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Autore: Robix    21/12/2004    5 recensioni
“Quest’anno è il nostro anno” sussurrò Sirius all’orecchio dell’amico.
“Il mio vorrai dire, tu hai già dato più volte!” ribattè Moony imbarazzato.
“Il nostro!” ripetè sorridente il bel malandrino “Quest’anno sarà per amore!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Untitled Document Capitolo 3°: Reazioni esagerate

“Black, vieni a difendere la tua ragazza?” chiese sarcastico Lucius
“Cosa vuoi insinuare brutto pezzo di m…”
“Sirius andiamo!” esclamò secco Moony afferrandolo ad un braccio “Non ne vale la pena!”
“Si vai Siriuccio, la tua ragazza ha bisogno di sfogare i suoi istinti, magari puoi dargli una mano” lo provocò il serpeverde calcando il tono sull’ultima parola e ridendo maliziosamente si allontanò altezzoso.
“Cosa? Ma io lo ammazzo, brut..” insorse Paddy che fece per rincorrerlo ma si vide bloccare la strada dall’amico che domandò “Che vuoi fare? Lascia perdere!”
“Moony, l’hai sentito ha detto che tu… che io… che noi…”
“Cosa importa sappiamo che non è vero, non farti provocare, fottitene!”
“Se permetti mi girano quando mi si da del… del…”
“Non riesci neanche a dirlo, ti darebbe così fastidio?”
“No, che centra è che non mi va che si dica questo di me in giro, tutto qui!” mentì il moretto a cui solo l’idea faceva ribollire il sangue.
“Andiamo Paddy se anche fosse che male ci sarebbe?”
“Scu… scusa?” balbettò il moretto.
Vedendo il suo sguardo sconvolto Moony aggiunse “Non pensarci, chi vuoi che creda a questa bugia? Con la tua reputazione solo un pazzo crederebbe che tu sia gay!”
A quelle parole Sirius sbiancò, solo sentirselo dire provocò in lui una reazione violenta e inaspettata, afferrò l’amico per la camicia e lo spinse contro il finestrino del corridoio bruscamente dicendogli “Nessuno deve osare dubitare delle mie scelte sessuali, nessuno… nemmeno tu Moony!”
“Ma io… non… Paddy che diavolo stai dicendo? Lo so benissimo che…”
“Allora non dire cose di cui potresti pentirti!” e così dicendo mollò la presa e si allontanò seccato.
Remus si lasciò cadere sino a terra e rimase così, perso con lo sguardo a fissare un punto indefinito davanti a se chiedendosi perché il suo amico avesse reagito così violentemente. Era la prima volta che lo vedeva così arrabbiato con lui, non era mai successo prima di quel momento e la sensazione che aveva provato non l’aveva gradita affatto… per non parlare della reazione in sé che lo aveva lasciato alquanto basito. Non aveva mai pensato che Sirius Black potesse essere gay, neanche per scherzo, tutto di lui diceva il contrario e urlava che quella fosse una stupida menzogna… ma perché la cosa gli dava così fastidio? Remus non aveva nulla contro le coppie omosessuali, anzi da quando aveva scoperto che suo cugino Ralph era felicemente fidanzato con il suo vicino di casa Marc, aveva nettamente rivalutato la cosa. All’improvviso però i suoi pensieri tornarono alla strana reazione avuta da Sirius, cosa lo aveva turbato di più, che Malfoy avesse insinuato che lo fosse o che lui gli avesse fatto capire che non era una cosa così tragica… doveva assolutamente chiarire, così si alzò e si diresse verso il loro scompartimento.

“Lily cara, mi complimento con te, ho saputo dell’appropriata reazione avuta con Potter!” esclamò Lucius entrando nello scompartimento della Evans che sorridente lo fissò e rispose “Quando è necessario non le mando certo a dire caro Lucius, comunque non sono alla ricerca del benestare di nessuno, men che meno del tuo!”
“Ciò non toglie che sia stato piacevole sapere che hai strapazzato Potter come meritava, spero che la cosa si ripeta presto!”
“Se hai qualche problema con lui risolvitelo da te, non osare coinvolgermi nella vostra guerra”
Malfoy rise e volse lo sguardo su Cristal che imbambolata a fissarlo certo non nascondeva l’ascendente che il bel biondo aveva su di lei.
“Button, ti ho vista parlare con Lupin prima, che vi siete detti?”
“Niente d’importante, due chiacchiere veloci” balbettò la ragazza che arrossì quando lui le sorrise malizioso chiedendole “Non ti sarai presa una cotta per lui?”
