Libri > La ragazza drago
Segui la storia  |       
Autore: _Angel_Blue_    04/05/2014    13 recensioni
E se i draconiani fossero dei normalissimi adolescenti senza nessun potere che hanno una vita come qualsiasi altro giovane della loro età? Se anche i loro nemici fossero degli esseri umani? Cosa succederebbe?
Sofia era una ragazza normale, le piaceva leggere libri, stava sempre chiusa in casa dove George, con pazienza infinita, le faceva da professore. Forse non aveva degli amici ma perlomeno la sua vita era tranquilla e non doveva pensare ai veri problemi della gioventù.
Poi tutto cambiò, così repentinamente che non ebbe neanche il tempo di protestare o evitare il continuo susseguirsi di catastrofi. Tutto si capovolse e si ritrova di fronte ad una realtà molto più dura da accettare, costretta a dover frequentare una vera scuola per “socializzare” con gli altri.
Con addosso un uniforme orribile, un carattere burbero e sgarbato, il prof decise di iscriverla nell'istituzione Dragoni, dall'apparenza normale quando qui è tutto tranne che ordinario. E tra una lezione con insegnanti impossibili, tra un bacio qua e là, tra segretarie troppo rigide, pettegolezzi e party notturni, Sofia scopre un mondo del tutto nuovo, un mondo che ha sempre voluto evitare, che cambierà la sua vita in una una frenetica corsa verso l'adolescenza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'An Impossible Love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Un bacio, insomma, che cos'è mai un bacio?
Un apostrofo rosa fra le parole -t'amo-."

