Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Brokenhearted Bitch    30/04/2014    0 recensioni
E' il quinto capitolo della famosa saga di Twilight. Questa volta, ci addentriamo nel futuro, il futuro che appartiene alla piccola Renesmee, figlia di Bella ed Edward. Il suo corpo ormai, ha le fattezze di un'adolescente e la sua mente è quella di un ibrido consapevole del suo essere. Ma le scoperte da fare sono ancora tante, e Renesmee presto incontrerà pericoli e sorprese; dovrà affrontare varie prove, non solo soprannaturali, ma anche a livello sentimentale. E in tutto questo, Jacob, il suo migliore amico, giocherà un ruolo fondamentale.
>.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clan Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quattro mesi dopo fu il mio compleanno. Il mio ottavo compleanno. Apparentemente, però, dimostravo quindici anni. Zia Alice mi ha anche spiegato che tra un paio d'anni raggiungerò la maturità, e che quindi non crescerò più e che non invecchierò neanche.
Poi, sempre quella fetente di Alice, con la scusa di voler fare una passeggiata con me, mi ha portata fuori casa, così gli altri hanno potuto addobbare il salone indisturbati per una festicciola a sorpresa. Quando tornammo a casa tutti mi fecero gli auguri e mi regalarono qualcosa: nonno Carlisle mi regalò quattro romanzi che aveva trovato nella sua enorme biblioteca, dicendo che li potevo tenere in camera mia per leggerli quando mi andava; nonna Esme, oltre che a una deliziosa torta al cioccolato mi donò una grande cornice di legno intarsiato con una foto di famiglia ingrandita di quando avevo quattro anni; zio Emmett e zio Jasper uno stereo nuovo di zecca e zia Alice e zia Rose dei vestiti e un paio di scarpe sportive.
- Piccola – papà mi mise le mani sulle spalle – io e tua madre abbiamo pensato molto al nostro regalo e volevamo farti qualcosa di veramente speciale, però ci serve il tuo parere.
Mamma si avvicinò a noi – Ti andrebbe un viaggio a Londra con noi?
Ero stupefatta! – Un viaggio a Londra??? Wow è…fantastico! – esclamai
- Può andare bene il mese prossimo? – chiese papà.
- Sì, va benissimo! Oh, grazie, grazie mille! Vi voglio un’infinità di bene!
- Te ne vogliamo anche noi, tesoro. – sussurò mamma con la sua voce dolce.
- Accidenti quanto sei cresciuta! Ancora ricordo quando ti tenevo in braccio e percepivo i tuoi pensieri ancora prima che nascesti.. mi sembra ieri! – disse papà accarezzandomi i capelli.
- Beh, guardate il lato positivo – obiettò nonna Esme – siamo immortali, dobbiamo ritenerci fortunati!
A un tratto suonarono alla porta, zia Alice si avvicinò – So già chi è. Vai, è Jacob che ti aspetta.
E’ vero. E’ fico essere dotati di ‘’superpoteri’’, però è anche vero che la privacy qui va un po’ a farsi benedire! Insomma, un padre che ti legge nel pensiero, una zia che vede quello che farai, e io, sempre perennemente attenta a non toccare nessuno o trasmetto i miei stessi pensieri.
 
Jacob aveva un mazzo di rose rosse in mano.
-  Dovrei spedire questi fiori alla signorina Renesmee Carlie Cullen in onore del suo ottavo compleanno. Ah, il mittente dice che si tratta una bella ragazza, quindi immagino sia lei la signorina Cullen.. disse guardando prima il mazzo di rose, poi me, con un gran sorriso.
- Oh, Jake, da quando fai il fattorino adesso?! Ahaha - è così bello scherzare con lui. Lui, che è l’unico con cui sento davvero di poter essere me stessa, che mi fa sentire così importante da rendermi così sicura di me stessa. Se lo perdessi, sarebbe come perdere una parte di me. Una visione tragica e triste. Ma in questo momento, non c’è niente di tragico e triste. In questo momento c’è solo Jacob Black che mi sorride con delle rose in mano, che sembra una fotografia. E quel sorriso sembra più grande, con la pelle scura che mette in risalto i denti chiari, un fascio di luce che illumina il cuore, che sarebbe capace di illuminare una stanza intera, o perfino… la notte più buia.
- Grazie, Jake. Sono davvero fortunata ad avere un amico come te.
- Tanti auguri, principessa – disse dandomi un bacio sulla guancia. E ancora quello strano calore. Peggio. Era un a vampata radioattiva e il cuore batteva incontrollatamente. Non pensavo che l’imprinting potesse avere effetti così devastanti. O forse sto diventando matta.
- Che hai? – bene, ci mancava solo che lo notasse. – Ehm, no niente – risposi, cercando di essere il più convincente possibile.
- Comunque c’è ancora un’altra sorpresa..
- Addirittura? – cominciavo a essere davvero entusiasta!
- Adesso, però, ti lascio con la suspense, perché non posso fartela vedere in questo momento..
- Ah, peccato..
- Non ho potuto portartela, ecco perché. Ma domani mattina, ti passo a prendere alle 8, così ti porto io da lei – Jacob scoprì di nuovo il sorriso bianco appoggiandosi alla porta, e io poggiai il mazzo di rose su un mobile là vicino. – Okaay.. Come sei misterioso!
Dopodichè, raggiungemmo gli altri nel salone e Jacob sui fermò 5 minuti, a chiacchierare, mentre io sistemai le rose in un vaso. Proprio quando stetti per andare nell’altra stanza, tornai dal vaso. Avevo notato qualcosa di strano. Tra la ventina di rose rosse, ordinatamente una sopra l’altra, un puntino bianco compariva sotto i petali e i gambi, e quando le mie dita attraversarono tutto quel velluto rosso, quel che afferai fu un’altra rosa. Bianca.
Forse il fioraio l’aveva fatta capitare nel posto sbagliato nella fretta. Eppure la presi, l’annusai e strofinai i petali morbidissimi sulla guancia. Una rosa bianca. Bianca, come suo il sorriso.
 
Finita la festa, mi ritirai in camera e non sapendo cosa fare, mi misi a leggere un libro sul letto. Un orrendo libro di storia medievale dalla copertina giallo-ocra che nonno Carlisle mi ha consigliato di leggere. Ma la mia testa non volle concentrarsi sui cavalieri teutonici e le armature argentee. Tutto quel che la mia mente vedeva erano pagine vuote, pagine… bianche.
 Mi resi conto, troppo tardi, che abbracciando Jacob, le mie emozioni non gli sarebbero state più ignote. Inizialmente non ci pensai su più di tanto, “Gli ho fatto capire quanto gli sia affezionata semplicemente con un abbraccio, senza tante parole” mi dissi poi. E’ così facile. E’ come.. se i sentimenti, l’affetto, la gioia passassero da un corpo all’altro al loro contatto reciproco. Allora le parole a che servono? Non servono. Allora a che serve avere una bocca? A mangiare, si direbbe. No.. I denti servono a nutrirsi. E le labbra..?

Una visione, un fermo immagine lampeggiò nella mia mente senza preavviso, tanto che ebbi un fremito mentre ero stesa sul letto. In quell’immagine irreale ci siamo io e il mio migliore amico, e la risposta all’ultima delle mie domande.

Le labbra servono a baciare.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Brokenhearted Bitch