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Autore: scemina    28/04/2014    1 recensioni
Non era finita.. Voldemort era morto, Piton e Silente anche, la battaglia si era conclusa ma l'avventura di Harry, Ron ed Hermione sarebbe continuata, avevano qualcos'altro da scoprire, qualcosa che avrebbe fatto luce su di lui, su quell'uomo che dietro la sua maschera da cattivo era in realtà il più buono degli uomini, Piton. Il nostro trio infatti scopre che non è tutto finito perché il loro ex professore non aveva raccontato tutto, aveva tralasciato dalla sua storia qualcosa che Harry doveva sapere. Non glielo aveva fatto sapere alla sua morte perché sarebbe restato troppo scosso e lui, per affrontare il Signore Oscuro, doveva essere al massimo delle forze ma non avrebbe fatto morire quel segreto con se, Harry doveva sapere la verità, quella verità che gli era stata nascosta per troppo tempo. Inizia così una nuova avventura per i nostri amici che vedrà anche la nascita di un nuovo amore perché Hermione che, per troppo tempo, era stata innamorata di Ron riesce ad andare avanti perché capisce che tra loro ci sarà sempre solo amicizia... chissà chi farà breccia nel cuore della nostra bella maga!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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~~Era tutto buio, un freddo gelido le accarezzava la pelle …
Hermione Granger aprì lentamente gli occhi, vedeva tutto sfocato,cercò di riprendersi dal sonno. Era stanca, aveva freddo, si sentiva debole, vulnerabile. Non ricordava nulla di quello che era successo:le segrete, un uomo, qualcuno che la bloccava. Tutto ad intermittenze. Si strofinò un po’ gli occhi e cercò di vedere qualcosa. Non sapeva dov’era, come c’era finita.
 Intorno a se vedeva il buio più totale ad eccezione di un punto chiaro, mise a fuoco l’immagine, era una folta e bionda chioma. Era lui, era lì con lei. E all’improvviso ricordò tutto, tutto quello che era successo.
Poco tempo prima …
-ragazzi sarà meglio dividerci- aveva esclamato Hermione appena insieme ai suoi amici era giunta nelle segrete.
- è troppo pericoloso e lo sai- esclamò Harry
- certo che lo so!- esclamò la ragazza
- non vorrai credere che ci divideremo qui? Nelle segrete di Hogwarts? Certo perché non lasciare due deboli ragazze qui in giro da sole, una cosa da veri gentiluomini.- aveva borbottato Ron con tono ironico
Quelle parole l’avevano profondamente offesa ‘deboli ragazze’, si sentiva trattata come una bambina, come se non sapesse prendersi cura di lei quando tutti sapevano che era perfettamente in grado di badare a se stessa. Ormai aveva perso la pazienza – deboli ragazze? Stai parlando di te? Se hai paura vai con Harry! Sapete benissimo che non voglio vi comportiate così! Non è giusto! Sapete benissimo che so badare a me stessa meglio di quanto sappiate fare voi!- esclamò infuriata rivolgendosi ad Harry e Ron
-Sta calma Herm! Ron voleva dire semplicemente che ..- esclamò Ginny ma la compagna la interruppe subito con la stessa precedente furia – che non siamo in grado di badare a noi stesse!-
Harry la conosceva, conosceva anche il suo amico,i due litigavano spesso, Ron si esprimeva male e Hermione fraintendeva le sue parole, e questo ne era un chiaro esempio. E come al solito toccava a lui e Ginny rimediare così intervenne – Hermione sai che è pericoloso. Ron si è espresso male e lo sai. Non voleva affatto dire ciò. Solo che è meglio restare uniti!-
-Harry credi che non lo sappia che sia pericoloso? Diamine non sono una stupida! Lì c’è qualcuno, che può essere uno studente o un mangiamorte e ne prendo atto! Ma non lo troveremo mai se non ci separiamo!- urlò la ragazza facendo per avviarsi verso un grande portone che si trovava ben lontano da loro.
-Fermati!- le urlò Ron correndole dietro ma in poco tempo la ragazza era scomparsa nell’oscurità della notte.
- si sta dirigendo al portone è ovvio! Su andiamo in quella direzione!- disse Ginny incamminandosi tenendo ancora Harry per mano
-È un’incosciente!- borbottò Ron
- Ron sei tu che,come al solito, non ti sai esprimere! Chiunque, sapendo di essere un grande mago, come lo è Hermione, si sarebbe infuriato!- lo rimproverò Harry e così in silenzio si avviarono verso il portone.
