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Autore: JulieMary    06/05/2014    14 recensioni
E se "Up all night" non fosse solo una raccolta di canzoni, ma anche di piccole storie?
Parole, sentimenti ed emozioni: in questo caso non vengono messe in musica, ma su pagine bianche riempite da lettere. Adesso tocca a voi conoscerle: non con le cuffie, ma con gli occhi. Tra trame, personaggi e rating tutti diversi fra loro, vi auguro una buona lettura.
(¯`·._.·[VI PREGO DI NON PLAGIARE]·._.·´¯)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gotta be you
(part 2)



Toronto, Canada
21 novembre, ore 15.50




Mi voltai verso Jeremy dopo aver letto ed ignorato l'ennesimo messaggio di Jodie sul cellulare. Ancora una volta mi venne l'amaro in bocca nel rendermi conto che accanto al mio banco non ci fosse più Hannah, ma il secchione della classe con cui scambiavo qualche parola ogni tanto.
Lei stava nella fila di banchi opposta alla mia, al banco adiacente al muro. Accanto a lei stava Patti, sempre pronta a lanciarmi occhiate di fuoco.
La situazione stava cominciando ad essere pesante ed io me la prendevo sempre di più con me stesso. Sapevo sempre combinare solo casini. Il problema, però, era uscirne.
Era da giorni che non parlavo con Hannah. Non ne ebbi mai il coraggio. E lei, probabilmente, non avrebbe neanche voluto darmi ascolto.
Le lanciai uno sguardo e la beccai fare lo stesso con me. Sentii un colpo al cuore, come l'irruzione di un proiettile in pieno petto, quando la vidi riportare lo sguardo sul quaderno aperto. Sbuffai e mi portai una mano tra i capelli quando guardai il suolo. Era dura dover accettare la lontananza di Hannah, eppure essendo così vicina. La vedevo come una stella: bella e visibile ai miei occhi, ma impossibile da sfiorare. E faceva male.
-Ragazzi, rileggete bene queste tre pagine trattate oggi, poi fate i primi cinque esercizi di pagina 213- dettò i compiti la professoressa Ricks e chiuse il libro di letteratura sulla cattedra.
Mentre mi preparai per uscire, la campanella di fine lezioni suonò e tirai un sospiro di sollievo. Mi sembrò interminabile quella mattinata.
-A domani, Jeremy!- salutai e mi infilai giacca e berretto.
-Ciao, Niall! Ci si vede- mi ricambiò il mio nuovo compagno di banco e mi avviai verso il corridoio. Poco prima di varcare la soglia dell'aula, mi voltai verso Hannah per guardarla un' ultima volta. Non si accorse del mio sguardo, ma riuscii a leggere sul suo viso il malumore che ancora non l'aveva abbandonata da quella sera al Cocktail Planet. Strinsi i denti e deglutii. Lei non osava immaginare quanto mi dispiacesse vederla così triste. Anzi, qualcosa mi diceva che lei pensasse il contrario. Ne ero sicuro.
Il corridoio era pieno. Camminai a testa bassa con lo zaino in spalla e mi sistemai bene la sciarpa di lana al collo. Mi preparai per l'impatto che avrei dovuto affrontare con l'aria fredda di quel giorno non appena fossi uscito da scuola, ma sapevo che quelle basse temperature non avrebbero mai retto il confronto con il gelo che si celava nel mio cuore. In effetti, non sapevo più quale freddo fosse peggio da sopportare.
Raggiunsi a passi svelti la mia auto ai parcheggi e infilai la chiave nella portiera. Quella macchina era così vecchia che non aveva neanche l'apertura e la chiusura centralizzata.
-Niall, mi devi delle spiegazioni!- esclamò Jodie alle mie spalle, facendomi sobbalzare all'indietro. Per poco non le finivo addosso.
-Cazzo, Jodie, sei impazzita?- la rimproverai portandomi una mano al petto e la guardai confuso.
-Allora? Rispondi- mi incitò lei con le braccia incrociate al petto.
-Cosa vuoi che ti dica?- reagii, ma sapevo benissimo a cosa si stava riferendo.
-Sei sparito! E' da sei giorni che non rispondi ai miei messaggi, e se a scuola mi vedi fai finta che io non ci sia! Si può sapere cosa ti prende?
