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Autore: marauder11    29/04/2014    2 recensioni
E se qualcuno fosse arrivato in tempo la notte del 31 Ottobre? Se qualcuno, avesse precedentemente intuito i piani del signore oscuro?
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Ordine della Fenice, Regulus Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Capitolo 6 - La svolta

 

*Qualche settimana prima (flashback)*

 

L’uomo apparve a pochi metri di distanza dal viottolo illuminato dalla luna. Il lungo mantello nero svolazzava attorno alle sue caviglie secche. Una goccia di sudore scese lungo la sua guancia. Sudore non sicuramente causato dal caldo torrido di fine estate. Sudore che ricordava tanto il rimpianto, il più grande della sua vita. Aveva commesso un errore imperdonabile due giorni prima, sapeva cosa lo aspettava. In realtà però sperava di poter fare qualcosa, anche se le possibilità erano molto vane, questo lo sapeva anche. Il signore oscuro probabilmente aveva già indagato, forse aveva già progettato tutto; probabilmente aveva già trovato il bambino. Ma avrebbe provato comunque a fare qualcosa, a dissuaderlo dalla missione. L’avrebbe fatto per lei. Alzò la bacchetta.

«Purosangue»

Una non umile dimora apparse davanti a lui. Si udiva in lontananza una fontana da qualche parte nell’ampio giardino. La ghiaia scricchiolava mentre l’uomo si dirigeva verso l’ampio portone d’ingresso, che improvvisamente si spalancò davanti a lui.

«Giusto in tempo per il dessert, mio prezioso amico» disse una voce proveniente da un volto brillante quanto serpentesco, seduto a capotavola.

«Alla mia destra, siediti.»

«Mio signore…Dove sono gli altri?»

«Vedi… Questa sera ho deciso che dovevamo essere solo io e te. Devo parlarti di una questione irrisolta molto importante. Ho bisogno del seguace più geniale e fedele che ho.» Sorrise, allacciando i suoi occhi a quelli del suo interlocutore quasi ustionandolo con il solo sguardo. Quest’ultimo però seppe tenere testa all’esame del signore oscuro e sorrise compiaciuto di rimando, nascondendo bene la tensione che covava dentro di lui.

«Quella profezia di cui mi hai parlato… Forse so l’identità del bambino. Sono indeciso, in realtà, tra due bambini nati alla fine di luglio. Uno è il figlio dei Paciock, l’altro dei Potter. Penso che sarebbe più sicuro ucciderli tutti e due, per evitare il pericolo.»

L’uomo dal naso adunco emise un gemito, ma il suo signore non lo udì, troppo perso nei suoi pensieri.

«Ma vorrei comunque capire chi dei due potrebbe con più probabilità essere quello giusto.»

Il signore oscuro attendeva una risposta alla domanda che in realtà non aveva posto al suo interlocutore, che fino ad allora non aveva espresso la sua opinione; questo lo infastidiva non poco. Cominciava a pensare che era stata una cattiva idea parlarne con lui. Forse non era così geniale come credeva.

«Signore, mi permetta di dire che io credo si tratti del figlio dei Paciock. E’ un purosangue, mentre il figlio dei Potter è un mezzosangue e…Non potrebbe mai competere con voi. Non crede?»

«I Potter, entrambi, si sono dimostrati dei maghi molto abili. Specie la madre del bambino; ha dimostrato di essere molto abile negli scontri che abbiamo avuto in passato. Certo, credo si sia trattato di fortuna, non dimentichiamo che è comunque una nata babbana»

«Con tutto il rispetto, Mio Signore, io credo al contrario che sia molto scarsa nei duelli…»

«Suvvia, Severus! Se non ricordo male durante l’ultimo attacco ti ha disarmato quasi subito! Lo dici forse per ripicca? Sei un mago abile e sappiamo anche che lei lo è almeno quanto te, forse di più. Mi sarebbe piaciuto averla tra le nostre fila. Peccato…»

«Dopo aver ucciso il figlio dei Paciock potrebbe provare a convincere i Potter a passare dalla nostra parte. Anzi, mi permetta di farlo, ci riuscirò.» Il suo tono sembrava quasi una supplica e subito dopo sospirò, senza rendersene conto. Il signore oscuro alzò subito gli occhi, intrecciandoli a quelli neri del suo seguace.

