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Autore: _Camelia    05/05/2014    2 recensioni
-Non dire stupidaggini Ash-
Lo ammonii. Sapevo che aveva una ragazza, ma davvero mi risultava impossibile non flirtare un po’ con lui. Impossibilissimo.
Mi mise una mano sul fianco, attirandomi a se sorridendo quasi imbarazzato
-Sai è tutta sera che mi chiedo una cosa.-
Chinai il capo, curiosa di sapere cosa si stesse chiedendo dall’inizio della serata. Probabilmente che taglia di reggiseno portassi, o cose simili, che mi avrebbero fatto vedere quanto coglione fosse quel ragazzo.
Sorrise, passando a fatica una mano fra i capelli bagnati
-Chissà com’è baciarla? Davvero, hai baciato Calum, Michael, persino Luke che è sempre schivo. Me no. Mi è dispiaciuto…-
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Questa è la mia prima FF sui 5sos. Spero possa piacere. Love you all
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi osservai ancora; prima le gambe non troppo lunghe, fasciate dai calzoncini, poi i piedi e la punta delle scarpe scure. Alzai lo sguardo solo quando sentii qualcuno schiarirsi la voce, era Luke.
-Ciao-
Dissi senza mostrare troppo entusiasmo. Una volta ero sempre esageratamente espansiva, con il passare degli anni avevo imparato a dosare le mie emozioni; una volta immersami a capofitto nello studio, avevo compreso che non servisse a nulla sorridere, tanto avrei speso intere giornate chiusa in camera, farsi venire paralisi facciali non sarebbe servito in quel caso.
-Hei! Tuo fratello?-
Chiese, guardando dietro di me, per ottenere come risposta una scrollata di spalle. Lui era lento. Molto, terribilmente lento.
Alzai gli occhi al cielo, sbuffando: ancora non era uscito di casa ed io, tendenzialmente riservata e per nulla propense a parlare con persone da poco conosciute, mi sentivo decisamente in imbarazzo li, ferma, davanti al biondo dai penetranti occhi azzurri.
Pensai di andare a chiamare mio fratello, per togliermi finalmente da quel fastidioso imbarazzante momento di silenzio; pensai poi che, insomma, io li ero la più vecchia, forse. Sti cavoli, era stupido fare l’imbarazzata davanti a un ragazzino della stessa età di quel moccioso di mio fratello.
Alzai lo sguardo verso il ragazzo, infilai le mani in tasca e alzai le spalle, come a volermi scusare
- Claude è lento come pochi! - Mi spiace, arriveremo in ritardo mi sa….-
Il biondo si passò una mano fra i capelli, ravvivandosi il ciuffo tenuto ben pettinato; probabilmente sembrava stato piantato li casualmente, di sicuro era quello l’effetto sperato da lui, ma sapevo per certo che c’era rimasto ore in bagno, per farselo stare così. L’avevo beccato, una volta, ed ero rimasta a cronometrarlo seduta sulla finestra di camera mia; Dopo esattamente venti minuti di spazzola, gel e phon, si era detto pronto. Strano ragazzo, pensare che era abbastanza carino da non doversi preoccupare per la pettinatura.
-Che hai da fissare?-
Chiese, schiarendosi la voce, per poi passarsi ancora una volta la mano fra i capelli. Sbattei gli occhi, alzando un sopracciglio
-Gli occhi me li han fatti per guardare, sai. Stavo solo pensando che sei un bel ragazzo, ma ti preoccupi eccessivamente per quel ciuffo.-
lo vidi arrossire, per poi alzare le spalle come se la cosa non lo toccasse minimamente. Probabilmente ci sarei anche cascata, se non fosse per il fatto che si mise a brontolare parlottando fra se e se, forse del fatto che avrebbe fatto meglio a mettere delle tende in camera. Sorrisi vittoriosa, sapendo di aver appena vinto la sfida Luke - Iris. Passando la borsa da una spalla all’altra, tornai a guardarmi attorno, silenziosa, ma stavolta con la consapevolezza di non esser più in imbarazzo e tutto perché avevo appena messo soggezione al biondo dagli occhi penetranti.