Cristal sussultò, a dire la verità Remus non le dispiaceva, era una ragazzo gentile e ben educato ma Lucius aveva rubato il suo cuore da sempre, sapeva di non avere la ben che minima speranza con lui con Narcissa con cui competere ma che male c’era a sognare un po’ ogni tanto “No… ma che dici, siamo solo amici!” disse imbarazzata nel vederlo avvicinarsi.
“Sei molto carina Cristal, ci rimarrei male a sapere che non cogli delle buone occasioni!”
“Co… cosa?” chiese stupita la ragazza.
“Lupin è una brava persona a differenza di Black, pertanto se è il mio consenso che aspettavi, sappi che mi farebbe piacere saperti insieme a lui!”
La Button, si ammutolì all’istante, così come Lily che non poteva credere alle proprie orecchie, Malfoy stava facendo dei complimenti ad un Grifondoro…”
“Ma io... io non…”
A quel punto Lucius le si avvicinò di più e dopo averle posato un bacio sulla guancia le sussurrò in modo che sentisse solo lei “Voglio parlarti a quattr’occhi, vieni stasera a mezzanotte nell’aula di astronomia!” e detto questo se ne andò.

“Sirius, ti prego parliamo di quello che è successo!” esclamò Moony entrando nello scompartimento e vedendo l’amico ancora imbronciato assorto nei suoi pensieri.
“Lascia perdere Remus, mi spiace per come ho reagito è che Malfoy riesce a farmi perdere il controllo!”
“Che diavolo mi sono perso?” chiese James guardandoli e notando l’imbarazzo tra i due.
“Niente d’importante!” tagliò corto Paddy che guardando fuori dalla finestra riconobbe il paesaggio scozzese.
“James, senti ho…” cercò di dire Lupin ma fu interrotto da Potter che invece disse “Moony, perdonami per prima, sono davvero dispiaciuto per come ti ho trattato!”
“Tranquillo non me la sono presa, volevo solo dirti che ho parlato con Lily, era parecchio giù ma credo che possiate fare pace!”
“Davvero?” domandò ansioso l’amico che quando lo vide annuire e sorridere balzò in piedi e lo abbracciò, in quel preciso istante Malfoy e McNair aprirono la porta commentando sarcastici “Black ti fai soffiare la ragazza così, non è da te!”
Quella fu la goccia che fece traboccare l’ormai stracolmo vaso emozionale di Sirius che schizzò in piedi, neanche avesse avuto il fuoco sotto al sedile, e si scagliò contro Malfoy cominciando a colpirlo con tutta la forza che aveva in corpo. James dal canto suo stava litigando con McNair per una battuta infelice sulla discussione avuta con Lily mezz’ora prima e non si accorse della ferocia con cui il suo migliore amico si era lanciato sul biondino. Solo Remus sembrò cogliere la gravità di quella reazione e tentò di separarli, ovviamente senza riuscirci, anzi nel cercare di dividerli venne colpito da Sirius al viso che anche se involontariamente gli centrò un occhio e gli spaccò un labbro facendolo andare a sbattere violentemente contro la porta dello scompartimento. Moony si accasciò dolorante e solo allora, dopo che approfittandone anche Malfoy lo colpì tirandogli un calcio nel costato, i due si separarono.
“Moony!” esclamò Black preoccupato vedendolo sanguinante steso a terra.
“Remus!” aggiunse James chinandosi a soccorrerlo “Che diavolo gli hai fatto Malfoy?”
“Non sono stato io Potter, è stato lui!” asserì duro puntando il dito contro Sirius che ha quelle parole s’inginocchiò sull’amico per assicurarsi che stesse bene.
“Paddy?” domandò sorpreso James.
“Devo averlo colpito per sbaglio, io non… non lo avrei mai fatto, mi conosci!”
“Aiutami a sdraiarlo sui sedili” sussurrò il moretto che mandando a quel paese Malfoy e McNair corse in testa al treno per recuperare la cassetta del pronto soccorso.
Ridacchiando i due serpeverde si allontanarono soddisfatti e lasciarono i due amici da soli.
“Mi dispiace Moony, non volevo colpirti!”
“Lo spero!” ansimò il caposcuola tamponandosi il labbro con la camicia.
“Non crederai che…”
“Lascia perdere, dimmi solo perché hai reagito in quel modo?” lo freddò il caposcuola.
Il moro abbassò lo sguardo dispiaciuto poi sussurrò un debole “Non lo so, ho sentito una rabbia fortissima salirmi in corpo, non sono riuscito a controllarmi!”
“Sirius, oggi è toccato a me e mi può star bene, ma se al mio posto ci fosse stata una ragazza…”
“Non so che dire io… sono mortificato!”
