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Autore: Queen Directioner    03/05/2014    0 recensioni
I leggeri passi si fermarono e vidi la sagoma del ragazzo. Non riuscii a vedere nessun particolare a causa del buio. Vidi il ragazzo avvicinarsi verso di me, mentre io continuavo ad indietreggiare.
- Chi sei? - chiesi una seconda volta. Mi ritrovai con la schiena a contatto col muro freddo. Continuava
ad avvicinarsi ed io mi sentivo in trappola. Tutto quello; l'oscurità, il mistero e il dubbio, mi piacevano.
Sentii i capelli del ragazzo solleticarmi la fronte, mentre il suo respiro diventava ogni secondo più
pesante.
- Cosa vuoi? - tentai un ultima volta, cercando di identificare il volto del ragazzo.
- Voglio questo.
La poca luce a disposizione mi aiutò a definire i suoi occhi; azzurri. Li avrei riconosciuti a primo impatto.
Quella voce, il suo corpo che emanava un calore facendomi sentire la mia pelle incendiarsi ed il sapore
delle sue labbra. L'avrei già allontanato, se non avessi capito chi era.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 27

 

Francesca's pov

Passai la mia lingua sulle labbra, cercando di alleviare il bruciore causato dalla cioccolata troppo calda. Il Lunedì era il giorno che decisamente odiavo di più; primo giorno della settimana, ciò vuol dire lezioni, inoltre voleva dire ginnastica all'ultima ora con la Darbos. Mi facevano ancora male i piedi per colpa di quella bastarda..

- E poi? Che è successo?

Lu continuava a fare domande su domande. La caffetteria era praticamente vuota, eccetto per Griselda e l'altra impiegata che stavano per chiudere. Ma d'altronde, eravamo le uniche due idiote ancora lì alle undici e mezza di sera.

- Te l'ho detto, mi ha portata da Lumiere. Era carino il posto... - le risposi cercando di scaldarmi le mani sulla ceramica della tazza calda.

- Sai che me ne può fregare del posto Fra! Voglio sapere il resto!

Poggiai la cioccolata sul tavolo, ricordando la sera precedente. Era stata una delle serate più piacevoli della mia vita, decisamente.

flashback*

- Cosa vi porto ragazzi?

Un uomo vestito a lucido, interruppe il nostro discorso guardandoci. Sembrava mio nonno Domenico appena tornato dal fare la spesa; sul naso aveva dei grandi occhiali, che lasciavano vedere il grigio delle sue iridi. L'aria stanca ma comunque un sorriso sulle labbra. Avrà avuto su una settantina d'anni. Era strano vedere un uomo di una certa età ancora a lavorare, non ce n'erano molti. Sulla giacca portava il cartellino con il suo nome; Lumiere.

- Io una...- cominciò Lou.

- Zitto Louis! Prima la signorina. - disse l'uomo interrompendolo, per poi rivolgersi a me. La scena mi fece ridere. Capii che si dovevano già conoscere quei due.

- Mi fido del mio ragazzo. - gli dissi con un sorriso.

- Va bene. Louis ti ricordo che il limite di porzioni è dieci, quindi non fare come l'ultima volta.

Lou gli sorrise, facendo ridere anche me. - Ho deciso. Stupiscici, poi la signorina ti dirà come la pensa. - disse Lou indocando me. L' uomo scrisse veloce sul blocchetto, per poi sparire dietro la porta delle cucine.

flashback*

- Ok, ora ho capito che il tuo ragazzo si fa sempre riconoscere.. - disse Lu facendomi ridere. - Ma di cosa avete parlato?

- Di tutto. Assolutamente di qualsiasi cosa. - risposi. Quella sera mi ero accorta che di Lou non sapevo molto. Mi aveva raccontato della sua famiglia, le sue passioni e la sua storia. Non ero mai stata così attenta ad una conversazione; volevo sapere tutto di lui, ogni minimo accenno.

- Ehh, Harry invece riguardo ad appuntamenti fa schifo. - esclamò lasciandosi andare contro lo schienale della sedia.

