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Autore: Rosabianca_    06/05/2014    0 recensioni
"I sogni si possono avverare...se ci credi davvero è anche possibile ricominciare..."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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La mia mente è totalmente sotto sopra mentre ci avviciniamo sempre di più all’ingresso della scuola. Decido così di concentrarmi solo sul susseguirsi dei passi. Destra. Sinistra. Destra. Sinistra. << Tutto bene Cat? >> Cat…il soprannome che tanto avevo odiato ma che Becky aveva sempre usato sin da quando eravamo bambine, più precisamente a partire dalla festa di Halloween. Avevamo sette anni e dovevamo andare a fare il tipico “ dolcetto o scherzetto” e mentre tutti si erano travestiti da streghe o fantasmi io ero l’unica che si era innamorata di un costume da gattino fucsia e da allora Becky mi aveva sempre chiamato Cat.
<< Se con bene intendi un battito cardiaco che supera il 200 battiti al minuto, allora sto bene >> le rispondo con voce tremante << Andrà tutto bene…sii solo te stessa…piacerai ancora a tutti , ne sono sicura! >> Ho sempre invidiato la positività di Becky. Riusciva a vedere la luce anche nell’angolo più buio della Terra.
Ormai siamo praticamente davanti alla scuola, la  Eastern High School. La voce del mio ritorno a scuola aveva provocato un impeto di curiosità generale e tutti, alcuni in modo palese altri cercando di essere più indifferenti, allungavano il collo per cercarmi nella folla. Tutti i miei famigliari erano contrari alla mia decisione di iscrizione nella mia vecchia scuola, ma a me non importava. Volevo tornare per dimostrare a tutti che ero cambiata e che ora ero pronta a rincominciare.
La campanella suona e ,come una gigantesca macchia colorata, gli studenti iniziano ad entrare. << Avanti Cat!! >> e detto questo Becky mi afferra e mi butta nel mare di studenti. La seguo fino a che non arriviamo davanti ad una porta grigia e fredda. Senza avere il tempo di capire ciò che sto facendo, faccio un passo e entro. E quello che più avevo temuto si avvera. 20 paia di occhi mi fissano come se fossi venuta da un altro pianeta. << Abby…? >> una voce proveniente dall’angolo a sinistra mi chiama e so già chi è ancora prima di guardarla. Arriet era sempre stata intimorita da me, ma a guardarla ora sembra del tutto a suo agio. <<  Ciao Arriet  >> e detto ciò mi avvio al mio posto con di fianco Becky.
E poi lo vedo. Chino sul suo libro con uno sguardo assorto, unico paio di occhi che non mi ha fissata. I capelli castani gli ricadono dolcemente sul viso, incorniciando due bellissimo occhi color nocciola. Un flusso di energia calda e rassicurante scorre nelle mie vene mentre lo fisso. No non poteva essere….non doveva essere ciò che stavo pensando. Durante l’ultimo anno, in seguito ad avvenimenti che posso definire spiacevoli, mi ero auto-imposta di stare lontano il più possibile da eventuali guai e distrazioni, ragazzi compresi.
  Mi costringo ad allontanare lo sguardo proprio mentre la prima professoressa, la prof Wallow, sta facendo il suo ingresso in classe. << Buongiorno ragazzi e buon inizio anno scolastico. Visto che non ho voglia di perdere tempo farò l’appello e poi inizierò la lezione. >> un coro di proteste si alza dalla classe. Io mi limito a stare in disparte fino a quando non sarò costretta a parlare. Mi piace l’idea di essere invisibile, di potermi nascondere in una piccola parte della mia immaginazione a vagare con il pensiero, mentre ascolto la musica dalle cuffie abilmente nascoste nella felpa. Ma oggi non posso. So già che sarà inutile cercare di passare inosservata. Non lo permetterà. Non lo permetteranno.
  <<  Allora…Alboury…Allow…Birs…Bloomwod… Ben ritornata a scuola Abby  >> Tutta la classe , come se si fossero accordati, in un movimento fulmineo si gira verso di me. Ecco il momento.
 << Gr-grazie professoressa >> cerco di rispondere farfugliando.
<<  E’ un piacere riaverti con noi…dimmi come è andato il tuo anno in Islanda?  >>
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