-Succede che non voglio più avere niente a che fare con te, okay?- sputai il rospo, forse in modo un po' brusco. Avevo troppa rabbia repressa in quell'ultimo periodo.
-C'entra Hannah, non è così?
Scossi la testa e abbassai lo sguardo quando sentii pronunciare quel nome. Jodie aveva capito perfettamente.
-Ecco...
-Lo sapevo, dovevo immaginarmelo- disse lei annuendo e spostò la sua attenzione sull'asfalto.
-Senti, lo sai benissimo quanto io tenga a lei.
-Bé, se questo è vero, allora perchè sei uscito con me quella sera? E non con lei?- mi spiazzò Jodie con quella domanda. Dovetti ammettere a me stesso che aveva ragione.
-Senti, so benissimo di essere un coglione- mi giustificai. -Ti chiedo scusa, va bene? Ho sbagliato, lo so, sia con te che con Hannah.
-Menomale che ne sei al corrente- mi schernì la mora con aria di sfida. Era arrabbiatissima con me, non la biasimavo, ma non ne potevo più delle sue pressioni. Delle mie, di Patti, di tutta la situazione.
Alzai lo sguardo oltre le spalle di Jodie e vidi Hannah in cima alla scalinata della scuola mentre assisteva alla scena. Chissà cosa si aspettasse di vedere...
-Jodie, mi sembra inutile continuare questa conversazione- tornai a guardare la ragazza di fronte a me. Lei sospirò e guardò altrove. Strinse le labbra, come se volesse reprimere le lacrime che facevano forza nei suoi occhi per uscire, poi ripose lo sguardo sul mio.
-Lo penso anch'io- disse annuendo. -Ciao, Niall, continua a spezzare i cuori delle ragazze e della tua Hannah. Stai andando davvero alla grande- mi salutò infine, poi mi diede le spalle e si allontanò da me a passo spedito. Vederla andar via non contribuì di certo a farmi sentire meglio, ma liberarmi di Jodie fu come togliermi un sassolino da una scarpa. Detestavo vedere che un' altra ragazza fosse rimasta delusa dal mio comportamento da stronzo, ma almeno potei tornare a pensare soltanto all'unica davvero importante per me: Hannah. La vidi ancora in cima a quelle scale, ma stavolta non rimase immobile. Patti le passò accanto per salutarla, poi corse verso i parcheggi. Hannah fece lo stesso e i nostri sguardi si divisero. Io continuai a seguirla con gli occhi. Aveva parcheggiato dall'altro lato della scuola, proprio accanto alla macchina di Patti. Una folle idea mi passò per la testa.
Aprii la portiera e mi sedetti al posto guida. Aspettai che Hannah uscisse dal territorio scolastico, poi misi in moto. L'avrei seguita fino a casa. Avevo intenzione di parlare con lei, di sentire la sua voce, di sistemare tutto. Non poteva ignorarmi ancora. La paura che potesse non ascoltarmi non mi abbandonò del tutto, ma una strana ondata di ottimismo mi pervase tutto il corpo.
Ben tre auto ci dividevano, ma sapevo a memoria la strada per casa sua e non avrei avuto alcun rischio di perdere di vista la sua macchina. Durante il tragitto, però, le tre auto imboccarono strade diverse. Fu proprio quando Hannah guardò nello specchietto retrovisore che si accorse di me. La vidi scuotere la testa. “Oh no, è lui” sembrò mormorare tra sé, ma io non volli mollare.
Hannah accelerò la corsa ed io feci lo stesso. Lei mi teneva d'occhio tramite lo specchietto sulla portiera e quello retrovisore sperando che io mi togliessi dalla visuale, ma dovette ben presto rassegnarsi alla mia tenacia.
Con mia sorpresa, dopo aver svoltato a destra, Hannah si infilò in una stradina lunga e stretta, piuttosto che proseguire dritta verso casa sua. Cominciai ad avere le idee un po' confuse, ma ciò non mi permise di arrendermi. La seguii fino alla fine della strada, dalla quale apparse un piccolo quartiere desolato. Non l'avevo mai visto in vita mia, eppure ho sempre vissuto a Toronto dopo aver compiuto i due anni. La città è così grande che non si finisce mai di scoprirla.