- Ma stà zitta. Come se le sue sorprese non ti fossero piaciute. - le dissi sghemba. Lei evitò il discorso, con un gesto della mano.

- Sisi, comunque.. vai avanti.

Mi riportai la cioccolata alle labbra, cominciando a raccontarle.

flashback*

- Comunque sia non ci riusciresti.

- Tu dici bimba? - esclamò lui con tono sorpreso.

- Dico, dico.

Lui mi sorrise, tornando con lo sguardo sull'infinito blu. A volte la mente di quel ragazzo era sorprendente, e completamente pazza. Mi sarei aspettata di tutto con la nostra uscita, ma nei miei pensieri non c'era l'idea di due ore di viaggio in macchina, fino a Chatham. Ve ne rendete conto?! Erano le undici e mezza, e avremmo dovuto trascorrere altre due ore di ritorno. Domani avrei avuto lezioni, e non sapevo se avrei avuto la forza di alzarmi dal letto. Mi sedetti sulla sabbia,lasciando le scarpe a terra e ascoltando il rumore delle onde nascere, per poi scomparire una dopo l'altra. Sentii il ragazzo spostarsi dietro di me, poggiando il suo mento sulla mia spalla destra. Era tutto così calmo, diverso dal mio stile di vita, sempre frenetica e quasi nessun momento di tranquillità. Poggiai la schiena sul suo busto, beandomi di quella pace. La spiaggia era deserta, solo noi in quei kilometri di sabbia fredda. Sentii le sue mani circondarmi i fianchi, per poi arrivare davanti alla mia pancia ed unirsi alle mie mani.

- Bello, vero?

Ascoltai la sua voce arrivarmi all'orecchio, provocandomi brividi. Strinsi le mie dita alle sue, mentre annuivo con lo sguardo che cercava di vedere oltre l'orizzonte. L'uomo è ben misera cosa in confronto al mondo..

- Stupendo.

Girai il mio sguardo verso di lui, osservando gli angoli della sua bocca sollevarsi in un sorriso dolce, unico. Incastrai i miei occhi scuri in quelli glaciali di lui. Chiarissimi, luminosi e polari. Come potevano i miei reggere in confronto ai suoi?

- Perchè sei così? - soffiò sulle mie labbra, mentre una distanza minima, quasi inesistente, ci divideva.

- Così come? - chiesi cercando di resistere a quella forza magnetica che sentivo mi attirava verso di lui. Sfiorò il suo naso col mio, mentre i miei occhi si chiusero involontariamente, aspettando un suo contatto più profondo.

- Diversa.

Aspirai a pieni polmoni alle sue parole. "Diversa".. era l'ultimo aggettivo con cui avrei definito me stessa, ma mi piaceva. Mi piaceva pensare che qualcuno riusciva a vedere qualcosa in te che agli occhi degli altri sfuggiva. Quella distanza era diventata come elettricità, dovevo eliminarla, o rischiavo di impazzire. Quando mi impossessai delle sue labbra, un sapore indescrivibile si depositò sulle mie. Non era menta, fragola o qualsiasi altro gusto. Era il suo, e non esisteva sapore migliore di quello. Portai una mano ai suoi capelli, girandomi leggermente dalla sua parte. Questa volta fui io a chiedergli il permesso di approfondire il bacio. Permesso che lui subito mi concedò. Non era la prima volta che sentivo le sue labbra sulle mie, eppure mi sembrava incredibile che tutte le volte gli stessi brividi mi attraversavano, se non diventando anche più frequenti. Poggiai l'altra mia mano sulibera sulla sua guancia calda, nonostante il freddo pungeva sulla mia pelle. Le sue mani fecero una leggera pressione sui miei fianchi, portandomi esattamente davanti a lui. Odiavo essere toccata, da qualsiasi persona. Era strano, ma anche a mia mamma a volte mi staccavo velocemente dal suo tocco. Era una cosa che ho sempre avuto dentro, odiavo quando la gente mi toccava troppo, eppure.. a Lou non riuscivo ad impedirglielo. Mi piaceva. Sentivo la sua figura abbassarsi sempre di più, fin quando la sua schiena non tocco la fredda sabbia. Io a cavalcioni su di lui, le mie mani ancora tra i suoi capelli, mentre le sue avevano cominciato ad accarezzarmi la schiena. Era strano, insolito ciò che stava succedendo, come se non fosse da me. Continuavo ad assaporare le sue labbra, che lentamente stavano diventando sempre più arrossate, come probabilmente anche le mie. Tirai il suo labbro inferiore tra i denti, cosa che non avevo mai fatto a nessun'altro ragazzo, mentre sentivo il suo tocco salla mia schiena, scivolare lentamente verso il basso. Non sentivo il bisogno di fermarmi o d'aria, fin quando non percepii il suo tocco sui miei glutei. Interruppi il contatto staccandomi appena da lui, riaprendo gli occhi, notando che lui li teneva ancora chiusi. Non dissi niente, quando lui li riaprì, facendomi tornare i brividi per il ghiaccio all'interno di essi.

