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Autore: marauder11    01/05/2014    2 recensioni
E se qualcuno fosse arrivato in tempo la notte del 31 Ottobre? Se qualcuno, avesse precedentemente intuito i piani del signore oscuro?
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Ordine della Fenice, Regulus Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Capitolo 7 – Di erba fresca appena tagliata, di gigli e di legno di manico di scopa

 

Hogsmeade.

Si era appena smaterializzato ad Hogsmeade e scorgeva l’imponente castello da dietro la collina. Era solo, almeno così sembrava agli occhi degli altri. Remus lo aveva aiutato a disilludere Regulus; non poteva certo farsi vedere in giro e soprattutto con Sirius, dopo quello che era successo.

Sorrise e involontariamente si voltò verso destra, cercando James. Per quale motivo?

Semplice, ogni volta che era tornato ad Hogwarts c’era sempre stato lui al suo fianco, così gli venne d’istinto voltarsi e sorridere per essere tornato a casa, l’unica casa che l’aveva sempre accolto, prima di rendersi conto che al suo fianco aveva un altro fratello. Regulus.

Ma Regulus aveva visto il suo sorriso che poi era diventato triste. Aveva accolto quel sorriso, intuendo che quel gesto fosse proprio destinato a lui, ma così non era; lui però non lo sapeva. Però Sirius, comprendendo l’errore e vedendo il fratello sorridergli di rimando, sorrise ancora. Questo sorriso era tutto per Reg. Dopotutto, aveva ritrovato un fratello e di questo ne sarebbe sempre stato felice, ma non avrebbe mai permesso che in cambio qualcuno gli portasse via James.

Era tutto molto silenzioso lì attorno, piuttosto comprensibile. Erano le 03:15 del mattino.

Passarono lungo la via che ospitava il locale I Tre Manici di Scopa e, proprio nel momento in cui superarono la porta di ingresso del pub, la porta d’ingresso cigolò e si aprì. Ne uscì Madama Rosmerta, che aveva sempre avuto un debole per Sirius come lui per lei. Lui inizialmente fu spaventato dalla nuova presenza, ma poi la sua espressione divenne divertita, in memoria dei vecchi ricordi. Così, dopo parecchio tempo dall’ultima volta, uscì fuori il Black playboy che tutti conoscevano ai tempi di Hogwarts.

“Ciao bellezza, che coincidenza! Vedi? I nostri cammini continuano a incrociarsi…Che bel cielo stellato, non trovi?” Disse lui, estasiandola quasi per un attimo, con il suo solito sorriso mozzafiato. Regulus alzò gli occhi al cielo. Non sarebbe mai cambiato.

“Caro, sono felice anch’io di vederti ma questa non è affatto una coincidenza. Ti stavo aspettando… Silente mi ha avvertito del tuo arrivo.” Squittì lei

“Ohh, il caro Albus! Lo ringrazierò per la piacevole accoglienza che mi ha riservato. Più tardi, magari… Adesso andiamo dentro?”

Rosmerta sghignazzò “Il caro Albus, come lo definisci tu, non si sbaglia mai… Mi ha detto di dirti di non perdere tempo a fare il playboy, il mio compito è solo consegnarti questo…”

 Spinse tra le braccia di Sirius un pacchetto di carta non molto grande. Sembrava contenere qualcosa di morbido, era legato da uno spago e avvolto da carta pesta marrone. Decise di aprirlo dopo essersi congedato da Rosmerta con un bacio sulla guancia.

Si allontanò dal pub con Regulus alle calcagna, e quando quest’ultimo parlò Sirius sussultò, si era dimenticato di lui per un momento.

Al pacchetto era affibbiato un biglietto.

Sai cosa farne.

Lo aprì e rimase interdetto per un attimo. Era il mantello di James. Ma certo! Come avrebbe potuto raggiungere la stanza delle necessità senza farsi vedere? Con Regulus al suo fianco, tra l’altro. Era comunque più sicuro dell’incantesimo di disillusione, che ti lasciava sempre un po’ visibile, solo a pochi maghi riusciva perfettamente. Quel mantello odorava di erba fresca appena tagliata, di gigli e di legno di manico di scopa.

Oltre ad essere un ottimo mantello dell’invisibilità, molto raro tra l’altro, aveva anche il potere di racchiudere l’essenza del proprietario. Questo infatti odorava di James.

