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Autore: Jeade__    30/04/2014    6 recensioni
“L'amore non ha senso. E' soltanto una botta di culo. Se arriva ti ritrovi tra rose e fiori, altrimenti è soltanto una pugnalata dritta nel petto. Tutto quello che ti costruisci per arrivare a raggiungerlo, te lo vedi bruciare come carta davanti agli occhi.
Fanculo."
[III capitolo, Scarlett.]
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La storia, di come il destino possa sorprenderci ogni volta. Di come spesso le persone non ne prendono atto, perdendo così "la retta via".
Perdiamo noi stessi, ritrovandoci a vicenda.
Un gico di intrecci di diversi destini, ed è proprio di questo che voglio parlarvi, mie lettrici.
La vità di ognuno non è che un gomitolo. Esso si intreccia ad altri, si divide, si spezza.
___
"Alcuni dicono che il nostro destino è legato alla Terra, e che essa fa parte di noi quanto noi di essa.
Altri dicono che il destino è intrecciato come un tessuto, cosicché il nostro destino ne incrocia molti altri.
E' la cosa che tutti cerchiamo di cambiare o lottiamo per cambiare.
Alcuni non lo trovano mai.
Ma ci sono quelli che vi sono guidati!"
___
Se vi ho incuriosita, passate. Aspetto un vostro commento :)
A presto!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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3 Capitolo-
 

                                             

                                           

-This is just the beginning-

Questo è solo l'inizio.

 

 

Da Dave non ci sarei andata. Mi sarei inventata una scusa. Quel morto di figa avrebbe atteso.
Non sono il giocattolo di nessuno, se voglio stare con un ragazzo per una notte è una mia decisione.

Di certo, Liam non avrebbe capito.
No, lui era più tipo da “amore eterno”.
Non sa nemmeno cosa voglia dire “una botta e via”.

I pensieri di Scarlett continuavano a propagare, vaghi in quella sera estiva.



Toccò le tasche del suo giacchetto in pelle e vi trovò un pacchetto di Marlboro rosse.
Prese l'accendino nella tasca opposta e se ne accese una.

 

Non era di sua consueta abitudine fumare, ma nei momenti di nervosismo o di ansia era la cosa migliore.

La rilassava.

Lasciò che una scia densa, grigiastra di fumo, le uscisse dalle sue labbra sottili, facendola scorrere lentamente per poi immergersi in quella tiepida sera di giugno.

Continuò la sua passeggiata, fino a quando non raggiunse un parco non molto distante da casa sua.


Abitava con suo fratello oramai da quando lui, compì diciott'anni.
Lei, sorella minore di soli due anni, decise di seguire le tracce del fratello, andandosene definitivamente via di casa.

 

Erano cresciuti da soli in questi ultimi anni. Senza più una figura materna, ed un padre completamente assente, l'appoggio di un adulto non era più ricercato dai due.


Per entrambi non fu facile proseguire una vita “tra le righe”.

Era come se il destino di entrambi i fratelli, fosse stato deviato.
Come se non fosse più naturale essere se stessi.
Come se tutto quello che ti eri costruito, lo dovessi vedere bruciare. Senza poter fare altrimenti.

 

Scarlett, si sedette su una delle panchine in legno del parco. Osservò la sigaretta che teneva tra le dita della mano destra.


Perché?
Perché, rovinarsi così?
Perché non poteva semplicemente essere se stessa?

Ritornare come una volta. Eppure, ogni tentativo sembrava un salto di una centinaia di metri.
Non voleva saltare. Cosa ci sarebbe stato in fondo ad attenderla?


Se avesse trovato il vuoto?
“Oramai la mia vita è vuota.” pensò.

 

Faceva paura. Troppa paura.

Aveva perso se stessa.
Non aveva uno scopo nella vita.

Da quando sua madre l'aveva lasciata, e suo padre se n'era andato, aveva perso ogni suo obbiettivo.


Aveva chiuso tutte le amicizie. Qualsiasi contatto col mondo esterno.
Tranne, ovviamente, il piacere del sesso.


"Amore. Che insulsa parola."

L'amore. L'amore è un empatia. Un'empatia che c'è tra due persone e che sfocia in qualcosa di più.

Perché era così difficile crederci?
Perché probabilmente, oltre che essere un sentimento inutile... fa paura?

“L'amore non ha senso. E' soltanto una botta di culo. Se arriva ti ritrovi tra rose e fiori, altrimenti è soltanto una pugnalata dritta nel petto.
Tutto quello che ti costruisci per arrivare a raggiungerlo, te lo vedi bruciare come carta davanti agli occhi.
"

Una lacrima. Una stupidissima lacrima bagnò il viso dalla pelle candida, di Scarlett.


No. Non ci avrebbe mai creduto. Mai più.
Non avrebbe mai atteso.

Non avrebbe mai amato.

 

 

Ad un tratto, sentì il telefono vibrare. Sbloccò il touchscreen e lesse il messaggio:

Da Dave:

"Ti vengo a prendere. Fatti trovare pronta, ho in mente grandi cose per stasera."

 

 

Perché credere ad un insulso sentimento, quando puoi avere di meglio?
Il piacere.
Quello si che era magnifico.
Niente sentimenti o preoccupazioni.
Solo piacere.