«Stai forse provando a dissuadermi dalle mie convinzioni, Severus? Tu? E perché mai? Perché stai tentando di convincermi ad uccidere solo uno dei due bambini, quando sai benissimo che dovrei ucciderli entrambi per mettermi al sicuro? Stai forse provando a contrastare i piani del grande Signore Oscuro?» Il suo tono fu un crescendo.

«No, mio Signore! Mai! Io le sarò fedele fino alla morte!»

«Cosa ti turba allora? Ti ordino di parlare!»

«Vede… Io… Conosco i Potter da molto tempo ormai, specie lei. La madre del bambino. Vorrei chiederle, Mio Signore, di risparmiarla. Per me. Ovviamente se questo non intralcia i suoi piani, sia chiaro.»

Rise con disprezzo, quasi come si stesse facendo beffe della richiesta.

«Severus, è una sporca mezzosangue. Tu meriti di meglio. Esistono donne più degne.»

Severus sbarrò poco dopo gli occhi, come se si fosse reso conto improvvisamente della veridicità delle parole del Signore Oscuro.

«Oh, di questo ne sono consapevole! Infatti il mio è solo un interesse sessuale, niente di più.  Solamente questo. Se è possibile…»

Voldemort sventolò la mano davanti agli occhi di Severus e si tirò indietro sulla poltrona, annoiato e offeso per la richiesta.

«Vedremo. Non ti assicuro nulla, potrei anche ucciderla, nel caso in cui dovesse annoiarmi. Basta un attimo, un gesto rapido della bacchetta, lo sai bene.» Severus potè quasi vedere l’idea del suo Signore che sopraggiunse subito dopo nella sua mente, tanto il suo viso si illuminò.

«Ma pensandoci bene una cosa posso farla, per ridurre l’attesa…»

Quasi balbettando, incerto, chiese «Posso chiederle cosa, Mio Signore..?»

Il volto serpentesco brillò nel buio. Sembrava parecchio divertito dalla domanda del suo seguace.

«I Potter saranno i primi ad essere attaccati, anche se non so dove si trovano. Ma ho una soluzione a questo problema! Un loro amico è passato dalla nostra parte. E’ uno sciocco, si mostra titubante alle mie richieste ma gli estorcerò le informazioni necessarie senza difficoltà, quando arriverà il momento. Non voglio essere precipitoso ma credo che succederà tutto molto presto. Li troverò.»

«Potrei…Potrei sapere di chi si tratta?»

«Non lo ritengo affatto necessario. Puoi andare adesso.»

Severus aveva fallito, tutto quanto.

Ma poteva ancora tentare la sua ultima possibilità.

 

 

“Sirius… Sirius, svegliati! Su, svegliati, stupido cane! Possibile che è sempre la stessa storia? Non posso crederci… Non cambierai mai!”

La voce di Remus arrivava ovattata alle sue orecchie, dato lo strato di coperte che lo avvolgeva. Lo infastidiva non poco ma riusciva a dormire comunque quindi, chissenefrega?

“Sirius. Alzati!”

“Ah, dai! Ancora cinque minuti Lunastorta! Tanto Lumacorno è sempre in ritardo a lezione…”

“E va bene, vorrà dire che… AGUAMENTI!” Alla pronuncia dell’incantesimo Sirius cadde sul pavimento gelido, zuppo, rotolando tra le coperte bagnate fradicie che lo avvolgevano mentre dormiva sul divano del salotto di Mary.

