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Autore: telesette    01/05/2014    0 recensioni
[Le Mille e una Fiaba]
Ormai erano trascorsi circa tre anni, da che la principessa Geneviéve si era sposata con l'eroico e affascinante soldato che aveva salvato lei e le sue sorelle dalle mire malefiche di tre demoni mostruosi. Sfruttando la passione delle tre principesse per il ballo infatti, il Re dei Demoni e i suoi seguaci avevano soggiogato le fanciulle con un incantesimo che le spingeva irresistibilmente a recarsi ogni notte nel loro palazzo sotterraneo. Fortunatamente grazie all'aiuto del soldato, il cui nome era Bertrand, le principesse erano riuscite a svegliarsi dall'incantesimo e a sfuggire così alle grinfie di quegli esseri malvagi.
Poiché piacevolmente colpita dal coraggio e dal fascino del giovane Bertrand, Geneviéve accettò di buon grado di onorare la promessa fatta dal padre e di sposare così l'uomo a cui lei e le sue sorelle dovevano la vita. Anche Bertrand era felicissimo che Geneviéve ricambiasse i suoi sentimenti, non sopportando l'idea di legarla a sé senza che lei lo volesse, e la loro unione fu benedetta da un matrimonio tanto sfarzoso quanto lieto...
Sarà veramente così per sempre?
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Bertrand era quasi sul punto di perdere i sensi.
La stretta del demone era molto più forte di quello che ricordava. Il mostro era comunque un essere soprannaturale, dotato di una bestialità e violenza che trascendeva di gran lunga i limiti umani, e neppure l'onore di soldato del giovane Bertrand poteva trionfare su quella immonda creatura infernale.

- Allora, hai deciso? - lo incalzò il demone. - Se speri che io possa limitarmi ad uccidere te, scordatelo: io voglio vederti vivere... e soffrire, portandoti via tutto quello che hai di più caro!
- Ma... Maledetto - esalò Bertrand, sforzandosi di rimanere cosciente.

Subito il demone lo lasciò andare.
Se anche quell'umano ostinato non intendeva scegliere, la bambina era già comunque nelle sue grinfie. Séraphine sarebbe stata uccisa dai demoni nel giro di poche ore e, una volta appreso della sua morte, Geneviéve non avrebbe certamente resistito al dolore. Si trattava di pregustarsi la grande sofferenza straziante dei loro cuori umani, infliggendo loro una pena orribile, e il Re dei Demoni avrebbe finalmente consumato la sua vendetta.
Sembrava non ci fosse più nulla da fare per Bertrand, ferito e dolorante sul pavimento, quand'ecco che improvvisamente qualcuno comparve sulla soglia sovrastando con la propria voce persino la risata del demone.
Era Geneviéve.
Vedendola, Bertrand sbarrò gli occhi.

- Geneviéve, non entrare - urlò disperato. - Scappa, Geneviéve... scappa!

Tuttavia la principessa non si mosse.
Malgrado la paura che le attanagliava le membra, la bionda fanciulla era sempre stata molto ostinata e testarda.
Un tempo, indubbiamente, sarebbe scappata via dinanzi a quel mostro orribile con le grosse fauci spalancate.
Ma ora la situazione era diversa: suo marito, sua figlia...
Anche a costo di sacrificare la propria vita per loro, Geneviéve non aveva alcuna intenzione di indietreggiare di un solo passo.

- Ma che bella sorpresa - esclamò il demone viscido, accostando il muso orribile alla giovane donna, con intenzioni fin troppo evidenti. - E' da molto che non ci vediamo, Geneviéve!
- Lascia andare subito mio marito e mia figlia, mostro - disse la principessa, ostentando molta più forza nella propria voce di quanta ne avesse realmente.

Il demone rise.

- Pensi davvero di potermi dare degli ordini - osservò l'essere divertito. - Mi basta un semplice cenno, per strapparti il cuore dal petto; potevo farlo tre anni fa e posso farlo tranquillamente adesso... Cosa ti fa credere di poter usare questo tono, principessa?

Geneviéve strinse gli occhi.
Nonostante il demone le si parasse ora davanti, quasi intendesse sbranarla viva, lei rifiutava coraggiosamente di mostrare timore o esitazione. Bertrand riuscì a malapena a mettersi in ginocchio, col cuore in gola per la vita di sua moglie, ma sia le gambe che le braccia non gli permettevano di muovere un solo passo verso il mostro che minacciava di uccidere tanto Geneviéve che la piccola ed innocente Séraphine.