Finalmente Claude si decise a uscire, tutto bello e profumato, scusandosi con Luke per averlo fatto aspettare
-Nulla bro! Tua sorella ha detto che sono carino!-
Mio fratello si voltò velocemente verso di me, fissandomi a bocca aperta. Dannatissimo Luke, lo sapevo che aspettava solo spuntasse mio fratello, per spifferare tutto ai quattro venti. Lo fulminai con sguardo truce, per poi sospirare affranta
-Che c’è Claude?!-
Mosse le mani come per dire “come che c’è! Lo sai benissimo!”; il biondo lo guardò confuso e, li, si vide costretto a usare le parole. Come tutti i comuni mortali.
-Dicevo. Smettila di provarci con quelli più piccoli. Pedofilia!-
Aprii la bocca guardandolo scioccata. Che stronzo del cavolo, aveva appena rivelato ad un ragazzo, al quale tra le altre cose avevo appena detto fosse carino, di quel mio pallino per i ragazzi più giovani.
Sospirai portandomi una mano in fronte
-Smettila non è affatto vero… Ok, forse lo è, ma perché farlo diventare pettegolezzo di dominio pubblico!-
Chiesi sgranando gli occhi, facendo scoppiare a ridere entrambi i ragazzi.
Rassegnata all’idea d’esser presa per i fondelli vita naturaldurante, seguii i due verso la macchina di Luke, che sembrava più piena di quello che normalmente era, per raggiungere i tre ragazzi mancanti.
Non impiegammo molto tempo a raggiungere il locale designato per la serata; io, personalmente, non l’avevo mai sentito nominare, ma non potevo far testo, considerando che in due settimane l’unica amicizia stretta saldamente era quella fra me e il libro di Storia Romana.
A detta dei ragazzi però, soprattutto a detta di Calum, quello era il posto più figo di sempre, soprattutto perché li ci andavano sempre loro. Non riuscii a trattenermi dal commentare con una delle mie solite battutine ciniche che, in ogni caso, venne presa bene dal moro. Lui si che capiva il mio lato comico, a differenza di mio fratello che pensava fossi seria, o di Luke che si chiedeva invece se lo fossi o meno. Ovvio, non ero seria.
-Cavolo non capite mezza battuta voi Australiani!-
Scossi la testa. Elif e Gab avrebbero di certo apprezzato, pensai, ricordando quanto mi mancassero i miei due migliori amici. Presi il telefono, erano le otto di sera qua in Australia, probabilmente li avrei trovati svegli e pronti a rispondere a un mio stupido messaggio; scrissi, pertanto, le prime cose che mi passarono in mente, stando sul gruppo che cambiava nome ogni giorno a seconda della massima cavolata detta. Nel giro di pochi secondi, l’icona divenne la mia foto, ripresa in una delle mie solite smorfie, mentre il nome cambiò da: le suore e le banane mi inquietano, a: the next wi’ll be your son.
Gab, ironizzando sul fatto che mi piacessero i ragazzini, infatti, aveva appena detto alla propria ragazza di stare attenta, perché presto sarei passata a pensare al loro futuro figlio come possibile pretendente. Che stronzi, Elif nemmeno era incinta.