“AAAAAAAAAHHHH! Ma dico, sei matto?”

“Ahahahahahah! Amico mio, guardati attorno! Non siamo nella torre di Grifondoro, vedi? Era un mio dovere dirti la verità…”

“Stupido essere di un lupastro ingrato! Come osi?”

Remus si sedette sulla poltrona non molto distante da Sirius, che stava ancora a terra, e gli rivolse uno sguardo malandrino che ora cercava di farsi serio.

“Regulus si è svegliato, chiede di te.” Alla pronuncia di queste parole Sirius si fece serio e cercò di alzarsi, ma non si era reso conto dell’intreccio che si era creato tra lui e le coperte e così, mentre tentava di alzarsi, inciampò e cadde in avanti, ai piedi di Remus. Quest’ultimo si trattenne dal ridere a crepapelle ma il suo tentativo durò poco. Scoppiò in una risata fragorosa, che infastidì Sirius. Egli, infatti, dopo esser riuscito ad alzarsi, diede uno scappellotto in testa a Remus, che, imperterrito e per niente intimorito dal gesto dell’amico, rise ancora più forte. Sirius, con il broncio che arrivava fino ai suoi piedi dato il dolce risveglio arricchito dalle risate del suo amico, si diresse verso la stanza di Regulus.

Sentiva ancora le risate di Remus provenire dall’altra stanza quando bussò alla porta.

“Avanti.” Sirius entrò e subito fissò il fratello che parlò per primo.

“Vi stavate proprio divertendo voi due eh… Che hai combinato?”

“Oh, si… Prima vorrei chiederti come stai…”

“Bene, molto bene grazie. La tua amica è molto brava, potrebbe fare la guaritrice. Ha talento.”

“Lo è. E’ già una brillante guaritrice, lavora al San Mungo.”

“Già, avrei dovuto immaginarlo… Adesso veniamo al dunque però. Perché mi hai trascinato qui?”

“Sai che fine avresti fatto. Non saresti vivo se non ti avessi portato qui.”

“Probabilmente. Ma da quando ti importa della mia vita?”

“Da quanto hai salvato la mia… Anche se probabilmente il tuo è stato un gesto dettato dall’impulso, ma sai che non puoi più tornare da loro. Gli altri potrebbero capire ma Bellatrix ti ucciderà, lo sai…”

Il più piccolo dei fratelli si mise su, sedendosi sul lettino su cui aveva dormito per diversi giorni non con poca fatica. Guardò il fratello negli occhi e disse “Vero. Ma non ho intenzione di unirmi a voi, anche se da tempo ho smesso di essere fedele al Signore Oscuro e a dire il vero cercavo un pretesto per andarmene. Ho degli affari da sbrigare. Da solo.”

“Di che si tratta? Vuoi diventare il nuovo mago cattivo, forse?” Sirius sbuffò, dopo rise amaramente.

“No. Voglio contrastare quello che è in circolazione.”

“Ecco, Vedi? Allora siamo dalla stessa parte! Devi venire con me, dobbiamo parlare con Silente” Sirius si sedette accanto al fratello, stando attento a non sfiorarlo, era tutto bendato e dolorante anche se non lo lasciava intendere... Tuttavia Sirius Aspettava il momento giusto per poter formulare la sua richiesta. Non aveva dimenticato i suoi piani.

“Sirius, non è facile come credi. Silente non può aiutarmi, non potrà accogliermi nell’Ordine! Nessuno dei membri mi vorrà.”

“Ma cosa dici? Certo che ti vorranno! Tutti noi vogliamo uccidere quel mostro e finalmente anche tu! Abbiamo uno scopo comune! E poi potresti aiutarci con le tue informazioni… Potremmo aiutare molta gente a mettersi in salvo…”

Regulus sbatté il pugno sul cuscino, e ribatté “Ma certo! Tu vuoi usarmi per salvare tuo fratello James, vero? Così, quando sarete dinuovo tutti felici e contenti, mi butterai dinuovo in un angolo, tanto avrai riavuto quello che volevi, no?”

