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Autore: lou_louu    27/04/2014    4 recensioni
“Ciao! Sono Harry Styles!” mi dice, tendendomi la mano.
Guardo prima la sua enorme mano, per poi rispostare lo sguardo sul suo.
Sorride. Semplicemente sorride.
Gli prendo la mano.
“Amy Payne!”.
Lui si porta la mia mano alla bocca, per poi lasciarvi un piccolo bacio.
“È un piacere, Amy!”.
Ritraggo subito la mano, pulendomi sui jeans il dorso.
Lui ride.
Amicizie, amori e... calcio.
Spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15.





Avevo passato tutta la sera a guardare con occhi luccicanti il pezzo di carta regalatomi, girandolo e rigirandolo tra le mani, per rendermi conto che fosse vero.
Ma vi rendete conto?!
Io assisterò alla prima partita di Champions League della mia squadra!
E ci sarà pure Harry!
Non solo sarà insieme a me, cosa più che importante direi, ma realizzerà il suo sogno, finalmente.
L’unica nota negativa è quella di aspettare 3 lunghissimi mesi.
E mi sembra giusto che, dopo tutto quel tempo, non solo mi aspetterà lo stadio, ma anche un’altra mia cara amica: la scuola.
Troverò una soluzione in tempo per evitarla il più possibile, o almeno lo spero.
Farò in modo che mio padre non se ne accorga.
Il giorno passa lentamente, facendo ogni minuto sempre più caldo.
Non riesco a muovere un muscolo per la troppa afa.
Sono sdraiata sul letto, facendomi aria con la mano e cercando di tenere Ginger lontano da me, dato che mi farebbe solo più caldo.
La musica nelle mie orecchie è talmente triste da fare invidia al film Titanic.
Non faccio altro che pensare a domani.
Domani è sabato, il giorno della finale tanto atteso.
Io non so se sono pronta a lasciare Harry.
Sono passate solo due settimane, ma sono state due settimane di fuoco!
E io che pensavo che il tempo non sarebbe passato!
Le ripeterei subito da capo, senza esitazione.
Ho sbagliato tutto con il riccio, ammettiamolo.
Ma, sinceramente, non vorrei che fosse andata in un'altra maniera.
Non avrei potuto costruire quel poco che c’è tra di noi.
Ma l’angoscia non mi lascia stare.
Ho paura di perderlo, per sempre.
E pensare che una settimana fa l’avrei bruciato vivo!
Ora sono qui, da sola come un cane, a demolirmi il morale.
Sono davvero una rammollita!
Prendo il telefono per cambiare la canzone, ma un movimento attira la mia attenzione.
In un attimo, mi vedo la faccia di Harry vicino alla mia.
Urlo per lo spavento, togliendomi le cuffiette.
“Dico, ma sei impazzito?! Lo sai che questi attacchi aumentano la probabilità di infarti?” esclamo, iniziando a straparlare.
Harry mi fissa stralunato.
“Che stai dicendo? E comunque, ti ho chiamata un sacco di volte, ma dato che tu non mi rispondevi mi sono avvicinato.” cerca di spiegarmi e di calmarmi allo stesso tempo.
Prendo un respiro.
Ok, forse ho esagerato.
Ma il fatto che io stessi pensando a lui e poco dopo mi ritrovo la sua faccia davanti mi ha spaventata e non poco.
Mi ricompongo, tornando seduta sul letto.
“Hai ragione. Scusa.”
Avrei giurato di aver visto il ragazzo strabuzzare gli occhi, ma ho tenuto lo sguardo basso.
Si siede accanto a me, senza il mio permesso, come sempre.
“Va tutto bene?” mi chiede, premuroso.
Annuisco, senza dire nulla.
“Strano, perché non ti ho mai sentita chiedere scusa.” continua lui.
Un sorriso si forma sulle mie labbra.
Harry inclina la testa, abbassandosi sempre di più per poter entrare nel mio campo visivo.
Mi fa ridere questo suo comportamento dolce.
Sembra un orsetto.
Ok, lasciamo perdere.
“Abbiamo un film in sospeso o sbaglio?” chiedo, cercando di tornare in me.
Lui scuote la testa.
“Dimentica il film. Andiamo a farci un giro.”
Lo guardo confusa.
“U-un giro? E dove?” inizio ad innervosirmi.
Harry alza le spalle.
“Non lo so, sei tu l’esperta, no?” mi chiede con un sorriso.
“D’accordo.” sussurro, non evitando di arrossire.
