Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: John Spangler    04/05/2014    5 recensioni
Subito dopo aver trovato Nami e Nojiko, Bellemere prese una barca e, affrontando il mare in tempesta, riuscì ad arrivare alla sua isola natìa. Cosa sarebbe successo, però, se la tempesta l'avesse spinta fuori rotta, facendola arrivare fino ad una nave della Marina comandata da un certo Vice-Ammiraglio noto per i suoi pugni?
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2: Partenze
 
Da qualche parte nei cieli del Grande Blu, il sole splendeva luminoso come tutti i giorni, le navi andavano per i loro affari, i pesci e i vari mostri marini nuotavano, e un piccolo gabbiano andava alla ricerca di qualcosa da mangiare.
 
Non trovando nulla, il volatile decise di scendere su un'isola nei paraggi, per osservare gli umani che la abitavano. Almeno, in quel modo avrebbe passato un pò di tempo senza pensare alla fame.
 
Arrivato sull'isola, si diresse verso una taverna vicina al porto, un luogo solitamente molto frequentato dagli umani. Appollaiatosi sul ramo di un piccolo albero, il gabbiano guardò all'interno della taverna.
 
La sua attenzione fu subito catturata da tre uomini seduti a un tavolo, intenti a bere uno strano liquido da una bottiglia di vetro e a ridere come folli.
 
-...e questa era la cosa più spettacolare che ho visto.- Disse Karl, il più giovane dei tre. I suoi compagni, due uomini di nome Jake e Fred, erano molto più vecchi di lui. Tuttavia, svolgere lo stesso mestiere (erano marinai) ed essere compagni di bevute gli aveva consentito di andare d'accordo. Non si incontravano tanto spesso, ma quelle poche volte in cui succedeva erano ottime occasioni per condividere una bottiglia o una bella storia.
 
Jake e Fred si scambiarono un'occhiata.
 
- Credo che adesso tocchi a me.- disse Fred strofinandosi le mani.
 
- Dunque, fatemici pensare...ah, certo! Ascoltatemi.- gli altri due si zittirono.
 
- Qualche anno fa...non ricordo di preciso quando...c'era una banda di uomini pesce che...come si chiamavano...ah, sì! I Pirati di Arlong! Dicevo, questa banda operava principalmente nel Mare Orientale, ma ogni tanto faceva qualche incursione anche nel Grande Blu e negli altri Mari. Erano davvero terribili: uccidevano o torturavano qualunque umano incontrassero, e si dice che abbiano accumulato un enorme tesoro, frutto delle loro rapine, ma nessuno l'ha mai trovato. Comunque, la Marina non gli dava molto più peso degli altri pirati...all'inizio.- Prese un sorso di rum direttamente dalla bottiglia, ruttò sonoramente e proseguì il discorso.
 
- Un giorno, questi si spingono un pò al di là dei loro soliti "terreni di caccia", e affondano la nave di un Drago Celeste, uccidendo tutti quelli che si trovavano a bordo. Vi lascio immaginare il casino. La Marina decide di sguinzagliare l'Ammiraglio Aokiji, e questo si mette a inseguire gli uomini pesce per mezzo mondo. Ovviamente, nel loro tragitto quelli hanno distrutto tutto quello che hanno incontrato. Comunque, alla fine Aokiji riesce a beccarli e li affronta in battaglia, tutto solo.- Fred alzò gli occhi al cielo e sorrise.
 
- Ero da quelle parti con degli amici, e abbiamo visto tutto. Ragazzi, è stata una cosa incredibile. Aokiji è un vero mostro in combattimento! Quegli scherzi della natura non avevano speranze contro di lui. Decisamente, la cosa più spettacolare che ho visto.-
 
Gli altri due uomini fecero un sorriso di approvazione. Pur non essendo stati presenti all'epoca della battaglia, avevano visto numerose foto sui giornali, e conoscevano a grandi linee Aokiji.
 
- E adesso tocca a me.- disse Jake.
 
- Dunque, la roba più spettacolare che ho visto io è un pò più recente. Risale a parecchi mesi fa. Un giorno mi ero spinto un pò al di là delle mie solite zone, per cercare di catturare qualche pesce degno di questo nome. A un certo punto, sento dei tuoni in lontananza e mi giro.-
 
L'espressione di Jake si fece più seria, come se avesse voluto comunicare una notizia della massima gravità.
 
- Quello che vidi mi lasciò senza fiato. Una zona del cielo si era oscurata, e le nuvole mandavano lampi e tuoni, ma senza pioggia, e poi...- fece una pausa.
 
-...e poi ho visto l'isola di Jaya cadere dal cielo. L'ho vista con questi miei occhi, credetemi! E' caduta giù nel profondo del mare, sollevando un'ondata degna di un maremoto che ha capovolto la mia barca. Mi sono salvato per miracolo. Mentre poi cercavo di risalire, ho sentito una risata. Ma non era di gioia. Era una risata malvagia, e non era umana. Era la risata di un dio. Un dio folle e malvagio!-
 
Fred e Karl rimasero zitti per un pò, gli occhi fissi su Jake. Poi, le loro labbra presero a tremare, come se avessero voluto trattenersi. Alla fine, scoppiarono in una fragorosa risata che risuonò in tutta la taverna.
 