-Edmond Rostand

Capitolo 5

Sofia

Il giorno dopo la festa in maschera avevo un terribile mal di testa e per nessuna ragione al mondo mi sarei mossa dal letto. Bastava il più piccolo gesto per essere scossa da vari conati. Ero certa che dopo essere ritornata a casa di Lidja con quell'aspetto malsano, i capelli in disordine, il viso cereo, ubriaca, Alma si fosse pentita di avermi valutata come “brava ragazza”, ma io ero in uno stato pessimo per far caso a lei e alle sua occhiate piene di disapprovazione. Lidja aveva cercato di difendermi, dicendo che non era stata colpa mia ma di alcuni ragazzi che mi avevano convinto a bere qualche bibita alcolica. Ovviamente erano tutte balle, ma lei non sapeva cosa fosse successo veramente a parte le voci messe in giro da qualche studente, quindi cercò di inventarsi qualcosa di convincente. Io ero in uno stato di semi-coscienza e nella mia testa ripercorrevo certi avvenimenti che non sapevo se fossero reali o no, se erano accaduti sul serio o fosse tutto frutto della mia morbosa immaginazione. Quindi, una volta arrivata in quelle condizioni, non riuscii a capire se Alma aveva creduto a Lidja, ma di una cosa ero certa, aveva lasciato perdere tutto e ci aveva mandato direttamente a dormire. Quella mattina sarei rimasta a letto per le restanti trenta ore ma la voce di Lidja mi svegliò di colpo.
-Sof, alzati, zia Alma non è in vena di aspettarti a lungo, è ancora incazzata per ieri- disse.
Nella sua voce non potei capire se era arrabbiata con me per quello che avevo fatto il giorno precedente o se semplicemente fosse stanca come me. Aprii un occhio e la luce mi lascio cieca quasi immediatamente. Le mugolai qualcosa d'incomprensibile mentre mi voltavo da una parte e mi coprivo la faccia con un cuscino. No, non mi sarei alzata neanche se lo stato dichiarasse terza guerra mondiale o se gli alieni ci stessero attaccando, avevo i pensieri ancora appannati e sarei stata troppo disorientata per riuscire a capire cosa mi stava succedendo attorno, perciò era cento volte meglio che rimanessi a dormire. Stavo sul punto di riappisolarmi quando qualcosa di freddo mi scese giù lungo la schiena. Lanciai un urletto spaventato mentre saltavo dal letto. Improvvisamente ero vigile e sveglissima. -COSA CAZZO E' STATO?- urlai, mentre mi voltavo e notavo la faccia soddisfatta di Alma. Teneva in mano un secchio con acqua e la vidi sghignazzare divertita.
-Era acqua con ghiaccio, siccome non ti svegliavi ho dovuto darti una motivazione per far muovere quel tuo culo moscio dal letto- dichiarò, senza mai smettere di guardarmi severa negli occhi.
Mi voltai e vidi una Lidja che non riusciva a smettere di ridere. Le lanciai un'occhiataccia ma lei m'ignorò.
-Scusa Sof- disse con uno scintillo contento nei suoi occhi. -Quando zia Alma decide qualcosa io non posso impedirle di farlo.-
Sbuffai stizzita e iniziai a fare il letto, piegando le lenzuola e sistemando i cuscini. Udii alcuni passi che si allontanavano ma percepivo la presenza di Lidja mentre mi lanciava uno sguardo indagatore.
-Credo che dovresti dirmi cosa è successo alla festa, me lo devi, ho mentito per proteggerti le spalle mentre eri così ubriaca da non riuscir neanche a stare in piedi-
Non era arrabbiata e neanche stanca, solo curiosa e potevo comprenderla. Un po' me lo ero aspettata che una volta riavuta la mia lucidità avrebbe voluto sapere tutto ma avevo le idee confuse e niente nei miei ricordi era chiaro e sicuro. Rievocavo qualche momento, come se nella mia testa ci fosse un vecchio film che si bloccava di tanto in tanto che faceva vedere solo alcuni istanti ma non tutta la pellicola e a volte questi pezzi di memoria erano offuscati, come se un velo di nebbia li coprisse. Così mi giungeva un dubbio: che fosse realmente capitato? O era tutto un sogno? Sospirai affitta e mi sedetti. Feci un segno con la testa a Lidja, facendole capire che doveva sedersi accanto a me e lei si avvicinò, prendendo posto nel lato estremo del letto.
-Non lo so, non ricordo tutto...- mi concentrai, e più ci pensavo, più iniziavo ad avere qualche certezza sugli avvenimenti del giorno prima. -Quando tu e gli altri siete andati a ballare mi sono allontanata, volevo fare qualche giro e ho incrociato la strada con alcuni ragazzi draconiani, quando anche loro se ne andarono, ero terribilmente annoiata così ho iniziato a bere qualche bicchiere di tequila...-
-Ma sei fuori? Quanti bicchieri ti sei fatta?- quasi gridò Lidja.
-Shhh!- la zittii. -Vuoi sapere il resto della storia o no?-
Lei sbuffò spazientita ma non aggiunse nient'altro.
-Credo di essermi bevuta sette bicchieri- la vidi sgranare gli occhi dalla sorpresa ma non m'interruppe, così potei andare avanti con la storia. Più parlavo, più iniziavo a ricordare. -Ad un certo punto arrivò un ragazzo- aggrottai la fronte, cercando nella mia mente il suo nome perché ero convinta che me l'aveva detto ma con rammarico mi accorsi di essermelo dimenticato. -Era un draconiano dell'ultimo anno, biondo, magro, slanciato, iniziammo a parlare e dopo qualche minuto decisi di portarlo a ballare con me...-
Fu un attimo e come un lampo mi venne in mente cosa accade dopo: Ofnir, Nida e Fabio. La nausea mi travolse come una tempesta e io impallidì. Lidja mi strattonò per un braccio, preoccupata.
-Sofia, diamine, che succede!?-
-Ho ballato con Ofnir, ho vomitato addosso a Nida e ho visto Fabio mentre si trombava Giada- dissi in un fiato.
Lidja si bloccò, presa alla sprovvista. Nei suoi occhi vidi quanto era sconcertata. Solo allora mi accorsi di una cosa: durante la festa non avevo pensato a Fabio fino a quando l'avevo visto con Giada. Ero troppo occupata ad annoiarmi e ubriacarmi per rimuginare su di lui. Fu una pugnalata dritta al cuore ricordare proprio quel momento, un momento che avrei preferito aver dimenticato completamente.
-Oh- esclamò Lidja. -HAI BALLATO CON OFNIR? HAI VOMITATO ADDOSSO A NIDA? HAI VISTO FABIO MENTRE AVEVA UNA RELAZIONE SESSUALE CON UN'ALTRA?- scoppiò subito dopo.
Io annuii distratta.
-La notizia su di Fabio non mi sorprende- disse dopo un po'. -Non è mai stato un fidanzato fedele e le sue relazioni amorose non superano mai le tre o quattro settimane, cambia le ragazze come se fossero dei semplici calzini... Per Ofnir, avevo sentito qualcosa al riguardo, qualcuno mi aveva detto che aveva flirtato con te ma io non ci credevo e per Nida... Ora capisco cosa era quella macchia sul suo vestito- iniziò a ridere. -Sicuramente ora ti odierà più di prima- mormorò.
-Non dirmelo neanche- mi buttai sul letto e sotterrai la testa sul cuscino. -E' stata una festa orribile-
-E indimenticabile- aggiunse lei. -C'è un motivo se le feste di Nidhoggr sono le migliori e tu sei stata presente in qualcosa di leggendario-
Alzai gli occhi al cielo, esasperata. -Non c'è niente di leggendario- borbottai.
-Si, invece, sai quanti pettegolezzi ci saranno in giro domani? Non vedo l'ora di raccontarglielo agli altri! Comunque, ieri, mentre eri in “coma” si è avvicinato a me Lung e mi ha dato questo bigliettino, è per te... Giuro che non l'ho letto!- e prima di alzarsi e lasciarmi sola, mi porse un foglietto stropicciato. Io quasi glielo staccai dalla mano e lo aprii accuratamente.
Lung.
Era quello il nome del ragazzo! Arrossii di vergogna mentre frammentavo quell'istante in cui l'avevo preso per mano e avevo ballato con lui. Avrei desiderato morire lì, in quella stanza, da un momento all'altro. Iniziai a leggere quel messaggio e fissai con ammirazione quella sua scrittura fine e precisa.

