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Autore: _NAO 94    03/05/2014    1 recensioni
E se dalla guerra nascesse l'amore?
Quello strano e coinvolgente amore che ti porta quasi alla follia,che è come droga,da cui non puoi scappare,quell'amore di cui non puoi fare a meno...
La guerra è imminente:il momento di simulare è finito,ognuno ha deciso da che parte stare.
Anche chi sembrava essere perduto nel lato oscuro ha deciso di passare dal giusto.
Se tra il bene e il male si mettesse di mezzo Lei?
Se nascesse quello strano e folle amore grazie a Lei?
Se Lei riuscisse ad entrare nel cuore di tutti,stregandone uno e uno soltanto,il più difficile?
Se quegli occhi di ghiaccio si perdessero per sempre in quelli di Lei?
Se quello Strano Amore salvasse la guerra?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Mangiamorte, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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14.quidditch
14. Quidditch
“Toc toc”
“ Toc toc”
- Uhm chi è dai..- mugugnò la serpe sotterrando il volto nel proprio cuscino.
“ Toc toc”
- Cazzo..- mugugnò l’altro sospirando e alzandosi di scatto dal letto.
Draco si stropicciò gli occhi ancora chiusi dal sonno della Domenica mattina.
- Ma chi è?- domandò Blaise alzando appena il volto cercando a tantoni sul comodino il proprio orologio da polso.
“ Toc toc”
- Arrivo, arrivo!- sbottò il biondino indirizzandosi verso la porta.
- Sono le 7.- affermò Blaise imprecando a bassa voce.
Draco spalancò la porta senza tante cerimonie e si trovò davanti un ragazzino decisamente molto basso rispetto a lui, con un filo di acne e con il braccio ancora alzato e chiuso in un pugno.
- Che vuoi moccioso?- sputò Malfoy guardandolo dall’alto al basso con lo sguardo ridotto a due fessure un po’ per il sonno, e un po’ perché non si spiegava come non avesse ancora schiantato quel moccioso per avere interrotto il suo riposo a quell’ora del mattino.
Il ragazzino, che ad occhio e croce frequentava forse il secondo o terzo anno, era evidentemente in ansia, quasi in imbarazzo, non aveva ancora spiccicato una parola.
- Parli o no?!- esclamò Draco spazientito.
Il serpeverde si drizzò in tutta la sua statura, e annuì subito annaspando con la bocca per trovare le parole.
- Io…io non avevo intenzione di svegliarti, giuro. Lo avevo detto che non volevo!- premesse lui balbettando a tratti.
- Che nobili intenzioni, peccato che mi hai tirato giù dal letto!- lo interruppe Malfoy minaccioso.
- Mi…mi dispiace, giuro! E’ che lei mi ha minacciato, mi ha detto che se non scende subito mi avrebbe..- disse interrompendosi e deglutendo.
- Lei chi? Chi deve scendere?- domandò Draco incuriosito senza capirci un’acca di quello che balbettava quel ragazzino.
- Una Grifondoro, una con i capelli rossi, è fuori dalla Sala Comune, e vuole che lei scenda immediatamente.- disse prendendosi di coraggio speranzoso che l’ira di Malfoy si spostasse sulla Grifondoro in questione, sporgendo di poco il capo all’interno della stanza indicando con un cenno del capo Naomi sepolta sotto il cuscino, che tuttavia sentendo a linee la discussione tra Malfoy e il piccoletto ne riemerse lentamente.
Malfoy si fece lievemente da parte più che scocciato, tanto quanto bastava da fare entrare il ragazzino.
- Tu e i tuoi amici Grifonfessi mi avete rotto il cazzo Lorence.- sputò esasperato stropicciandosi il viso.
- Dille…- mormorò Naomi con la bocca ancora impastata dal sonno – Dille che arrivo.- aggiunse stropicciandosi un occhio mettendosi a sedere bene sul letto.
Senza molte cerimonie Malfoy buttò letteralmente fuori dalla stanza il ragazzino sbattendogli la porta in faccia.
- La Piattola è qua fuori?- domandò Malfoy con un sopraciglio sollevato.
- Che cos’è successo?- domandò Blaise anche’egli interessato alla novità mattutina.
- Non lo so..- scosse il capo Naomi ancora assonnata alzandosi lentamente dal letto.
Lentamente mise a fuoco la situazione: era domenica mattina, si era svegliata da poco più di due minuti e necessitava una svegliata più che rapida, Ginny era fuori dalla Sala Comune che l’aspettava e dal terrore dipinto in volto del ragazzino non era lì per biscottini e tè.
Le ci volle poco per fare due più due, e arrivata a quel triste risultato sospirò scocciata.
- E’ sicuramente per quel che è successo ieri.- quasi diede voce ai suoi pensieri il bel biondino mettendosi una sigaretta tra le labbra in modo pigro e svogliato. – La Weasley femmina ti vuole ridurre a polpette.- sghignazzò Malfoy accendendo la sigaretta con un colpo di bacchetta.
- No dai!- smentì Blaise incredulo – E’ risaputo che quel giornalino non fa altro che ingigantire le cose! Possibile che la gelosia sia un sintomo acuto caratteristico dei Weasley?- domandò quasi a sé stesso riferendosi alla sua situazione con Hermione e Ron.
- Evidentemente…- mormorò Naomi alzandosi dal letto e racimolando qualche vestito dall’armadio. Questa volta optò per la comodità che per l’attenzione ai dettagli in cui era entrata da esattamente due giorni, infatti indossò un pantalone di tuta, ed una felpa grigia con il cappuccio e una tasca a kanguro sulla pancia. Lasciò i capelli nella treccia disfatta dal sonno, ma se ne curò ben poco. Aveva fretta di capire che cosa volesse Ginny, anche se una mezza idea già l’aveva.
- E quindi di grazia, cosa pensi che farà? Mi aspetto qualcosa di eclatante visto che mi ha svegliato alle 7 di mattina di domenica oltretutto! Senza contare che oggi pomeriggio ho anche la partita!- si lamentò Malfoy rigettando il fumo nella stanza.
Naomi spazzò via con la mano quel fumo infastidita e raccolse la bacchetta dal proprio comodino.
- Tu e il tuo fumo! Come fai a fumare di prima mattina!- esclamò contrariata stropicciandosi un occhio. – Ok, vado.- annunciò abbassando la maniglia della porta.
- Certo, e credi che io mi perda uno spettacolo del genere?- domandò Malfoy sghignazzando.
Naomi lo guardò male per tutta risposta e iniziò a scendere per le scale del dormitorio.
Trovò la sala comune quasi deserta, e il perché fu subito chiaro non appena mise piede fuori dal quadro porta
serpeverde erano tutti riversati nel lungo corridoio.
Vide il ragazzino che li aveva svegliati mormorare ad una ragazzina, e in generale una calca di gente tutta raggruppata lì davanti, nella quale dovette farsi spazio a forza.

- Permesso.- mormorava di tanto in tanto per passare tra i suoi compagni di stanza.
- Cacciala via!- sentiva urlare da un punto indefinito della folla.
- Stupida Grifondoro non sa in che guaio si è andata a cacciare!- sentiva i risolini delle ragazze.
Vide in prima fila anche Pansy e Daphne con la sorella minore, sicuramente c’era anche Millicent, ma al momento non riteneva così importante cercarla.
L’unica cosa che aveva da focalizzare era Ginny che ormai si trovava di fronte. I capelli sciolti, il viso contratto in una maschera di rabbia e i pugni chiusi lungo il corpo, uno dei quali stringeva la bacchetta nodosa. La osservò negli occhi, li vide lividi di rabbia, lucidi e gonfi.
Pensò subito alle lacrime che aveva pianto.
- Finalmente!- l’accolse con la voce serbante una nota di rancore.
- Ginny che stai facendo?- sospirò Naomi spalancando le braccia ad indicare la folla che le circondava. – Credo sia il caso di parlare in un secondo momento.- insistette seria come non mai.
- La piattola è gelosa, la piattola è gelosa!- intonò la Parkinson seguita dalle risate di Daphne. – Che c’è Weasley? Naomi ti ha fottuto il ragazzo?- continuò dedicandole una “L” formata dalle sue dita smaltate.
- Taci un po’!- sbottò Naomi voltandosi.
- Chiudi il becco Carlino, o te la cucio quella bocca larga.- minacciò subito la Grifondoro avanzando di qualche passo.
- Ginny, ti stai rendendo ridicola davvero. Vai via.- le consigliò Naomi mantenendo un tono di voce più pacato possibile.
- Vai via? Scherzi vero?- domandò lei ironica continuando ad avanzare – Dopo quello che mi hai fatto, credi davvero che te la lascerò passare così, senza fare niente?!- alzò la voce lei dando sfogo alla rabbia che covava da ore ed ore nell’attesa di essere riversata.
