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Autore: ielma    02/05/2014    2 recensioni
«Stammi bene a sentire, io sono venuto qui per leggere in pace quel maledetto libro. Vuoi sapere perché sono venuto con te alla festa di Lumacorno? Mi divertiva il modo con cui mi guardavi e sicuramente speravi che ti guardassi allo stesso modo. Purtroppo, non è così. A me non importa nulla di te, vattene»
«Ma cosa ho fatto di sbagliato?»
«Nulla, anzi apprezzo quello che provi per me. Io sento tutto, sai? Il tuo battito che accelera quando mi avvicino; il tuo respiro che si affanna. Le tue mani che fremono per stringere le mie e le tue labbra, oh be' le tue labbra tremano. Anche in questo momento stanno tremando, lo vedo. Vuoi che ti baci, Narcissa?»
Lei annuì, con il cuore in gola. Riddle rise amaramente.
«L'amore è per i deboli. E tu sei una stupida, Narcissa Black»
Quindi si voltò e scomparve nella notte. Narcissa rimase senza fiato, si accasciò a terra e bagnò il pavimento delle sue lacrime.
«TOM!» gridò al vento.
Strinse i pugni e li batté contro il muro.
«Amami, Tom» sussurrò debolmente «torna indietro, ti prego. Torna indietro ad amarmi. Io sono qui... Amami»
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Mangiamorte, Narcissa Malfoy, Regulus Black, Tom O. Riddle | Coppie: Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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12.Nessuno si salva da solo
 