Dopo che Harry è uscito dalla mia stanza per fare in modo che io mi prepari, rimango seduta sul letto per alcuni secondi.
Ci tiene a me, lo so.
Ora ne ho la prova!
Mi ha chiesto di fare un giro. Per Wolverhampton!
Capite? Non c’è niente in questa città, quindi vuole stare con me!
Sorrido come un ebete.
Finalmente te ne sei accorta!
Taci tu, bisbetica!
Mi alzo e inizio a cercare nel mio armadio qualcosa di adatto e carino da mettermi.
Opto per dei pantaloncini in jeans e una canotta bianca, in tinta con le mie converse.
Mi lavo la faccia, cercando di togliere l’espressione da zombie assonnato e mi trucco appena, per poi scendere in salotto.
“Possiamo andare!” esclamo, vedendolo seduto sul divano in attesa.
Lui alza la testa e mi sorride.
È ancora più bello con la camicia a quadri!
Credo di avere gli occhi a cuore in questo momento.
Che imbarazzo, Amy!
Harry saluta il mio gatto, appisolato sul divano, e usciamo di casa.
“Bene!” esclama “Iniziamo il tour per la tua bellissima città!”
“Hai dimenticato famosissima e divertente!” gli dico, ridendo.
Ci incamminiamo, percorrendo la strada che di solito faccio con Zayn di corsa.
Zayn. Chissà come sta il mio amico Pakistan.
E chissà quanto è ingrassato, stando dai suoi nonni!
Oh beh, almeno ho una possibilità in più di batterlo con la corsa.
Camminando, arriviamo nel centro della città, intasato da bambini che corrono davanti alla chiesa e genitori che parlano tra loro, probabilmente di scuola.
Io e  Harry ci inoltriamo nel boschetto della mia cittadina, cercando un riparo da questo caldo insopportabile.
Mentre passiamo sotto gli alberi a fronde, mi passa un pensiero per la testa.
“Harry.” lo chiamo, facendolo voltare “Non mi hai detto cosa ne pensi del tuo biglietto!” dico, già ridendo.
Sul suo viso si apre uno dei più bei sorrisi che io abbia mai visto.
“Oh cielo! È stato il regalo più bello di tutta la mia vita! Ancora non ci credo!” esclama, visibilmente emozionato e impaziente di quel giorno.
Sorrido vedendolo così felice, come un bambino.
“Faremo il tifo insieme!” esclamo io.
La sua mano prende la mia, facendomi fermare.
In un attimo, le sue braccia sono intorno a me e le mie, quasi come un riflesso, abbracciano il suo corpo.
“Grazie per aver fatto diventare il mio sogno realtà!” mi sussurra.
Cavolo Harry!
Così mi fai morire, però!
Il cuore mi batte velocissimo e rumorosamente e credo che si possa sentire da fuori.
Se lo sente lui sono finita.
“F-figurati! Insomma, sapevo che ci tenevi e volevo farti felice.”
Il suo abbraccio si stringe intorno a me, facendomi venire i brividi.
Nel mio stomaco c’è un intero zoo in rivoluzione!
“Oh ma che carini!”
Io ed Harry ci voltiamo verso quella voce, che si rivela quella di una vecchietta, seduta su una panchina a pochi passi da noi, intenta a guardarci.
Harry mi riabbraccia, nascondendo il suo viso sulla mia spalla.
“Non l’avevo vista prima.” mi sussurra.
Scoppio a ridere.
“Nemmeno io! È comparsa dal nulla!” esclamo, facendo ridere lui.
“Ho un’idea!” mi dice poi, lasciandomi e volgendosi verso la signora.
Questa, vedendosi osservata, ricomincia a parlare.
“È la tua ragazza quella, giovanotto?” chiede curiosa ad Harry.
Strabuzzo gli occhi, per poi scoppiare in una fragorosa risata, mentre il riccio sorride divertito.
“Si, signora!” esclama, facendomi voltare verso di lui, seria.
Ma tutto ciò che fa lui, è un occhiolino.
Qui finisce male.
“Siete davvero belli!” continua la vecchia “Vi conoscete da tanto?”
“In verità, da solo due settimane.” risponde Harry.
Non posso fare altro che trattenere le risate, torturandomi il labbro con le mani.
La vecchia spalanca gli occhi, capendo quello che Harry aveva appena detto.
“Non si deve spaventare, signora, quello che è dovuto succedere è successo!” spiega il riccio, con un’espressione che fa intendere ben altro.