- Io non ti ho fatto niente!- ribattè Naomi subito cercando di non alzare la voce.
- Abbi la decenza di tacere!- alzò sempre la voce trattenendo a stento le lacrime di rabbia e nervoso. – Harry mi ha lasciata per colpa tua!-

Harry che?
Ha detto bene?
Per quale motivo l’ha lasciata? E’ scemo? Ci mancava solo questa!
Ci credo che è incazzata la rossa.
Ma io che centro!? Manco lo sapevo!

Naomi tentò di ignorare i coretti e le risatine di sottofondo, e tentò di essere il più sincera possibile.
- Ginny, io ti giuro che non lo sapevo!-
- Stai zitta!- sbottò quella puntandole contro la bacchetta – Non fare la finta tonta!- le urlò contro. Ok, Ginny era proprio fuori di sé. Ce l’aveva con Naomi, ce l’aveva con Harry, e ce l’aveva con il mondo. L’unica via di fuga gli era sembrata quella di sfogarsi con Naomi, di indirizzarla come capro espiatorio per quella serie di negatività che l’avevano investita come un tornado, senza preavviso, tutte insieme ed una più dolorosa dell’altra.
- Metti via la bacchetta.- tentò di respirare a fondo Naomi, tuttavia sentendo dentro di sé l’istinto di difesa. La sua pazienza era ben che limitata, figurarsi se si sentiva attaccata.
- Se no? Cosa fai, eh?!- la canzonò Ginny senza abbassare di un centimetro la bacchetta. Fu un attimo e l’agitò nell’aria, e per poco una saetta non colpì Naomi! Se non avesse avuto dei riflessi abbastanza allenati probabilmente l’avrebbe presa in pieno.
In quel momento la folla si appiattì contro le pareti, lasciando più spazio alle due, e cori d’incitamento salivano senza frenare la fantasia.
Naomi a quel punto sfilò la bacchetta tenendola distesa lungo il corpo, tentando di darsi una controllata.
- Non te lo ripeterò una seconda volta: metti via quella bacchetta.- sibilò trattenendo la rabbia di avere ricevuto un attacco da una che considerava sua amica.
Forse era per quello che voleva evitare di arrabbiarsi e rispondere ai suoi attacchi, ma di certo non si sarebbe fatta colpire o mettere i piedi in testa.
- Schiantala Naomi!- riconobbe la voce di Daphne.
- C’è qualche posto libero in infermeria!- sentì dietro di sé altrettante voci d’incitamento le quali tentò di ignorare.
Sul volto di Ginny si dipinse un sorrisetto quasi vendicativo e sinistro, e precedette una serie di incantesimi che questa volta Naomi parò prontamente con un incantesimo scudo.
- Dannazione Ginny!- esclamò sentendo la rabbia crescere di secondo in secondo.
Era in contraddizione con sé stessa: non voleva farle del male, ma d’altra parte non voleva neanche farsi male lei.
Il terzo fascio di luce scaturì dalla bacchetta della Grifondoro, e questa volta Naomi si scostò gettandosi per terra.
- Alla faccia delle ripetizioni di Difesa Contro le Arti Oscure! Vedo che non hai imparato molto!- la schernì andando ad insinuare chissà che cosa.
- Forse è perché non voglio farti male, stupida!- ruggì Naomi di rimando alzandosi.
- Non puoi fare peggio di così, tranquilla!- replicò l’altra sferzando nuovamente l’aria con la bacchetta, e questa volta colpì Naomi sulla tibia destra, seppur di striscio.
La serpe andò a constatare i danni della ferita: aveva i pantaloni lacerati in quel punto, e un taglio soffocato dal sangue.
- Falle vedere dai!-
- Incanti, sangue alè alè alè!-
Naomi alzò lo sguardo incontrando quello azzurro della Grifondoro, che non trovò per nulla pentito, anzi sembrava piuttosto soddisfatta.
- Ora basta.- mormorò stringendo la bacchetta tra le dita.
Ginny non attese neanche che si rialzasse del tutto e la fatturò ancora: - Stupeficium!- esclamò infatti.
La serpe parò facilmente quella fattura, e la ricambiò senza dovere proferire l’incanto.
La grifondoro eresse la barriera dinnanzi a sé, ma quando il fascio di luce la raggiunse la fece dissolvere come nebbia al sole.
Ginny ne rimase palesemente spaesata, e Naomi ne approfittò per tentare di disarmarla:- Experliarmus!- esclamò infatti, ma Ginny reagì prontamente.
Fu uno scontro di continua botta e risposta, ormai le due avevano rinunciato anche alle battutine, era un continuo attacco e difesa, attacco e difesa senza sosta. Era evidente la potenza della loro magia, la rabbia con cui entrambe duellavano dava allo spettacolo un non so che di entusiasmante.
L’unica che non si divertiva era proprio Naomi: dietro la rabbia che la portavano a difendersi, vi era del sincero rammarico per la situazione così incrinata con la Grifondoro.
- Incarceramus!- esclamò Ginny dopo essere stata colpita da una potente fattura della serpe.
- Protego!-
- Stupeficium!- ritentò Ginny quasi scagliandosi fisicamente contro di lei.
La fattura colpì Naomi per la seconda volta la tibia destra poiché aveva tentato di schivarla spostandosi fisicamente senza ricorrere ad un semplice “protego”.
Sentì la fitta dolorosa come poche, ma strinse i denti non pensando al sangue che ormai usciva copioso dalla gamba.
- Exulcero!- quasi gridò in preda alla rabbia.
Si pentì di avere usato quell’incantesimo non appena ne osservò le conseguenze.
Colpì Ginny sulla spalla destra, bruciando la divisa che indossava fino al polso causandole delle forti ustioni che le riempirono la pelle di grinze e bolle, a malapena riusciva a tenere in mano la bacchetta.
I serpeverde lì attorno esultavano felici, mentre Naomi si sentiva in colpa per ciò che aveva appena fatto.
- Via via! Sta arrivando Piton!- gridò all’improvviso un ragazzino causando un enorme reazione a catena di serpeverde che rintanavano letteralmente nella buca.
Naomi vide rimanere lì fuori una netta minoranza, riconobbe Blaise e Draco che probabilmente avevano assistito a tutto, Pansy e Daphne, Nott e i suoi inseparabili gorilla e qualche altro ragazzo che non conosceva se non di vista. I più piccoli erano tutti fuggiti a causa del magnetico fascino di Piton.
- Che cosa sta succedendo qui?- domandò l’untuoso professore sbucando dinnanzi ai ragazzi. Il suo sguardo cadde inevitabilmente su Ginny. – Weasley che ci fai qui? Che hai fatto?- domandò riferendosi ovviamente al braccio ustionato di lei nonostante dal tono si poteva ben capire che fosse lontanamente preoccupato, piuttosto incuriosito.
La rossa non rispose concentrata a non piangere dal dolore, così il professore fissò Naomi ancora con la bacchetta in mano e la gamba ferita.
Gli ci volle poco per capire cos’era successo, ma prima che potesse chiedere spiegazione ad una delle due fu Daphne a parlare.
- Professor Piton, la cara Weasley è qui fuori dalle 7 di questa mattina e minacciava di buttare giù la sala comune!-
- E come se non bastasse si è messa a fare svolazzare la bacchetta a destra e a manca.- le andò dietro una ragazzina che Naomi neanche conosceva.
Non lo faceva per difenderla, lo faceva solo perché Ginny era una Grifondoro, solo per fare dispetto.
-Vedo che non è l’unica.- strascicò il professore mielenso gettando un’occhiataccia a Naomi, la quale lasciò cadere lo sguardo verso Ginny ancora piegata dal dolore.
- Deve portarla in infermeria.- riuscì solo a dire.
Piton la guardò quasi annoiato, ma tuttavia si avvicino alla grifondoro aiutandola ad alzarsi.
Mormorò qualche parolina sguainando la bacchetta sulle ustioni di Ginny, ma non cambiò granchè la situazione, anche se parve che il dolore fosse più sopportabile, perché la Grifondoro lentamente si alzò da terra stringendo i denti per non dare soddisfazione a nessuna serpe.
- Ovviamente…- commentò il professore – Dopodiché ritengo che sia il caso di mettere a conoscenza il preside, e sicuramente un castigo è d’obbligo.- aggiunse incolore. – Andiamo Weasley. E voi altri via.- terminò risoluto nonostante fosse riluttante all’idea di accompagnare Ginny in infermeria.
I serpeverde rientrarono nella sala comune, solo Naomi, Draco e Blaise rimasero lì fuori finché Piton e Ginny non sparirono dalla loro visuale.
