Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: 7_12_2013_bvb    29/04/2014    3 recensioni
...pochi minuti dopo mi trovo d'avanti un ragazzo vestito tutto di nero con le labbra sbafate da rossetto, tracce di matita nera sugli occhi e con un odore marcato di sigarette.
Alzai di poco gli occhi e poi tornai a fissare le punte delle mie Converse rovinate.
Genere: Dark, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jake Pitts, Jinxx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Castiel.- Sali.
io.- Che vuoi? Neanche mi conosci.
Castiel.- Ti ho detto di salire.
io.- NO.
Castiel.- Fa un po' come ti pare, io te l'avevo detto.

Accese la macchina e sfrecciò via. Chissà perché voleva così tanto che salissi.
Mi rimisi ad ascoltare musica e puntai una panchina un po' nascosta in un parco, dove avrei potuto fumare in pace.
Oramai era la quarta sigaretta di fila che fumavo e si cominciava a sentire, infatti, mi stava girando la testa.
Chiusi per un po' gli occhi sperando che mi sarei ripresa, invece, mi addormentai.
Quando mi svegliai erano le quattro del pomeriggio e il parco cominciava ad essere affollato.
Mi accesi un'altra sigaretta e andai a fare un giro, non sapevo dove andare, così seguii il sole.
Oramai erano le sei e sarei dovuta tornare a casa per le sette.
Non sapevo dov'ero e dove sarebbe passato un autobus diretto a casa.
Iniziai a chiedere ai passanti ma, chi indaffarato e chi ignorante, nessuno seppe dirmi dove andare.
Usai la mia poca memoria per tornare al punto in cui avevo incontrato Castiel, sperando che mi sarebe tornato un flash, ma niente.
Si, trovai il tabaccaio ma oramai aveva chiuso e non potevo chiedere nessun'informazione. Però strano, un tabaccaio che chiude alle sei.
Per caso trovai un negozio di musica aperto e ne approfittai per chiedere informazioni.
io.- Ehm scusami, per caso sapresti dirmi dov'è la fermata?

Da sotto il bancone uscì fuori  un ragazzo sui diciotto, con una camicia rossa a scacchi abbottonata male e i capelli neri scarfigliati.
x.- Hey, dipende che autobus cerchi.
io.- Devo andare nella periferia a Nord.. se siamo a Windsor.
x.- E' la prima volta che vieni qui in centro?
io.- Si nota così tanto?
x.- Beh si perché dovresti sapere che l'unico autobus che passa per la periferia Nord è quello che sta passando ora.
io.- No merda, ed ora come cazzo faccio?!
x.- Chiama i tuoi genitori no?
io.- Come se ai miei genitori interessasse qualcosa.
x.- Perché?
io.- Non ti conosco perché dovrei dirtelo?
x.- Che bel caratterino..!
io.- *finsi un sorriso*
x.- Comunque, dato che mi fai pena, se vuoi ho un amico che è di quelle parti e quando avremo finito le prove, potrebbe portarti a casa.
io.- Non mi fido ma è l'unico modo per tornare a casa a quanto pare. Ma a che ora?
x.- Tra circa dieci/quindici minuti dovrebbero arrivare tutti, il tempo di provare e perfezionare una canzone e poi ti porta a casa.
io.- Vabene.
x.- Se vuoi, intanto, puoi andarci te nella stanza dove facciamo le prove, se vuoi puoi ascoltare musica, fai quello che vuoi.
io. Grazie.

Mi portò in una sala registrazione e mi spiegò come potevo mettere la musica.
Cominciai ad ascoltare i Being as an Ocean, avevo bisogno della forza di Joel.
Proprio quando la playlist era arrivata alla mia canzone preferita di Joel, ovvero, Loneliness won't be the death of me, un paio di ragazzi entrarono nella stanza.
Io istintamente stoppai la musica e fissai le punte delle Converse, come era abitudine fare.