Infatti, la signora spalanca la bocca, fissando Harry come se fosse un alieno, rendendosi conto di quanto fosse ambigua quella frase.
“Tesoro, ti senti bene?” mi chiede poi, avvicinandosi.
Che stai combinando?” chiedo io, a bassa voce.
“Shh, sta al gioco.”
Harry mi mette le mani sulla pancia e lì capisco tutto.
Sta facendo credere alla donna che io sono incinta, dopo una settimana che ci conosciamo.
Rimarrà traumatizzata a vita quella vecchia! O almeno, per quella vita che le resta.
“Come si chiama, signora?” urla Harry “Se è una femmina le daremo il suo nome!”
La vecchietta si era già alzata, allontanandosi da noi, e ogni tre per due si girava a fissarci con occhi stralunati.
Io ed Harry scoppiamo a ridere, finendo per terra.
“Ti rendi conto di quello che hai fatto?” esclamo, asciugandomi le lacrime per il troppo ridere.
Harry è piegato in due su se stesso, paonazzo in viso.
Non riuscendo a smettere di ridere, ce ne stiamo seduti sulla ghiaia per dieci minuti buoni, attirando lo sguardo di tutti i passanti.
Harry prende un enorme respiro.
“Uuh! Credo di non aver mai riso così tanto!” esclama, alzandosi e tirando me per le braccia.
Nel frattempo, la panchina è stata nuovamente occupata, questa volta da una coppia di anziani.
“Salve signori!” esclama lui, alzando una mano.
No, non di nuovo!
Lo tiro per l’altro braccio, continuando la nostra camminata.
“Vuoi farmi odiare da tutti i vecchietti?” gli chiedo, ancora in preda dalle risate.
Lui ride divertito, circondandomi le spalle con un braccio.
Continuiamo a sghignazzare per altri minuti, andando avanti a fatica, dato che ci fermiamo a ridere in mezzo al sentiero nel bosco non appena ci torna in mente l’episodio.
Così, decidiamo di sederci da qualche parte e rilassarci.
O almeno spero di riuscirci!
I miei addominali devono essere migliorati molto, non ho mai riso così tanto e la mia pancia protesta dolorante.
Mi siedo sulla riva di un piccolo fiume che attraversa il parco e osservo l’acqua.
Non dimenticherò mai questa giornata, a prescindere di come andrà avanti!
Harry mi fa stare bene e mi fa sentire amata, finalmente.
Sono una babbea, ormai sono cotta e stracotta di lui, ma non c’è rimedio, credo.
Meglio accettare l’evidenza e rassegnarmi a quello che succederà.
Gioco con l’erba su cui sono seduta, strappandola e buttandola dalla parte, fino a quando uno schizzo di acqua non mi raggiunge, facendomi spalancare la bocca.
“Harry!” esclamo, vedendolo accucciato sul ruscello, con la mano bagnata e un sorriso divertito sul suo viso.
“Vuoi la guerra, eh?!” urlo poi, prendendo l’acqua con entrambi le mani e bagnandolo.
Continuiamo a bagnarci a vicenda, non curandoci del rischio alto di scivolare direttamente nel corso d’acqua, o almeno, fino a quando io ci stavo per finire dentro.
“Meglio se andiamo!” esclama Harry, che mi afferra il braccio per evitare che io faccia un bagno nel fiume.
“Tu dici?!” dico io, facendolo ridere.
Usciamo dal bosco e torniamo lentamente verso casa, non prima di aver comprato un gelato a testa.
E sì, se ve lo chiedete abbiamo litigato anche con quelli, sporcandoci a vicenda.
Ma è finita bene; insomma, il mio gelato non è caduto!
Rientriamo in casa che ormai sono le cinque passate, sebbene il sole sia ancora alto in cielo.
Salgo le scale e mi butto sul mio letto, esausta, mentre Ginger mi bagna il viso con il suo nasino rosa.
Prendo il cellulare, rimasto sotto carica per tutto questo tempo, e mi ritrovo una decina di messaggi da parte di Jen.
Santo cielo! Quando imparerà a controllarsi quella ragazza?
Ne apro uno, tanto per farmi un’idea di quello che vuole dirmi con così tanta fretta.
Strabuzzo gli occhi non appena leggo.
 
‘Amyyyy! Se non mi rispondi giuro che ti raso a zero!
Louis e l’altro allenatore hanno organizzato un allenamento oggi, alle 17.30.
Vedi di venire e non abbandonarmi!! Non me ne frega se sei con Styles.
MUOVITI! <3’
 
Non è possibile, mai una che me ne vada bene!