 

Hermione camminava cautamente, piano, al buio, con solo la fioca luce della sua bacchetta che teneva stesa in avanti pronta ad attaccare o a difendersi.  Era stata ferita nell’orgoglio, quel  dannato cespuglio rosso ancora una volta l’aveva ferita. Erano solo amici eppure lui riusciva sempre, in qualche modo, a farla piangere.. anche in un momento così delicato le lacrime le riempirono gli occhi e pian piano le rigarono il viso ma Hermione Granger non si sarebbe distratta per nulla al mondo, non si sarebbe sfogata dando a pugni Ron, lei di certo non lo avrebbe fatto ma un gancio come quello tirato a Malfoy al terzo anno non glielo toglieva nessuno. Eh si! Ne avrebbe avuto proprio voglia, dimostrargli che si sapeva difendere, eccome se sapeva farlo! Si sentiva stupida, si era fatta sopraffare da quello stupido e in preda alla rabbia, si era diretta da sola verso quel grande portone. Non che avesse paura, si trattava sempre di lei, Hermione Granger, una Grifona coi fiocchi! Non si sarebbe mai tirata indietro ma conosceva i suoi amici e sapeva che, essendo preoccupati, avrebbero proseguito nella sua stessa direzione in attesa di trovarla mentre lei non voleva ciò. ‘DOVEVANO ESAMINARE LE SEGRETE DA CIMA A FONDO! NON SOLO Lì!’.
 Continuava a camminare lentamente, senza fare rumore, respirando piano,aveva paura che qualcuno avesse potuto sentire addirittura il suo respiro.  Ad un certo punto vide qualcosa muoversi nell’ombra, un’ombra nera, scura, qualcosa che fluttuava muovendosi velocemente e rapidamente nell’aria.  Era un mantello! Hermione si avvicinò facendo piano, voleva accertarsi che fosse solo perchè ormai sulla sua identità non aveva dubbi, ERA UN MANGIAMORTE!il mantello nero ne era la prova, il modo cauto di muoversi,il guardarsi intorno per assicurarsi di non essere seguito. Hermione continuava a seguirlo di nascosto quando dinanzi a se vide quel grande portone. La porta in legno pregiatissimo, resistente ad ogni incantesimo, la serratura in ferro pesante. Era leggermente aperta. Qualcuno era entrato ed uscito dalla scuola senza problemi.
L’uomo misterioso non uscì dal portone, restò lì immobile, quasi aspettasse qualcuno. Hermione non sapeva cosa fare. intervenire finchè era solo? Sarebbe arrivato colui che era tanto aspettato e l’avrebbe colta di sorpresa. Ma lei era una tipa paziente, voleva sapere cosa stava succedendo. Smascherarlo non  sarebbe servito a nulla, lei voleva sapere cosa ci faceva quell’uomo lì, chi aspettava e perché. Avrebbe atteso anche tutta la notte per scoprirlo quando ad un certo punto una mano le afferrò il polso.
In quel momento un brivido le percosse la schiena, un brivido di freddo l’attraversò. Si sentì finita, l’avevano trovata, probabilmente colui che doveva arrivare si trovava all’interno non all’esterno della scuola. Eppure quel contatto era diverso, era un contatto quasi rassicurante. La mano che la teneva ferma era fredda, liscia, affusolata e magra. Eppure non le faceva paura come se sapesse che non le avrebbe fatto nulla. Quel contatto era strano,particolare e misterioso proprio come colui che lo esercitava.