- Wow, è stato quasi eccitante.- commentò Draco – Due ragazze che duellano, e che duello!- aggiunse ghignando.
- Malfoy chiudi la boccaccia.- mormorò Naomi svogliata mentre lo accostava pronta a infilarsi in doccia e dimenticare quella mattinata. – Ahia!- esclamò quasi perdendo l’equilibrio – Dannazione!- esclamò imprecando a denti stretti alzando il viso verso il soffitto. Draco l’afferrò prontamente da un braccio, ma lei lo scrollò malamente.
- Ce la faccio!-
- Naomi dovresti fare un salto anche tu in infermeria, l’ultima fattura ti ha preso ancora sulla gamba.- sopraggiunse Blaise seguendola zoppicante nel quadro porta.
- Non è niente, basta che non faccio peso su questa gamba per un po’.- minimizzò lei attraversando la sala comune seguita dai due noncurante di chi la fissava, la fischiava o l’acclamava come eroina.
- Adesso voglio vederti a salire le scale.- mormorò Draco strafottente appena dietro di lei che guardava quasi supplicante le due rampe di scale che l’attendevano.
- Cazzo..- biascicò lei appoggiandosi con un pugno al muro. – Che giornata del cazzo!- esclamò subito dopo stringendo i denti e saltando sul gradino con la gamba buona, e continuando a saltellare fino al terzo dove per poco non perse l’equilibrio dovette reggersi al corrimano per non cadere all’indietro.
- Naomi non essere testarda!- esclamò Blaise pronto a tirarla su di peso se necessario.
- Non è niente.- minimizzò lei senza neanche voltarsi mordendosi il labbro e cimentandosi nel quarto saltello, e anche nel quinto finché due braccia forti la sollevarono da terra.
- Malfoy che…?-
- Taci Lorence, se continui a saltellare così arriviamo in camera questa notte e mi spiace non ho tutto quel tempo.- spiegò lui senza neanche guardarla mentre la teneva tra le braccia.
Naomi cercò aiuto nello sguardo di Blaise il quale tuttavia sorrise avallando la scelta dell’amico.
- Ottimo…- commentò ironicamente incrociando le braccia sotto il seno e riservando un’occhiataccia al biondino il quale in tutta risposta ghignò semplicemente.
Detestava dipendere da qualcuno, figurarsi avere aiuto da niente che di meno di Draco Malfoy.
- E poi non è il caso che ti vedano tra le braccia di Blaise, altrimenti domenica prossima ci troviamo giù la Granger.- aggiunse arrivati davanti alla porta della loro stanza.
- Dra..- lo riprese Blaise.
- Fottiti Malfoy! Non è divertente!- esclamò lei staccandosi da lui il prima possibile saltando giù dal suo abbraccio caldo e forte.
Entrò per prima nella stanza e saltellò su una gamba fino a raggiungere il proprio letto su cui si sedette portando al petto le ginocchia.
- Sanguina ancora?- domandò Blaise avvicinandosi pronto ad aiutare.
Naomi alzò l’orlo dei pantaloni portandolo fino a metà coscia per osservare in toto il danno ricevuto.
La ferita le bruciava parecchio, ma evitò di dirlo per non fare preoccupare il moretto ed essere costretta ad andare in infermeria.
- Accidenti la Weasley ti ha colpito per bene.- constatò Draco inclinando la testa per osservare anche lui la ferita sanguinante.
- Già. Però questa sparirà nel giro di tre o quattro giorni massimo, il suo braccio non saprei..- commentò Naomi massaggiandosi il polpaccio sporco anch’esso del suo sangue. – Che stupida!- esclamò poco dopo sbuffando – Non volevo arrivare a tanto.- disse guardando Blaise volendo aggiungere altro, ma senza la forza di dirlo.
Temeva che dopo quell’episodio Hermione ed Harry non le avrebbero più rivolto la parola.
- Non ti preoccupare. Le hai detto più di una volta di andarsene e di abbassare la bacchetta, non hai potuto fare altro che difenderti.- la rassicurò Blaise guardandola negli occhi.
- Spero che possano capirlo.- si riferì ovviamente ad Herm ed Harry.
- Tranquilla.- le sorrise il moretto – Io invece incomincio ad andare, sono quasi le 8 e mi aspetta Hermione. Così vedo di capire cosa sa lei di tutta questa storia.- aggiunse Blaise guardando l’orologio da polso e iniziando ad indirizzarsi verso la porta.
- Ok.- annuì Naomi salutandolo.
- Dra, ci pensi tu?- mormorò la serpe dagli occhi blu all’amico.
- Ma certo, amo fare il baby sitter.- replicò quello svogliato ed ironico.
Blaise lo ignorò deliberatamente e uscì dalla stanza lasciandoli soli.
- Puoi anche andartene, so cavarmela da sola.- commentò Naomi senza neanche guardarlo nonostante sapeva di averlo praticamente di fronte seduto sul proprio letto.
- Oh sì, si vede.- commentò lui sprezzante osservandola nel tentativo di ripulirsi la ferita. – Una cosa mi sfugge però: vuoi provarci con Potter o con Mordon? Perché adesso la cosa davvero inizia a diventare troppo complicata anche per te.- domandò lui con un ghigno sulle labbra.
Naomi lasciò perdere per un istante la sua ferita da guerra per poterlo guardare negli occhi prima di rispondergli male.
- Innanzitutto non sono problemi che ti riguardano, in secondo luogo c’è da dire che neanche sapevo che Harry l’avesse lasciata!- esclamò ancora incredula da quella notizia.
- Sarà, attenta a non trovarti col piede in due scarpe allora.- scherzò su Draco schifato.
- Ma che piede in due scarpe!- sbottò quella guardandolo corrucciata – Harry è mio amico dannazione! E sinceramente certi consigli da te li vorrei evitare visto che il tuo piede passa di scarpa in scarpa!- lo accusò lei scuotendo il capo e tornando alla sua gamba.
Afferrò la bacchetta per poterla ripulire quanto meno dal sangue cosa che fece in meno di cinque secondi grazie ad un incantesimo.
Nel mondo babbano invece avrebbe dovuto tirare fuori cotone, disinfettante e cerotti vari.
- Mantengo certi criteri grazie al cielo. Grazie ai quali non sarei mai caduto nell’equivoco Mordon o Potter. Dio che squallore.- mormorò Draco schifato mentre la guardava.
- Cos’è ci hai provato con Mirko e ti ha respinto Malfoy? Certi criteri! Da come ne parli sembra che ci hai seriamente provato, sai?- lo stuzzicò Naomi ghignando appena mentre si tirava su la manica del braccio sinistro.
Draco la guardò con un sopraciglio sollevato come se avesse davanti una pazza scatenata.
- Scherzi vero? Credo non esista un essere più etero di me sull’intera faccia della terra Lorence.- la fulminò con lo sguardo.
- Oh ma davvero?- domandò lei divertita interrompendo per un istante i suoi movimenti – Dalle mie parti tutte le persone che osannano così tanto la loro eterosessualità sono in buona percentuale dall’altra parte del fiume.- lo scherzò ghignando mentre ritornava a pulire la ferita che aveva ripreso a sanguinare fino alla caviglia.
Draco sogghignò sommessamente mentre si sporgeva verso di lei, puntando i gomiti sulle proprie gambe e reggendosi il viso tra le mani.
- Posso darti una dimostrazione chiarificante in qualsiasi momento tesoro.- le disse malizioso con il ghignetto dipinto sulle labbra sottili.
Naomi ridacchiò divertita, immaginandosi una risposta simile.
- Non avevo dubbi!- esclamò infatti – Mi spiace deluderti, ma anche io ho i miei criteri. Quindi passo il turno Malfoy.- aggiunse ghignando e scoccando le labbra mentre andava ad afferrare l’estremità delle bende che le avvolgevano l’avambraccio sinistro.
Malfoy non rispose osservando il gesto di lei, consapevole che di lì a poco avrebbe rivisto quell’orrendo squarcio nero nella pelle candida che per lui aveva enormi significati.
Attese fino all’ultimo giro, quando eccolo fare il suo ingresso in scena. Occupava l’intero avambraccio, era un graffio profondo che sembrava non essere del tutto cicatrizzato, e invece di essere rosso o di un rosa più scuro era nero come la pece, in netto contrasto con la carnagione di lei.
- Vuoi che te ne faccio una foto?- lo distolse lei stringendosi nelle spalle – Vedo che hai un interesse piuttosto macabro.- aggiunse riferendosi all’intensità con cui le guardava il braccio e che in realtà la metteva parecchio a disagio. Non a caso lo teneva nascosto.
Lui abbassò per un istante lo sguardo sospirando e prendendole dalle mani la fasciatura che stava iniziando ad arrotolarsi sulla tibia per contenere le uscite di sangue.