Jake li guardò storto.
 
- Che diavolo avete da ridere?-
 
- AHAHAHAHAH...scusa, amico, ma la tua storia è davvero assurda.- disse Fred.
 
- Già. Sei proprio bravo a raccontare cazzate.-
 
- Idioti! La mia storia è vera!-
 
- Già, già, lasciamo perdere le storie. Piuttosto, hai portato le carte?-
 
- Eh?! Le...oh, sì, le carte!- Jake tirò fuori dalla tasca un mazzo di carte da gioco e lo posò sul tavolo.
 
- Allora, a cosa giochiamo?-
 
- Io direi poker.-
 
- Sì, ma come facciamo? Siamo solo in tre.-
 
- Se volete, posso risolvere io il problema, signori.-
 
I tre uomini si girarono e si trovarono davanti una giovane donna, vestita in modo da mettere in risalto le curve, con dei lunghi capelli rosso fuoco e uno zainetto in spalla.
 
- E tu cosa vuoi?-
 
- Giocare con voi. Sbaglio, o avete detto che vi manca il quarto per il poker?-
 
- Gira al largo, ragazzina. Questo non è un gioco per mocciose come te.-
 
- Ma io so giocare benissimo a poker. E poi, perchè non volete farmi partecipare? Cos'è, avete paura di perdere contro una donna?-
 
- Ehi, per tua norma e regola noi non abbiamo paura di niente! Jake, dà le carte!-
 
Il gabbiano rimase a guardare lo svolgimento della partita. La ragazza, nonostante la tenacia dei suoi avversari, riuscì a vincere tutti i soldi che quelli avevano messo sul tavolo. Nonostante avesse visto tante altre volte scene simili, il pennuto non riusciva proprio a capire cosa ci fosse di divertente. Si alzò in volo, scuotendo il capo. Gli umani erano davvero delle strane bestie!
 
Intanto, la ragazza aveva raccolto la sua vincita ed era uscita dalla taverna. Fatti pochi passi, fu raggiunta da un ragazzo poco più grande di lei, dai disordinati capelli neri e un'aria per niente contenta.
 
- Finalmente! Dove diavolo ti eri cacciata?-
 
- Ero in quella taverna a racimolare un pò di quattrini per il viaggio. Sai, col mio solito metodo...-
 
Il ragazzo alzò un sopracciglio e digrignò i denti.
 
- Nami, devi smetterla di fare queste cose. Prima o poi incontrerai qualcuno che si accorgerà del trucco e te la farà pagare.-
 
Nami sorrise e accarezzò con affetto i capelli del ragazzo.
 
- Sei sempre il solito, Ace. Ti ho già detto mille volte che è impossibile che qualcuno si accorga del trucco.-
 
Ace sorrise.
 
- Che razza di fratello sarei se non mi preoccupassi per te? Ora però andiamo. Sabo e Kuina ci stanno aspettando per salpare.
 
***
 
Nojiko controllò le riserve alimentari della sua nave. Accertatasi che fossero abbastanza, chiuse a chiave la porta della cambusa. Con Rufy a bordo, era sempre meglio tenere sotto chiave i viveri.
 
Scesa dalla nave, si avvicinò a suo fratello, che era rimasto ad aspettarla appollaiato su un barile.
 
- Ecco fatto. Ora devo solo prendere un paio di cose dall'armeria e poi possiamo partire.-
 
- Nojiko, non è che...-
 
- No, Rufy. Hai appena mangiato.-
 
- Ma ho fame!-
 
- Aspetterai. Non puoi mangiare in continuazione. Comunque, aspettami qui. Ci metterò poco.-
 
Allontanatasi la ragazza, Rufy scese dal barile e si mise a passeggiare avanti e indietro nervosamente, le mani sullo stomaco. Dopo un paio di minuti, fu raggiunto da Garp.
 
- Ciao, Rufy. Dov'è Nojiko?-
 
- Ciao, nonno. E' andata nell'armeria. Dovrebbe tornare fra poco.-
 
- Bene. Ero venuto a salutarvi prima della partenza.- Garp rimase in silenzio per un pò, guardando suo nipote.
 
- Allora...come ti senti? Riguardo questa missione, intendo.-
 
- Non lo so, nonno. E' vero che il mio lavoro è catturare i criminali, ma stavolta non si tratta di gente cattiva. E poi, sono...cavolo, sono la mia famiglia!- Rufy strinse un pugno.
 
- So cosa vuoi dire. Mi sono sentito allo stesso modo quando tuo padre mi disse che...che sarebbe andato per quella strada. Certo, la Giustizia è importante, ma la famiglia è un'altra cosa.- Trasse un profondo respiro e guardò in basso.
 
- E Nojiko? Come si sente?-
 
Rufy assunse un'espressione amara.
 
