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Autore: MechanicalHeart    04/05/2014    5 recensioni
Heather una giovane ragazza che lavora in un night per mantenersi gli studi universitari.
Alejandro un giovane ragazzo che si è da poco trasferito in Canada grazie ad una borsa di studio che gli permetterà di frequentare l'università.
Scott coinquilino di Heather.
Dawn ragazza di Scott gelosa della sua coinquilina.
Duncan e Lightning amici di Scott.
Courtney fidanzata di Duncan.
Gwen collega di lavoro di Heather.
Quando tutte queste personalità si incontrano, cosa può succedere?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather, José Burromuerto | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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"Lo sai che seguire le persone si chiama stalking? Ti potrei denunciare per questo!" Sputò acida Heather mentre Alejandro si sedeva accanto a lei facendo finta di non sentirla.
"Hey, ma almeno mi stai ascoltando?" L'asiatica cercò l'attenzione del latino il quale sembrava perso nei suoi pensieri mentre fissava un tratto di gamba nuda di Heather.
"Che cos'è quella cicatrice?" Chiese d'un tratto lo spagnolo smorzando quel silenzio che si era creato tra i due.

Il viso di Heather impallidì, ne doveva proprio parlare? L'unica a sapere il perchè della cicatrice era la sua amica Gwen.

"Sono fatti miei." Rispose lei acida.
"Se non te la senti di parlarne possiamo lasciar perdere." Soffiò il latino con un'aria comprensiva.

-Davvero non aveva insistito per saperlo?-

Un silenzio snervante si sollevò tra i due.

"Avevo 10 anni" Disse l'asiatica titubante smorzando il silenzio creatosi.
Alejandro si girò verso di lei sorpreso, ma non disse nulla.
"Era il 6 aprile, non faceva freddo, ed io indossavo una gonnellina rossa a pois neri, e un giubbetto smanicato rosa." Un sorriso amaro le si dipingette sul viso.

-Perché si stava sputtanando di fronte ad Alejandro?-

Un sospiro profondo, poi continuò:
"Ero andata a fare una visita a mia zia, che abitava in una casa di montagna, quel giorno c'era il sole che batteva cocente, quindi tolsi lo smanicato, rimanendo solo con una felpa dei 7 nani, ricordo che c'era la figura di Brontolo disegnata sopra."

Un altro sospiro.

"Mio padre si volle sedere sulla riva di un fiumiciattolo per riposarsi, e io mi sedetti di fianco a lui.."

Una lacrima fece per cadere, ma Heather la cancellò prima che Alejandro potesse accorgersene.

"Lui si accasciò su di me, e mi iniziò a spogliare, dicendomi che la giornata era calda... Ma poi tutto prese un'altra piega... Ricordo solo che per tutto il tempo fissai la felpa di Brontolo giacere vicino la gonnellina a pois."

"E la cicatrice?"

"Una pietra tagliente mi si infilzò nella gamba, è rimasta la cicatrice perché non l'ho mai curata, mio padre mi disse di non dirlo a mamma, e mi fece una fasciatura non idonea, il mio vero padre è in galera, poco dopo mia mamma si è risposata, e ora è lui, il nuovo compagno di mia madre che mi fa da padre, e io lo considero tale."

Una lascrima riuscì quasi a scendere, ma stavolta non la bloccò Heather, ma Alejandro.

Le sorrise, ma non disse nulla.

Lei continuò a guardare in basso.

Un attimo di silenzio.

Heather si alzò:
"Scusami ora devo andare." Disse titubante.
"No, non andare." Rispose lui, prendendole la mano ed alzandosi a sua volta.

La abbracciò.

"Non te ne andare." Ripeté sussurrandole all'orecchio.

Una scossa trapassò la schiena lattea dell'asiatica.

-Stupida Heather, lo sai che è meglio non legarsi a nessuno?-

La ragazza ricambiò l'abbraccio.

"Ad una sola condizione. Non mi guardare come se ti facessi pena, non lo sopporterei." Sibilò lei.

"Ti posso dire una cosa?" Sussurrò lui sempre al suo orecchio, mentre si distaccava per guardarla negli occhi.

"Si."

"Come si fa ad abbinare uno smanicato rosa con una gonna rossa??" Sdrammatizzò il latino.
"Imbecille." L'asiatica diede un pugno leggero sul petto dello spagnolo.

"Sei più carina arrabbiata."

"Io sono sempre carina."

Si guardarono negli occhi per diversi secondi.

Erano vicini l'uno all'altro, le loro fronti si sfioravano.

Stavano per azzerare lo spazio tra le loro labbra, di nuovo, ma Heather si spostò:
"Mi dispiace, io devo davvero andare." 
"No, non puoi scappare ogni volta."

Alejandro la tirò a sé e la baciò.
 
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"Scott, dopo tutto questo tempo che stiamo insieme, ancora devi capire che sono vegetariana?" Chiese Dawn adirata.

"Ma io pensavo che la scaloppina, era un piatto vegetariano, me lo ha detto Duncan!!!"