“Devi smetterla di cader nei suoi trucchetti, possibile che non capisci che lo fa apposta per provocarti, pensa che io sia gay? Chi se ne frega! Non ho bisogno che tu mi difenda ne tanto meno devo rendere conto a lui della mia vita sessuale, perchè te la prendi così tanto?”
“Non voglio che lui pensi questo di te!”
“Non vuoi che lo pensi di me o non vuoi che lo pensi di te?” chiese Remus di rimando lasciando l’amico senza parole “Perché a me non me ne potrebbe fregare di meno, ma per quanto ti riguarda forse non è così!”
“Io… non…” balbettò Sirius che fu però interrotto da James che come una furia rientrò nello scompartimento con tutto l’occorrente per medicare il bel caposcuola.
“Come va?” chiese premuroso.
“Bene J, nulla di cui preoccuparsi!” lo rassicurò l‘amico “Un pugno non ha mai ucciso nessuno”
“Guarda qui, hai un bel taglio sul labbro, senza contare che ti sta diventando l’occhio nero”
“Ripeto, è tutto ok, ciò che invece non va è la vostra reazione!”
“Moony ti promettiamo che cercheremo di controllarci” rispose James concordando che la reazione di entrambi forse era stata un po’ esagerata.
L’amico li guardò entrambi, sapeva che erano dispiaciuti ma doveva pur prendere dei provvedimenti per quanto accaduto così anche se controvoglia disse “Tolgo trenta punti a testa per aver aggredito dei compagni”
“Co…cosa? Remus ma c’eri, hai visto che ci hanno provocati?” esclamò scioccato Potter.
“Infatti ne toglierò altrettanti a loro, ma ciò non toglie che la cosa sia meno grave!”
“Mi dispiace tanto Moony, non sai quanto… non volevo deluderti!” mormorò Sirius prima di uscire dallo scompartimento e allontanarsi.
“Paddy aspetta…” urlò James senza riuscire a fermarlo “Dio ma cosa cazzo sta succedendo? Io litigo con Lily, tu con lui, ci manca che Peter arrivi disperato e abbiamo fatto bingo!”
“James, l’hai visto anche tu, perché ha reagito così? Non è da lui!”
“Non lo so, non capisco, proverò a parlarci più tardi!”
“Se non impara a gestire la sua rabbia, finirà nei guai… non sembrava neanche lui prima, mi ha fatto paura!”
“Mi dispiace, non l’ho visto ero troppo impegnato a mettere le mani in faccia a McNair, arrogante pezzo di merda, hai sentito cosa mi ha detto quello stronzo?”
“James… per favore ma ti senti?”
“Scusa Moony, di certo sono il meno indicato per fare la predica a Sirius, sono uguale a lui, ho qualche difficoltà a gestire le mie emozioni”
“Accidenti J, questa cosa non passerà inosservata, ad Hogwarts lo sapranno già… spero solo che non decidano di prendere provvedimenti estremi, sai che Silente odia la violenza!”
“Andiamo una scazzottata non è così grave… vedrai verremo puniti ma finirà lì. Temi che puniscano anche te?” chiese seriamente Potter.
“James non me ne frega niente che puniscano me, mi preoccupo per voi!”
“Andrà bene Moony, non ti preoccupare, piuttosto forse è meglio cambiarsi, guarda fuori, tra poco saremo ad Hogsmeade!”
Il caposcuola annuì ed iniziò a svestirsi mentre l’altro fece altrettanto. Sirius tornò proprio nel momento in cui entrambi i suoi amici erano in boxer e si stavano infilando la camicia. Lo sguardo del giovane indugiò sul corpo di James che scolpito da anni di allenamenti di Quidditch non aveva nulla da invidiare se paragonato al suo, ciò che però lo stupì fu notare che sebbene Remus non facesse parte della squadra, era comunque muscoloso quel tanto che bastava a rendere la sua corporatura ben proporzionata. Senza accorgersene Sirius si ritrovò ad ammirare i lineamenti gentili dell’amico e a pensare quanto fosse bello, com’era possibile che non avesse una ragazza?
“Tutto bene?” chiese James vedendolo.
“Hey Paddy io volevo…” cercò di dire Remus ma il moro lo anticipò dicendo “Sì scusate, avevo bisogno di una boccata d’aria! Perdonatemi!” rispose abbozzando un sorriso mentre svelto si cambiò e si unì a loro per una partita a scacchi magici.
Moony non volle insistere percepiva chiaramente che qualcosa turbava il suo amico ma quello non era ne il momento ne il luogo adatto per indagare oltre, non voleva metterlo in imbarazzo, così sorvolò e si concentrò sulla partita.

