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Autore: Sara_Ginny Weasley    05/05/2014    3 recensioni
E se in qualche modo quattro paesi completamente diversi fossero legati? Spagna, America, Francia e Italia..
“Non c’è nulla, eh? Avevano ragione..” mormorò Zacarias deluso, guardando la sorella accasciarsi contro il tronco dell’albero.
Ma all’improvviso qualcosa distrasse la loro attenzione. Una sagoma scura avanzava verso di loro.
Ro si alzò subito e si riparò dietro al fratello. Avevano entrambi le orecchie tese e la gambe pronte a correre via.
Era un assassino? O il loro sogno si stava avverando?
“Siete qui per Angaps?” chiese la sagoma, ormai visibile.
I due fratelli si bloccarono all’istante nel vedere la stranezza dell’uomo. Aveva capelli lunghi fino alle spalle, color paglia. Gli occhi sporgenti e vivaci sprizzavano scintille da tutti i pori.
“Chi è lei?” chiese, stranamente senza timore, Zacarias.
“Fermin Yemen,” annunciò fiero. “con chi ho il piacere di parlare?”
“Zacarias Crespo e lei è mia sorella, Roslyn.” Rispose lento il ragazzo.
“Oh!” l’uomo fece un balletto strano. “Voi!” e fece un altro balletto strano, per poi inchinarsi maestosamente. “Vi ho trovati.” Sussurrò, così felice da essere quasi senza voce.
“Ci ha trovati? Ma noi.. non la conosciamo.” Roslyn parlò per la prima volta.
Aspettavano una risposta.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12. UN PIANO BRILLANTE

 

Erano passati vari mesi dall'ultima volta che i Sovrani arrivarono a Safi. Tutti sentivano la loro mancanza, il Regno era ormai stufo di cercare di risolversi i problemi contro la Strega Ester mentre avrebbero dovuto farlo i Re e le Regine. Solo David e Emma si battevano, lei di meno perché non era molto esperta. Ma dall'esperienza con le Memories non era ancora riuscita a riprendersi per bene. Ogni mattina si sentiva l'ululato del nuovo animale di Ester, il Lupo. Non era un semplice lupo, che era un animale buono con gli abitanti di Safi, da sempre.

Era un animale spaventoso, ovviamente uguale al lupo normale, ma era più robusto, con le zanne simile a tricheco, la bava che scendeva dall'angolo della bocca, gli occhi fiammeggianti che schizzavano per controllare ogni cosa, le zampe grosse con artigli affilatissimi. La Strega invece viveva in estrema pace, sempre a dare ordini ai suoi schiavi e pronta a combattere non appena un Sovrano si fosse imbattuto nel Regno.

L'unica cosa che non riusciva a fare bene in quei giorni era mantenere chiuso il portale dove i Re e le Regine avrebbero dovuto sorpassarlo da molto tempo.

Tehy era guarita dal morso della Chimera, Nandù era diventata umana quindi combatteva meglio e Fermin e Abbey erano sempre scattanti per un combattimento.

- Non possiamo continuare così – disse un giorno Nandù.

- Lo sappiamo. Abbiamo bisogno dei Sovrani, in qualche modo devono tornare. -

Erano dentro la casa quando sentirono un tuono di un temporale. L'acqua, improvvisamente, cominciò a sgorgare violentemente dalle nuvole grigie e gonfie di pioggia.

 - Andiamo bene allora – commentò Emma sarcastica.

- Devono tornare. Dobbiamo fare qualcosa – David si alzò furibondo e andò alla finestra, appoggiandosi al marmo e guardando fuori.

- Cosa pensate di fare, Re? - chiese Fermin, subito diritto in piedi.

- Non lo so, un attacco alla corte di Ester, qualcosa che riesca a distrarla per permettere ai Sovrani di varcare il portale. Nandù , manda una lettera a tutti con scritto che a mezzanotte dovranno essere davanti a un portale qualsiasi per entrare. - David cominciò ad illuminarsi e dare ordini a destra e a manca sperando di riuscire a fare qualcosa di sensato entro sera.

Così Nandù si mise a scrivere una lettera uguale per tutti i Sovrani. Questa, diceva qualcosa di veloce che poteva somigliare a questo:

E' importante. Ordine di Re David. A mezzanotte fatevi trovare davanti a un portale che entrerete a Safi. Vi aspetterà Fermin a Palace Paradise. Recatevi là e tutto andrà per il meglio.

Nandù, felicemente umana.

Prima di spedirla la fece leggere a David che fece un cenno di assenso con la testa. Nandù la spedì e tornò dagli altri.