Hannah fermò l'auto in un cortile dove non c'era anima viva. Mi fermai dietro di lei e scesi dalla macchina nello stesso momento in cui scese Hannah, poi si avvicinò a me a passi lenti.
-Che ci facciamo qui?- chiesi con aria confusa e infilai le mani nelle tasche della giacca color cammello.
-La domanda da fare è un'altra, e la faccio io: perché mi hai seguita?
Io ed Hannah ci ritrovammo faccia a faccia dopo un tempo che mi parve l'eternità. Lei era bellissima anche con l'aria seria e imbronciata. La fioca luce di quel freddo sole le illuminava dolcemente le iridi cerulee, quasi come se il cielo si stesse specchiando nei suoi occhi. Deglutii per placare quella forte emozione che mi teneva suo prigioniero.
-Voglio parlarti- risposi avanzando di un passo verso di lei.
-Lo immaginavo. Allora ho fatto bene a portarti qui, così non ci sono spettatori. Bene, cosa dovresti dirmi che io non abbia già sentito?- mi sfidò incrociando le braccia al petto. La sua giacca scura le sottolineava i suoi lineamenti fini e la rendeva ancora più minuta di quello che era.
-So che sei delusa, lo vedo nei tuoi occhi, mi dispiace se ho giocato con la tua innocenza- cominciai a scusarmi con lei, ma Hannah abbassò lo sguardo e sbuffò. Cominciai a sentirmi un po' in imbarazzo perchè non avrei mai pensato che simili parole potessero uscire dalla bocca, eppure accadde. Credevo di fare la cosa giusta, ma Hannah sembrava non dare importanza al mio tentativo di riaggiustare la nostra amicizia.
-Apprezzo il fatto che tu sia almeno al corrente dei tuoi errori- disse lei dondolando sui piedi e mi meravigliai nell'accorgermi che anche Jodie, quel giorno, mi aveva detto una cosa simile.
-Senti, so perfettamente che non meriti di essere trattata nel modo in cui ho fatto io, ma ora sono qui per chiederti un'altra possibilità- la guardai un po' intimorito. Avevo davvero il timore di un rifiuto. Se Hannah non avesse accettato la mia proposta, mi sarei arrabbiato ancora di più con me stesso. Non l'avrei sopportato.
-Niall, io ho paura- mi confessò lei non appena i suoi occhi cominciarono a luccicare.
-Di cosa?- le chiesi toccandole un braccio, ma lei indietreggiò. Mi sentii morire quando le mie dita scivolarono via  dal tessuto scuro della sua giacca. Vedevo le conseguenze dei miei vili atteggiamenti susseguirsi uno dopo l'altro. E ad ogni gesto freddo di Hannah mi pentivo sempre di più della persona che fui fino a quella serata al locale.
-Ho paura che tu possa prendermi in giro ancora. E' successo troppe volte- disse lei scuotendo la testa e deglutì. Ero sicuro che stesse cercando di non piangere. Hannah era tesa, era troppo evidente.
-Riavvolgi il nastro, riproviamoci- tentai di convincerla a cancellare tutto quanto e a riparare ogni singolo guaio che ci portò fino a quel punto. -Possiamo innamorarci ancora una volta?
Hannah alzò lo sguardo sui miei occhi e i nostri azzurri si mescolarono in un mare in tempesta.
-Innamorarci?- domandò come se non avesse sentito bene la parola. Io annuii. -Tu sei innamorato di me, Niall?
Rimasi a fissare i suoi occhi vacillare per una manciata di secondi. 
Stavo per dirglielo. Ero sicuro della mia risposta, lo sentivo davvero, ma ebbi paura che Hannah potesse uccidere ogni forma di speranza che si era impadronita del mio corpo.
-Lo sono sempre stato, ma lo sto capendo soltanto adesso- ammisi. Fu in quel momento che Hannah cedette alle lacrime e si portò una mano in viso. Non riuscii a capire se fosse commossa o disperata. Sperai che fosse felice, ma contrastata dal suo orgoglio. Sarebbe stato meglio di qualsiasi altra ipotesi. -Tu sei innamorata di me?