Hermione voltò lentamente il viso, si ritrovò contro un petto familiare, magro, alto, alzò il viso e incontrò quegli occhi che le erano sempre piaciuti, quegli occhi grigi così misteriosi e allo stesso tempo così facili da leggere incorniciati dalla chioma biondo platino, era lui, Draco Malfoy. Mille pensieri le attraversavano la mente ‘ cosa ci fa lui qui? Perché proprio ora? Era lui che il Mangiamorte stava aspettando?’. Rimase pietrificata con un pensiero che tra tutti quelli che le passavano per la testa  lì si era fermato, come ad avere un posto più importante degli altri, ‘Possibile che si era illusa tanto in quegli occhi, tanto da credere che fosse cambiato? Perché anche se lo aveva negato davanti a Ginny una parte di lei ci credeva, ci voleva credere e lei nemmeno sapeva il perché.’.Fece per parlare ma lui le mise una mano sulla bocca per impedirglielo, la ragazza lo guardò con aria interrogativa, chi non lo avrebbe fatto. Lui le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò – stai zitta o Carnivus ci scoprirà.-
Lei gli rispose piano- Carnivus?-
-Ti spiegherò dopo, ora voglio capire cosa ci fa qui.- continuò lui allontanandosi dal suo orecchio e tirandola per il polso dentro una piccola cavità del muro, ce ne erano ovunque nelle segrete, erano una specie di buchi nel muro fatti apposta per rifugiarsi nei momenti di pericolo.  Lei contro il muro, Draco che la teneva ferma per il polso di fronte a lei. Erano vicini, più vicini di quanto non lo fossero mai stati, troppo vicini.
Hermione era confusa, non ci capiva nulla, era stanca e aveva .. beh si, aveva paura. Strano a dirlo, Hermione Granger aveva paura, una Grifonoro aveva paura! Eppure era vero ma certamente ciò non avrebbe influito sul suo atteggiamento, di certo non sarebbe fuggita alla prima occasione anzi, se ce ne fosse stato bisogno, si sarebbe scagliata contro colui che Malfoy aveva chiamato ‘Carnivus’ e contro Malfoy stesso. La paura era dentro di lei ma non avrebbe mai permesso che qualcuno se ne accorgesse e di certo non colui che aveva davanti, non Draco. Era preoccupata, curiosa di sapere cosa quel tipo voleva nascondere, aveva paura, sentiva il bisogno di sentire sicurezza, aveva bisogno di un abbraccio ma non c’erano né Harry, né Ron, né Ginny. C’era solo lui, quel Malfoy che l’aveva fatta soffrire tanto e che ora sembrava volerla aiutare. In quel momento un’altra domanda le si pose nel cervello e non ne uscì ‘ come aveva fatto Draco ad arrivare prima dei suoi amici? Li aveva visti?’ troppe domende e nessuna risposta. C’era solo una spiegazione, Draco doveva essere già lì e ciò significava che era solo una talpa dei Mangiamorte nella scuola.
Un brivido le percosse di nuovo la schiena, il ragazzo continuava a tenerla ferma verso il muro e lei al solo pensiero di essere nelle mani di Malfoy aveva ancor più paura. Senza accorgersene iniziò leggermente a tremare, non poteva impedirlo.
-paura Granger?- le sussurrò all’orecchio Draco con un sorrisetto malefico
-  e di chi? Di te? O di quell’omone lì fuori? Sarei capace di stendervi entrambi in pochi minuti- rispose lei cercando di mostrare più sicurezza possibile
- dimmelo tu, io so solo che stai tremando- continuò lui
La ragazza non fece in tempo a controbattere che sentirono un rumore, il portone si stava aprendo di più, stava entrando qualcuno. Si erano distratti così entrambi velocemente e senza far rumore si affacciarono un po’ per vedere cosa stava succedendo. C’erano delle voci, una forte e più tetra l’altra più debole ma allo stesso tempo paurosa. 
– allora? Hai scoperto come possiamo entrare?- chiese uno
-no, la scuola è ben protetta, i sotterranei sono l’unico modo-
-  dall’esterno non ci sono modi? La scuola non sembra difesa molto bene-
-  spiacente ma non è come sembra, c’è una barriera protettiva la cui potenza viene aumentata ogni giorno, non potremmo entrare facilmente e mentre non crollerebbe la barriera si saranno già preparati alla difesa-
- bene agiremo dai sotterranei-
- quando hai intenzione di attaccare?
- non immediatamente,dobbiamo organizzarci meglio, ma una cosa è certa, POTTER DEVE MORIRE!-
Hermione emise un piccolo gridolino, Draco  riuscì a coprirle la bocca in tempo, nessuno se ne accorse.  I due si salutarono ed entrambi uscirono dal portone.