Risi, sbuffando dal naso, attirando l’attenzione di tutti
-Ah finalmente ci calcoli eh! Abbiamo gia smontato tutto, cioè...venti minuti e nemmeno ti sei accorta del fatto che non ci fossimo.-
Calum parlò gesticolando, per poi prendermi il telefono dalle mani. Non me ne preoccupai molto, infondo non avevam parlato in inglese, a parte qualche cosa detta qua e la. Certo, peccato che il titolo della conversazione fosse capibilissimo anche da un moccioso di due anni. Spalancò la bocca, guardandomi incredulo, per poi scoppiare a ridere
-Ma allora ti interessano sul serio i più piccoli! Cioè…insomma, di noi si salva solo Ash! Amico, non provarci nemmeno con lei, sei troppo vecchio!-
Scoppiarono tutti a ridere, Ash scrollò le spalle come a dire “pazienza, me ne farò una ragione” e io, invece, ripresi il telefono alzando le mani al cielo
-Cavolo che ti ho fatto di male, eh, Dio?!-
Per tutta risposta, questo sparse delle favolose nuvole nere per tutto il cielo di Sidney, come a volermi rimproverare qualcosa fatto in passato. Osservai torva il cielo, per poi stringermi nella camicia leggera
-Che ne dite, facciam conoscere questo locale a Iris?! E’ l’unica che ancora non c’è entrata!-
mi fissarono tutti come se fossi stata la peggior asociale dei tempi moderni. Alzai le spalle sorridendo, non potevo certo permettermi il lusso di svagare ogni sera! Così non avrei portato a termine un solo esame che fosse uno.
Entrai dalla porta, seguendo i ragazzi e scendendo delle scale basse, giusto tre scalini o quattro, per attraversare poi un piccolo corridoietto
-Ecco, quella è la stanza che lasciano al personale per cambiarsi!-
Mi indicò Luke, allungando un braccio oltre il mio naso
-Mentre quello è, beh, il locale direi.-
Ash scosse le spalle, varcando la soglia di una stanza più grande; lo guardai alzando un sopracciglio, come a voler sottolineare la sua lampante arguzia. Mi trattenni, però, dal far battute, soprattutto per via dello sguardo truce lanciatomi da mio fratello.
Annuendo entrai nel locale: la musica, per ora bassa, accoglieva i nuovi arrivati, invitandoli quasi a sedersi per fare due chiacchiere; sulla sinistra stava un lungo bancone, dietro al quale chiacchieravano alcuni baristi e la cassiera, una ragazza dai lunghi capelli rossi che si affrettò a salutar Michael con un grosso sorrisone. Sulla destra, invece, stavano sparpagliati diversi tavoli in legno scuro; sul fondo della sala, opposta alla porta dalla quale eravamo appena entrati, stava invece un piccolo palco pieno di strumenti musicali.
Senza aspettare presi le mie cose e andai a sedermi ad uno dei tavoli più appartati: non mi era mai piaciuto troppo stare con gli occhi delle persone puntati addosso e tutti, li dentro, sembravano guardare nella mia direzione con sin troppa facilità quindi, a mio parere, sarebbe stato meglio starsene in quell’angolino scarsamente illuminato.
Una volta lasciatami cadere sulla panca, fui sollevata da Ash che, sorridente, scosse la testa e mi indicò un tavolo fra i più vicini al palco
-Scherzi? Io sto bene qua, grazie.-
Gli altri, che gia si erano seduti al tavolo scelto, mi guardavano incitandomi ad andare con loro. Sospirai affranta, lasciando che Ashton prendesse la mia borsa e mi spingesse allegramente verso gli altri quattro
-Lo sappiamo benissimo che, appena ne avresti avuta l’occasione, saresti scappata eh!-
Calum si portò due dita agli occhi, per poi puntarle contro di me, come a volermi avvertire del fatto che mi avrebbe tenuta d’occhio; in fondo, quella era la mia punizione, che della punizione non aveva nulla. Sospirando mi sedetti sul divanetto, fra Luke e Ashton e di fronte a Michael che, con insistenza, osservava un punto oltre la mia testa. Mi girai per trovarmi la figura della cassiera poco distante
-Ah…capisco molte cose ora!-
Strizzai l’occhio al ragazzo che, improvvisamente, divenne rosso e distolse lo sguardo dalla rossa. Scoppiammo tutti a ridere, probabilmente erano abituati ad avere ragazze nel gruppo, perché si comportarono normalmente con me, senza isolarmi, tagliandomi fuori dai discorsi, o fare battute idiote e sessiste.
