Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lumos960    28/04/2014    0 recensioni
Il punto dell'amore, era proprio amare. L'amore faceva male, male da morire e tutti lo sapevano, compresi loro due. Eppure, in loro due, da quando si erano incontrati, era scattato qualcosa. Quel qualcosa che la notte non ti faceva dormire, quel qualcosa che non ti faceva avere fame e quel qualcosa che, solo nel sentire il suo nome, ti faceva battere il cuore a mille e avvampare le guance. Ma il loro amore non era uno tutto rose e fiori. Anche le rose hanno le spine, i loro difetti e i loro segreti. Ecco come era il loro amore. Proprio cosi. Ma affrontavano tutto insieme, fregandosene degli altri.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cassandra, ormai, era una bellissima ragazza di quindici anni, appena compiuti da una settimana. Aveva un corpo molto sensuale e slanciato. Lunghi capelli castani che le arrivavano fino al fondoschiena, occhi marroni che spiccavano sulla pelle leggermente abbronzata e labbra rosee che chiunque avrebbe tentato di baciarle, per quanto esse fossero morbide.
Quel sabato sera, era in giro per Londra, sola e immersa fra i suoi pensieri. Indossava dei semplici jeans blu, alquanto attilati, una maglietta bianca, semplice e messa nei pantaloni, un cardigan rosso e delle ballerine nere. Passeggiava tranquilla, cercando di non scoppiare in lacrime da un momento all'altro. In fin dei conti, aveva perso tutti. Alexander e sua madre, coloro ai quali teneva di più, erano morti. E poi Aleksej. Quel ragazzo che aveva promesso di tornare ma che in verità non era mai tornato e non si era fatto mai sentire o ricambiato le sue lettere. E Cassandra aveva rinunciato a mandarle. Era inutile. Lui non rispondeva e lei si era illusa, come faceva ogni ragazza della sua età.
Passeggiava per le strade appena illuminate di Londra, quando, da lontano, vide una persona, seduta al centro della strada, pronto ad aspettare che qualcuno lo colpisse e togliesse cosi la sua vita. Cassandra si avvicinò, assicurandosi che non vi passasse nessuna macchina e scosse l'uomo un paio di volte.
-Ma lei è pazzo!? Qua possono passarvi le macchina! Lei potrebbe morire! Ma cosa le passa per la zucca? - Disse guardando l'uomo che, a poco a poco apriva gli occhi e fissava la ragazza, quasi meravigliato di trovarla davanti ai suoi occhi.-
-Intanto, ragazzina, ho la tua stessa età. Poi, lei non dovrebbe girare sola su queste strade, di notte. La notte nasconde pericoli e mostri. Non glielo hanno mai detto? -Il ragazzo si alzò del tutto e guardò la ragazza, ancora più incredulo nel vedere quanto bella fosse diventata.-Devo aver bevuto troppo. E' l'unica spiegazione. Senti, come ti chiami ragazzina?-mormorò ancora, assotigliando lo sguardo e fissandola con i suoi occhi di ghiaccio, occhi cosi familiari a lei ma non era capace di riconoscerli.-
-Cassandra. Perchè? E comunque, questo vale per te, straniero. La gente non si mette in mezzo alla strada. A meno che non vogliano uccidersi. Ma sai, non ne vale la pena. Chiunque ella sia, meglio lasciarla andare, no? -Prese un respiro profondo e incrociò le braccia al petto, guardando attentamente il ragazzo mentre nella sua testa c'erano varie immagini di quei occhi che la guardavano cosi pieni d'amore.-
-Cassandra, eh? Ho perso tutto. Mio fratello e lei. L'ho allontanata, non ho risposto alle sue lettere, non sono tornato mai per vederla, per nessuno dei suoi compleanni, quando mi invitava, preferivo restarmene in Bulgaria, solo. Ho avuto e ho ancora paura di ferirla, se torno.-Disse tutto d'un fiato mentre il suo sguardo si spostava lentamente sulla collana che lei aveva al collo, ora aperta. Si avvicinò a lei e prese la collana tra le mani, accarezzandovi la foto che c'era dentro. Prese ancora un respiro profondo per poi spostare i suoi occhi su quelli di lei.-Cassie, ti ricordi di me? Il ragazzo con il quale ti giurasti amore eterno, quello che incontravi di nascosto al parco? Te lo ricordi?-Sussurrò, quasi spaventato che qualcuno potesse sentirlo. In quel momento, Cassandra lo guardò negli occhi e portò una mano sopra la sua che, stava ancora stringendo la sua collana.-
-Aleks? Sei davvero tu? Cosa diamine ci fai qua? Perchè sei tornato? -abbassò lo sguardo, respirando profondamente mentre a poco a poco i suoi occhi diventavano lucidi.-
-L'unico e inimitabile stronzo che non ha risposto mai ai ai tuoi gufi e che ha preferito restare in Bulgaria per il giorno del tuo compleanno.