- Aspetta..- mormorò sporgendosi ulteriormente e facendole distendere la gamba fino ad avere il piede scalzo di lei contro il petto.
- Ahia!- si lamentò lei con una smorfia – Che fai?- chiese senza capire che avesse in mente lui.
Draco non le rispose, la guardò per un istante negli occhi verdi ed estrasse la bacchetta.
- Ferula.- proferì facendo un gesto circolare nell’aria e ben presto una fasciatura le avvolse la tibia.
Naomi rimase a guardarlo rapita, cosa che succedeva ogni volta che vedeva una nuova magia che non conosceva.
Lui  rimase a guardarla con un piccolo ghignetto a curvargli le labbra, mentre azzardò a tendere la propria mano verso quella sinistra di lei.
- Che fai?- domandò subito quella guardandolo seriamente e ritraendo d'istinto il braccio.
- Non mordo.- disse lui con un mezzo ghignetto vedendola allontanarsi.
- Grazie per la fasciatura.- tentò di tergiversare lei facendosi più in là sul proprio materasso evitando di guardarlo negli occhi.
Lui la raggiunse sedendole al fianco porgendole il palmo della mano.
- Posso?- domandò ovviamente riferendosi al suo braccio – Ormai l’ho già visto, lo sai.- le ricordò lui serio andando a prenderle le mano senza aspettare un reale consenso. Fu titubante, ma glielo concesse.
Ricordava di quella lezione di Occlumanzia, e tanto bastava a volersene dimenticare di nuovo.
Il bel biondino sfiorò delicatamente con i polpastrelli della mano il margine di quella ferita, il rossore attorno ad essa e la pelle chiara di lei.
- Sai cos’è questo?- mormorò lui senza distogliere lo sguardo quasi incatenato a quello squarcio.
Lei fece spallucce ritraendo di poco il braccio per poterlo osservare da vicino.
- Niente d’importante.- rispose indurendo i muscoli del viso, mentre pensava il contrario nel ricordare il dolore di quella dannata ferita. – Uno dei gentili metodi di mio padre per impartirmi chissà quale lezione.- aggiunse sorridendo amaramente come se avesse appena detto una barzelletta di pessimo gusto.
Draco la guardò negli occhi cercando di leggerle nello sguardo, di capire cosa provasse in quel momento. Non ne era certo, ma poteva provare ad indovinare.
Rabbia repressa, frustrazione, solitudine, voglia di vendetta.
Cose che quasi sentiva sue.
- Tuo padre…- introdusse lui cercando un modo semplice per dirglielo -… ha tentato di marchiarti.- le disse serio guardandola negli occhi.
Ne era più che certo, affiorarono alla sua mente i ricordi di lei che aveva potuto vedere e di certo non si era dimenticato dell’interesse di Silente per via di quel particolare.
Naomi lo guardò interrogativa non capendo di che cosa stesse parlando.
Così Draco senza farselo domandare iniziò a spiegarle la storia.
- Il marchio è il segno che hanno tutti i Mangiamorte, i seguaci del Signore Oscuro. Mancava poco che lo ricevessi anche tu.- le spiegò vagando con la mente verso i suoi ricordi purtroppo.
La ragazza parve soppesare le parole di lui, cercando di assimilare il messaggio e farsene una ragione.
Per anni si era data una motivazione diversa, per anni guardando quella ferita rinnovava e alimentava l’odio costante verso il padre.
Voleva saperne di più.
- A quale scopo? E’ una cosa che hanno i Mangiamorte, io non sapevo neanche di essere una strega, né tanto meno di avere un padre mago appartenente ad una setta di assassini. Perché marchiarmi?- chiese lei al biondino con il quale in quel momento stava instaurando un rapporto del tutto diverso dal solito.
Non stavano bisticciando, non si stavano stuzzicando né facendo battute, parlavano di cose ben serie, ed era strano potergli parlare senza doverci scherzare o sfidarlo. Quasi lo vedeva sotto una luce diversa, da una prospettiva migliore di quella che si era predisposta nei suoi confronti.
In quel momento non stava parlando con Draco Malfoy donnaiolo, vanesio e impertinente, stava parlando con un Draco Malfoy che sembrava capirla, che le voleva dare spiegazioni.
- Ci ho pensato.- gli confessò lui abbassando per un istante lo sguardo scuotendo il capo – Ma hai ragione. Vista così non avrebbe avuto alcun motivo per farlo, come però non ha alcun motivo volerti così tanto arruolare dalla loro parte.- gli ricordò il biondino tornando a guardarla.
Lei annuì seriamente sapendo che anche a quella domanda non c’era risposta.
- Come fai a saperlo?Cioè hai anche tu...?- azzardò Naomi guardandolo dritto negli occhi.
- No.- scosse immediatamente il capo Draco alzandosi dal letto e dandole le spalle. - Non ho ricevuto il marchio.- aggiunse con la voce cupa, quasi strozzata o trattenuta.
Naomi abbassò l'orlo del pantalone sulla gamba ferita e si alzò lentamente facendo peso solo sulla gamba sana.
- Ma io ricordo di avere visto durante la lezione di Occlumanzia...- insistette lei guardandogli la schiena.
- Non ho ricevuto il marchio!- si girò lui ribadendo il concetto con più fermezza - Visto che non sei così dotata in questa materia non hai visto proprio un bel niente, hai visto mezza pagina di tutto il libro, niente di significante.- aggiunse assottigliando appena lo sguardo con durezza, distaccandosi in quel modo totalmente dall'aria confidenziale che era nata neanche pochi secondi prima.
Naomi si morse l'interno della guancia per essersi illusa per l'ennesima volta che dietro a quello che si mostrava potesse esistere qualcuno di quanto meno accettabile, di sensibile almeno in quelle situazioni.
Era Draco Malfoy, perchè illudersi che per qualche istante potesse cambiare?
- Grazie per la fasciatura.- replicò lei rigida in volto, lo sguardo smeraldino fiero e duro che si scontrava con la freddezza del suo ghiaccio. Rimasero a guardarsi per qualche istante, finchè Naomi lo superò sfiorandogli la spalla con la propria diretta al bagno.
- La colazione?- domandò Draco senza capire che intenzioni avesse.
- Non ho più appetito.- replicò lei senza neanche voltarsi chiudendosi dentro al bagno pronta a sciogliersi in una calda doccia.
La mattinata era partita nel peggiore dei modi, e aveva sbattuto la testa contro l'ennesimo muro di nome Malfoy.


                                                                                                               ************

- Hermione, aspettami!-
La riccia in quel sovrastarsi di voci eccitate sentì l'amica chiamarla dietro di sè, si fermò nel bel mezzo delle scale delle tribune.
- Naomi!- esclamò vedendola salire gli scalini lentamente a causa della gamba che si trascinava - Aspetta che ti aiuto.- le andò subito incontro sorreggendola dal lato in cui zoppicava appena.
- Grazie.- le sorrise Naomi mentre salivano le scale verso il primo sottopalco .- Sei venuta a vedere Blaise?- domandò dopo avere finito la rampa di scalini appiattendosi con l'amica nell'angolino per lasciare passare il resto degli studenti.
- Sì.- rispose la riccia sorridendo. - Non tifo per Serpeverde ovviamente, ma per lui il Quidditch è importante, quindi...- lasciò in sospeso la frase sorridendo nuovamente. - Tu piuttosto perchè non sei tra gli spalti Serpeverde?- domandò stranita alla serpe.
Naomi abbassò appena lo sguardo portandosi dietro l'orecchio i capelli mossi.
- Diciamo che sto evitando i miei compagni di casa da questa mattina. Dopo quel che è successo vorrei evitare di essere acclamata come eroina.- cercò d'introdurre il discorso in quel modo, prima o poi avrebbe dovuto parlare con Hermione e quello le sembrava il momento più adatto.
Oltretutto aveva per davvero cercato di evitare chiunque, non era andata a fare colazione, non era andata a pranzo e aveva respinto la sua nuova compagnia serpeverde al femminile. Sapeva che non avrebbe potuto evitarle all'infinito, ma prima di sentirsi lodata voleva parlare con Hermione ed Harry di quanto successo, per spiegare loro la vera versione delle cose. Aveva già imparato a fidarsi ben poco delle voci di corriodoio.
La riccia annuì mordendosi il labbro inferiore guardando dinnanzi a sè, non sapendo bene come risponderle.
- Come sta Ginny?- domandò subito dopo Naomi continunando a guardarla.
- Meglio, Madama Chips le sta curando le ustioni sul braccio, tra qualche giorno dovrebbe tornare come nuova.-
- Per fortuna!- esclamò Naomi quasi sentendo un piccolo sassolino sollevarsi dal cuore.