 “Vieni Reg, sbrighiamoci. Hogwarts ci aspetta.”

 

 

“Sirius, sono felice di vederti. Vieni, caro ragazzo. Come stai? Ah, signor Black, Regulus giusto? Si accomodi anche lei.”

Silente evocò due poltroncine di chintz e le sistemò proprio davanti a sé. La stanza delle necessità somigliava ad un pub molto accogliente, aveva persino un bar con parecchie cose da bere su uno scaffale. Si sentiva anche della musica, molto allegra e buffa a dire il vero. Hawaiiana, e del tutto inopportuna alla situazione. Tutta opera del preside.

“Preside… Suppongo che lei pretenda delle spiegazioni riguardo alla presenza del mio fratello qui presente e…”

“Oh, no. Mi permetta di interromperla ma non lo ritengo affatto necessario. Il signor Lupin mi ha raccontato tutto l’accaduto, giusto l’altro giorno...” disse con disinvoltura.

“Remus è stato qui? Quando?”

“Oh, due giorni fa. Aveva bisogno di stare alla stamberga, sai…”

Regulus aggrottò la fronte.

“Ah, giusto… Beh professore, dato che sa già tutto… Che cosa ha intenzione di fare?” disse Sirius, cercando di cambiare discorso. Aveva visto l’espressione di suo fratello.

“Domanda opportuna, ma non deve rivolgerla a me. Giusto signor Black?” i suoi occhi luccicarono di divertimento per un attimo e subito dopo rivolse a Regulus con il suo sguardo penetrante.

“Giusto signore. Sono rammaricato per tutti i problemi che le ho causato in passato, adesso ho capito, mi creda. Ho capito da che parte stare.”

“Si, le credo. Mi fido di lei adesso signor Black e proprio per questo ritengo opportuno che lei debba unirsi alla causa. Siamo dalla stessa parte adesso, no?”

“Senz’altro, signore. Ma purtroppo io ho degli affari da sbrigare per conto mio e poi non credo di poter essere utile alla causa nel modo che lei intende”. Silente lo scrutava dietro gli occhiali a mezzaluna, con un sorrisetto che era tutto dire “Inoltre non credo che potrò esserle d’aiuto, non so chi sia colui che cercate, il signore oscuro non ci ha menzionato il suo nome e non l’abbiamo mai visto, purtroppo...”

“Oh, di questo ne sono ahimè consapevole… Oltre a lei, un altro mangiamorte si è convertito e mi ha passato delle preziose informazioni, ma non posso dirvi chi è. Purtroppo nemmeno a lui è stato rivelato il nome dell’impostore…”

“Signore, perché non può dirci chi è?” disse Sirius, sentendosi offeso.

“Lo riterrei pericoloso. Vedi, Sirius, sta agendo in segreto per l’Ordine.”

“Ma… un attimo! Chi potrebbe mai convertirsi e rischiare così tanto per l’Ordine? Beh, si, Regulus l’ha fatto ma è stato quasi costretto… l’ha fatto per salvarmi.”

Silente rise e ancora una volta un luccichio illuminò i suoi vivaci occhi azzurri appostati dietro gli occhiali a mezzaluna. Annuì in direzione di Sirius.

“Sei un uomo molto intelligente, Sirius. C’è un buon motivo dietro questa conversione, hai ragione. In fondo lo stesso motivo che ha spinto Regulus nella direzione giusta. ”

“Cioè?”

“Di questo ne parleremo un’altra volta…Adesso devo purtroppo darti delle cattive notizie…”

Sirius si alzò di scatto “James? Lily? Harry? Stanno bene?”

“Si Sirius, i Potter stanno bene, ma ahimè, sono in grave pericolo. Questa spia che lavora per me mi ha riferito che il signore Oscuro è a conoscenza della profezia riguardo all’unico in grado di sconfiggere l’Oscuro signore…”

Sirius assunse un espressione triste e dura allo stesso tempo, non parlò.

 “Tu ne sei a conoscenza Sirius, il signor Regulus no, immagino.

In breve, come ho già detto, c’è una profezia che parla appunto dell’unico in grado di sconfiggere l’Oscuro Signore. Si tratta di un bambino, nato all’estinguersi del settimo mese…”

“Harry…” disse in un sussurro Sirius, terrorizzato. “Per questo lei non ci permette di vedere i Potter? Sapeva quasi con certezza che Voldemort ne fosse a conoscenza, no??”

