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Autore: Necrosis    06/05/2014    2 recensioni
"Il vessillo uscì allo scoperto, brillando nella oscura coltre di fumo che avvolgeva l'enorme nave.
Coraggio, signori. Il viaggio sta per iniziare.
Non esiste paura, né speranza davanti a noi.
Gli dei si rivelano agli uomini se chiamati.
Pregate che vi siano favorevoli"
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo I: Debiti



 





Tortuga era un caos, come sempre.
Per quanto il mondo andasse avanti certe cose rimanevano sempre le stesse.
Pirati ubriachi che ridevano, colpi di pistola mirati a centrare la fronte di qualche malcapitato. Tutto nella norma.
-Sono passati 4 mesi da quando abbiamo recuperato la Perla ma ancora non sappiamo come accidenti tirarla fuori da quella bottiglia, inizio a credere che dovremmo lasciar perdere.-
Joshamee Gibbs scuoteva la testa mentre era seduto al bancone di quella bettola nauseante.
Il bicchiere di rum era ancora mezzo pieno davanti a lui, in attesa di essere svuotato e nuovamente riempito.
Il pirata accanto a lui si grattò appena la testa, storcendo le labbra in una smorfia pensierosa mentre puntava lo sguardo verso un punto indefinito della parete davanti a lui.
-Signor Gibbs, secondo voi io non ho un piano?-
-Ma no Jack, sto solo dicendo che secondo me..-
-Altro rum!-
Gibbs iniziò a massaggiarsi il ponte del naso, infastidito da quel cambio di discorso repentino da parte del suo capitano.
-Se siamo arrivati a Tortuga è solo grazie ad una serie di futuri “favori” che hai promesso-
-E sono tutte promesse che manterrò... Prima o poi-
Una sorta di grugnito di disappunto uscì dalle labbra di Gibbs mentre svuotava quel bicchiere.
Poggiò pesantemente il bicchiere unticcio sul bancone, guardando verso il suo capitano.
Era abituato ormai alla filosofia di vita di Jack Sparrow: l'improvvisazione.
Ma il fatto di non avere quasi più un soldo in tasca e non avere neanche un'asse di legno galleggiante con cui cercare una soluzione per la Perla lo infastidiva più del normale.
E Jack, come al solito, sembrava aspettare che gli cadesse una possibile soluzione dal cielo.
Stava per ricordargli il proprio scetticismo, guarnendo il discorso con qualche vecchia leggenda magari, quando nella bettola calò uno strano silenzio che li spinse a controllarne la causa.
L'improvviso cambio di ambiente era dovuto all'entrata in scena di un gruppo di pirati, più precisamente dalla persona davanti al gruppetto.
Un odore intenso arrivò alle narici di Jack, che lo riconobbe immediatamente.
Ciliegio
-Signor Gibbs, con permesso io inizier- disse Jack, cercando di non farsi notare
-Jack Sparrow-
Un brivido di freddo lo investì in pieno sentendo quella voce.
Una voce profonda, lievemente rauca, ma femminile.
Si voltò con una lentezza estenuante, cercando di trasformare la smorfia di disagio in un sorriso.
Osservò la donna davanti a lui e si perse nell'osservarla, estrapolando dai ricordi la sua immagine per vedere se qualcosa in lei fosse cambiato.
L'abito nero da pirata metteva in risalto il pallore della pelle, facendola quasi brillare nel confronto.
La lieve scollatura della camicia infilata nei pantaloni faceva intravedere i seni modesti dove spiccava un medaglione d'argento scuro raffigurante un albero in fiore.
Il gilet ricamato era abbottonato e lasciava fuoriuscire elegantemente i volant della camicia.
I pantaloni aderenti erano sormontati da un cinturone e da una fascia spessa di tessuto a cui erano appese due katane.
Un mantello dai bordi logori era appoggiato solennemente sulla spalla destra e ricadeva sulla figura alta e slanciata, ondeggiando ad ogni movimento.
-Asthoria! Mia car-
Un poderoso ceffone planò sulla sua guancia, arrossandola e facendola pulsare dolorosamente.
-Perché mi hai colpito?!-
-So che da queste parti è usanza di ogni donna lo schiaffeggiarti-
Un rantolo scappò dalle labbra di Gibbs mentre tentava di soffocare una risata.
-Forse me lo sono meritato-
La osservò sorridergli lievemente, curvando le labbra rosse, senza rispondergli.
Gli occhi dorati della donna messi in risalto dal kajal mettevano i brividi, per non parlare della sua lunga chioma di treccine grigio fumo tenuta all'indietro dalla bandana semi nascosta dal cappello da capitano.
-Seguimi al tavolo, Sparrow, odio parlare con tutti gli occhi addosso-
Guardò di sbieco l'oste che tremava come una foglia -E tu portami da bere-
-Sì signora-
Si incamminò verso il fondo della sala con passo sicuro e rilassato mentre il mantello ondeggiava sinuosamente, diretta verso uno dei tavolacci nella zona più scura della bettola che si era stranamente svuotato.
-Mh, che fortuna- disse Jack, dubbioso del “modo” che gli uomini di Asthoria dovevano aver adottato per far sloggiare quelli che lo occupavano.
La sentì emettere una lieve risata d'approvazione e si sedette nel posto che più le permetteva una completa visione del locale.
Non appena toccò la sedia l'oste volò (quasi letteralmente) a servirle da bere per poi sparire alla velocità della luce.