- Tu come stai invece?- le domandò Hermione guardandola preoccupata.
- Non ho niente, ho qualche acciacco alla gamba, ma sto bene. Piuttosto... forse non mi crederai, però io ti giuro che non intendevo farle del male. Gliel'ho detto non so quante volte di andarsene e di smetterla, era furiosa per cose che io giuro non c'entro!- si giustificò Naomi con il terrore che Hermione non capisse il suo punto di vista.
- Naomi non devi giustificarti con me. Blaise mi ha raccontato tutto, so come sono andate le cose. Sapevo che Harry l'avesse lasciata, ma non avrei mai immaginato che potesse reagire in quel modo.- commentò scuotendo il capo contrariata.
- Io non lo sapevo neanche!- esclamò Naomi allargando gli occhi a dismisura - E mi sento terribilmente in colpa per quello che le ho fatto, cioè mi sono semplicemente difesa, ma non intendevo farle così male! Poi temevo che tu ed Harry non mi capiste, e...-
- Naomi smettila, stai tranquilla. Io ed Harry capiamo, anzi Harry si sente uno schifo per quel che è successo, non avrebbe mai voluto coinvolgere te e fare stare così male Ginny. Ed io non ce l'ho con te! So che non faresti mai del male alle tue amiche! Certo sono preoccupata per Ginny, però capisco che non è stata colpa tua.- la interruppe Hermione mettendole una mano sulla spalla sorridendole dolcemente.
Naomi sentì sollevarsi dal cuore l'intero masso.
Hermione ed Harry non ce l'avevano con lei, Ginny sarebbe guarita e tutta quella giornata era da archiviare.
- Piuttosto non è il caso che torni in dormitorio a riposarti?- chiese Hermione riferendosi alla gamba.
Naomi fece spallucce.
- No, avevo promesso a Mirko che sarei venuta a vedere la partita. Ed essendo la prima volta che vedo una partita di Quidditch in realtà non la vorrei perdere per niente al mondo.- ammise estasiata pronta a vedere le scope volare.
- Però! Vuol dire che questa volta non tiferai per le serpi!- scherzò Hermione con un accenno di malizia.
- Non esageriamo, sto solo guardando una partita in cui casualmente gioca anche il ragazzo con cui sono uscita l'altro ieri.- minimizzò Naomi con un ghignetto.
Hermione ridacchiò a quella sua affermazione, divertita dal modo di minimizzare dell'amica.
- Dai, ti conviene avviarti agli spalti altrimenti non troverai più posto!-
- Va bene, va bene.- annuì Naomi sorridendole - Ci vediamo, ok?-
- Certo, a più tardi.- la salutò Hermione facendole l'occhiolino.
Le due così si separarono prendendo scale opposte. Naomi ci mise un pò a salire le scale a causa della sua ferita da guerra, ma alla fine si trovò sulle tribune verde-argento sovrastata da bandierine del medesimo colore, da voci eccitate e cosa più importante si trovava davanti uno spettacolo di scope danzanti nell'aria. I giocatori sferzavano il cielo così rapidamente da essere scambiati per meteore, c'era invece chi lanciava pluffe negli anelli e altri che roteavano le mazze.
Era tutto più bello di come se lo immaginava, e la partita non era neanche iniziata!
- Naomi!-
Si voltò sentendosi chiamare dalla voce squillante di Daphne Grengrass seduta tra Pansy e Millicent.
La biondina le fece cenno di raggiungerle, e Naomi prendendo un bel respiro salì i quattro scalini delle tribune per raggiungere le amiche serpeverde.
- Chi si rivede!- esclamò Daphne con un'espressione tra l'offeso e il curioso. - Avevi da fare tutta la mattinata che non potevi dedicarci neanche 5 minutini?-
- Niente di particolare...- rispose Naomi sedendosi vicino a Millicent che le fece spazio sorridendole. - Volevo rimandare il più possibile l'interrogatorio.- replicò di seguito ghignando, sapendo benissimo che le tre erano venute a torturarla per sapere di Ginny.
- Beh allora? Cosa aspetti, racconta!- la incalzò Pansy stranamente col tono quasi amichevole, propabilmente solo perchè era avida di informazioni che già non si era procurata per i fatti suoi.
- Qui?- domandò Naomi dubbiosa riferendosi al fatto che si trovavano nel posto più caotico che potevasi loro offrire.
- Basta scuse, parla!- tornò alla carica Pansy questa volta rivelando la vera natura del suo rapporto con Naomi con quel tono acido.
- Calmati Parkinson.- la freddò Naomi con calma sorridendo e guardando dritta davanti a sè.
Non era fiera di quel che era successo durante la mattinata, ma sapeva che le tre serpeverde pendevano dalle sue labbra e si aspettavano un racconto avvincente senza il pentimento che l'attanagliava.
- Diciamo che le cose più rilevanti le avete viste anche voi.- intrudesse subito Naomi seriamente guardando sempre dritto davanti a sè. - Sia chiaro, io non c'entro assolutamente niente con la rottura di quei due! Anzi neanche lo sapevo!- aggiunse subito fissandole tutte e tre negli occhi.
- Quindi è vero che si sono lasciati?- domandò allibita Millicent.
Naomi annuì: - Pare che sia stato Harry a lasciare Ginny. E lei per colpa di quello stupido giornalino ha dato la colpa a me.- spiegò sintenticamente la neo serpe.
Piuttosto si appuntò mentalmente di domandare a Harry il perchè di quella sua folle scelta! Specialmente dopo la pubblicazione di quell'insulso quotidiano.
- Potter non ne fa una giusta.- constatò Daphne sogghignando.
- E la Weasley è grave?- chiese Pansy non soddisfatta di quelle poche informazioni.
- So che tra qualche giorno dovrebbero dimetterla, ma non so dirti quando con precisione.- rispose Naomi incolore, non riuscendo questa volta a fingere del tutto che non le importasse della salute di Ginny. Aveva ancora in mente l'immagine delle ustioni gravi sulle pelle bianca di lei.
Rabbrividì.
- A proposito bell'incantesimo!- si complimentò Daphne strizzandole l'occhiolino.
- Tu stai bene?- chiese Millicent lanciando uno sguardo eloquente alla sua gamba.
- Non è niente di grave, tranquilla.- replicò Naomi ghignando appena - Ora se non vi spiace vorrei godermi la partita.-
- Pff, veramente t'interessa questa roba?- domandò Pansy sbuffando e appoggiando la testa tra le sue mani annoiata all'ennesima potenza.
- Direi, altrimenti non sarei qui, no?-
Si trovò tre paia d'occhi fissarla con una tacita risposta che non necessitava di parole.
- Ok, direi di no.- ridacchiò Naomi scuotendo il capo. - Beh, allora perchè siete qui?-
- Per i ragazzi ovviamente.- rispose Daphne maliziosa. - A proposito, gioca anche il tuo amichetto Corvonero, guarda!- lo indicò in un punto indefinito verso l'alto e la serpe seguì la direzione con lo sguardo.
Lo vide a cavalcioni del manico di scopa, era a circa 200 metri di altezza dal terreno, e nonostante ciò era tranquillo e pareva a suo agio mentre si infilava i guanti di pelle.
Gli sorrise anche se non era sicura che lui potesse vederla.
- Tanto Draco prenderà il boccino in men che non si dica!- esclamò Pansy vantandosi della capacità di Malfoy come se fosse il suo ragazzo, cosa che ovviamente non era.
- Vedremo...- quasi mormorò Naomi con un ghignetto.
La conversazione mattutina con il biondino era terminata nel peggiore dei modi, e Naomi non aveva intenzione di cascarci più, mai più nei cambiamenti d'umore di quello psicopatico.
La partita iniziò poco dopo, quando la professoressa lanciò dal terreno ricoperto di neve la pluffa verso l'alto, e fu un attimo in cui le casacche verdi e blu si mischiarono come uno sciame di vespe impazzite.
Teneva la pluffa una ragazza corvonero, che venne subito colpita da un bolide lanciato da Goyle- la sua stazza era inconfondibile- facendole rapidamente perdere la palla dalle dita che venne velocemente recuperata da un serpeverde.
Fu un passagio dietro l'altro che disorientò la difesa corvonero, e ben presto la pluffa entrò nell'anello più alto dei tre.
Le tribune serpeverde esplosero in un unico boato, mentre il commentatore della partita aggiungeva i dieci punti per le serpi.
La partita dopo quei primi punti assunse un carattere ben diverso: i cacciatori corvonero erano più allerta e combattivi e si caratterizzavano per le loro strane strategie d'attacco ben intricate, ma tuttavia funzionali perchè Blaise non era riuscito a parare ben tre punti.
I cercatori invece perlustravano dall'alto il perimetro in cerca del boccino alato.