Alle dieci sparirono tutti, restammo solo io e mio fratello: lui rideva e si sfregava le mani, pregustandosi qualche strano momento vittorioso. Alcune ragazze vennero a sedersi con noi, presero a parlare con mio fratello come se fossero grandi amici e, poi, si voltarono a studiare me
-Quindi chi ti piace eh? Parlavi con loro poco prima no?-
Alzai un sopracciglio, fissandole confusa. Parlavo con chi? No, perché fino a poco prima stavo assieme a mio fratello e i suoi quattro amici.
Alzai le spalle
-Non mi piace nessuno e stavo solo parlando con Ashton, Luke, Calum e Michael…-
Fui interrotta bruscamente dalla risata isterica di una di queste, gia mi stavano sulle palle, fico.
Si mise a blaterare qualcosa riguardo il fatto che fossero famosi, sul fatto che Ash fosse fichissimo e che Luke avesse due occhi strepitosi! Per non parlare di Calum e del suo fisico, o di Michael dagli occhi ghiaccio.
Scossi la testa
-Avete detto 5 second of summer? Che cos’è, un programma estivo Australiano?-
Mio fratello scoppiò a ridere evidentemente divertito dalla cosa. Sapeva quanto poco fossi interessata al mondo esterno, pertanto si stava divertendo parecchio del fatto che stessi facendo una delle più colossali figuracce di merda possibili. La bionda scosse il capo, esasperata, per poi indicare il tavolo, il palco e poi aizzarsi contro di me
-Cavolo sei scema?! Ci hai parlato tutta sera! Ora stattene zitta e ascolta!-
Alzai gli occhi al cielo, mi alzai dal tavolo e tornai a sedermi in quello isolato scelto all’inizio. Quello si, che era il tavolo perfetto!
Presi dalla borsa un libro. Si, avevo intenzione di studiare anche li perché, si sapeva, per uno studente universitario ogni momento era buono per studiare e, soprattutto, nessuno sarebbe andato a disturbare una ragazza con un libro, in Italiano, sottomano. No?
Vidi comparire la testa di Luke, seguito da Calum che mi cercava fra la folla quasi interdetto dalla mia assenza. Mi spiaceva che credesse me la fossi data a gambe, in verità ero li, ma mi sarebbe servita una prova. Presi il telefono e iniziai a registrare video, tenendo la telecamera abbastanza alta da prendere tutti e quattro.
Nonostante fossi intenzionata a studiare, e lo ero davvero, mi trovai dopo poco a battere il piede a ritmo di musica e canticchiare frasi sparpagliate dei testi,come una vera nuova fan.
Mi alzai non appena finirono, scappando in bagno e lasciando le mie cose al tavolo, certa che nessuno se le sarebbe prese. Quando tornai, come previsto, la gente era tutta attorno ai ragazzi e, come a volermi rispondere ai perché di poco prima, mio fratello se ne stava attorno a loro, approfittando del fatto che vi fossero tante, troppe ragazze.
Per l’ennesima volta, quella sera, alzai gli occhi al cielo e poi, come se si fosse separato dal resto del rumore, sentii chiaramente qualcuno chiedere a Calum che significato avesse il tweet di quel pomeriggio. Scoppiai a ridere, senza trattenermi troppo, seduta la mio tavolino appartato
-Ero sicuro di trovarti qua, Calum ti cercava, è convinto del fatto che tu voglia un autografo-
Ash si lasciò cadere nel divanetto, accanto a me, alzandosi l’orlo della maglia per farsi aria e asciugarsi la fronte. Mi ritrovai a fissare il suo fisico, per quel breve lasso di tempo, per poi darmi mentalmente della scema.