“No, Regulus, non è come credi. E poi non puoi dare la colpa a me dei tuoi errori! Se tu non avessi ascoltato la cara mammina, saresti sempre stato con me!”

“Non potevo agire come te ed essere come te! Riponevano tutta la loro fiducia in me, l’unico figlio rimasto!”

“Ah, certo, l’unico Black degno di questo nome, subito pronto ad eseguire gli ordini di mammina…”

“Io…Io ero geloso, va bene? Quando eravamo piccoli loro non mi guardavano neanche, eri tu il figlio prediletto, sei sempre stato migliore di me! Poi a scuola sei stato smistato in Grifondoro e hanno iniziato a degnarmi di qualche sguardo!”

“Potevi essere smistato anche tu in Grifondoro, se solo l’avessi chiesto... “

“A cosa sarebbe servito? E poi anche se ero in Serpeverde volevo cambiare, volevo tornare da te. Ma poi tu sei scappato di casa, sei andato da quel Potter! Mi hai lasciato lì, da solo… Cosa avrei potuto fare? Dove potevo andare? Non ho mai avuto nessuno, a differenza tua…”

“Reg, mi dispiace. Abbiamo commesso entrambi degli errori ma adesso possiamo riparare. Abbiamo la possibilità di riparare, capisci? Possiamo combattere spalla a spalla, insieme! Io questa volta lo giuro… Non ti lascerò più solo.” Gli strinse la spalla con una mano.

Regulus sorrise debolmente alle parole del fratello “Non voglio comunque far parte dell’Ordine, i mangiamorte lo saprebbero immediatamente…”

“Oh so cosa stai cercando di dirmi… Sappiamo che c’è una spia nell’Ordine, purtroppo non sappiamo chi è…Ma tu potresti…”

Regulus guardò Sirius con tanto dispiacere per quello che stava per dire “Purtroppo nemmeno io. Il signore Oscuro non ci ha detto niente a riguardo, non ce l’ha presentato. Sospetta di avere delle spie.”

Regulus non poteva dargli notizia peggiore. Non poteva aiutarlo, o forse si? Subito un’idea gli balenò in testa: poteva farlo eccome.

“Non per forza dovremo dire all’Ordine chi sei… Potrebbe saperlo solo Silente.”

“A che scopo?”

“Vedrai.”

Sul volto del maggiore dei Black si distinse un sorriso sincero quanto malandrino, che si rifletté sul minore.

Regulus adesso non era da solo. Aveva dinuovo un fratello, come quando aveva cinque anni.

Una fenice si posò sulla finestra, portava un messaggio.

“Venerdì 23, stamberga strillante ore 16. Avverti il signor Lupin e la signorina MacDonald. Ci sono novità.”

Due giorni. Mancavano due giorni alla riunione dell’Ordine. Rispose al messaggio.

“Ci saremo. Anch’io ho delle novità ma vorrei parlarne in privato con lei. Mi dica dove e quando, ci sarò.”

 

Giunse poco dopo un altro messaggio. “Stanza delle necessità, stanotte. Portalo pure con te.”

Non poté evitare di sbarrare gli occhi per lo stupore quando lesse l’ultima frase. Forse quel vecchio non era tanto bacucco. Rise.

Ciao a tutti voi, che avete messo tra le preferite, ricordate, seguite e anche a voi che leggete silenziosamente. Sono felice che molti di voi abbiano iniziato a leggere la mia storia, mi piacerebbe ricevere una recensione una volta tanto, se non vi dispiace. Attendo con ansia qualsiasi commento, negativo o positivo che sia, o anche dei suggerimenti, perché no. :) Ho bisogno di voi per continuare a scrivere. Grazie per l'attenzione. -marauder11

  
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