-Cosa ci fa il Capitano Asthoria a Tortuga? Di solito non scendi mai a terra-
Un ghigno si disegnò sul suo volto -Sono venuta a riscuotere il debito che hai nei miei confronti, Sparrow-
Gibbs quasi si strozzò a quelle parole e iniziò a tossire come un forsennato, sputacchiando alcol e saliva per ogni dove senza ritegno.
-Jack ma sei impazzito?! Con quanti pirati pericolosi sei in debito?-
-Mh, alcuni-
Un mugugno di disapprovazione, seguito da una mano schiaffata con forza in fronte: ecco la reazione di Gibbs.
Asthoria continuava a fissare Jack, in attesa di una risposta.
-Asthoria, mia adorata... Sei diventata bellissima in questi anni, sai?-
-Non cambiare discorso-
-Gh... Ma vedi, io non ho soldi con cui ripagarti!-
L'oste emise un verso strozzato.
-COSA?!-
-Stavi origliando, Bennie, non si fa!-
-Taci Sparrow, hai bevuto due bottiglie di rum! Come pensavi di pagarmi se non hai il becco di un soldo?!- sbraitò l'uomo schiumante di rabbia, agitando le due bottiglie.
-Stavo... Bevendo a credito?-
-Qua i crediti non si fanno, specie a uomini che-
Una grossa moneta d'oro gli si schiaffò in fronte, zittendolo.
-Ecco qua, e con quei soldi mi porti anche un'altra pinta- la voce roca della donna al tavolo lo riscosse, facendolo poi annuire e scappare via.
-Dicevo... Non ho soldi Asthoria, quindi sarà per un'altra volta-
-Non ho mai detto cosa volevo da te in cambio-
Jack osservò il ghigno della donna davanti a lui, iniziando vagamente a sudare freddo.
L'odore forte di fiori di ciliegio lo travolse per la seconda volta, rimpiazzando il fetore della bettola che aveva impregnato le sue narici fino a quel momento.
-Con me è inutile scappare, non ho un cuore nascosto da pugnalare come Davy Jones, Jack. O un futile desiderio come quello di Teach-
-Vedo che sei informata riguardo alle ultime vicende-
-Avevi forse dubbi?-
-Perché non sei venuta alla Baia dei Relitti? Il tuo intervento sarebbe stato decisivo-
Asthoria fissò Jack e sorrise appena -La Sakuran Trance non ha mai giurato fedeltà al Consiglio della Fratellanza o a voi pirati nobili, non era la mia battaglia-
-Sei un pirata anche tu-
-Beckett non avrebbe mai potuto sconfiggermi, lo sai bene- Asthoria si stiracchiò sulla sedia -Inoltre non avrei mai giurato fedeltà a questa certa "Elizabeth Swann" che hai fatto diventare Re dei Pirati, non è nella mia politica personale-
-Lo immaginavo-
Un altro ghigno si dipinse sul volto della piratessa, facendo nuovamente rabbrividire Jack.
-Allora, Jack, parliamo del tuo debito- disse avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
-Ti... Ti ho già detto che non ho oro, Asthoria- il profumo intenso lo stava stordendo, impedendogli di ragionare lucidamente.
-Non ho mai detto di volere in cambio dell'oro- ribattè lei, sbattendo le ciglia con una parvenza di innocenza che non le apparteneva -Voglio che tu mi aiuti a recuperare un manufatto, in una caverna molto lontano da qui. La mappa però non è chiara, per questo...- le dita guantate della donna sfiorarono la bussola appesa alla cintura di Jack, facendola dondolare lievemente -Ho bisogno di te-
Quel “ho bisogno di te” sussurrato in quel modo avrebbe fatto cedere qualunque uomo con un minimo di interesse verso le donne e Jack Sparrow non era da meno.
Ma lui conosceva bene la distinzione fra l'essere un pirata e l'essere un uomo, così si limitò a fissarla.
-Tutto qui?-
-Se accetti la mia proposta non solo non sarai più in debito- tornò seduta, accavallando le gambe -Teach non era l'unico a praticare la magia nera-
Gibbs che era rimasto in silenzio fino a quel momento trattenne il fiato -Cosa volete dire, signorina?-
-So che avete imbottigliato qualcosa di molto prezioso per voi- si passò la lingua sui denti bianchi -Forse quella bagnarola galleggiante chiamata Perla Nera-
-La Perla non è una bagnarola! E' l'unica nave in grado di rivaleggiare con l'Olandese Volante-
-Non quando la Sakuran Trance naviga queste acque, signor Gibbs-
-Dove vuoi arrivare Asthoria?-
Un sorriso tentatore le apparve sul viso, arrotolando poi una ciocca di capelli di Jack intorno al suo dito per strattonarlo verso di lei.
-Se farai ciò che ti dico... Ti ridarò la tua amata nave-
Quel sussurro roco suonò alle orecchie di Jack come un coro di angeli.

-Dici sul serio?-
-Ti ho mai mentito?-
Arrotolò ancora di più la ciocca intorno al dito -Vi aspetterò alla mia nave, salperemo stanotte- soffiò sulle sue labbra.
Si allontanò, bevendo d'un fiato il bicchiere di rum e si alzò.
-Pensaci bene, Sparrow-
Superò Jack, mandandogli un'ultima sferzata di profumo stordente e uscì da quel locale.
-Jack...ma lei è davvero...?-
-Signor Gibbs, avete appena conosciuto il capitano della Sakuran Trance... I pirati del ciliegio maledetto-



Angolo autore

E il primo capitolo c'è (ci ho messo poco).
Penso di postare i capitoli ogni 2-3 giorni massimo.
Grazie a tutti coloro che leggeranno e nel caso recensiranno.

Sybilla

  
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