- Non ti sforzare troppo Malfoy.- si avvicinò Mordon con aria tranquilla e pacata a cavalcioni della sua scopa.
Draco se non fosse stato per la voce non si sarebbe neanche accorto della sua presenza da quanto si stava concentrando con la vista per potere vedere il guizzo d'orato. Con quel vento gelido poi gli occhi tendevano ad annacquarsi rendendogli il compito ben più difficile.
- Il boccino lo prenderò io.- aggiunse il corvonero senza neanche guardarlo in viso.
Malfoy si girò pigramente guardandolo con un sopraciglio innarcato, lasciando momentaneamente perdere il suo compito.
- Certo, evidentemente ti sei scordato che in tutti i nostri precedenti l'ho sempre preso io Mordon.- si vantò il bel biondino con un ghignetto.
Era così di fatti, molte volte Corvonero si era trovata contro le serpi e quasi tutte le volte Draco aveva avuto la meglio sul cercatore blu.
Mirko si lasciò andare ad una risatina divertita e al contempo cristallina e chiara in quell'ululare di vento e urla dal pubblico.
- Diciamo che non ho mai avuto tanto interesse a batterti Malfoy.-
Malfoy questa volta lo guardò sospettoso, aspettando che aggiungesse altro che di fatto arrivò subito dopo.
- Dopotutto sai che ho delle doti speciali.- aggiunse infatti il moretto guardando con un mezzo sorriso di scherno il biondino.
Draco assimilò i mille significati che avrebbe potuto avere quella frase, ma nella sua testa ne echeggiava uno solo, uno di cui lui e Blaise avevano sospettato da sempre.
- A che gioco stai giocando, eh?- domandò Malfoy con un'espressione dura in viso, come se in quel momento la partita non avesse alcun significato.
Il corvonero aveva voluto mettere in gioco ben altro, cose più importanti e il principe delle serpi aveva intenzione di indagare più a fondo di quella mezza battuta, di capire finalmente cosa si nascondesse dietro la famiglia Mordon, specialmente dopo l'interesse del più giovane verso Naomi.

Chissà se è venuta a vedere per davvero la partita. si ritrovò a pensare subito.

Non si era scordato dell'invito che aveva ricevuto da quell'essere misterioso, e non riusciva a capire perchè lo infastidisse così tanto. Più lo infastidiva quel fatto, a maggior ragione gli saliva il nervoso per non trovare una risposta plausibile o quanto meno una che gli piacesse.

- A quidditch Malfoy, a quidditch.- rispose lui ghignando e scattando in avanti interrompendo i suoi pensieri.
- Merda!- esclamò furioso Draco vedendo un luccichio verso la zona a cui mirava Mordon, e lo seguì spronando la sua velocissima scopa. L'inseguimento si porto a qualche centimetro dal campo innevato, ma lo aveva raggiunto, gli stava a pochi centimetri di distanza avrebbe potuto facilmente afferrarlo dal cappuccio della divisa per fargli perdere l'equilibrio tanto quanto bastava per sopraffarlo e prendere quel dannato boccino d'oro. Tuttavia proprio mentre allungava il braccio nella sua direzione, il corvetto gli rifilò un tiro mancino, poichè sporse un piede dal manico di scopa immergendolo nella neve e alla velocità a cui andava tutta la neve da lui sollevata andò dritta in faccia a Malfoy, costretto a quel punto a rallentare.
Il resto fu prevedibile e quasi scontato, Mordon agguantò in meno di un minuto il boccino d'oro e le trombe annunciarono la fine della partita.
Il seguito fu tutto un rumore distinto dalle tribune corvonero che esaltavano e sbattevano i piedi per terra, e da quelle serpeverde che si cimentavano in forti e profondi "buu" di disapprovazione, beh quasi tutti i serpeverde.
Naomi non appena il corvonero si era aggiudicato il boccino era scesa dagli spalti per affacciarsi e poterlo vedere meglio, e lo vide, incontrò il suo sguardo e il suo sorriso, era più che sicura che quel sorriso fosse tutto per lei e ne ebbe la conferma quando alzò il boccino nella sua direzione quasi a dedicarle quella vittoria. Lei ridacchiò appena mordendosi l'interno della guancia per non aprirsi in quel sorriso che quasi le veniva spontaneo, e lo salutò timidamente con la mano prima che il corvonero venisse sommerso dai compagni di squadra che lo alzarono in trionfo fino all'uscita del campo.
- Dicevi Pansy?- domandò Naomi voltandosi con aria straffottente in direzione della moretta tutta imbronciata e indispettita che non si sforzò neanche a risponderle.
- Fossi in te andrei a congratularmi con il vincitore.- l'affiancò Millicent maliziosa seguita da Daphne che non sembrava essere infastidita o rabbuiata per la perdita delle serpi.
- E' una delle poche volte che Mordon prende il boccino, gli serve più che una semplice performance di congratulazione.- infatti caricò il peso se possibile con maggiore malizia e un miliardo di doppi sensi.
Naomi la guardò scuotendo il capo divertita, tuttavia vogliosa di incontrare il corvetto.
- Dove sono gli spogliatoi?- domandò infatti stringendosi la sciarpa verde-argento al collo.
Daphne le diede le necessarie istruzioni, e Naomi si dileguò salutandole con un lieve gesto della mano.
- Oh avanti Pan!- esclamò Daphne vedendo l'amica rabbuiata. - Su col morale!-
- Non la sopporto.- replicò a denti stretti riferendosi ovviamente a Naomi.
- Credo che la cosa sia reciproca.- confermò Millicent divertita.
- Sarà, ma per ora mi piace!- esclamò Daphne gesticolando come suo solito - E basta con quel muso! Guarda il lato positivo, questa sera c'è chi avrà bisogno di sfogarsi per il brutto risultato della partita.- le disse porgendole la mano per invitarla ad alzarsi.
Pansy subito sorrise, andando a pensare ovviamente al suo Draco che di certo quella sera non l'avrebbe respinta, troppo arrabbiato per la vincita dei corvi. Prese la mano dell'amica tirandosi a sedere, e le tre con passo deciso e svelto sfilarono sulle tribune serpeverde fino a sparire.


Naomi arrivò davanti agli spogliatoi con molta calma, non per volontà, ma per non sforzare la propria gamba. Gli spogliatoi si dividevano in due entrate, probabilmente per ospitare le due squadre, all'entrata di una scorse i riccioli dorati di Hermione, dedusse quindi che quello doveva essere lo spogliatoio serpeverde.
- Herm.- la salutò avvicinandosi lentamente a causa della sua gamba.
Hermione si voltò sorridendole e andandole incontro.
- Hey! Il tuo corvetto ha preso il boccino!- esclamò la Grifondoro tutta esaltata.
Naomi non potè fare altro che sorridere.
- Beh mio...- mormorò pronta a contestare quella piccolezza che non sentiva propriamente sua, ma che al contempo le faceva scappare il sorriso.
- Oh avanti!- la spintonò amichevolemente l'amica - Tuo o non tuo, avresti dovuto vedere Malfoy! Era furibondo!- l'avvisò abbassando la voce prima che qualche serpe la sentisse.
Naomi si sentì quasi soddisfatta a quell'informazione, quasi l'avesse fatto lei il torto a Malfoy, come se il boccino l'avesse stretto tra le dita lei in prima persona.
- Gli sta bene!Dovevi piuttosto vedere la reazione del Carlino quando ha visto Malfoy.-
- Che dire...si saranno trovati!- esclamò Hermione divertita - Io ho detto a Blaise che ci saremmo visti più tardi visto la brutta aria che tirava qui.- disse indicando con un eloquente cenno del capo lo spogliatoio verde-argento. - Vieni con me?- le chiese poi sorridendole.
Naomi scosse il capo.
- No, volevo aspettare Mirko per fargli i complimenti.- le confessò apertamente.
Hermione la guardò con quell'aria da furbetta che non era abituata a vederle, ma le sorrise infine salutandola con un gesto della mano.
Si appoggiò con la schiena contro lo spogliatoio corvonero e attese pazientemente scaldandosi ogni tanto le dita infreddolite con il proprio respiro stringendole vicino alla bocca.
Uscirono un paio di ragazzine entusiaste e contente che si zittirono non appena la videro lì sull'uscio.
Beh non era solito vedere una serpeverde, e la sua sciarpa lo urlava chiaramente ai sette venti, aspettare un corvonero dopo una partita che aveva visto come sconfitta la sua vera casata di appartenenza. Nonostante quello che era stato insinuato sul conto di quella serpe in particolare, faceva parecchio strana vederla con i proprio occhi.