Due ore dopo tutti gli studenti di Hogwarts erano seduti ai loro tavoli nella sala grande pronti per iniziare il banchetto di benvenuto. Terminato lo smistamento e cessati gli annunci di rito di Silente i tavoli si riempirono di ogni ben di Dio e la festa potè cominciare. L’occhio destro di Remus aveva assunto un fantastico colore violaceo tendente al blu, il labbro spaccato era un po’ gonfio ma meno peggio di quel che si era pensato, faceva solo male quando aprendosi in un sorriso il bel caposcuola cercava di minimizzare l’accaduto che ovviamente non era passato inosservato specialmente alla McGranitt “Signor Lupin, devo parlarle venga con me!” esclamò secca la donna facendogli cenno di seguirla.
“Certo professoressa!” rispose il ragazzo alzandosi e lanciando uno sguardo alquanto esplicito a James e Sirius che se possibile si sentirono ancora più in colpa.
“Ma che ha fatto?” domandò Peter ancora all’oscuro di tutto.
“Un incidente!” rispose Potter.
“E’ colpa mia!” aggiunse Sirius sconsolato “Stavo litigando con Malfoy e l’ho colpito accidentalmente!”
“HAI PICCHIATO REMUS?” domandò Minus con un tono di voce un po’ troppo alto che ovviamente attirò su di se più di uno sguardo indagatore.
“Vuoi mettere i manifesti?” chiese James “Te l’ha detto che non l’ha fatto apposta, che cavolo urli?”
“Scusatemi è che mi avete scioccato!”
Il bel Black fissò sconsolato il suo piatto, non aveva fame, si sentiva tremendamente in colpa, non tanto per aver colpito senza volerlo uno dei suoi migliori amici quanto per la reazione esagerata avuta nel sentirlo parlare di omosessualità. Lo aveva aggredito e sbattuto contro il finestrino del treno… e lì non era stato casuale, lo aveva desiderato e lo aveva fatto.
“Che diavolo mi è preso, Remus è come un fratello per me, non gli farei mai del male, mai!” si chiese mentre perso nei suoi pensieri si stava accanendo senza pietà contro le verdure bollite che si era servito un istante prima.
“Paddy tutto bene?” domandò James notando la sua faccia.
“Benissimo J perché me lo chiedi?”
“Mi sembri strano e…”
“Cosa credi che gli stia dicendo la McGranitt?”
“Non saprei, forse lo sta interrogando sull’accaduto… vedrai se la caverà con un ammonimento!”
“Speriamo non vorrei che lo punissero!” sussurrò il cacciatore sospirando.
“I puniti saremo noi, non temere!” asserì convinto Potter proprio mentre la vicepreside e Remus rientravano in sala. La professoressa raggiunse il tavolo della sua casa e severa disse “La casa di Grifondoro del settimo anno è in punizione, non potrete andare ad Hogsmeade il prossimo mese, non ho mai tollerato gli atti di violenza, e non inizierò a farlo adesso… pertanto perché capiate che quando si commettono delle azioni stupide bisogna anche assumersi le proprie responsabilità, vi esorto a sostenervi a vicenda e condividere nel bene e nel male le scelte dei vostri compagni…” L’intero settimo anno dei Grifondoro lanciò sguardi delusi e seccati ai due malandrini che imbarazzati si scusarono per la punizione generale sino a quando la McGranitt non aggiunse “Signor Lupin…” Remus annuì e avvicinandosi a Simon Kar disse “Simon da questo momento prendi il mio posto come caposcuola, sino a revoca dell’ordine se mai avverrà pertanto puoi trasferirti nella mia stanza io tornerò nel dormitorio maschile!” e detto questo si staccò la spilla e la porse all’amico che incredulo si limitò ad annuire e la fissò al suo mantello.
“Ma non è giusto!” esclamò furente Sirius sbattendo la mano sul tavolo “Remus merita quella nomina, perché punisce lui, non ha fatto nulla!”
“Signor Black lei e il signor Potter siete già parecchio nei guai, le consiglio di moderare il tono e raffreddare i suoi bollenti spiriti, quanto al signor Lupin una cosa l’ha fatta… non vi ha impedito di commettere quella sciocchezza pertanto si sieda ed eviti di criticare le scelte mie e del professor Silente”
Il ragazzo si risedette, non aveva il coraggio di guardare Moony in faccia, tremante di rabbia strinse forte i pugni e anche se controvoglia tacque. La McGranitt tornò al suo tavolo e la cena riprese il normale corso.
“Rem, mi dispiace tanto!” disse James tristemente.