-Perché Aleks? Ti ho mai fatto qualcosa? Se si dimmelo. Voglio sapere cosa ho fatto.
-Tu non hai fatto nulla. Sono io. Sono un mostro e io non posso amare. Rovino le cose che amo. Uccido le persone. Questo sono ora. E tu non potrai fare nulla per cambiarmi. Sono cosi. Basta. -Quelle sue parole "Sono un mostro" la fecero deglutire con forza mentre lui la prendeva per le braccia, scuotendola un paio di volte e il suo viso si trasformava. Le vene divennero sempre più evidenti sul suo viso e due canini molto appuntiti e sporgenti, fuoriuscirono dalla sua bocca. Cassandra si spaventò, deglutendo mentre lui chiudeva gli occhi e respirava profondamente, in modo che tornasse come prima. La ragazza indietreggiò, deglutendo ancora e ancora, stringendo la collanina che aveva al collo.-
-A-Aleks...cosa sei?
-Sono un vampiro! E vuoi sapere la verità? Mi piace esserlo. Posso andare con chi voglio a letto, uccidere chi voglio e nessuno di loro potrà mai ricordare qualcosa.
-T-Tu non sei l'Aleks che io conobbi. Dove è lui?
-E' morto! E non tornerà. -Si avvicinò a lui mentre lei chiudeva gli occhi, quasi pronta ad essere uccisa. Lui, con la punta del naso, sfiorò la linea del suo collo, annusandola e sorridendo tristemente mentre le sue mani si posavano sui suoi fianchi, accarezzandoli lentamente. Poi, lui spostò i suoi occhi in quelli suoi e la guardò, mentre i suoi occhi color ghiaccio diventavano lucidi.- Ma il bello è che ancora ti amo. E questo sentimento mi fa sentire cosi perso. Non so cosa fare. Vorrei stringerti e chiedermi scusa ma non posso. Non voglio. Io ti amo, Cassandra e lo farò per il resto della mia vita. -In quel momento, una sfilza di lacrime fuoriuscirono dai suoi occhi, rigando cosi il suo viso mentre lui le teneva la testa. La stava soggiogando e lei non se ne rendeva neanche conto.- Tu non ricorderai nulla di questa serata. Non ricorderai di avermi incontrato. Non ricorderai che io abbia detto di amarti. Non ricorderai nulla. Tornerai a casa, ti infilerai a letto e vivrai la tua vita da adolescente spensierata. Tu non devi ricordarmi. Sono una brutta persona. -Con calma, le sue mani scesero verso il suo collo e levò con cura la sua collanina, in modo che lei non ricordasse nulla. Non voleva che lei lo ricordasse come un bravo ragazzo perchè non lo era più. Le lacrime rigarono ancora il viso del ragazzo e poi posò un bacio sulla fronte di lei, allontanandosi, ma non prima di guardarla ancora un'ultima volta.- Addio Cassandra. -Le sussurrò, prima di allontanarsi e sparire nel nulla.-
Dopo quella serata lei tornò alla sua vita normale da adolescente, non ricordandosi nulla di lui. Ma i suoi occhi la tormentavano. Quel paio di occhi color ghiaccio le comparivano in sogno ma non sapeva a chi appartenessero. Si sentiva vuota, incompleta, come qualcuno che aveva appena perso una persona amata.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lumos960