- Allora. È quasi ora di cena, sono le sei del pomeriggio. Il tempo scorre più velocemente qui, per questo sulla Terra sono tre del primo pomeriggio. Possiamo lasciare ugualmente che i Sovrani arrivino più tardi, basta che sul loro mondo sia mezzanotte. Da noi sarà tre ore più tardi, ma almeno ci regoliamo. Partiamo ora. Tehy, Emma: andate a prendere le armi da Collum e Harry. Io vi aspetterò qui con Abbey. Tu, Fermin: incamminati verso Palace Paradise che ci vuole molto tempo per arrivarci. Chiaro a tutti? -

Risposero in coro “chiaro”, che non sembrava tanto sicuro.

David voleva indietro i suoi amici Sovrani, soprattutto Taylor. Non passava giorno che lui non pensasse a lei . Scosse la testa e si sedette nervoso sulla poltrona.

- Andrà tutto bene – rassicurò Emma prima di uscire con Tehy.

- State attente! - urlò, prima che uscissero dalla casa.

 

 

\\\*///

 

Jeanne dormiva russando. Era stata in un bar la notte prima, fino alle quattro del mattino. Olivier invece era andato via due ore prima. C'era stata la festa di compleanno di una loro compagna. Avevano ballato, chiacchierato, urlato. Fatto tutto quello che si fa ad una festa . Anche bevuto, ma nessuno si è spinto troppo in là.

Jeanne non era ubriaca,solo stanchissima. Erano ormai le tre del pomeriggio e sonnecchiava ancora. Non era mai stufa. Era perdipiù domenica, quindi la scuola era chiusa.

Si rigirò nel letto, senza far caso alla madre che bussava alla porta. Si decise ad aprirla senza aspettare che la figlia l'aprisse. La donna era appena tornata a casa dal lavoro e si mise le mani nei capelli.

- Santo Cielo, tesoro, ancora a letto? Forza, alzati! - urlò sgranando gli occhi. Jeanne rotolò stancamente giù da quel letto comodissimo che non voleva abbandonare.

- Mamma, te l'ho mai detto che rovini sempre i momenti migliori? - chiese con la bocca impastata, sentendo improvvisamente una fitta di fame allo stomaco.

- Me l'hai detto fino allo sfinimento, ma non puoi dormire tutto il santo giorno!!! Ah, è arrivata posta per te, non l'ho letta perché non ho avuto tempo, devo tornare al lavoro. Mangia qualcosa se non vuoi diventare pelle e ossa, tesoro. Papà non si è fermato a casa, oggi? Oh, che sbadato, anche lui, no? Beh, ciao e fa' quello che ti ho detto! - dopo aver ripreso fiato da quel discorso lungo, diede un buffetto sulla guancia di Jeanne mollandogli la lettera che aveva trovato in faccia.

- Ovvio, mamma – si lamentò Jeanne, come a dire che non avrebbe mai fatto quello che le era stato chiesto. Era curiosa di sapere cosa c'era di tanto importante da scrivere una lettera. Si alzò faticosamente in piedi (era stata sul pavimento fino a minuto prima), mugolò un attimo e aprì la busta.

Lette quelle parole, sgranò gli occhi come faceva sempre sua madre e si catapultò a bussare sulla porta dell'appartamento di Olivier.

- Ciao, Jeanne. Perché sei in pigiama? - aprì il suo caro amico, anche lui a casa da solo ma alzato da un bel pezzo.

- Scusa se ti disturbo. Quella del pigiama è una storia lunga. Hai visto la lettera? - chiese Jeanne.

- Quale... quale lettera? - farfugliò lui un attimo. Poi si avvicinò alla scatolina dove teneva la posta del giorno e la vide. Dopo averla letta e aperta,ci rimase di stucco.

- Oh merda – sussurrò sbattendo le palpebre più volte. - A mezzanotte? Domani c'è scuola!!! -

- Olivier! - Jeanne gli diede un pizzicotto. - Chi se ne frega della scuola! Torniamo a Safi! - lei lo abbracciò facendolo rintontire ancora di più.

Rimasero abbracciati per più di qualche secondo, quando Olivier tornò sulla terra con i pensieri.

- Che ne dici di preparare qualcosa prima che arrivi mezzanotte? - chiese a Jeanne.

- Ok, andiamo – cominciarono a prendere le cose più importanti. Iniziarono con uno zaino e lo riempirono di qualche felpa pesante, un po' di cibo e bottigliette di acqua. E Jeanne ci lasciò scappare anche la cipria e il mascara. Come al solito.

 

 

\\*//

 

- Bene, sulla Terra manca mezzora a mezzanotte, dovrebbero arrivare tra non molto. Fermin è pronto ad aspettarli a Palace Paradise, noi cominciamo l'attacco. - disse sottovoce David.

- Dove cominciamo? - chiese Abbey, pronta con la sua fedele spada che non la tradisce mai.