-Si? Visto che ne è tanto convinto, non chiederò autografi!-
Sorrisi divertita, ricevendo in cambio un suo spontaneo sorriso. Aveva un sorriso davvero bello, strano non l’avessi notato prima, era una delle caratteristiche che più mi colpivano, nei ragazzi. Come la grandezza delle mani, quelle di Ash erano enormi, come piacevano a me insomma.
-Come mai non sei stata con tuo fratello?-
Allungò entrambe le braccia sullo schienale del divanetto, sfiorandomi appena i capelli con il braccio destro. Alzai le spalle e puntai lo sguardo sul tavolo, ormai affollato
-Troppa gente. La gente mi mette ansia, mi sento obbligata a sorridere sempre e dopo un po’ mi fanno male le guance!-
Lo vidi alzare un sopracciglio, per poi scoppiare a ridere divertito dalla cosa. Una ragazza si avvicinò a noi, una bella ragazza dai capelli corti, biondi, e gli occhi blu scuro, la tipica Australiana
-Ash! Non lasciarmi sola dai, sono venuta per te!-
Mi guardò attentamente, con uno sguardo affilato e pungente, facendomi sentire decisamente di troppo. Feci per alzarmi, non mi piaceva proprio esser fissata così, da nessuno
-Hem si … Aspetta Iris!-
Allungò una mano, prendendo la mia, per poi lasciarla andare schiarendosi la voce
-Lei è Iris, la sorella di Claude. Iris, lei è Melanie, la mia ragazza.-
Sbattei le ciglia, sospirando quasi. Mi faceva uno strano effetto sapere che Ash fosse fidanzato, ma non vi diedi molto peso. In fondo stava solo cercando di essere mio amico, e a me piaceva avere amici maschi, no?!
Allungai una mano e strinsi quella di Melanie che, insistentemente, continuava a squadrarmi da capo a piede. Sospirai rumorosamente, questa volta mi sentirono tutti e due, presi le mie cose e salutai con una mano Ash, dirigendomi verso gli altri.
Calum mi prese cingendomi le spalle con un braccio e presentandomi a tutti come colei che aveva infangato la sua reputazione su Twitter. Molti si misero a ridere congratulandosi con me, altre commentarono il gesto con un “ma che cretinata” al quale non diedi peso.
-Sentite…io vado eh! Ho seguito il vostro concerto e siete bravi, vi mostrerò le prove, un giorno, ma ora voglio andarmene.-
Rimasero a fissarmi poi Claude scrollò le spalle, per lui andava bene ma voleva restare, cosa che non gli avrei impedito di fare.
Borsa in spalla uscii dal locale, seguita da Ash, sentivo la cadenza dei suoi passi dietro di me e la sua voce chiamarmi; ero troppo immersa nei miei pensieri per notarlo però, quindi mi fermai solo quando mi fermò lui, prendendomi per un polso
-Si?-
Sbattei gli occhi, aspettando che rispondesse. Si continuava a passare la mano fra i capelli, con fare quasi agitato, per poi sorridermi
-Vuoi un passaggio a casa?-
Scossi la testa. Per quella sera ne avevo avuto abbastanza di gente che mi gironzolava attorno e persone che mi fissavano male, sul serio.
-No, prenderò un taxi grazie e ciao.-
Mi incamminai lasciandolo li davanti al locale con la mano ancora fra i capelli ricci; lo sentii rientrare e affrettai il passo per poi salire sul primo taxi e finire gli ultimi soldi dati da mia madre quella settimana. Favoloso, avrei avuto una scusa per non uscire con nessuno, oltre al fatto che non conoscevo nessuno in generale.
Fico. 

Spazio autore

Yuhu eccomi con un terzo capitolo! Sperando possa piacere, certo!
Andando avanti andremmo a vedere con chi legherà di più Iris, anche se per ora quello che più le sta attaccato e l'attacca è Calum! 
Oggi è uscito il nuovo video, è tanto caruccio e la canzone gia mi è entrata in testa!
 
 
 
   
 
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