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Autore: Opalix    21/12/2004    5 recensioni
Può un mondo ormai morto risorgere dalle proprie macerie? Può un'anima spezzata ricominciare a credere nei sogni? Ginny non ha più lo stesso nome, non ha più la stessa vita, non crede più in nulla. Ma uno spirito dal passato ritornerà per far crollare la sua maschera di ghiaccio e costringerla a riafferrare la sua forza. Per chi crede che alla fine tutto sia possibile...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 17

…e ho saputo che avevi bisogno di me

Ginny si era addormentata rannicchiata sul divano, come un gattino, avvolta in un plaid color avorio e con l’odore della pelle di Draco nelle narici… ogni cosa le sembrava impregnata di quel profumo: il velluto del divano, il cuscino, … l’aria stessa che riempiva la stanza.

Si svegliò di soprassalto, ansimando in preda al panico e spalancando gli occhi pieni di terrore.
… cos’è stato?!...
Non aveva avuto un incubo, non ricordava nulla. Aveva solo una paura tremenda. Pura e semplice paura.
Perché il viso di Draco non voleva andarsene dalla sua testa?
Tremava. Si avvolse più strettamente nel panno e cercò di calmarsi e chiudere di nuovo gli occhi.
Un rumore la fece sobbalzare e si guardò freneticamente intorno. C’era un corvo alla finestra; gracchiava e picchiava furiosamente sul vetro. Un’altra ondata di terrore la invase, togliendole il respiro. E di nuovo Draco occupava i suoi pensieri…
… Perché? Perché?!...
“Sei stato tu a spaventarmi tanto, piccolo?”
Ginny aprì la finestra e il corvo entrò in fretta, andando a posarsi proprio sullo schienale della sedia che aveva occupato Draco la sera prima. Altra vertigine di paura.
… Cosa vuoi da me?...
Con il respiro corto si avvicinò all’uccello: aveva le piume lucenti, così nere da sembrare azzurre, e gli occhi arancione vivo, brillanti… fissi nei suoi. Ginny credette di essere ammattita: il corvo la fissava, dritto negli occhi.
“Cosa vuoi? Che stai cercando di dirmi?” mormorò, sentendosi completamente pazza.

…Eilan parla coi corvi…
Perché quel pensiero?
Lo aveva detto Bill: Eilan è capace di parlare coi corvi, come Harry una volta parlava coi serpenti.
… i corvi…
Ginny stava per diventare isterica; un panico inspiegabile le stava stringendo lo stomaco come in una morsa, sempre di più ogni minuto che passava.
“Smetti di fissarmi!!” urlò agitata “Cosa vuoi da me?! Cosa c’è!!!”
Paura. Il volto di Draco che balenava di nuovo davanti ai suoi occhi. Era sull’orlo del pianto.
Poi, folgorante, la certezza: pericolo. Era in pericolo. Draco. Pericolo. La sensazione di terrore si intensificò. Pericolo. Quella parola lampeggiava nei suoi pensieri, impedendole di formulare ogni altro pensiero coerente. Pericolo.

Vai, piccola Ginevra. Corri!
L’ordine le arrivò improvvisamente al cervello, urgente, preoccupato… addolorato.
Ha bisogno di te!
Ginny si portò le mani alle orecchie e urlò.

Fu questione di un secondo: materializzarsi ad Hogwarts, vedere Draco sbalzato in aria dall’onda di energia, capire cosa stava succedendo… correre da lui. E vedere la morte sul suo viso.

Nell’istante in cui Ginny si strinse al petto il corpo esanime di Draco, Bill si sentì attraversare da un’energia vibrante; l’aria pulsava dolorosamente nelle sue orecchie… pulsava con lo stesso ritmo dei singhiozzi disperati di Ginny.
La vibrazione diveniva sempre più potente e convergeva sui due ragazzi.
Ginny, inconsapevole di tutto ciò che succedeva attorno a lei, scuoteva il corpo di Draco.
“No, non mollarmi adesso, Draco, non puoi farlo… Non te lo permetto, mi hai capito!? Non te lo permetto!!”
Sollevò una mano e la appoggiò sul cuore di lui. Ora la pulsazione dell’aria era potentissima e suonava come il battito di un cuore, il cuore di Ginny.
L’energia che si era concentrata attorno al corpo della ragazza venne risucchiata improvvisamente dalla sua mano… ed esplose.
In quell’esatto momento Draco riprese a respirare contro la spalla di Ginny.

