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Autore: Odairs    02/05/2014    1 recensioni
Ed è nella brezza estiva che si discute del mondo e si raggirano i pazzi innamorati.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Questione di Sapori


-Non sarebbe difficile, se riuscissimo ad arrivare al Primo Ministro Inglese e riuscissimo a controllare anche l’America. Dopo essere arrivati al timone delle due più grandi potenze mondiali avremmo in pugno l’Europa.-
Gellert era chino su una cartina stropicciata del mondo. Il vento che muoveva i fili d’erba scompigliava anche i suoi capelli biondo scuro, ma lui non sembrava farci caso. Ogni tanto li risistemava indietro con la mano, ma non distoglieva lo sguardo dalla carta.
-Certo, certo, ma il mondo non è composto dall’Europa e dall’America.- obbiettò Albus accanto a lui indicando con le lunghe dita i disegni -Dovremmo arrivare anche alla Russia e all’Asia, espanderci nelle terre non ancora abitate e conosciute, trovare l’appoggio del popolo magico in quelle zone.-
Gellert rise. -Albus, certo che avremo il loro appoggio. Li stiamo liberando da secoli e secoli di oppressioni. Ci bruciavano al rogo, una volta. Il popolo non dimentica.-
-Ci sono i Babbanofili . Sono tantissimi. E i Nati Babbani non vorranno che sia fatto del male ai loro parenti e amici.-
Gellert sorrise dolcemente al ragazzo al suo fianco. -Abbiamo una bacchetta e sappiamo produrre una maledizione Imperius con i fiocchi e i controfiocchi. Non sarà un problema convincerli.-
-Ma Gellert!- protestò Albus indignato. -È contro la legge! È una Maledizione Senza Perdono!-
-Andiamo, ha forse paura, signorino Silente?- Gellert rise e passò una mano tra i capelli biondi del ragazzo davanti a sé, scompigliandoli teneramente. -Sai perché dobbiamo farlo. È per il bene superiore.-
Albus lo guardò incerto. Ovviamente Gellert aveva ragione, la magia doveva governare su i Babbani, e il suo piano di conquista era a dir poco affascinata, perfetto studiato nei minimi dettagli, eppure Albus non era totalmente convinto.
-Abbiamo un potere. Ce l’hanno donato millenni fa.- disse Gellert guardando deciso l’amico negli occhi. -Noi siamo diversi da loro, Albus, e ovviamente c’è un perché. Dobbiamo emergere, conquistare, prenderci ciò che ci spetta di diritto, è la legge del più forte. Noi siamo i più forti, noi dominiamo. È semplice. E dobbiamo sfruttare ogni nostra risorsa, anche se è pericolosa. Per il bene superiore.-
-Il fine non giustifica i mezzi!- esclamò Albus tentennando. Gellert sorrise.
-Tu non capisci.- disse, il suo tono soave che ammaliava. -Noi non stiamo lottando per noia, non stiamo lottando solo per il potere. Stiamo lottando anche per la nostra libertà, per un futuro più roseo per noi e per i nostri successori.- gli occhi gli brillavano. -Pensa, Albus, un mondo dove i nostri figli potranno correre per le strade e agitare le loro bacchette senza aver paura di essere visti dai Babbani, un mondo in cui non c’è la Traccia perché la magia non è proibita, un mondo in cui si può essere un mago senza aver paura di essere ucciso.- mise una mano sulla spalla dell’amico. -Un mondo, Albus, in cui Ariana non è confinata in una pulciosa cantina ad aspettare la notte per vedere il mondo.- Silente rabbrividì.
-Ci saranno vittime, morti, sangue, violenza…-
-Oh, andiamo, Albus. Ci sono sempre vittime, morti, sangue e violenza quando si cerca di migliorare il mondo. Gli uomini sono così chiusi e bigotti, convinti che il “bene” sia quello che conoscono, troppo stupidi per capire che il mondo va avanti e che bisogna andare avanti con lui. Pensa solo a quello che sta succedendo in questo momento in Francia. Quanti civili sono morti, fino ad ora, per la Rivoluzione?- puntò un dito sul disegno della Francia. -Eppure continuano a combattere. E ci scommetto la bacchetta, amico mio, ne usciranno vittoriosi e tutto il mondo gioirà con loro. E anche tra secoli e secoli si ricorderanno le gesta dei coraggiosi francesi.-
Albus si immaginò Gellert durante lo Smistamento. Il Cappello Parante lo avrebbe mandato in Corvonero, per il suo grande acume, in Grifondoro per il suo coraggio, in Tassorosso per la sua lealtà verso i suoi ideali o in Serpeverde, destinato ad eccellere tra i grandi?
-E anche noi, amico mio, brinderemo alla nostra libertà con i francesi. Solo che non avremo Champagne ma Succo di zucca.-
Levò un bicchiere immaginario verso l’alto, come a brindare al futuro radioso che si prospettava loro davanti.
-È a dir poco meraviglioso.- disse Albus sorridendo rincuorato. -Davvero, Gellert, mi chiedo come abbiano fatto a buttarti fuori da Durmstrang. È tutto talmente geniale… non mi lascerei scappare un allievo così.-
Gellert sorrise amaramente. -Non amano quelli troppo ambiziosi, da quelle parti. Non sono tutti come noi, Albus. Non capiscono.-
-Certo. Però, Gellert, se qualcosa andasse storto? Abbiamo un piano di riserva oppure…-
impossibile. Ho studiato tutto affinché nulla possa intralciare il nostro percorso. E se comunque succedesse qualsiasi cosa, e voglio ribadire che non succederà nulla, ho già programmato altre vie affinché ogni ostacolo possa essere superato. Ma, ripeto, non ve ne sarà bisogno.-
-Certamente, ne ero sicuro.- sussurrò incerto Silente -Ma ti prego, Gellert, se qualsiasi cosa sfuggisse al tuo controllo e noi…-
-Albus, non ti fidi di me?-
Ed eccola. Gellert trattenne un sorriso soddisfatto. Ecco quella luce negli occhi  di Albus, la delusione, il dolore causato da quelle parole. Era sempre così facile abbindolarlo, sfruttare quel punto debole per arrivare ai suoi scopi. L’amore incondizionato che Albus provava nei suoi confronti era a dir poco stomachevole, la sua purezza candida e la sua innocenza bambinesca. Ed era davvero un peccato rovinare le sue idee così caste e benevoli dell’amore.
-Gellert, io… m-ma certo che si! Sai di essere la persona…-
-Perché, Albus- la voce di Grindelwald assunse un tono preoccupato, quasi dispiaciuto, mascherando la soddisfazione e a crudeltà che stavano sormontando il ragazzo -Mi sembra di capire che tu non nutra la più sincera fiducia in me. È così, amico mio?-
-Assolutamente no, Gellert.- Albus era sicuro e determinato. Come aveva potuto anche solo lontanamente pensare che Gellert non avesse tutto sotto controllo? -Sai bene che ti affiderei la mia stessa vita, se necessario. Ovviamente hai trovato una soluzione a tutto. Scusa, non volevo offenderti.-
Gellert sorrise. -Sono sollevato. In realtà temevo che tu non avessi capito quanto io tenga a te.- una risata malvagi lo scosse dall’interno. -Non ti farei mai del male, Albus. Sei troppo importante, troppo speciale.- passò una mano sulla bianca guancia del biondo davanti a sé, facendolo arrossire violentemente. -Non permetterei mai a niente e a nessuno di recarti danno. Potrei morirne, in caso contrario.-
Albus sentì un brivido corrergli lungo la schiena vedendo Gellert avvicinarsi così tanto a lui. Eppure non si mosse, paralizzato com’era dalla sorpresa e dalla paura.
-T-tu mi ami, Gellert?- riuscì a sussurrare sentendo le labbra dell’amico così vicine alle sue.
-Ma certo, Albus.- disse tranquillo, nonostante il divertimento davanti all’innocenza e alla purezza del suo amico. -Certo che ti amo. Mi sembrava anche scontato.-
E lo bacio. Lievemente, a fior di labbra, senta tramutare quel contatto in qualcosa di volgare o perverso. Ci sarebbe stato tempo dopo, per quello, se la situazione fosse diventata più critica.
E Albus sentì sulle labbra il sapore aspro e contemporaneamente dolce di Gellert.
E Gellert sentì sulle labbra la stupidità di Albus mista alla consapevolezza di averne incantato un altro.

