Con lo
sguardo perso nel vuoto vagava gia da un po’ per il corridoio del treno quando
un caposcuola, probabilmente Corvonero a giudicare dai suoi colori, le intimò
molto aspramente di trovarsi uno scompartimento e restare seduta, le era
permesso aggirarsi nel corridoio con il treno in movimento solo se doveva andare
in bagno.
Così
la rossa andò verso la toilette, non aveva nessuna intenzione di tornare lì
dentro prima di essersi calmata del tutto e avere chiarito le
idee.
Nel
frattempo, in assenza della ragazza, nello scompartimento con Neville e Luna era
calato un silenzio imbarazzante, e dopo un po’ il professore si congedò, dicendo
che sarebbe andato a cercare altri docenti.
Ginevra
era rimasta ad occupare il bagno per una buona mezzora, e né uscì con un’
apparentemente ritrovata tranquillità e con delle buone giustificazioni ai suoi
dubbi assurdi.
C’erano
chissà quanti uomini con i capelli neri, gli occhi azzurri e fisicamente molto
attraenti, e che uno di loro si fosse presentato come professore era molto più
logico che Tom Riddle in persona (per giunta anche decisamente invecchiato
dall’ultima volta che l’aveva visto) fosse arrivato ad Hogwarts con l’intento di
spacciarsi per insegnante. Per giunta l’aspetto di Voldemort in quel momento,
secondo i racconti di Harry, non era affatto somigliante all’uomo che si trovava
nello scompartimento insieme a lei, ma era un qualcosa di mostruoso, con gli
occhi iniettati di sangue e una figura da rettile. Poi, per il fatto che
l’avesse chiamata Ginevra, beh dopotutto era il suo nome, e magari era un
abitudine di quell’uomo rivolgersi ai propri alunni con il nome di battesimo
anziché il cognome. Che male c’era?
Si, si
ripeteva la giovane incamminandosi verso il proprio scompartimento, si era
trattato solo di un momento di confusione, e non c’era ragione di preoccuparsi
per nulla.
-
Perché
sei scappata via così?- le chiese Luna più tardi
- Uh,
mi sentivo poco bene, non volevo fare una figuraccia davanti al nuovo
professore, così…- mentì spudoratamente la rossa. L’amica intuì che non era la
verità, ma si vedeva che Ginny non voleva parlarne, perciò non tirò più fuori
l’argomento. Per il resto del viaggio chiacchierarono tranquillamente del più e
del meno, e nonostante tutto Ginevra non potè fare a meno di sentirsi sollevata
dal fatto che il nuovo professore se ne fosse andato via.
Arrivarono
ad Hogwarts che era gia buio da un pezzo, e come al solito non desideravano
altro che fare una copiosa cena e andare subito a dormire.
Quello
era il primo anno che iniziavano la cena senza le allegre parole di Silente, e
bene o male tutti ne sentivano la mancanza. Solo pochi però, sapevano dove egli
fosse, in realtà. La versione ufficiale era che avesse avuto un crollo di nervi,
e che fosse andato “in vacanza” per un po’ lontano dai problemi che agitavano
Hermione
si riscosse dai suoi pensieri, e rise ad una battuta stranamente divertente di
Ron. Fu allora che la professoressa McGranitt, in veste di preside, annunciò
l’arrivo di due nuovi professori: un uomo piuttosto anziano che l’avrebbe
sostituita in Trasfigurazione, un certo Robert Ferguson, e un uomo invece
piuttosto giovane che avrebbe ricoperto il ruolo di Professore di Difesa Contro
le Arti Oscure, chiamato Thomas Gaunt. Quest’ultimo era decisamente molto, molto
attraente, con i capelli corvini e penetranti occhi blu, il suo metro e 90 di
altezza e il fisico da dio greco;avrebbe conquistato di certo il cuore di tutte
le ragazze dai quindici anni in su, peggio di Gilderoy Allock. E mentre Calì,
Lavanda e altre si mettevano in mostra cercando in qualsiasi modo di attirare un
suo sguardo, Hermione notò che gli occhi del nuovo professore erano rivolti in
una precisa direzione. La ragazza rimase a dir poco stupefatta del fatto che i
suoi occhi blu fissavani intensamente quelli nocciola della sua migliore amica,
Ginevra Weasley.
- Lo
conosci?- chiese la riccia all’amica durante la cena.
- No,
cioè si, in un certo senso…- balbettò quella. – Era nello scompartimento con
me, Luna e Nev,
quindi…- sorrise scrollando le spalle.
- Sai
che adesso la maggior parte delle ragazze presenti ti invidiano
all’inverosimile, vero?- sghignazzò Hermione
La
rossa chinò la testa da un lato, perplessa. – Perché??-
- Ti
stava fissando tutto il tempo! A noialtre non ha degnato di uno
sguardo!-
- Eh?
No ma che dici…- arrossì quella.
-
Ragazze ci redete partecipi dei vostri discorsi?- fece Seamus in quel momento e
da lì in poi le amiche iniziarono a parlare di altro fino alla fine della cena.
Ginny però non si accorse che nei rari momenti di effusioni tra lei e Harry due
occhi blu la fissavano, possessivi.