Naomi le fissò impassibile, quasi indifferente, finchè anche loro non abbasarono lo sguardo pronte ad abbandonare il discorso vittoria per aprirne uno nuovo su di lei.
Non era estranea alle occhiate e ai pettegolezzi sul suo conto, sapeva benissimo come comportarsi.
Nel suo college a Londra queste cose erano una routine, specialmente quando si mostrava in pubblico con qualche livido sul viso, tutti erano pronti ad aprire la bocca per tirare ad indovinare con chi avesse attacato briga condendo il tutto con l'inaspettato divorzio dei suoi, con la morte della sua amica avvenuta in circostanze sospette, era tutto un romanzo che si apriva sulle sue malefatte e su ciò che la riguardava e spesso si trovava a sentire fronzoli che sfioravano l'assurdo.
Essere additata come "Rubacuori" rispetto a quello che aveva già sentito sul suo conto, era quasi una barzelletta!
- E per Mordon, ipip urrà!Urrà!-
- Perchè è un bravo ragazzo, perchè è un bravo ragazzo, perchè è un bravo ragazzo....nessuno lo può negar!-
Naomi osservò ghignando appena un gruppo di due ragazzi intonare una serie di motivetti mentre uscivano dallo spogliatoio, e altri due attaccati a Mirko, uno dei quali gli scompigliava i capelli scuri saltellando.
- Congratulazioni Mordon.- si presentò abbandonando il muro alla quale era appogiata e sistemandosi con le braccia incrociate al petto gli rivolse un ghignetto, senza però non ricevere attenzione dal resto degli amici.
- Weila! Un regalo post partita!- esclamò un ragazzo con le lentiggini e i capelli biondo scuro, uno di quelli che cantava gli inni per Mirko.
Le parole di quello scatenarono una serie di risate e commentini tra gli amici del corvo, che tuttavia intervenne quasi subito avvicinandosi a Naomi.
- E state zitti!- li rimproverò tuttavia ridendo, non potendo fare altro e guardando Naomi con un sorriso pregandola silenziosamente di non fare caso a quel gruppo di ormoni a palla.
- E dai stiamo solo scherzando!Ti lasciamo con la tua ragazza Morduccio bello!- rispose uno dandogli una pacca sulla spalla e guardando curioso la serpe, la quale non si scompose e non abbandonò il suo ghignetto divertito.
Dopo una serie di commentini il gruppo si allontanò chiassosamente dallo spogliatoio, lasciando soli Naomi e Mirko il quale per primo rise appena.
- Devi scusarli, sono...totalmente fuori!- cercò di trovare le parole adatte senza fare sembrare gli amici un pò troppo svitati.
- Oh sì, ho notato.- constatò lei annuendo e girando il capo per poterli guardare da lontano - Uhm...e così sarei la tua ragazza?- chiese scoccando le labbra con fare aggraziato e malizioso.
Lui si morse il labbro inferiore trattenendo l'ennesima risata, e si strinse nelle spalle.
- I miei amici tendono a stra parlare di tanto in tanto.- tentò di giustificare quell'uscita sembrando un pò a disagio, cosa che lo rendeva stranamente dolce.
- Capito, Morduccio.- lo prese in giro lei avvicinandosi appena a lui.
- Ti prego!- storse le labbra a quel nomignolo posandole una mano sul fianco sinistro. - Allora sei venuta alla fine.- mormorò contento guardandola negli occhi.
Lei si finse annoiata prima di rispondere guardando le sue unghie trasparenti ben curate.
- Uhm si. Non avevo di meglio da fare così ho fatto questa gentile operazione di bene.- gli disse ridacchiando divertita.
- Dì quello che vuoi, ma io ci avrei scommesso.- disse lui ignorando la sua battuta e continuando ad avvicinarsi.
- Sei stato bravo, complimenti.- gli disse lei sistemandogli la sciarpa blu e bronzo, movimento di cui lui approfittò per avvicinarla ulteriormente al suo corpo caldo.
- Ero particolarmente ispirato.- mormorò lui guardandola negli occhioni verdi a qualche centimetro di distanza dai suoi.
- Da chi?- sussurò lei anche se già sapeva la risposta, era piuttosto scontata e infondo la voleva ricevere, voleva sentire quelle parole.
- Da te.- infatti gli rispose lui e senza esitare posò le proprie labbra su quelle infreddolite di lei che lo accolsero ben volentieri, assaporandone il calore e la consistenza.
Non si era sbagliata allora quando lo aveva visto tendere la mano che afferrava il boccino verso di lei! Era per lei! Quel pensiero la fece sorridere mentre continuava a baciarlo cercando di approfondire il bacio sfiorandogli le labbra con la punta della lingua seppur titubante.
Lui l'accolse stringendola maggiormente a sè, cercando di ricambiare le attenzioni accennate di lei, mentre lasciava cadere il borsone per terra e la traeva a sè quasi con forza mentre indietreggiava contro la porta dello spogliatoio.
Lei lo assecondò in tutto e per tutto, il cuore le martelleva forte dentro il petto per l'eccitazione e forse anche per la paura che se qualcun'altro fosse uscito dallo spogliatoio serpeverde... cosa importava?
Niente. Dopotutto nè Draco nè Blaise le avevano specificato il motivo per cui stare alla larga da Mirko, il motivo per cui non era consigliabile come compagnia! Quindi non gli importava anche se uno dei due fosse uscito proprio in quel momento e gli avrebbe visti!
Non ci si doveva di certo sposare con il corvonero! Si trovava bene in sua compagnia, si divertiva, era carino e carismatico e qualcosa li legava in un modo strano che neanche lei sapeva definire e che tuttavia la spingeva ad approfondire e capire.
Nessuno dei due aveva parlato di fidanzamento, di cose serie, e a lei andava bene così per ora.
Dopo quello che aveva passato, era un suo diritto quello di vivere la propria vita come meglio credeva!
Con questo pensiero accolse la lingua di lui, le sue carezze e la sua mano sulla schiena che la premevano maggiormente contro il suo corpo muscoloso, senza staccarsi neanche per sbaglio il ragazzo la trascinò dentro la porta dello spogliatoio che lasciò semi aperta alle spalle della ragazza.
- Nello spogliatoio? Romantico.- scherzò lei con le labbra arrossate e con il respiro corto per l'ossigeno che quel bacio aveva richiesto, ma non gli permise di aggiungere altro perchè fu lei a spingerlo contro il muro questa volta, riprendendo a baciarlo e ad accarezzargli il petto muscoloso.
L'aria dello spogliatoio era irrespirabile e condensata a causa delle docce calde che avevano riempito l'atmosfera di vapore e aromi vari dovuti ai bagnoschiuma, e gli specchi disseminati contro la parete erano tutti opachi sempre a causa del vapore.
Naomi si accorse di sfiorarne uno quando si sentì la mano bagnata, ma non se ne curò particolarmente.
- Aspetta...- ansimò con la voce roca il ragazzo allontanandola appena mentre si toglieva a velocità della luce il cappotto e la sciarpa che gettò su una panchina lì vicino.
Naomi annuì approfittando di quell'istante per disfarsi quanto meno della sciarpa che le toglieva letteralmente il respiro e l'opprimeva.
Lo guardò sorridendo, soffermandosi sul fisico messo in risalto da una maglietta nera a maniche corte con lo scollo a V, ne tracciò tutti i lineamenti fino ad arrivare agli addominali come se non avesse mai toccato niente di simile, e in quel momento desiderò poterli vedere più da vicino, più nel dettaglio cosa che quella maglietta e la scarsa luce le impedivano.
Lui affondò le sue labbra sul collo ora scoperto della ragazza, risalendolo velocemente e con sensualità fino alla sua bocca appena schiusa che catturò nuovamente in un bacio.
Naomi si lasciò abbandonare, e stringere forte da lui, ricambiò posando una mano sul suo fianco e appiccicandosi sopra il suo petto muscoloso.
Sentiva un'eccitazione sempre crescente, la voglia di baciare ogni singolo centimetro di pelle mentre i baci del ragazzo si facevano più intensi e approfonditi, il suo tocco più forte e bramoso. Mordicchiò il labbro di lui cercando di assorbire ogni sensazione, ogni battito dei cuori che gli sembrava di sentire tambureggiare all'impazzata, sentiva lo sgocciolare cadenzato delle docce chiuse, il vento gelido che sferzava l'aria calda dello spogliatoio e voci ovattate al di fuori. All'improvviso sentì gli odori dei bagnoschiuma farsi più forte, la pelle del ragazzo sotto i vestiti più calda le sue labbra morbide e carnose tra i suoi denti, il tocco di lui forte e passionale  e l'eccitazione esplodere tutta d'un colpo. Si separò ansimante dalle sue labbra mordendole per l'ultima volta prima di spostare la sua attenzione al suo collo che iniziò a baciare e ad assaporarne la pelle, mentre lo teneva stretto per le mani e lui inclinava il viso verso l'alto. Naomi annusò la pelle di lui sentendone il dolce profumo, sembrava pino fresco, era un buon odore, baciò la sua spalla guardando dinnanzi a sè, contro la superficie poco nitida dello specchio appannato e s'immobilizzò pietrificata.