So che il comportamento che hai assunto questa sera è stato causato sopratutto da tutti quei bicchierini di tequila che ti sei mandata giù ed è per questo che voglio avere l'opportunità di conoscerti meglio e avere l'onore di poter sapere qualcosa di più sulla vera te e non sulla ragazza sbronza che avevo di fronte. Voglio conoscere il Thuban che c'è dentro di te. Mi hai intrigato, Sofia, e vorrei invitarti a una cena questo Giovedì. Il luogo è una sorpresa, ti ci porterò in macchina (uno dei vantaggi di essere maggiorenne oltre il fatto di poter bere bibite che tu non dovresti mai più toccare) e l'ora la decideremmo insieme a scuola. Non accetterò un no come risposta,
Lung.
P.S. Nella festa eri la ragazza più splendida, tutti ti fissavano con occhi sognanti, eri bellissima.

Oh mio dio!
Dopo la figuraccia di ieri lui voleva conoscermi? Non stava succedendo a me, vero? Non sapevo cosa fare, ero tramortita. Pensai a Fabio e la rabbia iniziò a espandersi su tutto il corpo. No! Dovevo scordarmi di lui e l'unico modo per poter riuscirci era uscire con Lung e occupare la mia mente con altri ragazzi che non fossero proprio lui. Sarebbe stato difficile, ma ero forte, dovevo farlo. Per il mio bene.