- Sul retro della sua corte. Davanti c'è il Lupo, dietro un paio di Chimere facili da spaventare. Meno uccidiamo meglio è, ricordatelo -

partirono all'attacco, i loro cuori che battevano veloci per paura di fare una brutta fine o farsi sentire dal Lupo, impassibile davanti alla porta principale della corte della Strega.

Le foglie scrocchiarono sotto i piedi, facendo un leggero rumore che al Lupo, fortunatamente, giungeva impercettibile.

Arrivati a destinazione, David si lanciò sulle Chimere con Abbey e Nandù mentre, come avevano stabilito nel pomeriggio, Tehy e Emma si sarebbero arrampicate sulla torre per arrivare nella stanza dei comandi , dove Ester chiudeva sempre i portali.

Re David si procurò una ferita sul braccio, Abbey sulla gamba e Nandù sul piede, ma riuscirono a far scappare le Chimere. Il Lupo aveva sentito qualche rumore, ma il suo compito era rimanere sul davanti della corte della Strega.

David e Abbey si sedettero sull'erba ad aspettare il ritorno di Tehy ed Emma.

Erano ormai arrivate sulla torre, c'erano arrivate arrampicandosi sui coltelli infilzati nella roccia del muro.

- Bene, siamo nella stanza dei comandi, dobbiamo solo aprire i passaggi e tornare giù – mormorò Emma preoccupata.

- Avete idea di qual'è quello giusto? - chiese Tehy.

Davanti a loro si estendeva una grande quantità di tasti.

- Fammi provare – Emma osservò attentamente i comandi, cercando la lettera “p” che stava per “portale”. La trovò in non meno di cinque minuti e cominciò a schiacciare il pulsante “apri”.

Si illuminò e finalmente i portali si aprirono.

- Senza fare tante feste, siete stata eccezionale, Regina. Ma ora torniamo giù in più fretta possibile – Tehy era eccitata.

Scesero dalla roccaforte e una volta giunti scapparono alla casa con David e Abbey.

Si medicarono le piccole ferite, si sistemarono e bevvero un po' di tè caldo aspettando il presunto arrivo dei Sovrani.

- Ce l'avremmo fatta, una volta per tutte? - chiese Nandù.

- Io credo di sì – la voce di Fermin risuonò allegra per tutta la casa. Dietro di lui c'erano tutti i Sovrani, altezzosi, stanchi e sudati per il lungo viaggio che hanno affrontato.

David e Emma scattarono in piedi e con le tre Principesse andarono ad abbracciarli.

Si raccontarono cos'era successo in tutto quel tempo, quanto avevano sentito la loro mancanza. A un certo punto, senza farsi sentire, David prese la mano di Taylor e la portò su per le scale, nella Sala numero 2.

- Sono felice di non aver fatto fiasco nella mia impresa. - disse David a Taylor, che lo guardava con uno sguardo dolce e malinconico.

- Io mi sento la più felice del mondo adesso che sono tornata. L'America non è la mia casa -

Il Re sfiorò la mano della Regina, avvicinandola a sé.

- Non avete idea di quanto mi sento stupida ad aver scelto di andare e venire da Safi a casa mia – si lamentò lei.

- Ora non c'è più bisogno di sentirsi in colpa, perché sei qui. Almeno potrai rivedere i tuoi genitori -

- Non li rivedrei comunque, io sono a casa di mio zio e i miei sono perennemente al lavoro – ribatté lei sorridendo sulle labbra.

- Se c'è una cosa che odio è pentirsi di aver fatto qualcosa di giusto – disse il Re, posando le sue labbra su quelle di Taylor, che si sentì rabbrividire.

Approfondire un bacio non era la fine del mondo, dopotutto. Taylor affondò le mani nei capelli del Re, del suo Re. Si lasciò abbandonare dal battito regolare del suo cuore, almeno finché si poteva.

 

 

ANGOLO AUTRICE

Sono tornata, in tardissimo ritardo (?) ma sono tornata!!!!!! Sono tornata, non vi sembra un miracolo?!

Lo so, sono stata via due mesi da Efp ma... Beh, mio fratello si è sposato, abbiamo avuto i preparativi del matrimonio, io dovevo cercarmi un vestito in quanto damigella d'onore e in più con la scuola non ho trovato un momento per scrivere, dannata vita!!!!!

Spero che riuscirete a perdonarmi per questo mio madornale ritardo, non sapete quanto mi dispiace...

In ogni caso è arrivato anche questo lungo capitolo e la cosa che più mi è piaciuta è stato il bacio alla fine!!!!!! ♥

Ho descritto bene la parte della missione? Non sapevo veramente come scriverla!

Mi scuso ancora per il ritardo, fatemi sapere se vi è piaciuto questo dodicesimo capitolo.... cavolo, sono ancora al dodicesimo! Meglio che mi sbrighi ;)

Ciao a tutti!

Ginny

  
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