“Draco!! Non mollarmi Draco! Guardami! Respira!! Su forza Draco… respira…”
Ginny aveva smesso di piangere e lo scuoteva forte per fargli riprendere coscienza del tutto. Draco sentiva la ragazza chiamarlo: non capiva se era reale o se era un sogno… Ginny era a Londra…
Aprì gli occhi a fatica, mentre dei brividi di freddo gli tartassavano il corpo.
Sollevò le palpebre e riuscì lentamente a mettere a fuoco il viso di Ginny, a pochi centimetri dal suo. I loro occhi si incontrarono finalmente. Ginny riprese a piangere dalla gioia. Draco era vivo… era vivo… era ancora con lei… Si guardarono intensamente. Non c’era nulla al mondo di paragonabile alla luminosità degli occhi di Ginny in quel momento. Draco si convinse che era un sogno… quelli erano gli occhi della sua piccola fiamma… e la sua piccola fiamma non esisteva più. Un brivido di freddo più forte dei precedenti gli provocò una piccola convulsione e svenne di nuovo.
Ginny urlò. “Draco!! Oh Merlino, no… Bill!! Bill, mi senti!? Dobbiamo portarlo dentro!! Bill!!”
Mentre cercava di proteggere Draco dal freddo pungente con il proprio corpo si rese conto che il fratello non avrebbe potuto aiutarla, era cieco…
“Oh, Merlino santo!”
Cercò di alzarsi trascinando Draco, con la forza della disperazione… ma il peso morto del ragazzo era troppo per lei e ricadde a terra.
Bill capì il problema al volo… e aveva la soluzione.
Ginny lo sentì emettere un fischio strano, una specie di richiamo, modulato sui toni alti… e vide arrivare al volo un possente thestral.
“Noon…” mormorò.
La bestia si accoccolò di fianco a Draco guardandola in viso con gli occhi bianchi e inespressivi. Ginny caricò con fatica il corpo del mago sul suo dorso squamoso; Noon si rialzò lentamente e si diresse verso la capanna di Bill.
Incespicando nella neve di fianco al thestral, Ginny acchiappò la mano di Bill mentre gli passava vicino, dicendogli sbrigativamente:
“Dobbiamo metterlo a letto, subito! Devi aiutarmi!”
Insieme trascinarono Draco dal dorso di Noon al letto e lo coprirono velocemente con tutte le coperte che Ginny riuscì a trovare. Gli accarezzò il viso bianchissimo e la sua mano cominciò a tremare… Si stava rendendo conto solo in quel momento di ciò che era successo, e soprattutto di ciò che aveva fatto… Stava per crollare. Si alzò in piedi di scatto e guardò il ragazzo svenuto per qualche momento, in silenzio, tremando visibilmente. Si guardò attorno con uno sguardo perso… Bill era davanti al camino e stava comunicando con qualcuno. Ginny scosse violentemente il capo.
CRACK.
Bill sobbalzò al rumore.
“Ginny!!!”

Si stava facendo sera.
Ginny era di nuovo nel suo salotto. Una tazza di tè bollente era stata preparata, ma era stata lasciata raffreddare sul tavolo senza essere toccata. Lei se ne stava in silenzio, al buio, con la testa nascosta tra le braccia incrociate appoggiate sul tavolo. I suoi pensieri erano alla deriva: non c’era nulla di razionale, nulla di logico in tutto ciò che le era capitato. Non c’era nulla di sensato. E tutto il suo autocontrollo era andato a farsi benedire. Mille domande a cui non esisteva risposta, vorticavano nella sua mente affaticata.
Come era successo? Come aveva fatto a sapere dove andare, a sapere che Draco era in pericolo, a sapere che doveva andare assolutamente da lui? Da dove proveniva la voce che le aveva ordinato di correre da lui, parlando direttamente alla sua mente? Come aveva fatto a sapere cosa fare per non perderlo?
Era stata lei. Non voleva accettarlo, ma dentro di sé lo sentiva: era stata lei a far ricominciare a battere il cuore di Draco. Non sapeva come era successo, ma aveva sentito qualcosa avvenire dentro di lei, dentro il suo corpo qualcosa aveva iniziato a scorrere, bruciandola… poi quel qualcosa era uscito, proprio dalla sua mano appoggiata sul cuore del mago. Non era possibile, non era logico, non aveva senso… non voleva e non poteva crederci. Ma una voce nella sua mente continuava a dirle che se lei non ci fosse stata… Draco sarebbe morto.
Era stata lei…
Da quando era riapparsa in casa sua non aveva ancora smesso di tremare: il freddo, la paura, lo shock per ciò che aveva fatto e non aveva assolutamente capito… la sensazione di assurdità che non la abbandonava. Aveva ancora paura, tanta paura da non voler nemmeno alzare la testa dalla tavola.
Quel corvo…
Chi era quel corvo? E chi era Eilan? Perché era così sicura che il corvo fosse in qualche modo legato a lei… In realtà sapeva anche questo: era stata Eilan, chiunque lei fosse, a mandare quel corvo, era stata Eilan a parlare alla sua mente… lo sapeva. Ma anche questo non poteva accettarlo.
Perchè la magia non poteva lasciarla in pace? Perché dopo che aveva abbandonato quel mondo per cinque anni, tornava a torturarla così dolorosamente?