Hermione si liberò velocemente dalla presa del ragazzo e uscì dal portone per seguirli e Draco non ebbe scelta che seguire quella pazza Grifondoro. ‘ sei una pazza Granger’  pensava nella sua testa mentre al buio non riusciva più a vedere la ragazza. Era buio, troppo buio, non vedeva nulla ma all’improvviso iniziò a sentire un respiro un po’ affannato non molto distante da lui, sporse una mano e subito afferrò un braccio, sperando fosse quello della pazza. era il suo per fortuna, la sua pelle calda la riconobbe subito così come Hermione riconobbe subito la sua pelle fredda. Fece segno di camminare silenziosamente e non le lasciò il braccio, non voleva correre il rischio di perderla di nuovo.
Dopo un bel po’ di tempo camminando dietro quei due Mangiamorte i due ragazzi si erano ritrovati all’aperto, all’uscita del passaggio, nei pressi della foresta. Finalmente vedevano la luce e questo dava sollievo ad entrambi, almeno potevano vedere dove stavano andando. I due uomini lungo il tragitto non avevano più parlato ed era impossibile capire dove fossero, finchè non ci fu la luce. I due proseguivano dritti verso la foresta.
Quando i due uomini furono già all’entrata della foresta  Draco fermò Hermione alla fine del passaggio ancora nell’ombra e cercò di farla ragionare – Dobbiamo andare, se ci scoprono è la fine per entrambi! E dobbiamo riferire ciò che abbiamo sentito almeno la preside si preparerà ad un futuro attacco!-
Ma la ragazza era cocciuta, non aveva intenzione di mollare – se tu hai paura vai! Io devo scoprire il loro quartier generale!-
-dobbiamo avvisare la McGranitt!- cercò ancora di convincerla Draco
- hai ragione, ma dobbiamo sbrigarci!- mandò un patronus nel corridoio e disse – avvertirà Harry Ron e Ginny, loro sapranno cosa fare, ora andiamo-
Draco cercò di controbattere ma la ragazza si era già avviata di corsa verso la foresta – muoviti o li perderemo-  gli aveva detto così lui le corse dietro, ormai non aveva scelta.
Draco sapeva che si sarebbero messi nei guai, era ovvio, la sua mente più razionale e lucida di quella di Hermione lo sapeva. Era un Serpeverde e sapeva che sarebbe andata male, lui avrebbe preferito tornare indietro ed organizzarsi per la difesa ma lei no, era una Grifondoro troppo impulsiva e sapeva che questo l’avrebbe portata nei guai. Avrebbe potuto girare le spalle ed andarsene ma Draco Malfoy non era minimamente un codardo, non avrebbe mai lasciato che andasse da sola, non sapeva il perché ma era come se avesse un senso di doverla proteggere, senso di dover proteggere la sua fidata nemica.
Mentre correva nella foresta non la vide più, gli si bloccò il cuore ‘ possibile che non era riuscito a fermare quella dannata Grifondoro??’ mille pensieri gli offuscarono la mente ‘è una pazza!’ ‘dove è finita?’ ‘cavolo devo trovarla’. Correva sempre più veloce, ad un certo punto si bloccò di colpo, erano stati due stupidi, erano caduti in quel tranello come due ragazzini. Di fronte a lui un mantello nero avvolgeva la ragazza, la teneva bloccata alla gola con la bacchetta puntata alla testa
-guarda chi si vede, il nostro miglior traditore- borbottò Carnivus
-lasciala- gli intimò il ragazzo ma non riuscì a pronunciare parola che qualcuno lo colpì alle spalle, Draco cadde a terra svenuto sotto gli occhi preoccupati ed impauriti di Hermione. Ora aveva capito che lui aveva ragione, voleva davvero proteggerla ma lei si conosceva troppo bene, non lo avrebbe mai ascoltato poi qualcuno colpì anche lei e la ragazza svenne improvvisamente.
Ora…
Hermione ora se ne stava lì, aveva ricordato e aveva capito come faceva il ragazzo ad essere lì con lei ma questo non l’avrebbe di certo fermata, aveva troppe domande da fargli, la Grifondoro non si sarebbe mai fidata così facilmente!

 

 

ciao a tutti, eccomi qui di nuovo a scrivere questa storia ... i questo periodo sono stata molto occupata e non ho aggiornato in fretta come prima ma spero che il capitolo vi piaccia, commentate e fatemi sapere cosa ne pensate ... e non rilassatevi trooppo perché Piton non era uno stupido e ciò che custodiva era più prezioso della sua vita ma per saperne di più contuate a leggere ....
  
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