***

Caro diario,
Non so neanche da dove iniziare!
Ieri sono andata ad una festa in maschera di Nidhoggr ed è stato un vero e proprio apocalisse! In tutto quel casino ho imparato qualcosa d'importante: non reggo molto bene l'alcol. E' già un passo in avanti e terrò sempre a mente gli effetti che hanno su di me qualche bicchierino di troppo. Ormai ho deciso che non accetterò mai più una bibita alcolica, neanche se mi pagassero una cifra gigantesca di soldi.
Per il resto, beh, non so che dirti. Nida ora vorrà farmi le peggiori cose del mondo e dovrò stare più attenta a lei che a Nidhoggr e a tutti gli altri viverniani messi insieme. Ho paura che mi rapisca e mi uccida in qualche vincolo per poi lasciare il mio corpo lì, ad ammuffire. Rabbrividisco al pensiero!
Anche Ofnir non scherza e ho paura che possa compiere qualcosa di veramente brutto dopo aver ballato con me e non essersi accorto che ero io quella con cui stava flirtando e non una ragazza qualunque.E' stato orribile ritrovarmi le sue mani addosso e sono stata una stupida a non riconoscerlo!
Poi c'è Fabio. Dopo quello a cui ho assistito sono arrivata alla conclusione che lui è quel tipo di ragazzo da non innamorarsi mai e poi mai se non si vuole finire con un cuore fatto a pezzi. Vederlo lì, avvinghiato a un'altra, mi ha fatto male, dolorosamente male. Non capisco perché me la prendo così tanto con lui, dopotutto non è una mia proprietà, non siamo mai stati insieme e lui può fare della sua vita quello che vuole, a me non dovrebbe interessare ma purtroppo non ci riesco perché c'è una stupida parte di me che lo vuole tutto per sé, che vuole essere toccata da lui e baciata. Sembro strana?
Vorrei confessare a Lidja di questa cotta ma ho paura che la nostra amicizia finisca a rotoli. Dopotutto Fabio è stato un suo amico che ha tradito la sua fiducia così come quella di tutti i draconiani e io, Thuban, non posso amare un nemico, devo togliermelo dalla testa.
Di tutta questa storia il lato positivo è che ora lui è ritornato single ma questo non significa che non sarà circondato da altre ragazze che farebbero di tutto pur di avere una notte di passione con l'enigmatico e misterioso Fabio. Che rabbia! Loro possono dimostrare il loro affetto senza dover essere giudicate mentre io devo avere costantemente una maschera impassibile, fingendo che di lui non m'interessa di nulla quando in realtà più lo guardo e più litighiamo, più mi attrae e pensare che lo conosco da due settimane!
Io non credo nel vero amore e neanche al colpo di fulmine. Sono sempre stata cinica al riguardo ma adesso non so più che pensare. Non è possibile che lo odi e che nello stesso tempo lo adori. Non posso volermi allontanare da lui il più prima possibile e nello stesso tempo volerlo accanto. Non posso neanche trovarlo insopportabile quando una parte di me non può fare a meno di lui e delle sue battutine sarcastiche.
Poi, a completare tutto è Lung.
Che posso dire? Lui è l'esatto opposto di Fabio, il ragazzo perfetto. Mentirei se dicessi che non mi piace, anzi, con lui sono riuscita a trovarmi a mio agio (nonostante fossi ubriaca) e non vedo l'ora di conoscerlo meglio. Chi lo sa, magari nascerà qualcosa che servirà a scordarmi di Fabio una volta per tutte. Per ora non so che altro dire e le mie emozioni sono in subbuglio,
La tua,
Sofia, ragazza che non sa più cosa farne della sua vita.

