! Questo vuol dire che Chris è morto!”
-Hey! Ti sei svegliata!!!!- posò le sue dolci labbra sulle mie.
-Sono morta?-
-No! Sei incredibilmente viva!-
-Che è successo?-
-Beh, tu hai preso la bomba, l’hai portata su un hovercraft e l’hai fatta esplodere in mare … -
-Che?-
Lui sorrise e poi continuò:
-Lo so, sembra assurdo, ma è così! La bomba ha fatto comunque danni! Ha distrutto tutta Capitol City e parte di ogni distretto, ma non è morto nessuno! Avevi ragione, l’acqua sconfigge tutto, anche il fuoco!-
-Non è morto nessuno?-
-Beh, uno è morto, sì! Ma … insomma lui non poteva vivere! Tu sei viva per miracolo! Ti hanno trovata nell’acqua … eri completamente bruciata e facevi anche abbastanza senso! Piena di scottature! Poi un medico del Distretto 2 ti ha preso e ti ha portato a casa sua. Aveva dei strani marchingegni come quelli che c’erano a Capitol City. Ti ha rimesso a posto, ti ha tolto ogni scottatura e ogni ferita. Ti ha fatto ritornare perfetta come prima, ma ha detto che non c’era niente da fare per il bambino … -
Rimasi qualche secondo a concepire la notizia. Poi lo presi per mano e gli dissi:
-Ne avremo altri, vero?-
Lui sorrise e continuò a raccontare:
-E poi sai le cose che tua madre mi aveva detto … beh, ecco, mio padre mi ha confessato che si conoscevano! Loro erano migliori amici e stavano anche insieme. Si erano fidanzati durante il Tour della vittoria di mio padre, ma poi lui l’aveva tradita con mia madre-
Io mi limitai a dire un –Oh … - ma poi realizzai meglio:
-Aspetta, se non è morto nessuno tuo padre è … -
-Già, è vivo, ma è stato imprigionato nel carcere del Distretto 11. Non penso che ci darà più problemi!-
-Bene … ora che succederà a Panem?-
-Beh, Panem ormai non esiste più … almeno non come lo conosciamo noi. Niente più distretti o Hunger Games. Al potere è salito una nostra vecchia conoscenza … Yurick. Il nuovo presidente di Panem! Eletto dalla popolazione!-
-Pensavo che volessi essere tu il nuovo presidente!-
-Ehm, beh … - balbettò lui –io … sì, mi sarebbe piaciuto, ma quando i ribelli me l’hanno chiesto … ho detto di no. Insomma, al mondo ce ne sono di politici. Anzi, fin troppi. Tutti vorrebbero salire in politica, fare carriera, comandare, ma quanti di questi sarebbero disposti a sacrificare la propria vita per gli altri?-
-Solo gli eroi-
-E allora penso che il mondo abbia bisogno di eroi-
-Come noi?-
-Come noi-
-Chris?-
-Sì?-
-Adesso che facciamo? Dico, noi due, dove andiamo? Siamo solo due sedicenni quasi diciassettenni che hanno vissuto questi anni della loro vita praticamente lottando per tutto il tempo … non abbiamo una casa, una famiglia, non abbiamo niente. Cosa facciamo noi due eroi in mezzo a questo mondo distrutto?-
-Iniziamo da capo, insieme-
 
 
 
TRAILER DELLA MIA PROSSIMA FANFICTION:
https://www.youtube.com/watch?v=jVagOJCTgV8
  
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