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La
prima notte di quell’anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts fu per
Ginny Weasley una vera tortura. Non solo non riuscì a prendere sonno sino a
molte ore oltre la mezzanotte, ma anche il lasso di tempo nel quale finalmente
si addormentò non fu affatto riposante: diversi incubi affollavano il suo sonno,
incubi che però svanirono dai suoi ricordi non appena si alzò dal letto; restò
con lei solo una vaga senzazione di inquetidine, che lei attribuì al fatto che
quell’anno sarebbe stato importantissimo in quanto anno degli esami
G.U.F.O.
Come
un automa si fece la doccia e si mise l’uniforme, lasciando i capelli per una
volta liberi di arricciarsi selvaggi quasi come quelli di
Hermione.
Arrivò
pronta per fare colazione al tavolo di Grifondoro allegra come sempre, cacciata
via la strana inquietudine della notte. Dopo aver passato lo shock della nuova
strana capigliatura della rossa, i compagni di casa fecero un’abbondante
colazione, rendendo onore a tutto ciò che gli elfi domestici avevano preparato
per loro.
Ricevetterò
tutti qualcosa, quando passò la posta, perlopiù oggetti dimenticati a casa che i
genitori si erano premurati di far ricevere ai propri figli. Mentre sistemavano
le proprie cose i ragazzi ricevettero gli orari: i componenti del golden trio
decisero di uccidersi a vicenda una volta saputo che la prima lezione di quel
giorno sarebbe stata di Pozioni con
i Serpeverde, e poi avrebbero avuto in ordine Trasfigurazione e Incantesimi, le
matierie più difficili. Per Ginny invece era una giornata abbastanza leggera:
due ore di Erbologia con i Tassorosso e altre due di Incantesimi con i
Corvonero, ma Incantesimi era la materia che le risultava più facile, nonché la
sua preferita insieme a Difesa Contro le Arti Oscure. E mentre la rossa si
dirigeva in tutta tranquillità verso le serre insieme a quelli del suo anno,
Hermione insieme a Harry e Ron andavano verso i sotterranei, i due ragazzi
sembrava si dirigessero al patibolo. Ogni tanto l’amica cercava di rallegrare un
po’ la situazione dicenco che se avevano la lezione quel giorno perlomento non
ce l’avrebbero avuta il giorno dopo, ma senza molto successo. Come a peggiorare
la situazione arrivarono quando il professore era gia entrato in aula, e tolse
cinque punti a ciascuno per il ritardo. La classe era orribilmente divisa:
Serpeverde da una parte e Grifondoro dall’altra e tutti non perdevano occasione
di lasciarsi sguardi di fuoco e parole non proprio carine. Generalmente però,
gli unici che avevano una battaglia in corso, sin dal primo anno erano il golden
trio contro Draco Malfoy, Blaise Zabini, Pansy Parkinson e Dafne
Greengrass.
- Ehi
Granger!- gridò Pansy con quella sua vocetta stridula. – Sai che i trucchi non
fanno male? Anzi gioverebbero a noi che siamo costretti a sorbirci la tua brutta
faccia tutti i giorni!-
-
Brutta cosa l’invidia, Parkinson!- disse il Bambino sopravvissuto in difesa
dell’amica
-
Pensa che noi dobbiamo sorbirci la tua faccia che, anche truccata, è cento volte
più brutta di quella di Hermione così com’è!- continuò il rosso che arrossì
sotto lo sguardo incredulo della riccia
- Non
riesci a difenderti da sola, Mezzosangue? Ti fai difendere dallo Sfregiato e
dalla
Donnola,
questo è il mitico coraggio Grifondoro!- fece, sprezzante, Draco
Malfoy
-
Malferret, ti riesce difficile farti gli affari tuoi? Eppure mi sembra che…-
sbotto Harry infuriato.
-
Lascia perdere, Harry, il furetto pensa gia abbastanza a se stesso, il suo Ego è
talmente grande che se non sta attento non ci starà più nella sua stessa
pellaccia.- intervenne Hermione, lanciando occhiate a Piton che non sembrava
essersi accorto nulla mentre scriveva alla lavagna.
-
Draco, tra te e
- Beh,
non nego che lei provi interesse nei miei confronti, dopotutto, chi non lo
proverebbe? Ma tranquillo, non ho nessuna intenzione di scoparmi
- Tu,
brutto…- iniziò Ron rabbiosamente tirandosi su le maniche pronto per una
rissa.
-
Weasley!- tuonò in quel momento Piton, che si era appena voltato. – Cosa sta
facendo?-
-
Ecco,
io….-
-
Altri
dieci punti da Grifondoro! E ora, silenzio assoluto!-
La lezione continuò abbastanza tranquillamente, parlarono della pozione agnavia, di livello quasi da M.A.G.O, e com’è ovvio l’unica che riuscì a farla alla perfezione fu Hermione, ma il professore fu ben lungi da premiarla in qualche modo, si limitò ad assegnarle il massimo dei voti assentendo con un quasi impercettibile cenno del capo, dopodichè congedò tutti.
Severus
Piton sentì un bruciore al braccio sinistro, e si precipitò nella foresta
proibita.