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Autore: samara89    02/05/2014    0 recensioni
Dato che la Ubisoft non si è sprecata a dare una storia di contorno al povero impiegato dell'Abstergo che idealmente "raccoglie il testimone", da qui il titolo, da Desmond ho pensato di crearne una io... spero che vi piaccia.
La storia è già tutta scritta e conta di dieci capitoli più uno di epilogo.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rebecca Crane, Shaun Hastings, William Miles
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Caleb non riesce a decide se Melanie Lemay , la supervisore del Progetto Campione 17, gli piace o gli sta profondamente sulle palle... insomma, è disponibile e sembra simpatica... ma c'è davvero bisogno di tutto quell'entusiasmo?

Per contro Olivier Garneau, il Chief Creative Officer, è un viscido bastardo... gli ha chiesto come stava Jo, e lui ha risposto che era sempre più bella... un'ombra era passata sul viso dell'uomo... Caleb sapeva che lui le aveva chiesto di uscire un paio di volte quando aveva cominciato a vedersi con lui, e lei aveva risposto di no.

Si mette comodo sulla poltrona davanti all'Animus in attesa che John, il capo dell'IT, metta tutto in ordine.

-ecco fatto, ragazzo... è tutto tuo.- gli dice l'uomo senza uscire da sotto la macchina.- Comincia pure se vuoi, devo solo rimettere a posto i fili prima di chiudere tutto...-

Caleb ringrazia e si connette alla macchina e UAU!

Ne avrà di cose da raccontare a Jo, all'ora di pranzo.

Quattro ore dopo scende nell'atrio con il grande ascensore tecnologico e attraversa il breve ponticello cercando Josephine con lo sguardo.

La vede davanti al chiosco del caffè parlare con il tipo che si trova dietro al bancone e con una ragazza dai capelli neri in divisa da corriere.

Li raggiunge.

Jo sta ridendo con la ragazza, mentre il tizio ha l'aria irritata.

-Scusa ... però questa era davvero bella...- sta cercando di dire Jo tra le lacrime.

-perché non fate ridere anche me?-

Jo si volta a guardarlo e si illumina in modo splendido.

-Ragazzi, vi presento il mio fidanzato: Caleb Martin... lavora con gli Animus... Amore, loro sono Rebecca e Shaun...-

La ragazza è molto carina, e ha una bella stretta di mano.

L'uomo ha gli occhiali e l'accento inglese, e l'aria da saputello.

-Oh, certo... il novellino... ti ho visto passare con Melanie stamattina... stai attento a quella, sembra tanto disponibile, ma conosco pettegolezzi che ti farebbero rizzare i peli delle braccia...- gli dice cospiratorio.

-Non dare retta a Shaun... lui vede complotti dappertutto, ed è peggio di una pettegola...- lo avverte Rebecca.

-Oh, ma si... e, dimmi, chi aveva ragione su quel tipo? eh? chi aveva ragione?- ribatte Shaun in tono acido.

-Quale tipo?- chiede Jo, sorseggiando il caffè.- Shaun... scusa se te lo dico, ma il tuo caffè non è affatto migliorato...-

- Questo perché i francesi non capiscono niente di caffè...-

-Ma io sono mezza araba... converrai che per metà ne so sicuramente più di un inglese...comunque non cambiare discorso, quale tipo?-

Shaun si guarda intorno circospetto prima di rispondere.

-Lo sai... quello della sezione qualità... quello "partito per i caraibi"...- lo dice disegnando delle virgolette nell'aria con le dita di entrambe le mani.

-Dici che è partito per il Messico?- scherza Jo.

-Dico che non se ne sa più niente... nemmeno una cartolina... niente.- dice lui sporgendosi in avanti.

Caleb non ci vede nulla di strano... nemmeno lui manderebbe cartoline ai colleghi se si fosse trasferito ai caraibi.

Se avesse un po' meno di amor proprio potrebbe proporlo a Jo... soprattutto dopo averci passato quattro ore nei panni di un pirata.

Il capitano Edward Kenway era un uomo con le palle, e Caleb si è innamorato della sua nave... si sorprende a pensare con nostalgia alle giornate in mare, anche se in realtà non c'è stato davvero... cerca di scrollarsi di dosso la sensazione e di prestare attenzione alla conversazione.

-E allora? perché dici di avere ragione?- vuole sapere Jo, appoggiando la tazza del caffè ancora piena sul bancone.

- perché è morto...-

Tutti gelano.

-Che tatto...-si lamenta Rebecca.

-Come morto...- fa Jo, scettica

-In quanti modi si può essere morti, signorina amministratrice?-

Caleb si acciglia... il tono di quel tipo non gli piace.

-Daccordo, inglese, come fai a saperlo?-

- Un mio amico che lavora per la contabilità mi ha detto che quando lo ha cercato per risolvere un vizio burocratico legato alla sua busta paga gli hanno detto che era morto... proprio come sospettavo.- conclude orgogliosamente Shaun senza raccogliere la provocazione.

-è la verità...- dice Rebecca rinunciando anche lei a bere il suo caffè.- me lo ha confermato una delle risorse umane, e una delle signora delle pulizie ha detto ad una collega che degli uomini della sicurezza hanno portato fuori un sacco da cadaveri dal retro quel giorno... le ho sentite io stessa.-

Rimangono in silenzio.

Quella storia fa acqua da tutte le parti secondo Caleb, ma pare che Jo sia incuriosita dalla faccenda.

-Ricordi il nome? dell'addetto alla qualità, intendo.-

-Adam Coster...- risponde Shaun.

Jo annuisce.

-Ora scusateci, ma noi dobbiamo ancora pranzare... alla prossima.-

Caleb la prende per mano e saluta gli altri due con un cenno del capo, avviandosi con lei.

- Non crederai a quella storia assurda...-

Lei scrolla le spalle, guidandolo verso la mensa con i tavolini rotondi circondati da piante in vaso.

-Non lo so... ti assicuro che di cose strane ne ho sentite parecchie... questa azienda è grande, vecchia e potente... e nessuno sa chi sia il capo... nemmeno mio padre lo ha mai incontrato, e lui è un pezzo grosso.-

Oooh, questo Caleb lo sapeva bene.

Prendono il pranzo e si siedono ad un tavolino appartato.

Jo con davanti un'insalata e una coca, Caleb con del tonno alla piastra e dell'acqua naturale.

-pensi che possa essere controllata dalla mafia?- chiede lui riprendendo il discorso.

-Non lo so, ma quest'ultima storia non mi è piaciuta affatto... chiederò a papà se ne sa qualcosa... tu stai attento... Shaun sarà anche irritante qualche volta, ma non è stupido...-

Caleb promette che starà attento e le promette che quando saranno a casa stasera le racconterà tutto delle sessioni nell'Animus, e poco prima di lasciarla davanti alla porta del suo ufficio le promette, accostandosi al suo orecchio, che le farà vedere una cosa o due che ha imparato da Edward.

Lei sorride maliziosa mentre arrossisce un po', prima di percorrere lentamente la distanza che la separa dalla porta a vetri... sa che lui la sta guardando, e non vede l'ora che arrivino le sei.

Note di autore:
Spero che i personaggi di Shaun e Rebecca siano IC!
  
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