“Esatto… Non è certo una notizia che va sbandierata e dobbiamo fare di tutto pur di non destare sospetti a Godric’s Hollow. Tantissimi mangiamorte sono di pattuglia ultimamente e conoscono ogni membro dell’Ordine, se vedessero qualcuno di noi da quelle parti regolarmente, capirebbero subito che è lì che si nascondono! Stiamo proteggendo anche i Paciock ma sembra che Voldemort abbia preso di mira Harry, anche se è pronto a colpire entrambi. Abbiamo tuttavia un punto a favore. Il signore oscuro non sa dove si nascondono le due famiglie, non ancora almeno, e non sa nemmeno che noi siamo a conoscenza dei suoi piani… Ma suppongo che abbiamo poco tempo comunque per agire”

“Di questo voleva parlarci alla riunione di venerdì, signore?”

“Oh Sirius, certo che no! E’ rischioso…”

“Esatto, signor Regulus. Vorrebbe venire alla riunione di venerdì e osservare per me i membri? Non mi guardi così, muteremo il suo aspetto! Lei deve solo tenerli sotto stretto controllo da ora in poi, e designare delle persone che secondo lei potrebbero essere sospettabili. Conosce i membri dell’Ordine, vero?”

“Si, signore, ma potrei sbagliarmi.”

“Confido nel suo intuito, signor Black. Sono sicuro che capirà di chi si tratta. Quando lo avrà fatto, venga da me. Adesso potete andare. Ci vediamo presto!”

Regulus pensò a lungo alle parole del suo ex preside.

Durante il tragitto verso casa di Mary, mentre era già a letto e durante la colazione, il pranzo e la cena del giorno dopo. Come faceva Silente a sapere che qualcosa lo tormentava e mancavano pochi pezzi del puzzle per arrivare alla conclusione? Ovviamente non lo aveva rivelato a Sirius, i suoi erano solo dei sospetti e non voleva allarmarlo o portarlo verso una pista sbagliata. Continuò a pensare tutto il giorno ad un fatto, di qualche settimana prima.

 

*FLASHBACK*

Malfoy Manor. Notte fonda. Non riusciva a chiudere occhio. La notte il suo istinto si faceva più prepotente, le sue idee radicate da tempo nella sua mente si facevano più lontane, la notte. Aveva sbagliato tutto, ma adesso non sapeva come uscirne. Si girava e rigirava tra le coperte;  quella notte Morfeo aveva deciso di non avvolgerlo tra le sue braccia.

Improvvisamente udì dei passi strascicati da una stanza non lontana dalla sua. Sentì il cigolio di una finestra che si apriva. Probabilmente lo udì perché si affacciava proprio sul prato da cui si affacciava la sua di finestra. Si udì un tonfo. Qualcuno era caduto dalla finestra e aveva imprecato sottovoce.

Regulus sghignazzò, sperava fosse caduto Lucius, poi tacque.

“Codaliscia, non combinare altri disastri… Sparisci adesso.”

“Si, mio signore.”

Codaliscia. Codaliscia.

Codaliscia.

Aveva già sentito quel nome, ma dove? E quella voce. No, pensandoci quella voce proprio non la conosceva. Come poteva? Era tra l’altro ridotta ad un sussurro ma… Codaliscia.

Gli ricordava qualcosa. Continuava a ripetersi quel nome a mente cercando di ricordare.

Nel frattempo si era alzato presto dal letto per affacciarsi dalla finestra, stando attento a non farsi vedere, nascondendosi dietro il drappo verde che pendeva dalla sua tenda. Ma dalla finestra non scorse altro che un ratto, che correva per il giardino e si dirigeva verso il cancello.

Un normalissimo ratto, solo un ratto. Nessun uomo. Tutte le luci erano spente a Malfoy Manor. Aveva molto sonno, adesso che era in piedi se ne era improvvisamente reso conto.

Probabilmente aveva sognato tutto, si. Ma quel nome…

 

 

 

 

 NOTE:

Ciao a voi Potters!:3

Spero questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Grazie a coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, ricordate e seguite... Grazie a Delta_mi, lilyluna97 e fenice cremisi. Siete state gentilissime! 

Aspetto una vostra recensione, negativa o positiva che sia. Grazie a quelle vado avanti! :D a presto -M11

 

 

  
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