Era una calda giornata d'estate, Villa Malfoy era stata decorata nei minimi dettagli per ospitare quell'evento così importante. L'erba del prato era stata tagliata, le siepi erano state potate, i calici di cristallo erano stati riempiti del più pregiato champagne in commercio. Erano presenti i componenti delle più nobili famiglie del mondo magico e tutti indossavano il proprio abito migliore. Le donne sventolavano dei ventagli preziosi per rinfrescarsi, una sfida a chi l'aveva più bello; gli uomini si passavano da una mano all'altra i loro orologi da taschino, ansiosi di poter invitare le proprie dame per il primo ballo. Quando il celebrante aveva pronunciato le fatidiche parole, «e ora vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa», nel giardino era esploso un boato di applausi. Lucius aveva accarezzato il viso di Narcissa e l'aveva avvicinato al proprio per baciarla. Gli applausi erano continuati durante il taglio della torta, finché non era iniziata la musica. I due neo sposi avevano aperto le danze e a loro si erano unite numerose altre coppie di invitati. Ben presto, però, il sole era calato all'orizzonte e si era cominciata ad alzare l'umidità. I festeggiamenti si erano spostati, quindi, all'interno della villa.
«Le faccio le mie più sincere congratulazioni, signora Malfoy», «Una gran bella festa, signora Malfoy, complimenti per le decorazioni», continuavano a ripetere a Narcissa persone che non aveva mai visto prima mentre si aggirava per la sala con il suo bicchiere di champagne cercando Lucius.
«Eccola, la mia sorellina preferita»
Esclamò Bellatrix appena la vide.
«Ma che bel vestito. Voltati, dai»
Narcissa fece una lenta giravolta e poi incontrò ancora lo sguardo di sua sorella che le sorrideva nel suo attillato vestito verde smeraldo a braccetto con Rodolphus Lestrange.
«Bello davvero, sì. E quell'idiota di tuo marito dov'è?»
«Santo cielo, Bellatrix, quante volte ti ho detto di non parlare così di Lucius?»
«Tante»
«Trovi sempre il modo di farmi arrabbiare, vero?»
«Esatto, e non la smetterò mai. Rassegnati, cara»
Narcissa sbuffò.
«Almeno tu, Rodolphus, ti stai divertendo?»
«Assolutamente. Gran bella cerimonia»
«Grazie»
«E auguri»
«Quelli li faccio io a te, ne avrai più bisogno»
Lei rivolse uno sguardo sprezzante a Bellatrix poi li oltrepassò e si diresse verso suo marito. Finalmente era riuscita a trovarlo.
«Lucius, dove ti eri cacciato?»
«Oh eccoti, Cissy. Ero a scrivere una lettera a mio padre»
«E perché mai? Mi era sembrato di averlo visto»
«No. Non sono venuti. Non è venuto nessuno dei miei»
Narcissa si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e abbassò lo sguardo.
«Mi dispiace, caro. Non sai quanto...»
«Non importa. E' che sono allibiti a causa di Andromeda e di quel... Mezzosangue»
Appena lei sentì pronunciare il nome di sua sorella sentì le lacrime pizzicargli gli occhi.
«Capisco... Io esco a prendere una boccata d'aria fresca, tutta questa gente mi sta opprimendo. Ci vediamo dopo»
«Sicura di stare bene?»
«Oh, sì. Certo»
Abbozzò un sorriso poi fece un respiro profondo e si avviò verso la terrazza. Quando fu uscita si fermò ad ammirare la bellezza del paesaggio illuminato dalla luce della luna. Già immaginava quell'enorme terrazza riempita dalle risate dei suoi bambini e, forse, dall'abbaiare del loro cane. Le si spezzò il cuore pensando che loro non avrebbero mai potuto conoscere la loro zia. Il suo sguardo, poi, si soffermò su un angolo della terrazza in cui l'ombra del muro che si rifletteva sul pavimento era diversa dal solito. Non terminava in una linea retta ma vi era una sporgenza. Era come se... Ci fosse qualcuno.
«Bella serata, non trovi?»
Lei sentendo quella voce si portò una mano al viso e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Tentò di correre via, ma era come se i suoi piedi fossero inchiodati al pavimento, il suo corpo fu scosso da un tremito improvviso.
«Che cosa ci fai qui?» gli chiese, con la voce rotta dal pianto.
«Sono venuto solo per farti gli auguri»
Il suo corpo uscì dall'ombra e venne illuminato dai raggi della luna. Aveva ancora i capelli di una volta, e gli occhi anche. Il suo viso, invece, era pieno di cicatrici qua e là.
«Cosa ti è successo alla faccia?»
«Be' sai, quando pratichi un certo tipo di magie può succederti di tutto»
«Allora era questo il tuo sogno? Il tuo “obiettivo crudele”? Diventare il mago oscuro più potente del mondo, creare un esercito di seguaci e... Non so, il resto vuoi dirmelo tu?»
«Tu mi disprezzi tanto. Mi pare, però, che al tuo caro maritino questo mio sogno non dispiaccia poi così tanto»
«Vattene subito via di qui, Tom»
«Tom. Scusa, ma ormai non posso più accettare quel nome. Penso che saprai, ora, come sono conosciuto»
«Non mi interessa, voglio solo che te ne vai»
Silenzio. Entrambi volsero meccanicamente lo sguardo verso il giardino e si soffermarono ad ascoltare i rumori della notte, quelli che si sentono solo d'estate, portati dal vento.
«Scusami» le disse lui, senza guardarla, con una voce che non era quella di Lord Voldemort. Non l'aveva mai sentita nemmeno lui, era una voce sincera. «Io volevo solo gustarmi un po' del tuo amore, sentire se ha lo stesso sapore di una volta»
Narcissa si asciugò le lacrime e lo guardò negli occhi.
«Cosa sei venuto a fare qui stasera?»
Lui scosse lentamente la testa.
«Sono un irrimediabile egoista, non è vero?»
«E sadico, aggiungerei»
«Perfetto» rise un po', con sarcasmo, poi tornò a guardarla.
«Ascoltami, “Lord Voldemort”, se è così che ora vuoi essere chiamato. Io più di tutti gli altri so che non c'è solo del male in te. C'è anche una piccola parte di bene, quella che ti ha spinto a venire qui stasera, di nuovo tra le mie braccia. Ciò che non capisco, è perché non vuoi ammetterlo a te stesso. Si può anche essere cattivi e buoni insieme, tutti lo siamo. Prendi me, ti ho criticato tanto e poi ho sposato un uomo che ti serve con riverenza. Lo sai perché? Non sono tanto pura come pensi, anche a me il potere non dispiace poi così tanto. Io e te avremmo potuto fare scintille insieme, ma tu hai rovinato tutto perché credi di essere migliore di tutti. Credi che le cose migliori si realizzino per conto proprio. Ti assicuro che non è così. E se tu continui in questo modo, presto ti ritroverai a combattere per nulla e sarai sconfitto. Quelli che vincono sono quelli che combattono per amore, per amore di qualsiasi cosa, ma per amore. E' sempre stato così e questa cosa di certo non sarai tu a cambiarla, credimi»
Tom le sorrise tristemente.
«Io ti amo, Narcissa, e sono disposto a rinunciare a tutto per te. Stavolta lo giuro, sarà per sempre» le disse con sincerità, poi cercò le sue labbra, ma lei lo allontanò.
«Aspetta. Là fuori potrai pure ottenere tutto ciò che vuoi, ma con me ormai hai chiuso»
Narcissa gli sorrise maliziosa, come le aveva sorriso lui molto tempo prima, per poi rientrare nella sua casa, da suo marito. L'uomo che senza dubbio l'avrebbe amata per sempre.


Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Oggi, 2 Maggio 1998

Harry vede il il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vede la Bacchetta di Sambuco volare in alto, scura contro l'alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato. E Harry, con l'infallibile abilità del Cercatore, la prende al volo con la mano libera mentre Voldemort cade all'indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si girano verso l'alto. Tom Riddle crolla sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort è morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissa, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico.
Nessuno si salva da solo.

 
-Fine♥-





Spazio autrice:
Eccomi qua e... Ebbene sì, la storia è finita. Non saprei dire quanto mi dispiaccia, mi ero davvero appassionata a Tom e a Narcissa. Specialmente a Tom, capiamoci. Purtroppo doveva andare così... Ringrazio evilregal9841, Crumb, Very_Well, MyrsSlytherin, Ladyriddle, Prongs4, Akerith, HelenaLestrange e tutti quelli che recensiranno in futuro. Ringrazio anche tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Un bacio a tutti, spero che continuerete a seguire le mie storie. Ho voluto inserire la parte finale, la morte di Voldemort, anche per celebrare il 2 Maggio (che sarebbe oggi, lo dico per quelli che la leggeranno dopo), ricorrenza memorabile. E vabbe', che altro dire? Buona serata e buon 2 Maggio a tutti.
  
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