x2.- E lei è adesso?
x.- Ah vero, Castiel potresti portarla a casa a perso l'autobus?
Castiel.- Tu?
io.- Tu?
x3.- Vi conoscete per caso?
x4.- Sentite non perdiamo tempo che devo andare dalla mia ragazza oggi.
x.- Comunque io sono Alex, lui (x2) è Nathan, lui (x3) Nick e lui (x4) Aaron. Castiel non credo che te lo devo far conoscere.
io.- Piacere, io sono Grace.
Nathan.- Alex quel fallito che doveva venire a lavorare al posto tuo non può venire, ora che cazzo facciamo?
Alex.- Senti, che musica ascolti?
io.- Io? beh, rock, metal, hardcore, ecc.
Alex.- Te la senti di andare a fare la commessa di sopra? Praticamente se qualcuno ti chiede un CD basta che lo trascrivi nel computer, al massimo se hai qualche problema c'è un telefono da qui a sopra, ci chiami.
io.- Occhei.

Me ne andai e per un'ora non feci altro che scorrazzare avanti e dietro per cercare CD di gruppi a me sconosciuti, in realtà è stato un bene, infatti mi segnai qualche gruppo che credevo potessero interessarmi.
Dopo aver mandato via gli ultimi clienti, i ragazzi tornarono di sopra e dopo aversi scambiato alcuni CD, Aaron fu il primo ad andarsene, Nathan, Nick e Alex se ne andarono insieme e chiusero la porta del negozio.
Castiel.- Vieni con me.

Tornammo nella sala prove.
Castiel.- Devo provare alcune canzoni, sei sicura di non far troppo tardi?
io.- Non m'importa.

Passi circa un'ora incantata a sentire le belle parole uscire dalla bocca di Castiel.
Castiel.- Dai andiamo che sono le nove, non voglio entrarci di mezzo poi se i tuoi genitori chiamano la polizia.
io.- Ai miei genitori non importa, potrei anche non tornare a casa la sera, basta una semplice stronzata.
Castiel.- Allora non tornarci stasera.
io.- Che vorresti dire?
Castiel.- Questa sera devo andare ad un reive in un cimitero, vieni con me.
io.- Non ti conosco, non ho soldi, non ho niente.
Castiel.- Dovresti lasciarti andare qualche volta.
io.- Occhei, ci sto.

Mi guardò e poi s'incamminò verso una porta secondaria, mi fece strada tra il buio e salimmo in macchina,
prima di partire si accese una sigaretta e me ne offrì una, la presi, fumava le Winston blu, non credevo che un ragazzo così fumasse qualcosa di leggero.
Alzò un po il volume dello stereo, c'era un gruppo metal che non conoscevo, poi però abbassò e sciolse il ghiaccio.
Castiel.- L'unica cosa è che non puoi venire vestita così, ti porto a casa di una mia amica.
io.- Cos'ho che non va?
Castiel.- Niente, mi piace il tuo stile ma non è per il tipo di festa a cui stiamo andando.
io.- Allora portami a casa, non mi piacciono le feste in discoteca.
Castiel.- Ma che te ne frega della musica? Io vado lì per sballarmi.

Poco dopo mi ritrovai a casa di una ragazza, un po' puttana a mio parere che mi conciò peggio di lei.
Avevo un paio di jeans strettissimi a vista bassissima e poi mi aveva costretta a mettere il perizzoma così che si vedesse, poi un top con l'ombellico di fuori e a maniche lunghe ed un reggiseno imbottito e strettissimo.
Poi un trucco provocatorio, soprattutto un rossetto troppo rosso,.
L'unica cosa che mi aveva lasciato erano le Converse, perché diceva che avevo le gambe slanciate e non avevo bisogno di tacchi.
Appena uscii Castiel mi guardò come se volesse farmisi lì, in quel preciso istante.
Dopo di lì andammo in un locale, si prese una birra ma alla fine dovemmo andarcene perché un tale mi stava dando fastidio e Castiel gli aveva rotto la bottiglia in testa.
Castiel.- Un giorno dovrai ripagarmi.
io.- Sei te che hai voluto cociarmi così.
Castiel.- Ora preparati e stammi sempre vicino.