***

-Schaflen, sei in ritardo!- mi sgridò Giovanna.
Ero agitata e nervosa, non avrei tollerato anche le lamentele di una segretaria depressa, in sovrappeso, che non aveva una vita sociale al di fuori della scuola e che viveva con centinaia di gatti. Okay, non ero proprio sicura che fosse veramente così la sua vita ma dubitavo fortemente che avesse una bella casa, una bella vita, una bel marito e dei bellissimi figli, stentavo a crederlo perché allora non avrebbe sempre avuto quell'aria irritata da “Io odio il mondo e siccome la mia vita è una merda, farò il possibile perché anche la tua sia così.”
Sbuffai sonoramente e cercai di non farle caso, la sorpassai velocemente ma la sua voce mi bloccò di nuovo. -Brutta impertinente, come ti permetti di sbuffare con me?-
Dio, Budda, Maometto o qualsiasi sia il tuo nome, dammi la forza di non insultarla qui o picchiarla o farle qualcosa di talmente sconvolgente da farglielo ricordare il resto dei suoi giorni, traumatizzandola a vita, pregavo tra me. La mia pazienza aveva un limite che, se superava la norma, ero capace di scoppiare come una dinamite causando danni dappertutto. Non ero una ragazza violenta ma Giovanna sembrava odiarmi e stava facendomi uscire di senno. Perché doveva rimproverarmi per qualsiasi cosa? mi chiedevo con frustrazione. Ma purtroppo non avevo una risposta. Magari le ricordavo qualche ragazza della sua vecchia scuola che l'ha sempre maltrattata o quella che gli ha rubato il ragazzo che ha amato per anni in segreto. Non sapevo che pensare e stavo per chiederlo quando qualcuno arrivò a mio soccorso.
-Su, Giovanna, perché prendersela così tanto? In questa scuola nessuno arriva sempre puntuale, siamo adolescenti ed è normale che ogni tanto vogliamo dormire più del solito e rimanere nel letto e poi Sofia è un'ottima studente, quindi perché sgridarle?-
Se Giovanna mi avrebbe lasciato in pace dopo quelle parole, sarei andata da Lung e lo avrei baciato. Vidi come la segretaria mi lanciava un ultimo sguardo prima di voltarsi e borbottare qualcosa su quanto odiava questa scuola e i suoi studenti. Feci un sospiro di sollievo mentre rivolgevo un grande sorriso a Lung.
-Grazie, non la sopportavo più- dissi.
-Dalla tua faccia avevo intuito che te ne saresti uscita con le tue perle di saggezza che consistono sempre in insultare qualcuno e mandarlo direttamente a quel paese-
Scoppiai a ridere, dopotutto aveva ragione. -Si, stavo pregando agli dei per evitare un'altra catastrofe- ammisi.
C'incamminammo verso le scale, eravamo vicinissimi e potevo percepire come la sua spalla urtava la mia.
-Hai pensato a qualche ora per l'uscita di Giovedì?- chiese all'improvviso.
Rimasi interdetta per qualche secondo ma riuscii a riprendere il controllo delle mie funzioni vocali quasi immediatamente. -Si... che ne dici alle sette di sera? Devo seguire il coprifuoco e alle dieci e mezza mi devi riportare a casa.-
Con la coda nell'occhio lo vidi annuire pensieroso. -Per me va bene... Quindi alle sette passò a prenderti?-
-Si, cercherò di essere puntuale-
Lui sorrise e in silenzio mi accompagnò fino alla classe di letteratura. In quel momento potei apprezzare la sua compagnia e quanto era piacevole stargli accanto. Non era un ragazzo che arrivava subito a delle conclusioni, era calmo e non giudicava nessuno, sembrava dolce, altruista e sempre pronto ad aiutare gli altri, siano questi degli amici o nemici. Non lo conoscevo ancora molto bene per arrivare a delle conclusioni affrettate ma sapevo che di lui potevo fidarmi. Quando giunsi davanti alla porta dove avrei dovuto entrare, Lung mi fece un cenno con la testa e si allontanò a passo svelto. Lo guardai a lungo prima di bussare ed entrare in classe.