“Non ti preoccupare, non importa! Stò bene”
“No che non va bene, per colpa mia ti hanno revocato la nomina!” aggiunse Felpato che ancora non lo guardava negli occhi “Come fai a dire che non importa? Sapevamo quanto ci tenessi”
“Sirius guardami per favore!” esclamò il licantropo ma nessuno sollevò lo sguardo “Paddy guardami!” ripetè dolcemente ma ancora il moro non lo guardò “Ti ho chiesto per favore di guardarmi, credo di meritarmelo!” rincarò deciso Lupin che finalmente si perse nel blu degli occhi dell’amico “Non sentirti in colpa, è successo pazienza, ciò che veramente mi preme è che capiate quanto certe azioni non portino soluzioni, bensì solo guai!”
“Mi dispiace Moony… credimi sono affranto da quanto accaduto!” mormorò Black il cui tono faceva chiaramente intuire quanto stesse dicendo la verità “Parlerò con Silente, vedrai che ti restituiranno la spilla e…”
“Non ce n’è bisogno, davvero…”
“Ma ci tenevi così tanto… tu eri euforico per la nomina” mormorò sconsolato il moro abbassando nuovamente lo sguardo.
“Sirius, non voglio che questa cosa mi rovini quest’ultimo anno, ormai è andata inutile rimuginarci sopra!” esclamò Lupin catturando nuovamente lo sguardo dell’amico per poi aggiungere.
“Davvero?” chiese Felpato in un sussurro.
“Mangia zuccone!” fu la risposta dell’amico che si aprì in un sorriso che sapeva di perdono e tolse al bel cacciatore un macigno dal cuore facendogli sospirare un titubante “Sicuro?”
“Ho detto mangia super zuccone!” ripetè Moony facendo altrettanto.
Quel semplice gesto bastò all’erede di casa Black per sentirsi meglio e finalmente convincerlo ad addentare l’unica carotina bollita che non aveva ancora massacrato.

“Sapete cosa mi ruga di più?” domandò Moony entrando nel dormitorio e buttando il mantello sul suo letto.
“No!” risposero in coro gli amici.
Il ragazzo tacque per qualche secondo poi fingendosi serio esclamò “Dover sopportare per un altro anno le vostre brutte facce, senza contare i rumori molesti con cui Peter ci delizia la notte, i discorsi incomprensibili di James e il sonnambulismo mirato di Paddy, che guarda caso finisce sempre per sbattere contro qualcosa di mio!”
“Co… cosa?” balbettò Peter incredulo.
“Avrei avuto la mia camera e invece eccomi di nuovo qui a dover dividere questo buco con voi tre!”
“Stai scherzando?” domandarono in coro James e Sirius sbigottiti da quelle parole.
L’amico li fissò uno per uno e poi scoppiando a ridere asserì “Sì scemi, sono felice di essere qui con voi! Me la sarei menata a starmene laggiù da solo, mi sareste mancati!”
La rivalsa degli amici non si fece attendere, fingendosi risentiti lo afferrarono e di peso lo sbattereno sul suo letto cominciando a fargli il solletico, Moony non lo sopportava, Peter gli reggeva le braccia mentre James le gambe e Sirius lo stava torturando senza tregua.
“Basta, ti prego… Paddy, bastaaaa!” urlò l’ex caposcuola con le lacrime agli occhi “Non ce la faccio più… ba… Paddy... ahhh bastardo… smetti!”
“Ti piace prenderti gioco di noi…” ansimò il moro intento a solleticare l’amico “Prenditi le tue responsabilità!”
“Basta, Sirius... ti prego bastaaaa… ahhhh… Siriusssss!” gridò in preda a convulsioni d’ilarità il bel lupacchiotto che finalmente, dopo un’interminabile quarto d’ora, lo sentì allentare la presa “Dio, il cuore mi batte da morire!” sussurrò la vittima a fatica a causa del fiatone.
“Anche a me!” ribattè il bel Black che solo in quel momento notò la posizione in cui erano finiti… James e Peter, dopo aver rischiato di beccarsi un paio di schiaffoni e calci nello stomaco, si erano allontanati, Remus sdraiato supino, a cui era stato strappato il gilet, slacciata in parte la camicia e allentata la cravatta, giaceva ansimante con le braccia sugli occhi, mentre Paddy a cavalcioni su di lui non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Quella fu come una doccia fredda per Sirius che all’improvviso fece uno scatto di lato e liberò l’amico dal suo peso balbettando un imbarazzatissimo “Scu… scusa!” per poi fiondarsi svelto in bagno e rimanerci per ben un’ora.

  
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