Il suo gruppo di amici si girò appoggiando le braccia (coperte dalla stessa giacca di Louis) e risero della scena comica mentre Louis si ostinava a disegnarsi quel sorriso finto, quel bellissimo sorriso finto.
Mi alzai e lo raccolsi visto che con il piede non ci sarei mai riuscito.
“Questo è un posto ottimo per farsi le seghe.” Prese una mia penna e cominciò a giocarci prima di far finire anche quella a terra.
“Hai perso la voce, frocietto?” Mi domandò passando una mano nei miei ricci scuri. La bloccai e la strinsi all'altezza del polso. Sbuffò mentre, dolorante, si tastava il polso per controllare se qualcosa non andasse.
“Ci vediamo, frocio.” Mi sussurrò con fare seducente sul collo prima di allungare la mano sul mio sedere e strizzarlo con forza. Se ne andò prendendo il suo unico quaderno che usava per tutte le materie.
Raggiunse i suoi amici e si fece battere il cinque dal più alto. “Dammi cinquanta dollari, coglione. Gli ho strizzato il culo.” Risero e Louis cinse il collo della ragazza bionda e le diede un bacio a fior di labbra.