-Cazzo, Niall!- sbottò lei liberando nuove lacrime. -Come puoi chiedermi una cosa del genere? Tu l'hai sempre saputo, mi hai soltanto usata per giocare col mio cuore, te ne rendi conto? E adesso pensi di cavartela con una dichiarazione che non so neanche se è vera o falsa come tante altre cose che mi hai detto?- mi rimproverò in preda alla collera. Io rimasi là fermo, inerme e davanti a lei, ad incassare urla e parole affilate. Mi meritavo davvero tutto questo?
-Hannah, se non tenessi davvero a te, dove pensi che sarei adesso? Qui non di certo!- alzai anch'io il tono di voce.
-E allora che cosa vuoi da me? Stai perdendo tempo, ed io con te!
-Te l'ho detto, voglio ricostruire la nostra amicizia, anzi, voglio riprenderla da dove l'avevamo lasciata- continuai a spiegarle le mie intenzioni.
-Che importanza ha adesso?
-Per me ne ha ancora tanta, invece- controbattei.
-Ma per favore, con tutte le ragazze che conosci potresti cominciare mille altre interessanti amicizie!- mi schernì Hannah con una punta di vittimismo. Cominciai a pensare che stesse esagerando.
-Lo capisci che non me ne frega più un cazzo delle altre? Dannazione!- sbottai allargando le braccia, poi la sbattei lungo i fianchi.
-Puoi darmi tutte le ragioni di questo mondo, ma una parte di me si chiede ancora perché insisti così tanto a riavermi con te. Perché non esci ancora con Jodie? Perchè non può essere lei la tua ragazza?
-Perché devi essere tu- le risposi e, senza più gestire i miei impulsi, le afferrai il viso e mi avventai sulle sue labbra. Mi sentii come se uno stormo di uccelli fosse nato nel mio cuore e fosse fuoriuscito da ogni angolo del mio corpo, passando attraverso la mia pelle ed incontrando l'aria; la leggerezza con cui quel bacio mi liberò da ogni tensione mi fece sentire senza peso, sospeso nel vuoto. Le lacrime di Hannah che traslocarono sul mio viso mi fece gelare le guance, ma nel petto avvertivo una grandissima e piacevolissima sensazione di calore. Mi resi conto solo in quel momento quanto mi fossero mancate quelle labbra, così piene e soffici. Avrei voluto renderle mie per sempre.
Hannah non si ritirò più al mio tocco, anzi, sembrava goderne. Il suo orgoglio si sciolse tra le nostre lingue, lasciando spazio a ciò che era il nostro amore, finalmente ritrovato, ma soprattutto riconquistato. Ed io, da quel momento in poi, mi sarei impegnato a mantenere una promessa: sarei appartenuto sempre e soltanto a lei perché quando un tesoro perduto viene ritrovato, allora bisogna fare di tutto pur di non perderlo ancora.

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"Era dura dover accettare la lontananza di Hannah, eppure essendo così vicina. La vedevo come una stella: bella e visibile ai miei occhi, ma impossibile da sfiorare. E faceva male."


OH YEAH, KISS ME BABY!

ciao ragazze, ecco a voi la seconda ed ultima parte di Gotta be you.
vi aspettavate questo finale? dai, un pò ci speravate, ammettetelo.
lo so, lo so.... la gif qui sopra non rappresenta fedelmente la scena del racconto, ma lo sguardo di Niall è proprio quello con cui lui guarda Hannah, non potevo ignorare la gif.
è bella lo stesso, no?
voi che ne pensate di questo capitoletto? fatemelo sapere tramite una vostra recensione daaai.
ma soprattutto, avete ritrovato qualche verso delle canzone Gotta be you?
la prossima storia da leggere sarà Kiss you e la troverete tra un po' di tempo nella raccolta di Take me home.
la prossima mini avventura su Up all night sarà One thing, ma non prima di aver scritto Story of my life per Midnight memories.
insomma, procediamo con ordine.
Vi anticipo soltanto una cosa: se le mie idee non cambiano, in Kiss you il protagonista sarà Zayn, in Story of my life sarà Louis.
spero di non deludervi e che le prossime storie possano piacervi sempre di più.
ora vado, che tra un pò' studio!
uh, vi ringrazio davvero di CUORE per seguire le mie raccolte, è un progetto a cui tengo molto e voi mi riempite di gioia con le vostre recensioni :')
ciao, alla prossima! 
   
 
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