Spalancò la bocca ansimante, fissava di continuò l'immagine riflessa, terrorizzata, infine si allontanò da lui di botto dandogli le spalle e coprendosi il viso con le dita.
Lui la guardò spaesato, la raggiunse posandole una mano sulla spalla, ma lei si allontanò quasi l'avesse fulminata con il semplice tocco.
- Aspetta.- mormorò lei con voce rauca continuando a dargli le spalle e prendendo profondi respiri, mentre si toccava la zona sotto gli occhi sentendo piccole vene sotto i polpastrelli.
- Cosa c'è?- le domandò lui piazzandosi di sorpesa davanti a lei, che fu il più veloce possibile nel dargli nuovamente le spalle.
- Devo andare.- disse lei con la voce ancora rauca che di fatto non voleva produrre in quel modo.
Aveva bisogno di calmarsi, e vicino a lui questo non era possibile.
Per questo motivo corse fuori dalla porta dello spogliatoio velocissima, e l'aria fredda fu per lei un toccasana.
Rabbrividì appena scrollando le spalle, tenendo gli occhi chiusi e continuando a respirare lentamente, si toccò nuovamente la pelle sotto gli occhi e la sentì nuovamente liscia e perfetta, si stropicciò gli occhi incurante del trucco che avrebbe potuto rovinare.
- Naomi aspetta!- sentì la voce di Mirko da dentro lo spogliatoio e prima che potesse uscire, lei corse in direzione del castello più veloce che poteva.
Il corvonero si allacciò il cappotto di fretta e furia tenendo tra le mani la sciarpa verde-argento di lei e la guardò correre lontana da lui.
Non tentò neanche di fermarla, di chiamarla o di rincorrerla, perchè lui aveva visto.
Piegò le labbra in un mezzo sorriso, soddisfatto, mentre faceva roteare la sciarpa di lei spensieratamente nell'area.


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- Naomi!- entrò Blaise seguito da Draco nella stanza che condividevano i tre - Millicent ci ha detto che non saresti venuta a cena, che hai?- domandò avvicinandosi alla ragazza seduta a gambe incrociate sul letto.
Era già in pigiama, i lunghi capelli castani raccolti in una morbida treccia che le ricadeva sulla spalla, sulle coperte arruffate il suo gatto peloso ed uno specchio.
- Niente tranquillo.- rispose lei cordiale - Non avevo appetito.-
- Oppure evitavi Potter, o Mordon, o...qualcun'altro si è aggiunto alla lista?- domandò Draco accendendosi una sigaretta appoggiato con le spalle alla porta chiusa.
Naomi lo guardò male, anzi malissimo.
- Magari evitavo te.- replicò infastidita, se non di più!
Purtroppo il biondino ci aveva visto bene! Evitava proprio Mirko. Dopo ciò che era successo nel pomeriggio non era sicura che non si sarebbe potuto ripetere. Non la parte divertente, la parte inquietante.
Si era fatta una doccia e fissata per non so quante volte nello specchio alla ricerca di qualche particolare sul suo volto.
Non era la prima volta che si vedeva così: occhi rossi come rubini, e venuzze rigonfie sotto quegli occhi aggressivi, però era la prima volta che gli accadeva mentre baciava un ragazzo! Era una cosa che piuttosto gli succedeva quando era arrabbiata, o quando partecipava ad una qualche rissa.
In quel momento afferrò lo specchio guardandosi nuovamente il volto tastandosi la pelle, senza però trovare niente di strano.
- Malfoy...- lo chiamò lei continuando a guardare il proprio riflesso - Fammi arrabbiare.- aggiunse seria senza guardarlo.
Blaise la guardò strabuzzando gli occhi stranito, e lo stesso fece Draco mentre rigettava il fumo nell'aria.
- Prego?- domandò infatti lui senza capire.
- Fammi arrabbiare.- disse lei nuovamente abbassando lo specchio per poterlo guardare - Dì qualche stronzata delle tue, quelle mi fanno arrabbiare sempre!- esclamò lei serissima.
Draco inarcò un sopracciglio guardandola come se avesse detto chissà quale pazzia e scosse il capo.
- Tu sei matta...- mormorò infatti iniziando a prepararsi il necessario per farsi una doccia.
- Che succede?- chiese Blaise sedendosi sul proprio letto incuriosito.
Naomi scosse il capo, non sapendo se dirglielo e cosa più importante come dirglielo.
Era una cosa che neanche lei capiva fino in fondo, e prima di dirlo a qualcuno le sarebbe piaciuto sapere di che si trattava!
- Ehi e tu dove vai?- domandò Zabini riferito all'amico che invece di andare in bagno usciva dalla stanza.
- Non che siano affari tuoi Zab, ma al bagno dei prefetti.- disse lui compiaciuto con un ghignetto.
Blaise parve capire e lo salutò con un cenno della mano.
- A domani.- ricambiò lui ghignando come non mai.
- Bagno dei prefetti?- domandò Naomi guardando Blaise una volta che il biondino fu uscito.
- Presumo con Pansy.- replicò lui facendo spallucce.
- Pff, che squallore!- esclamò Naomi sistemando lo specchio sul proprio comodino pronta ad infilarsi sotto le coperte - Dovresti sentire come ne parla ogni volta!Dracuccio di qua, Draco di là! Neanche fossero fidanzati da anni ed anni!- esclamò Naomi stizzita cercando di imitare la vocetta stridula della Parkinson.
Blaise rise divertito sistemandosi i vestiti per il giorno dopo.
- Draco e Pansy si conoscono da quando sono bambini, e in un certo senso sono molto più che legati.- disse Blaise stando ben attento ad eccedere nei dettagli che l'amico voleva evitare di diffondere.
- Sarà legata lei, perchè lui mi sembra legare molto facilmente con tante altre ragazze!- ribattè lei accarezzandosi l'estremità della treccia.
- Non sarai gelosa anche tu...- buttò lì Blaise con un ghignetto malizioso.
- Blaise non dirlo neanche per scherzo!- esclamò quella tirandosi a sedere sul letto. - Mai e poi mai! Francamente non lo capisco quell'essere!Acido ed evasivo, serio e quasi accettabile e di nuovo scorbutico come una pianta grassa! Non lo capisco proprio, meno ci ho a che fare meglio è!- esclamò lei risoluta e serissima.
- Strano, già sentito qualcosa di simile...- mormorò Blaise divertito ricordandosi di una simile discussione avuta proprio con l'amico in questione.

RAINBOW  LINE
Eccoci qua! Che ne dite di questo capitolo?
Succedono fondamentalmente 3 cose importanti!
1) Ginny e la sua gelosia.
La rossa è decisamente uscita fuori di testa, l'amore ad alcuni fa questi effetti...ma ci voleva assolutamente un pò di movimento in questa coppia che personalmente,come ho già detto, non amo particolarmente. Tuttavia non c'è stato ancora l'intervento di Harry! Arriverà, arriverà tranquilli!
2) Draco e la sua serietà.
E' arrivato un momento in cui Draco e Naomi sono entrati quasi in sintonia, anche se per parlare di cose brutte. Naomi ha mostrato nel dettaglio quel piccolo segreto al biondino ed insieme ne hanno discusso. Questo finchè Malfoy si è sentito contrattacato e ha ben deciso di fare il solito evasivone musone.
Sapete com'è fatto, che dire? Ci piace anche per questo.
3) Mordon.
Bene, ho colto la partita di Quidditch per infilarci un pò di informazioni su quel furbacchione di corvo!
Lui sa, lui è qualcosa.
Ha una strana ascendenza su Naomi, e lei non ci sta più a capire niente!
Però non posso essere più dettagliata di così, voglio riservare ogni spiegazione all'ultimo, ultimo!
Oltretutto il signor Mordon sta facendo seriamente arrabbiare Malfoy, e sappiamo che non è un bene farlo arrabbiare.
Altra NEWS importantissima, è che nella storia finalmente ci avviciniamo al famoso ballo di Natale e alle conseguenti vacanze.
Che faranno Malfoy e la Lorence?
Visto che non vedo l'ora di scrivere di queste dannate feste, accellererò i tempi nei prossimi capitoli per fare giungere in men che non si dica il famoso ballo!
Detto questo saluto voi cari lettori :3 grazie per l'attenzione!
Alla prossima, Nao94 :D
Al prossimo istantaneo capitolo :3


  
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