Mi fece scendere dalla macchina e poi mi prese per mano e me la strinse forte.
Poco dopo capii il motivo di quel gesto, c'ra troppa gente e la musica faceva schifo.
Comunque, per prima cosa si accese una sigaretta e me ne diede una anche a me, finita la sigaretta, incontrò dei ragazzi  ed andammo in un posto meno affollatto, si scambiarono soldi e buste poi ce ne tornammo in macchina.
Castiel.- Vuoi fumare?
io.- Si.
Castiel.- Lo hai mai fatto?
io.- No.
Castiel.- Ti sentirai la gola secca ed avrai fame ma tranquilla che poi andiamo a mangiare.

Accese la canna e fece un pochi tiri per poi passarmela, il primo tiro era buono ed anche il secondo, Continuai per altri quattro o cinque tiri finché non me la tolse dalle mani.
Castiel.- Hey calmati, hahaha sennò poi ti sballi troppo.

Ce la finimmo così, con un po' di tiri lui e un po' di tiri io.
io.- Sembra tutto così tranquillo, è bello stare così, senza nessun pensiero per la testa.
Castiel.- hahahhaha si, e poi ridi, ridi sempre.

Tornammo alla festa ed ora era tutto più confuso ma bello, però quella musica mi dava fastidio, non mi piaceva e Castiel lo notò.
Castiel.- Cos'hai? Sembra che non ti stia divertendo.
io.- Non mi piace la musica tutto quì, nemmeno da sballata, ahhaha.

Mi guardò, si guardò in giro poi mi portò su una zona meno confusionaria e mi costrinse a rimanere ferma lì e a non fare un passo.
Dopo circa cinque o dieci minuti tornò con due scatole, cercò di prendermi la mano ma alla fine mi fece stringere la sua giacca e ce ne tornammo nella macchina.
io.- Ora che dobbiamo fare?
Castiel.- Ce ne andiamo.
io.- E perché?
Castiel.- Non ti piaceva la musica no?
io.- Si ma non dovevamo restare per forza.
Castiel.- Che gusto c'è ad andare ad un reive e non divertirsi? E poi c'è troppa gente, se sarebbe arrivata la polizia, ci avrebbero presi di sicuro.
io.- Ah, ed ora dove andiamo?
Castiel.- Lo vedrai, ma soprattutto hai fame?
io.- Più che altro ho tanta sete.
Castiel.- Apri quello scatolone verde, c'è una birra.

Mi scolai quella birra come se fosse acqua. Poi per un attimo mi vennero dei brutti pensieri per la testa e Castiel, anche quì, si accorse.
Castiel.- Cos'hai?
io.- Perché non riesco a nasconderti niente?
Castiel.- Dimmi cos'hai.
io.- Ho paura.
Castiel.- Di cosa?
io.- L'ultima volta che ho bevuto è stato con i miei amici l'anno scorso, però hanno finito per approfittarsi e uno di loro mi ha portato a letto.
Castiel.- Quindi? Credi che io ne appofitti?
io.- No ma se io bevo e te anche bevi, non ci capiremo un cazzo entrabbi, io potrei provocarti e te caderci.
Castiel.- Sai, sinceramente, avrei una voglia assurda di farti ma non lo voglio fare, quindi sta tranquilla che non ti toccherò.

Mi fidai delle sue parole.
Dopo mezz'ora arrivammo d'avanti una cacsa.
Castiel.- Questa è casa mia.
io.- Cosa?
Castiel.- Avevo alcuni soldi da parte e mi ci sono comprato questa casa.

Mi lasciò a casa e se ne andò, dopo un quarto d'ora tornò. Io mi ero bevuta una birra e fumato due sigarette.
Castiel.- Ti sei data da fare.
io.- Mi stavo annoiando.
Castiel.- Sono andato a comprare da mangiare per dopo.

Cominciammo a darci dentro, credo che poco dopo tirò fuori due o tre canne rollate, non ricordo bene, ed anche una bottiglia di vodka alla menta ed una di malibù alla cocacola.
Il cibo era finito, così come da bere e da fumare, apparte due birre che ci eravamo lasciati per la mattina.
  
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