- Non hai paura di me, principessa? - chiese il demone con un sogghigno. - Ma sì che ce l'hai, i tuoi occhi ti tradiscono, stai tremando anche se non vuoi darlo a vedere...
- Basta così - tagliò corto Geneviéve, raccogliendo quanto più possibile il frutto del proprio coraggio o della propria incoscienza, senza distogliere lo sguardo dagli occhi rossi e fiammeggianti del mostro. - E' una faccenda che riguarda soltanto me: io ero la tua vittima destinata, solo e soltanto io, perciò prenditi pure la mia vita in cambio di quella della mia bambina!
- No, Geneviéve - gemette Bertrand disperato. - Allontanati da lui... Ti prego!

Geneviéve ebbe un violento sussulto.
L'ansia mista all'agitazione era troppo forte, per permetterle di mantenere la maschera dell'impassibilità, e il suo sentimento per Bernard misto al suo amore di madre non le permetteva di tirarsi indietro.

- Hai detto che risparmierai mia figlia, se io mi offro di sacrificarmi spontaneamente - esclamò. - Mantieni la tua promessa, dunque, e lascia libera Séraphine!
- Ma certo - sorrise il demone mellìfluo, tracciando un ampio cenno nell'aria.

Come per un incantesimo, a seguito di una forte luce nel palmo della sua mano aperta, il demone fece apparire la piccola neonata nelle sue grinfie.
Séraphine scoppiò subito in lacrime.
Geneviéve si mosse d'istinto per abbracciarla ma, prima che potesse muovere anche solo un passo, il demone minacciò di aprire la gola della bambina con gli artigli acuminati delle sue dita.

- Un accordo è un accordo - sottolineò il mostro. - Risparmierò tua figlia, solo quando stringerò il tuo cuore rosso e pulsante nel palmo della mia mano!

Geneviéve deglutì.
Purtroppo non aveva altro modo, per salvare la sua adorata figlia, e dunque si preparò a ricevere il colpo mortale in pieno petto.
Ridendo sguaiatamente, senza smettere di fissare il povero Bertrand con la coda dell'occhio, il demone sollevò il braccio con tutta l'intenzione di uccidere sia Geneviéve che Séraphine davanti agli occhi del giovane impotente.
Non appena Bertrand realizzò quello che l'altro aveva intenzione di fare, però, la sua rabbia si fece più forte persino del dolore fisico. In men che non si dica, infatti, si rimise in piedi e si lanciò furiosamente contro il demone con le braccia tese per afferrarlo.

- Non toccarle, maledetto - gridò il giovane piangendo. - Geneviéve, Séraphine... AAARGHHH !!!

L'urlo sconvolto di Bertrand, oltre a cogliere il demone di sorpresa, riscosse Geneviéve appena in tempo per permetterle di strappare sua figlia dalle grinfie del mostro.
Di nuovo, Bertrand e il Re dei Demoni ingaggiàrono un durissimo scontro corpo a corpo.
Geneviéve si allontanò il più possibile da loro, rannicchiandosi in un angolo della stanza e proteggendo la piccola Séraphine con il corpo.
Con la forza della disperazione, Bertrand colpì il demone al volto.
Questi prese a sanguinare copiosamente dal naso, nel mentre che un'ombra di stupore gli attraversò gli occhi, e subito cercò di affondare gli artigli della mano nel petto dell'avversario.
Possibile che un misero essere umano avesse la forza di contrastare un demone?
Il mostro non riusciva ad accettare una cosa del genere.

- Muori - ringhiò, nel mentre che i suoi artigli presero a lacerare il volto dell'altro.

Ignorando il rivolo di sangue lungo la guancia, Bertrand strinse i denti e riuscì in qualche modo a girare il polso del demone, rivolgendo i suoi artigli letali contro sé stesso.
I versi del demone si tramutarono in urla di dolore, non appena Bertrand gli conficcò l'artiglio direttamente nell'occhio, e stavolta la ferita non si sarebbe rimarginata.
Levando ampie grida verso l'alto, quella creatura delle tenebre prese a barcollare come un cieco, cercando invano di coprirsi l'orbita sanguinante del suo occhio destro appena distrutto.

- Maledetto - strillò. - Maledetto, malede... Noooooooooooo!

E come ebbe messo il piede in fallo, scivolando oltre l'abisso che si apriva sul pavimento, l'essere scomparve inghiottito dall'oscurità.
Il passaggio si richiuse magicamente, come se non fosse mai esistito, e Bernard si accasciò sanguinante a riprendere fiato.
Grazie a Dio, era tutto finito.
Sia Geneviéve che la piccola Séraphine erano sane e salve, e il Re dei Demoni non poteva più fare loro del male.
Bertrand si ricongiunse amorevolmente ad abbracciare la moglie e la figlia, levando mute preghiere di ringraziamento a tutti i Santi del Paradiso, piangendo grosse lacrime di gioia e felicità.
Anche Geneviéve era felice.
Tutti erano felici, adesso... tutti tranne il demone, ovviamente. 

 

FINE

P.S.

Auguri Paolo
Buon Compleanno e tanta carissima stima!

   
 
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