L’ora sulla mia sveglia segnava le 17 e 14.
Non ce l’avrei mai fatta!
“Harry!” urlo, girando per la casa.
“Che c’è?” risponde lui, dalla sua stanza, mi sembra.
Lo raggiungo, mettendogli il telefono davanti agli occhi.
“Siamo fottutamente in ritardo!” urlo, correndo in camera mia per cambiarmi.
Indosso velocemente le calze lunghe e i pantaloncini della squadra, per poi raccogliermi i capelli in una coda alta.
Mi infilo la maglietta e afferro la borsa già pronta. Per fortuna ho l’abitudine di farla la sera stessa dell’allenamento precedente.
“Andiamo Harry!” urlo, correndo giù per le scale.
Inaspettatamente, il riccio arriva subito e scoppiamo a ridere per l’assurdità delle cose.
Quasi investiamo mia madre, mentre varchiamo l’ingresso della porta che lei ha appena aperto.
“Amy! Dove andate?”
“Allenamento improvvisato, mamma! Ci vediamo per cena!” le dico, correndo per il vialetto, cercando di raggiungere Harry.
Corriamo per tutta la strada, ridendo e urlando come degli stupidi.
“Perché hai lasciato il telefono a casa? È tutta colpa tua!” mi dice.
“Mia? Non pensavo facessero allenamento il giorno prima della partita, è da pazzi!” esclamo, con il fiatone e la borsa sulle spalle che inizia a pesare.
Urlo di gioia, non appena vedo la collinetta del campo di calcio.
“Chissà che staranno pensando!” dice il riccio, con il fiatone pure lui.
Già, non ci avevo badato.
La mente sporca di Jen avrà già immaginato un intero film sul motivo del nostro ritardo.
Sarà un lungo allenamento!
Non mi crederà mai.
Scendiamo la collinetta di corsa, rischiando di cadere uno addosso all’altro, e raggiungiamo gli altri, seduti nel centro del campo.
“Buonasera, ritardatari!” ci chiama Louis, infastidito dal mio comportamento.
“Scusa!” gli mimo con le labbra, sedendomi accanto a Jen.
La sua espressione si rasserena subito, facendomi sorridere sollevata.
Louis non si arrabbia mai con me e non ne conosco il motivo. Le mie compagne di squadra mi chiamano spesso ‘cocca del coach’ per questo motivo.
In fondo, è vero, sono la sua cocca: mi fa sempre giocare da titolare, mi usa come esempio da seguire per il resto della squadra e poi sono il capitano, ovviamente su scelta sua.
“Chissà perché sei così in ritardo!” mi cantilena la mia amica, canticchiando una stupida canzoncina.
“Smettila!” esclamo, colpendola sul braccio e facendola ridacchiare.
“Anche se non ci crederai, non è successo nulla di quello che ti sei immaginata.” continuo.
“Hai ragione.” mi risponde “Non ti credo.” ridacchia ancora.
Sospiro. Lo sapevo.
Louis ed Austin spiegano che vogliono farci fare un allenamento molto leggero, in vista della partita di domani.
Lo hanno fatto soprattutto per provare alcuni schemi per il gioco.
Così, le due squadre si dividono per il campo e iniziamo con semplici esercizi di riscaldamento.
Dopo ogni palla passata, alzo lo sguardo e cerco quello di Harry.
Mi fa sentire più sicura di me sapere che lui è li, insieme a me.
Poi, quando scopro che anche lui stava cercando il mio sguardo, non posso fare altro che sorridere come un ebete, per ogni palla, e lui fa lo stesso.
Ora ne ho la conferma: non gli sono del tutto indifferente.



























ALOHAAAAAAAAAAAAAAA

Non sapete quanto mi vergogno!
Davvero, questa volta sono imperdonabile!
Ben 2 mesi di assenza! Siete liberi di insultarmi lol
No ok, scusatemi sul serio, mi sento uno schifo.
Il capitolo spero vi piaccia e che vi soddisfi :)
Mi dispiace dirlo ma... la ff è quasi finitaaaaa D':
Mancano ancora pochi capitoli, nei quali devo sistemare per bene i nostri piccioncini qui.
Non posso credere che sia già la fine :(
Ma non pensiamoci! (per ora)
Ringrazio di cuore tutti voi, grazie per aver seguito la mia storia fino a qui <3
Ci pizziamo la next timeeeee :D
Un bacione <3
Lu :3
  
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