- Scusa, è che.. - cercai di riustificarmi, quando lui mi sfiorò le labbra con un'indice, sorridendomi.

- Tranquilla. Anzi scusa..

Scossi la testa, cercando di rialzarmi dal suo corpo. Solo in quel momento ricordai che era davvero tardi, e noi eravamo a due ore dal College.

flashback*

Vidi la figura di Lu stare immobile, e questo mi fece capire solo una cosa. Sarebbe sclerata fra tre, due, uno..

- Scherzi?! - appunto.

- No Lu, non scherzo.

Mi alzai dal mio posto, poggiando la tazza ormai vuota sul bancone, in modo che il giorno dopo Griselda l'avesse trovata. Mi girai per tornare dalla mia amica, quando mi prese un colpo nel vederla dietro di me con ancora gli occhi che tra poco sarebbero uscite dalle orbite.

- Ma perchè?

- Perchè cosa? - chiesi cercando di seguire il filo logico del discorso, ma le sue domande erano più strane di lei.

- Perchè ti sei staccata?

La guardai, quando il suo viso si incupò all'improvviso. - Fra, a te piace sul serio Louis, vero?

Stavolta fui io a spalancare gli occhi. - Certo che mi piace Lu! Anche di più, solo che.. non lo so.

Mi poggiai al bancone, aspettando la sua prossima domanda, ma la vidi lì, a guardarmi con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

- Perchè sorridi?

lei continuò a farlo. Stava cominciando a diventare inquietante.

- Ripeti quello che hai detto. - disse solamente. Ripensai con sguardo confuso alla frase che avevo appena pronunciato, quando capii.

- Oh.. sì, l'ho detto. E' solo che..

- No, stà zitta! - esclamò puntandomi il dito contro. - Francesca Ranieri ha appena detto che le piace un ragazzo, anzi anche qualcosa di più. L'unica cosa che non ho ancora capito è.. - disse prima che la interruppi.

- Solo una? Wow stai diventando più intelligente. - le dissi prendendola in giro.

- Non prendermi per il culo e lasciami finire.. dicevo che non capisco il perchè ti sia staccata.

Sbuffai sonoramente, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lu era ancora nella sua figura immobile, con le braccia conserte che mi guardava aspettando una risposta.

- Quando è stata la prima volta che Harry ti ha detto ti amo? - le chiesi stavolta io. Lei mi guardò, facendo intuire che aveva capito.

- Ora capisci? Non.. non voglio che succeda così. Sarebbe stato il posto perfetto al momento perfetto, ma non senza quelle parole.

Lei annuì, dicendo di aver capito. Questo è l'unico ostacolo che ancora mi fermava. Erano due parole, cinque lettere semplici ma che messe insieme erano le più prezione che potessero esistere. Avevo capito che quel sentimento adesso era parte di me, l'unica cosa che mi chiedevo, era se facesse parte anche del cuore di Lou.
 

Buona Sera ragazze
Scusate se non ho pubblicato ieri ma sto avendo
dei problemi con il mio computer.
Comunque spero vi piaccia il capitolo di questa settimana.
Ci sentiamo la prossima settimana.
Ciao belle
XOXO Q.Directioner

 

  
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