***

Sapevo che c'era qualcosa che non andava ancora prima di vederlo con i miei propri occhi. Ero nell'ora di chimica quando nella lavagna notai le parole “Zucca, chiamatela per qualsiasi voglia di scopare e lei sarà sempre lì, a vostra disposizione”.
-Ma che diavolo?- chiesi sorpresa.
-E' stata Nida- mi rispose Lidja. -Sta girando strane voci sul tuo conto, nel bagno delle ragazze ha scritto che eri una troia e sento che a pranzo vorrà farti qualcosa di brutto, una specie di vendetta per quello che le hai fatto Venerdì-
-Che l'ho fatto?- esclamai sorpresa. -Forse intendi dire quello che “abbiamo” fatto!-
Ero indignata. Insomma, io all'inizio neanche ero d'accordo con quella pazzia, quindi, perché prendersela soltanto con me? Era tutto così scorretto! Lidja iniziò a ridere quando si accorse che ero offesa. -Vorrei ricordarti che sei stata tu a insultarla quel giorno e poi, a completare le cose, le hai persino vomitato addosso, è normale se ora sei soltanto tu il suo obiettivo di vendetta-
Aveva ragione ma non l'avrei ammesso a voce alta. Prima che arrivasse il professore mi diressi verso la lavagna e cancellai quelle parole così spregevoli. Nida doveva essere più schietta se non voleva che me ne uscisse con una delle mie, ma credo che dopotutto non mi temeva come gli altri viverniani, lei voleva sfidarmi.
Voleva guerra? E guerra sarebbe stata.
Per il resto dell'ora rimasi sempre guardinga, pronta a scattare se ne sarebbe stato bisogno. Così fu fino alla fine della lezione, ma Nida rimase tranquilla e non fece nessuna follia. Tanto meglio, non ero dell'umore per affrontare la sua rivincita. Perché non andava in un angolo a piangere il tradimento di Fabio?
Quando glielo chiesi a Lidja, lei iniziò a ridere in modo compulsivo. -Ma sei pazza!- mi aveva detto. -Quei due non si sono mai amati, era una relazione tanto per fare spettacolo e andare a letto qualche volta, non è mai stato il vero amore a unirli, anzi, dubito che riescano a provare affetto per qualcuno che non siano loro stessi.-
Io ero turbata. Come potevano non provare nessun sentimento al di fuori dell'odio per il resto del mondo? Come potevano fare l'amore se non si amavano veramente?
Più tardi glielo chiesi a Chole nell'ora di matematica. -Non lo so- aveva risposto. -Io non capisco queste cose e sinceramente non ho nessuna intenzione di mettermi nei loro panni per capire cosa provano veramente... Fabio è sempre stato un tipo duro, distaccato e introverso ma era fedele a noi, ci aiutava alla minima difficoltà e ci proteggeva continuamente ma qualcosa in lui cambiò e ad un tratto decise di entrare in quel gruppo che abbiamo sempre odiato... Io non penso che non provi nessun tipo di emozione, credo solo che lui riesca a fingere benissimo facendo credere a tutti che non gli interessa niente e nessuno.. Penso che cerca di nascondersi dietro al sesso e alle ragazze per fuggire da qualcosa che non riesco a comprendere, lui è sempre stato così pensieroso, sembra stare in un altro mondo... Presumo che si faccia le altre ragazze per il semplice fatto di dimenticare qualcosa che noi tutti ignoriamo-
Il pensiero di Chloe era più filosofico ma non per questo era meno convincente e solo in quel momento iniziai a vedere un aspetto di Fabio che non mi ero mai accorta che avesse e iniziai a farmi delle domande che prima non facevo. Per quale ragione lui doveva nascondersi dietro al sesso? Cosa non andava nella sua vita? Perché doveva essere così stronzo con tutti? Perché non riusciva a dimostrare nessun tipo di sentimento? Cosa lo ha spinto a diventare un viverniano? Avevo così tante domande ma così poche risposte e solo allora compresi che io non lo conoscevo affatto Fabio, non sapevo che tipo di vita avesse, mi ero basata sui racconti degli altri e a quello che avevo visto di lui, ma nessuno poteva essere certo che quel Fabio che veniva a scuola fosse il vero Fabio che c'era dietro a quell'espressione impassibile e strafottente.
La curiosità mi uccideva, volevo delle risposte, così passarono le ore e mi ritrovai distratta mentre la McNab spiegava.
-Sofia! Are you listening me? Where is your mind?-
Mi voltai di scatto e mi affrettai a rispondere con una pronuncia perfetta. -Excuse me, mrs McNab but I'm thinking about my homework...-
Lei aggrottò la fronte, seccata. -If you don't follow my lesson I have to call your father-
E fingendo di essere concentrata, “seguii” le lezioni d'inglese.
-Ma che ti prende oggi?- mi chiese Ewan ad un tratto. -Non dirmi che continui ad essere ubriaca, non voglio riprenderti in braccio e riportarti a casa-