- A volte penso che le importi più del lavoro che della famiglia. E poi, lo sai com'è fatta. Una volta che si mette in testa una cosa, non la ferma più nessuno. Io non posso fare altro che starle vicino e aiutarla.-
 
- Già. Tua sorella è sempre stata testarda come un mulo. Ricordo ancora quando, da piccola, pretendeva che le insegnassi a sferrare pugni come i miei.-
 
Il Vice-Ammiraglio sospirò, si avvicinò a suo nipote e gli posò una mano sulla spalla.
 
- Ricordati una cosa, Rufy. Anche se formalmente sono nemici, sono pur sempre la tua famiglia. Non dimenticarlo mai. Mai! Anche se finirete per scontrarvi, non dovrai mai trattarli come dei veri criminali. Io...- represse a fatica una lacrima.- Qualunque strada prenderete voi quattro, io vi vorrò sempre bene.-
 
Rufy strinse la mano di suo nonno, senza dire una parola. Ad un tratto, Garp si battè la mano sulla fronte.
 
- Che stupido, me ne stavo quasi dimenticando!-
 
- Che cosa, nonno?-
 
- Sengoku ha deciso che stavolta sarete affiancati da un altro marine.-
 
- Cosa?! Ma io e Nojiko abbiamo sempre lavorato da soli!-
 
- Lo so, ma stavolta è diverso. Sengoku ha pensato che la particolarità della missione richiedesse un paio di mani in più, e io sono d'accordo con lui. E poi, ricorda quello che ti ho insegnato: se sei troppo sicuro di te, commetterai sempre degli errori.-
 
- Uff, e va bene. Di chi si tratta?-
 
- Il Ciclope.-
 
Rufy strabuzzò gli occhi.
 
- Lui?! Ma...voglio dire...insomma nonno, lo sai anche tu che quello là...-
 
- Non preoccuparti, ci ho già pensato io. Gli ho spiegato, ovviamente alla mia maniera, che se proverà a fare il cretino con tua sorella finirà dritto ad Impel Down.-
 
I due uomini si misero a ridere. Vennero interrotti poco dopo dall'arrivo di un altro marine. Quest'ultimo aveva i capelli biondi, una sigaretta in equilibrio precario sulle labbra, una spada al fianco e una benda sull'occhio sinistro, contornata da numerose cicatrici.
 
Il nuovo arrivato si tolse la sigaretta dalla bocca, la gettò a terra e, schiacciatala con la punta dello stivale, si rivolse a Rufy e Garp.
 
- Allora, quando si parte?-
 
Era il Tenente Sanji, meglio noto come Ciclope.
 
 
NOTA DELL'AUTORE: Per prima cosa, voglio ringraziare tutti coloro che hanno iniziato a leggere e seguire questa mia storia. Non era mai capitato che il primo capitolo di una mia storia avesse tutti questi commenti (mi vengono le vertigini solo a pensarci). Vedere che così tante persone apprezzano il mio lavoro mi solleva il morale in un modo che non vi immaginate neanche.
 
E ora, qualche spiegazione.
 
L'idea per questo AU, cioè Nami e Nojiko cresciute da Garp, mi è venuta in mente per caso, come tutte le mie idee. Le conseguenze sono tutte derivate dalla teoria dell'effetto farfalla (una farfalla che sbatte le ali in Cina può provocare un terremoto in Africa, o qualcosa del genere), compresa l'idea di dare a Ace un Frutto e un soprannome diversi. Alcune le ho immaginate seguendo lo schema Ad Minchiam, ma cercando comunque di mantenere un certo livello di realismo.
 
L'idea di far passare più tempo a Garp coi suoi nipoti e di Rufy che diventa un marine mi è venuta leggendo "Mist of memories", una storia del sito www.fanfiction.net in cui la nostra ciurma preferita si fa un viaggio nei ricordi di Cappello di Paglia. Dopo una scena con Shanks, c'era questa frase "Se Garp fosse stato più presente, Rufy non sarebbe mai diventato un pirata". Ricordando quella frase ho avuto un’illuminazione, e il resto è storia (a proposito, se sapete bene l’inglese e siete interessati a conoscere la produzione d’oltreoceano, chiedete e vi consiglierò delle ottime fanfiction).
 
La scelta di dare agli altri il cognome Monkey D. è stata un'idea che mi è venuta in seguito, quando avevo già iniziato a scrivere. Ho immaginato che Garp abbia deciso di adottare Ace, Nami e Nojiko. Ora, secondo i documenti ufficiali, l'Eroe della Marina ha quattro nipoti. Lo so, è molto Ad Minchiam, ma pensavo che non sarebbe stato male prendermi un pò di licenza poetica.
 
Comunque, ci rivediamo tra due settimane col prossimo capitolo, in cui:
 
-Scopriremo qualcosa di più su Sanji.
 
-Entrerà in scena un personaggio chiave.
 
-Vi darò qualche spiegazione su come ho immaginato le versioni adulte di Kuina e Sabo.
 
Alla prossima, cari lettori.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: John Spangler