Draco… il solo nome le riscaldava il cuore… come aveva potuto pensare di dimenticarlo… Era per lui che aveva lottato per vivere in fondo a quel sotterraneo, era per lui che aveva lottato contro la morte in quel letto d’ospedale. Ora lo sapeva. Era stato solo per lui se era ancora viva… Ora sapeva che non lo aveva mai realmente dimenticato, che aveva continuato ad amarlo anche quando lo odiava, per non essere venuto a salvarla, che aveva continuato ad amarlo sebbene avesse compreso cosa provava per lui soltanto l’ultima volta che lo aveva guardato in viso, attraverso le sbarre della prigione e attraverso le lacrime che le rigavano il viso…
Draco… prima un gioco tra adolescenti ribelli, che in sordina si era tramutato in un sentimento profondo, un amore disperato tra ragazzi che avevano dovuto crescere troppo in fretta… poi un amore dimenticato tra le macerie di una vita che sembrava finita per sempre… e infine un amore intenso, riesploso con forza e passione, nell’istante stesso in cui i loro occhi si erano rincontrati. Erano entrambi cresciuti, cambiati… eppure qualcosa in loro era rimasto immutato, quell’amore che ardeva ancora in fondo, molto in fondo, al loro cuore.
Draco… l’unica anima sulla faccia della terra che poteva adattarsi alla sua, l’unica anima in cui si rispecchiava, l’unica anima che, nella sua diversità totale, poteva unirsi alla sua, con una complementarità perfetta. L’unico cuore che batteva con lo stesso ritmo del suo… cuori che avevano continuato a battere insieme anche dopo che la morte pareva averli separati.
Draco… l’unico amore che aveva potuto risvegliare in lei la magia potente che dormiva da anni…

Un rumore alla finestra la fece sobbalzare.
Si guardò intorno smarrita: non si era accorta che era già buio… accese la luce stringendo gli occhi per il fastidio.
Alla finestra c’era un barbagianni bianco, che quasi si confondeva con la neve appoggiata sul davanzale. Ginny si diresse verso di lui come un automa, aprì la finestra e slegò il piccolo rotolo di pergamena dalla sua zampina tesa. Il gufo arruffò le penne e volò via immediatamente.
Era un messaggio di Narcissa, lo intuì dalla scrittura sottile ed elegante, molto simile a quella del figlio.

Materializzati a casa mia. Ti prego, ho bisogno di parlarti. _NBM_

Ginny lasciò cadere il biglietto a terra e si diresse verso la sua stanza con passo strascicato.
Perché non la volevano lasciare in pace? Perché tutto sembrava volerla far impazzire sempre di più? Perché non poteva semplicemente chiudere gli occhi e dimenticare tutto? Dimenticare… le violenze, la morte, il dolore, la fatica per ricominciare a vivere, il viso di Draco, prima sorridente, poi arrabbiato e infine immobile e gelido, quando aveva creduto di averlo perso di nuovo.
…lasciatemi in pace…
Si lasciò cadere sul letto soffocando nella coperta morbida l’ennesimo singhiozzo. Ormai non sapeva nemmeno più perché piangeva…
No… non l’avrebbero più lasciata in pace, lo sapeva benissimo. La sua vita era stata di nuovo capovolta… e aveva appena rischiato di vederla di nuovo finire in una tragedia…

Sei in gioco, Ginny. Ormai devi andare fino in fondo… la vita non conosce mezze misure. Almeno, la TUA vita. Non ci saranno sconti… per te.

*******************

Siamo arrivati alla fine: il prossimo dovrebbe essere l’ultimo. Vi dispiace?

klaretta: Non so quanto sarà felice Eilan sapendo che l’hai chiamata “corva”… comunque Draco è vivo, adesso bisognerà vedere se riuscirà a farsi capire dalla nostra piccola imbecille…
Tink: la mia giovane vita è salva… Draco è vivo (ma Ginny rimane un’imbecille… almeno adesso ha ‘chiari’ i propri sentimenti… è già qualcosa, non credi? ) Ciao e grazie, anche per la recensione a Dangerous Feelings.
Cl4rien: sono davvero contenta di aver appassionato qualcuno con la mia storia. Il senso di scrivere è proprio quello di far sognare le altre persone come sogno io mentre invento e scrivo. Grazie! E se tu sei deficiente quando piangi mentre leggi al computer, cosa sono io che piango mentre scrivo?!
Mewina: Visto che è vivo?! Eilan è un personaggio importante ma non è lei che ha resuscitato Draco… capirai meglio alla fine, ma Eilan si è limitata a ‘dare una spinta’ a Ginny perché arrivasse in tempo…
Ivy: Grazie di cuore per i complimenti! So cosa vuol dire pigrizia perché anche io recensisco pochissimo... e proprio per questo apprezzo ancora di più il fatto che la mia storia abbia spinto qualcuno a prendersi lo sbattimento di commentare. Spero che il mio finale non deluderà chi mi ha seguito dall’inizio…
Sally90: Non ci ho messo tanto no? Anche per te vale il “Draco non è morto quindi lascia vivere l’autrice…”… scherzo! Grazie x la rec.

   
 
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