Lo colpii giocosamente. -Stai zitto, semplicemente sto pensando ad alcune cose-
-Si come no... Fammi indovinare, è Lung il ragazzo che occupa i tuoi pensieri?-
In realtà è Fabio, avrei voluto dirgli ma decisi di non dichiararlo lì, in mezzo a una lezione della McNab. Ewan, così come il resto dei miei amici, sapeva che Lung mi aveva invitata ad un appuntamento. Quando glielo raccontai a Lidja non smetteva di urlare dalla felicità.
-TU USCIRAI CON LUNG!?- mi aveva domandato per la milionesima volta. Io avevo annuito, divertita nel vederla così esaltata. -NON POSSO ANCORA CREDERCI!-
-Fallo, invece- replicai.
-Devo prepararti! Andrò a casa tua e ti vestirò come una principessa!- io non obiettai e la lasciai lì, a urlare e a dire a voce alta come mi avrebbe vestita e pettinata.
Chloe era felice quanto Lidja, ma era riuscita a mantenere un certo contegno. -Sono felice per te, devi distrarti un po'- e non aveva detto nient'altro.
Ewan e Karl, essendo dei ragazzi, si limitarono sorridermi dicendo che finalmente uscivo con qualcuno.
-Secondo me ti porterà in un ristorante cinese- continuò a infastidirmi Ewan.
-Ma smettila!- dissi irritata. -Ha detto che sarà una sorpresa e voglio che tale rimanga.-
Finita l'ora d'inglese, uscii come una furia, diretta a biologia. Volevo fare molte domande a Fabio, ormai le parole di Chloe mi erano rimaste impresse nella mente e forse conoscendolo meglio avrei trovato un suo aspetto dolce e sensibile. Stavo fantasticando su come convincerlo a fidarsi di me quando, svoltato l'angolo, lo trovai a parlare con una ragazza. Non era né Giada né Nida, era sicuramente una viverniana che non smetteva di passarsi la lingua sulle labbra mentre mangiava Fabio con gli occhi. Fui attaccata da una morsa di gelosia, sopratutto quando notai lui che non batteva ciglio e le sussurrava parole che non sarei riuscita a capire. Vidi come la ragazza passava una mano sul suo petto e come lui sorrideva malizioso. Ero impalata, bloccata, come se il tempo si fosse fermato e non riuscissi a muovermi. Sapevo che nel mio viso era impressa tutta la mia delusione e il dolore. Un'altro colpo al petto. Poi accade.
Fabio avvicinò le sue labbra a quelle della viverniana mentre iniziava a toccarla dappertutto, in punti delicati. Si baciarono avidamente, lei lo avvolse con le sue braccia mentre lui la schiacciava contro il muro.
Un'infinita di parolacce fecero largo fino alla mia mente, avrei voluto urlare al cielo e chiedere perché doveva succedere tutto questo a me. Digrignai i denti con forza ma mi feci coraggio. Come avevo già detto, Fabio non era mio, lui poteva mettersi con tutte le ragazze del mondo e non m'interessava più nulla su di lui, sulla sua vita, su niente. Tutta la mia curiosità era stata spazzata via.
Ero addolorata e mi costava ammetterlo. Se Fabio aveva dimostrato interesse nei miei confronti era tutto una recita per portarmi a letto, cosa che non sarebbe mai successo.
-Che succede Zucca? Hai visto un fantasma?- si burlò Ofnir alle mie spalle.
-Chiudi il becco!- urlai e mi allontanai da lui indignata.
Per entrare in classe dovevo passare accanto a Fabio e la sua nuova amante, così, a testa alta, usai tutto il mio autocontrollo per continuare ad andare avanti e non guardarli
Mi bloccai di colpo quando udii una voce.
-l tuo tempismo alla festa è stato davvero impressionante- mi disse Fabio.
-Oh, mi dispiace aver rovinato i vostri super orgasmi, ma non sono stata io ad aprire la porta, idiota!-
Non lo sopportavo più e in quei giorni non facevo altro che pensare a lui mentre si faceva Giada. Era un ragazzo orribile e avrei fatto di tutto pur di evitarlo. Non ne volevo più sapere di Fabio Slizard. Sopratutto in quel momento, mentre restava incollato a quella ragazza. Guardai negli occhi a entrambi. -Se volete scusarmi, io voglio entrare in classe ma se vi serve d'aiuto c'è una classe vuota qua accanto, ma dovete chiudere la porta se non desiderate essere scoperti proprio nel momento più delicato- e lanciai uno sguardo significativo a Fabio, prima di entrare e prendere posto nel mio banco.
Ero afflitta e ora dovevo leccare le mie ferite in un angolo mentre osservavo il mondo con sospetto, come se temessi un attacco da un momento all'altro. Ignorai Fabio quando prese posto accanto a me. Sentivo i suoi occhi su di me ma pensai solamente a una cosa: Lung.
Lui era il ragazzo giusto per me.
Lui non mi avrebbe mai tradita.
Lui non era uno stronzo senza cuore.
Ma c'era un problema: lui non era Fabio.