 

Okay, Grindeldore easy easy, scritta senza un vero e proprio senso ma per ispirazione momentane (non è nemmeno lunga, solo 1.138 parole).
Non shippo questa coppia, o meglio, sono carini ma non ne sono fan accanita, l'ho scritta solo perchè sono canon, visto che ho sempre visto di buon'occhio una possibile relazione tra la McGranitt e Silente.
Per quato rigurda i personaggi, non so come li vedete voi, ma io Gellert e Albus li o sempre visti come Jamie Campell Bower e Toby Regbo, che non a caso sono stati scelti per il film, e nel scrivere la storia mi sono immaginata loro due.
Vorrei anche approfittarne per pubblicizzare(wtf?)
il mio account Ask.fm aperto only for you. Non temete, arriverò anche a twitter, non appena avrò capito come si usa.
Ultima news, non so se posterò molto nel mese di maggio, tra verifiche e cose varie (capitemi, non mi va di essere bocciata) e probabilmente le uniche cose che vedrete saranno drabble/flashfic o mini one shot se va bene, quindi anche i capitoli di
Vieni a vivere dai miei: una storia Wolfstar saranno fermi per un po'.
Visto che orami l'angolo autrice è diventato quasi più lungo della storia in se, direi di chiudere.
Con affetto,
-Odairs.


P.S.: Eddai, non farti pregare, recensisci! :)

 
  
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