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Autore: taRtRuGa    21/07/2008    1 recensioni
Il prologo è una rivisitazione del primo capitolo di Orchidea, fic tuttora incompleta, che non so se terminerò [scusatemi tutti per questo].
Per il resto è tutto diverso.
E'una nuova storia d'amore fra i giovani Lucius e Narcissa, inizialmente amici, poi chissà...
“Non fare così piccola Cissy” disse prima d’abbracciarla forte, mentre i singhiozzi della ragazzina iniziarono a farsi sentire. “Non potrei mai scordarmi di te. Sei la mia migliore amica, e poi c’è la nostra promessa, di amarci nonostante tutto”, disse arrossendo in ricordo della settimana prima, durante la quale le giurò di volerle bene per sempre, e suggellando quella promessa con un timido ed impacciato bacio sulle labbra.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fior di Maggio.

5 anni dopo.

 

Il sole andava scomparendo, portando via con sé anche un po’ della calura estiva della giornata.

Gli striduli e acuti versi delle cicale riempivano le orecchie, mentre un alito di vento caldo smuoveva appena le chiome degli alti alberi che decoravano il paesaggio di quel luogo magico.

 

Molti rumori provenivano da quella ben curata vegetazione, il tremulo canto degli uccelli, qualche calmo lamento di cerbiatti, un lento sfrigolio delle foglie, ma non vi era alcun particolare che ne lasciasse intuire la provenienza precisa in tutto il vasto paesaggio.

Tutti gli animali che in primavera avevano popolato quel rigoglioso terreno, ora provato dall’insolita afa estiva che si era abbattuta in quella regione inglese, erano al riparo nei vari boschetti ai lati; ma non erano i soli.

Anche due ragazzi avevano trovato sollievo al grande calore, rifugiandosi, nel tardo pomeriggio nel Bosco dei Delfini, così chiamato perché in quell’area ricorrevano statue avente come soggetto proprio i delfini.

E proprio loro si erano accomodati su una panca in marmo bianco con ai lati due delfini ricurvi in pietra azzurra.

La prima era davvero una graziosa ragazzina, dai lunghi capelli corti, lo sguardo cristallino e un’espressione cupa in volto mentre l’altro aveva lisci fili d’oro per capelli, né troppo lunghi  né troppo corti, occhi di puro argento e quell’aria scherzosa da monello.

“Oh, Lucius smettila di scherzare. Non è affatto divertente”, ripeté lei per l’ennesima volta, “Tanto so che non dici sul serio, e che mi scriverai! Devi farlo! Come farò senza di te per un anno intero! Capisci? Un intero anno senza di te! E non ci sono nemmeno le mie sorelle! Mi annoierò a morte! Solo tu e le tue lettere potrete salvarmi” piagnucolò lei, inginocchiata sulla panca, con entrambe le sue mani sul suo avambraccio.

“Narcissa, attenta, o potrei credere che tu abbia una cotta per me!” Scherzò ancora il giovane.

“Ma… Ma cosa dici?!” Domandò indignata lei con le guance arrossate, mentre Lucius Malfoy rideva divertito.

Narcissa lasciò perdere il ragazzo, scese dalla panca e, con le braccia incrociate sbuffando ripetutamente e sonoramente, si incamminò per il bosco, così da ritornare nel villino di famiglia.

Respirando rumorosamente il ragazzo si unì a lei, allontanandosi dalla frescura della panca pronto a seguirla perché, nonostante non volesse ammetterlo, lui in quei boschi non si sarebbe mai saputo orientare.

“Puoi anche restartene lì, se vuoi” lo punzecchiò.

“No, grazie” ringhiò a denti stretti Lucius. “Inizia a scendere l’umidità”.

“Paura per i tuoi capelli?”chiese candidamente lei.

“Anche se fosse?”

“Beh, sarebbe un duro colpo per tuo padre scoprire che a suo figlio interessi una cosa tanto frivola quanto prettamente femminile, come l’arricciarsi dei capelli. Sarebbe da sciocchi e da mollaccioni!” commentò maligna lei, sapendo i suoi tasti dolenti.

“Sciocca insolente!” commentò piccato lui, affrettando il passo superandola.

“Ehi aspettami!” strillò raggiungendolo e fermandolo per scoccargli un sonoro bacio sulla guancia, lasciando a lui il turno di arrossire lievemente. “Scusa” gli disse sorridendo, contagiando anche lui.

“Finalmente ti vedo sorridere, è tutto il pomeriggio che ti comporti da brutta musona!”

“Non è vero” obiettò lei. “E anche se fosse vero, è tutta colpa tua!” Aggiunse.

 “ Parti per Hogwarts e dici che non mi scriverai. Sei ingiusto! Io sarò qui da sola. Tu conoscerai altri amici e ti scorderai di me” finì con l’ammettere lei, vicina al pianto.

“Non fare così piccola Cissy” disse prima d’abbracciarla forte, mentre i singhiozzi della ragazzina iniziarono a farsi sentire. “Non potrei mai scordarmi di te. Sei la mia migliore amica, e poi c’è la nostra promessa, di amarci nonostante tutto”, disse arrossendo in ricordo della settimana prima, durante la quale le giurò di volerle bene per sempre, e suggellando quella promessa con un timido ed impacciato bacio sulle labbra.

“Cissy, ti scriverò ogni settimana”, promise, ma lei emise un mugolio in risposta.

“Oh, Cissy, non potrò scriverti ogni giorno! Avrò i compiti da fare e le lezioni da seguire!” ribatté. “E poi tornerò per le vacanze di Natale, quelle di Pasqua, le estive… Vedrai sembrerà che il tempo non sia passato affatto”.

“E va bene!” accettò lei.

“Ora torniamo dentro, sta facendo buio” commentò lui, prendendola timidamente per mano, tornando insieme al villino.

Si salutarono per quel giorno, per poi rivedersi solo a King’s Cross, quando ormai Lucius era già sul treno che andava scomparendo, muovendosi in direzione di Hogwarts.

 

***

Ecco il secondo capitolo.

Ringrazio per le recensioni,

Lady_2008 e poppi, sperando che per voi questo capitolo sia stato più interessante del precedente ^-^

 

*Piccola nota, il Lucius Malfoy di questo capitolo non è un OOC. Rinsavirà mooolto presto credetemi! ^_-

 

.taRtRuGa.

 

  
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