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Autore: Fire_D_Princess    30/04/2014    2 recensioni
Okay, questa è la mia prima ff quindi abbiate pietà :D
La storia narra di una ragazza con dei poteri strani e unici al mondo dei ninja. A seguito di un incidente e alla perdita della memoria, si innamorerà del giovane Kakashi con cui inizierà una nuova vita. Purtroppo dopo la quiete c'è sempre una tempesta e non tutto va come ci si aspetta...
Spero di avervi incuriositi, bye
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima dell'inizio, Naruto Shippuuden
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Cristallo&Argento



Capitolo 8 – Il ricordo di Kyoto

---------------------------------------Inizio flashback---------------------------------------
Era nel suo lettino e stringeva il suo coniglietto bianco di peluche. Cominciò a stiracchiarsi e fece ricorso a tutta la sua forza per cercare di aprire gli occhi. Purtroppo ogni volta che provava ad aprirli, loro si rifiutavano e rimanevano chiusi.
Di sicuro non si sarebbe arresa.
Aveva la faccia di una che si arrendeva?
Altro tentativo: fallito.
Bè, evidentemente stavano cercando di scoraggiarla. Ma non avrebbero vinto.
Altro tentativo: fallito di nuovo.
Altro tentativo: fallito ancora una volta.
Ma quanto può essere difficile aprirli?
E dopo un quadrilione (?) di tentativi finalmente riuscì nel suo intento.

Aprì i suoi grandi occhi azzurri, sembravano di cristallo. Su di essi cadeva qualche ciocca di capelli biondi che coronavano l’allegro visino di una bambina di appena cinque anni.
“Yaaaaaawwwwwnnnnnnnnn!!!” sbadigliò.
Altro problema: alzarsi in piedi. Ma fu risolto in breve tempo.
La bambina scese dal letto. La coperta finiva sul pavimento.
Inutile dire che inciampò (era abbastanza ovvio) e cadde, battendo la testa sul pavimento.

“Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si era disarcivescoviscontantinopolizzato l'arcivescovo di Costantinopoli?” disse tutto d’un fiato.
Poi riprese conoscenza.
“Non credo sia normale…ma sono brava con gli scioglilingua!” esclamò tutta contenta.

Si rialzò in piedi, facendo attenzione alla coperta, e corse in camera da letto.
Entrò silenziosa, arrivò al bordo del letto dove i suoi genitori dormivano beati e vi saltò sopra urlando come una pazza.
Obbiettivo svegliare/traumatizzare i genitori: fatto.

“Kyoto! Ma ogni mattina! Non è possibile, tesoro!” esclamò, quasi urlando, il padre. Era un uomo muscoloso, con dei capelli corti e neri e due occhi verdi. Dakimura Hyuza.
“Caro, non sgridarla così, in fondo è una bambina. Buongiorno piccola.” Rispose la madre. Era una bella donna, con lunghi capelli ricci e biondi e due occhi cristallini. Esattamente come la figlia. Takae Hashimaru.

“Buongiorno mamma!!!” rispose la piccola.
“Ho capito che è piccola, ma non può piombare a letto ogni sacrosanta mattina!” protestò Dakimura, ma venne fulminato dallo sguardo della moglie.
“Falla finita. Kyoto ti va di aiutarmi a preparare la colazione?”
“Sii!” esclamò la bimbetta spruzzando felicità da tutte le parti.
“Tsk.” Si limitò a dire Dakimura.

Lui voleva bene alla figlia, ma proprio non sopportava il fatto di essere svegliato così.
Dopo aver fatto colazione, i genitori indossarono le divise del villaggio dei fiori e portarono Kyoto dallo zio.

“Dove andate?” chiese innocentemente la bimba.
“Ehm…Kyoto, noi dobbiamo andare in missione.” Rispose con aria preoccupata Takae.
“Ma perché andate tutti e due? Tornerete presto, vero?”
I genitori si lanciarono uno sguardo preoccupato. Incerti se sarebbero potuti tornare sani e salvi. Avevano provato ad evitare questa missione, ma il capo del villaggio non aveva voluto sentire ragioni.
“Certo, cosa vai a pensare?” cercò di tranquillizzarla Dakimura.
“Mh…”
“Noi dobbiamo andare, tesoro.” Disse Takae dando un bacio sulla fronte della figlia.

Kyoto vide i genitori lasciare l’abitazione dello zio e partire in missione.
Passarono giorni.
Mesi.
Ma Takae e Dakimura non tornarono.
Lo zio non poteva occuparsi del piccolo fardello, così la spedì in quell’organizzazione che poi divenne per Kyoto la sua nuova casa.
---------------------------------------Fine flashback----------------------------------------

La ragazza aveva ancora il copri fronte, trovato nel cespuglio, in mano.
Sudava freddo e aveva le mani tremolanti.
Lo sguardo era perso nel vuoto.

“Quindi…il mio nome non è Yoko…ma Kyoto…”

“Yoko, che ci fai lì? Andiamo dobbiamo partire in missione!” la chiamò Kakashi dall’entrata del villaggio della Foglia.
“Yoko!? Ah, si arrivo!” esclamò tornando in sé.

____Angolino autrice____
Salveeeeee!
Voi: brutta baldracca, come osi fare finta di niente! Aspettiamo da un'eternità!
Ehm...non ho potuto aggiornare, mi dispiace...ma con sto capitolo abbiamo svoltato.
Voi: vabbe, ti perdoniamo, ma solo perchè vogliamo sapere la fine u.u
Fiuu...
Ciau :3

Domandina....avete letto l'ultimo capitolo di naruto (674)?
Mamma mia mi sale il crimine *sbuffa*
  
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