Angolo dell'Autrice:
Si, lo so, il capitolo ha fatto schifo ma vi assicuro che il prossimo sarà molto più interessante.
Il nostro Lung invita Sofia a un appuntamento... Cosa succederà? Di tutto, ovviamente.
La nostra Sof non avrà un attimo di pace e dovrà chiarire i suoi sentimenti per qualcuno che non la considera più di tanto. Ma avrà altri problemi, perché alla fine i viverniani troveranno una vendetta perfetta per la nostra draconiana: cosa mai sarà? E ad aggiungerci ci sarà anche un altro problema: Settembre sta finendo e Sofia deve assumere il suo ruolo di Thuban più seriamente.
Ecco qui per voi un altro piccolo spoiler:

-E TU CHE CAZZO CI FAI QUI! COS'E'? MI SEGUI?- urlai, richiamando su di me l'attenzione di qualche cliente che mi osservò scocciato.
-No, a me piace venire in questo locale e non avevo la più minima idea che anche tu saresti venuta- rispose calmo lui. Mi guardò con occhio critico, passando in rassegna il leggero vestito che mi aveva prestato Lidja. Davanti a quel suo sguardo compiaciuto mi sentii a disagio.
-Allora vai a dare fastidio a qualcun'altro e chiedi un tavolo lontano da qui- sbottai sdegnata.
-E se volessi passare il resto della sera con te e quella specie di minchia che mi sta sui cosidetti?- replicò lui.
Cristo! Perché il mio primo appuntamento doveva andare a rotoli per colpa di quello stronzo?”

Sicuramente avete intuito chi è... Chissà cosa succederà, può capitare di tutto.
Un grazie di cuore e tutti i recensori, vi voglio un mondo di bene,
non so quando aggiornerò, forse la prossima settimana,
un bacio,

marty_598

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > La ragazza drago / Vai alla pagina dell'autore: _Angel_Blue_