E a lei andava benissimo così.

 

Rispose a chiuse il telefono.
Spuntò un sorriso amaro sulle sue labbra.

Le andava bene così.

 

 

 

 

 

-E a Londra, starai da parenti?- chiese Havanna
-Ehm.. n-no, cercherò un albergo in cui alloggerò per qualche giorno, alla ricerca di un lavoro. Prima di riuscire a stabilirmi definitivamente, preferisco mettere da parte qualche soldo.-

-Quindi tu, dovresti stare in un lugubre albergo per una settimana o per chi sa quanto nell'attesa di trovare un lavoro, in una città che non conosci senza nemmeno un aiuto?- disse lei scettica.
-beh...l'idea sarebbe questa. Non avrei altre alternative.- affermò Ysabel, rassicurandola.
-No! No, no no no.. NO!- disse la bionda, puntandole un dito contro. -Non lascerò che marcirai in un lugubre hotel e a chiedere l'elemosina per strada, tu verrai a vivere da me.- disse lei risoluta.

Ysabel sgranò gli occhi -C-cosa?-

-Hai capito bene tesoro. Non ti lascerò da sola! Ti darà una mano la vecchia Havvy- disse lei facendo l'occhiolino.
-ma, non saprei mai come ripagare la tua gentilezza. C'è, ecco io.. insomma. Non ci conosciamo nemmeno da mezz'ora e tu sei così caritatevole con me.. non dovresti- disse Ysabel con tono saggio.

Havanna non sentì scuse, prese entrambe le mani di Ysabel, la quale la guardava incredula e con tono calmo, disse:

-So che è strano affezionarsi subito ad una persona, ma sappi che tu mi ispiri dolcezza e in più sei simpatica. Lo so, sono strana, matta, deficiente... quello che vuoi! Sono fatta così!

Ti considero già un'amica. Ysa, voglio solo darti una mano.

Ho una casa enorme, e non voglio scuse! Non avrò sulla coscienza il pentimento di non aver voluto aiutare una ragazza indifesa quando ne avevo benissimo l'opportunità!- Disse lei lasciandola di stucco.

 

Nessuno era stato mai così gentile nei suoi confronti. E non pensava che una persona potesse arrivare a fidarsi di un altra, in così poco tempo.

 

Eppure era successo.
Ed era piacevole.

Era piacevole sentirsi apprezzati ed aiutati.

-Ti prego, ti prego dimmi di si!- disse Havanna mostrando un'espressione da cucciolo bastonato per niente convincente che fece sorridere la mora.

Ci fu un momento di silenzio, nel quale ambedue le ragazze si scrutarono a vicenda.

-Va bene- disse.
-Va bene??-
-Si- affermò Ysabel sorridendo.

A quel punto Havanna la circondò in un abbraccio che non tardò ad essere ricambiato.


" AVVISIAMO I GENTILI VIAGGIATORI CHE SIAMO ATTERRATI ALLE ORE DICIANNOVE E QUARANTADUE ALL'AREOPORTO DI LONDRA.
VI AUGURIAMO BUONA PERMANENZA E ARRIVEDERCI. BRITISH PLANE VI RINGRAZIA PER AVER SCELTO LA NOSTRA COMPAGNIA.
"

Le ragazze si staccarono immediatamente nell'udire l'annuncio.

-Che bello siamo arrivate!- disse la ragazza dai capelli biondi guardando fuori dall'oblò, entusiasta.
Erano oramai atterrate, e una miriade di persone munite di borse, valige e valigiotti si diresse alle uscite principali dell'aereo.
-Già- rispose Ysabel eccitata. Quella mezz'ora era volata in un batter d'occhio.
Era arrivata. Finalmente.

-Beh cara mia..- disse voltandosi verso l'amica. -Benvenuta a Londra-
disse sorridendo, per poi circondare l'amica in un nuovo abbraccio affettuoso.

I passeggeri che potevano vederle, avrebbero di sicuro affermato che erano amiche di vecchia data.
Nessuno, avrebbe mai sostenuto, che si conoscessero si e no da un'ora e mezza.

E nessuno poteva sapere tranne i loro presentimenti... o i loro destini, che quello era solo l'inizio.



Jeade's point of view:

 

Ehilà! Eccomi qui!
Wow, un'altro capitolo... in così poco tempo!

Prima di riepilogare il capitolo soprastante, ci tengo a ringraziare le ragazze che mi stanno aiutando con le recensioni.
Siete dolcissime e gentilissime!
Grazie davvero!



Bene bene. Che dire? In questo capitolo, finalmente, le due nuove amiche raggiungono la città dei sogni: Londra!
Sinceramente, ve l'aspettavate che le ragazze legassero così in fretta?
Parlando della piccola Scarlett.
Avrete ormai capito, che ha un passato non più di tanto felice, alle spalle.
Secondo voi, potrà cambiare nel corso nella storia? Riuscirà a far sciogliere il suo cuore di ghiaccio?

Potrete scoprirlo benissimo continuando la lettura, sempre che riesca ad aggiornare così in fretta come in questi giorni..

Beh che dire? Vi lascio in pace ahah!

Grazie ancora per l'appoggio che mi state dando :) Lo apprezzo veramente!

Un abbraccio, Jeade__
   
 
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