"Scott, quando smetterai di credere a tutto ciò che ti dicono? Apprezzo la cena che mi hai preparato, e so che lo hai fatto con tutta la buona volontà, ma non puoi mettermi davanti della carne di un povero vitello e poi pensare di farla franca!"

"Scusa..." Disse lui dispiaciuto, dopotutto voleva solo farle una bella sorpresa.

"E ovvio che ti scuso, lo vedo dalla tua aurea che sei sincero, e apprezzo davvero quello che vuoi fare per me, ma non hai bisogno di comprarmi con i tanti regali e le belle cene, io ti amo incondizionatamente da queste cose!!"

-Lo aveva davvero detto ad alta voce che lo amava?-

"Tu mi ami??? Anche io ti amo!! Sono felice!! Tu mi ami!!!" Urlò il contadino dalla troppa gioia.

Il volto le si dipinse di un rosso scarlatto, mentre il ragazzo lentigginoso davanti a lei, le si avvicinava per darle un bacio.

Lo strusciare di Peppa sulle gambe esili di Dawn, smorzò il bacio, e i due -per non farsi disturbare da Peppa- decisero di cambiare stanza, e di approfondire il bacio in altro modo.
 
---

Lightning stava attraversando una fase strana in quei giorni;
Lui l'aveva chiamata: "Fase da vincita del Super-Bowl", non che lui avesse mai vinto il Super-Bowl, sia chiaro, ma lui presupponeva che se mai lo avesse vinto, -e lo avrebbe vinto certamente- , si sarebbe sentito in quel modo.
Un "Oh, Mister Muscolo!" smorzò i pensieri del ragazzo.
"Dimmi, Jo" 

I loro sguardi si incatenarono di nuovo come in una lotta, e chi avrebbe abbassato prima lo sguardo avrebbe perso.

"Domani mattina, pretendo la rivincita." 

"La rivincita?" Chiese lui.

I loro sguardi erano ancora in lotta.

"Beh, stamattina mi hai battuta durante la nostra gara mattutina di corsa, e domani mattina, pretendo la rivincita." Rettificò lei.

Nessuno dei due voleva cedere.

"Se starai meglio, te la concederò." Concluse lui avvicinandosi pericolosamente alla ragazza.

"Ma io sto già bene." 

Lightning si avvicinò sempre si più, poi posò la sua fronte su quella della ragazza.

"Sei ancora calda." 

Lei arrossì forse dalla troppa vicinanza con lui.

-No! E' questa stanza d'ospedale, è fin troppo riscaldata.- Mormorò una voce estranea nella mente di Jo.

I loro sguardi erano ancora intrecciati, nessuno dei due voleva cedere per primo.

"La smetti di fissarmi?" Sbottò lei.

"Solo se la smetti prima tu." Rispose lui.

Adesso anche le loro labbra si toccavano.

-Che fosse una sfida anche quella?-

Nessuno dei due si mosse.

"Allontanati Mister Muscolo, così mi metti a disagio." 

"Allontanati prima tu." 

Ad ogni parola e ad ogni sussurro le loro labbra si sfioravano.

"Assolutamente no." Disse lei.

"Beh, allora accetta la sfida e avvicinati." Sussurrò lui.

-Quindi era una sfida?-

Gli si avvicinò, e si scambiarono un tenero bacio.

Lei si spostò di un millimetro.

"Ho vinto?" Chiese lei retorica.

"Non hai vinto, mi hai sha-stracciato." Sussurrò lui prima di azzerare di nuovo la distanza.
 
---

Intanto Courtney era disperata, voleva dare delle cazzo di spiegazioni al suo cocciuto ragazzo, ma lui non si degnava di risponderle.

Una chiamata inaspettata, la fece distogliere dai suoi pensieri omicidi su Duncan.

"Pronto?"

"Chica, sono venuto al campus, speravo di incontrarti, volevo parlare un pò con te."

-José?-

"Perchè sei al campus? Che cosa vuoi da me? Io e te abbiamo chiuso." Sbiancò lei.

"Voglio vederti, per l'ultima volta, ti prego."

-José così arrendevole? Che cosa gli era successo allo strafottente con cui Courtney era stata per due anni?-

"José, non tornerò a stare con te."

"Lo so, ma ho bisogno di vederti."

"Okay, si arrese lei. Dove ci vediamo?"

"Davanti alla chiesa, quella con le scali enormi."

"O-Okay... Arrico." Rispose lei titubante staccando la chiamata.
 
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Ragazzuoli, eccomi col quinto e penultimo capitolo della storia, spero vi piaccia, so di non aver scritto di Duncan, ma il -Boom- lo lascio all'ultimo capitolo muahahhah sono cattiva xD
Quindi detto questo, ringrazio chi mi segue, recensisce o chi legge in silenzio (anche se una piccola recensione la potrebbe lasciare T_T)

Spero di essere rimasta sempre sull'IC, anche se ho dubbi su questo capitoli riguardo alle personalità, soprattutto di Jo e Lightning T___T

Detto questo, Recensite amorevoli fan <3

MH <3

  
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