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Autore: Madness in me    06/05/2014    2 recensioni
Tre ragazze un po’ fuori dalla norma, cinque ragazzi più fuori dalla norma di loro.
Un intreccio di momenti di vita quotidiana, vita quotidiana di otto adolescenti alle prese con la vita, con la scuola, alle prese con loro stessi, con la musica, con dei genitori che non capiscono, con coetanei che non li sopportano perché “diversi”.
Una semplice storia di amicizie –e anche altro- nata da una mattinata di pioggia e tanta voglia di scrivere.
Dal primo capitolo: < “Effie, le cose cominciano a girare, la vita non sarà più la stessa.” E nonostante la cosa mi spaventasse perché, diciamocelo, i cambiamenti spaventano sempre, non vedevo l’ora.>
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Amore dai, lo fai incazzare” mi sussurrò, trattenendo una risata, Shan.
Risi anche io.
Posizionai il bicchiere pieno d’acqua sotto il mento di Alan che dormiva, spostai lentamente la sua maglietta con un dito poi lasciai cadere tutta l’acqua sul suo petto.
Alan balzò in piedi dopo qualche secondo urlando.
Tutti i presenti si girarono ad osservare la scena.
“BRIAN MALEDETTO, E’ GELATA VAFFANCULO!” gridava, quasi in lacrime, Alan.
“BUONGIORNO!” gridai, tra le risate.
“TI ODIO!” gridò Alan.
Tutti ridevamo.
Austin mi diede uno scappellotto dietro la testa, ridendo anche lui.
Alan corse in bagno, disperato, seguito da Austin.
“E fu così che procrearono.” Disse Zacky, facendoci ridere tutti.
“Che stronzo..” disse, ridendo e girandosi verso di me, Effie “Quanto manca ?” domandò.
“Un’ora e quindici minuti.” Disse immediatamente Chris che stava dritto come un ciocco di legno e teneva stretta la mano di Ricky che ancora dormiva.
“Paura, Chris ?” domandò, ridendo, Joshua.
“Fanculo.” Rispose lui.
“Ho le gambe completamente addormentate” disse, con voce lamentosa, Vic.
Sentimmo il rumore di uno schiaffo e poi Vic urlò.
“MA SEI SCEMO ?” gridò Vic rivolto a Mike che rideva.
“Ho provato a svegliarle” gli disse.
“No ragazzi davvero che palle.” Disse Lexi, alzandosi in piedi e stiracchiandosi “Ho anche fame” aggiunse.
“Che novità!” disse Jimmy e Lexi gli lanciò l’iPod prendendolo in testa e facendo ridere tutti.
“Oh quando vi lamentate, prendete esempio da Matt, è da quando siamo partiti che sta giocando al pc!” disse Dan, sbadigliando.
Mi voltai e vidi Matt con una faccia da perfetto idiota a giocare al pc mentre Valary si guardava intorno, annoiata.
“Senti morto di sonno, va a dormire vicino a Matt e fa venire qui quella poveretta prima che si lancia dall’aereo per la noia!” disse Shannon, dando una pacca in testa a Dan.
Quest’ultimo si alzò, si avvicinò a Val e le disse qualcosa, lei sorrise, annuì e si alzò prendendo poi posto vicino a Effie.
“Dio, grazie, mi avete salvata dalla noia!” aggiunse, appena si fu seduta.
Effie le sorrise “Non c’è di che.” Disse.
Dopo qualche minuto Alan e Austin uscirono dal bagno, sorridenti, e ripresero posto.
“SCHIFOSI!” gridò Vic.
“Cos-“ fece Austin.
“E’ UN LUOGO PUBBLICO, MALEDETTI PORCI!” continuò Vic, facendo ridere tutti.
Alan rideva sguaiatamente mentre Austin era diventato tutto rosso e gridava “MA COSA, MA CHE DICI, MA STA ZITTO VIC O TI BUTTO GIU’ DALL’AEREO!”
“Jim, ma dov’è JC ?” domandai improvvisamente.
Jimmy indicò in basso.
Mi tirai su per vedere dietro i sedili e trovai Johnny completamente rannicchiato sulle gambe di Jimmy.
Ridacchiai malignamente.
“Provaci e ti faccio fuori” mi disse Jimmy.
Mi rimisi seduto con il labbruccio tremolante.
“Povero il mio rompi coglioni, non ti lasciano dare fastidio alla gente ?” mi disse Shannon ed io annuii.
“Guarda” mi disse, indicando con la testa un punto indefinito.
Mi voltai e vidi Jaime che dormiva, con la testa all’indietro sul sedile e la bocca aperta.
Ghignai di nuovo, presi un altro bicchiere d’acqua e mi posizionai davanti a Jaime.
Stavo per versargli l’acqua in bocca quando Tony gridò “BRIAAAAAAAAAAAAAAN” facendomi saltare e facendomi poi versare tutta l’acqua addosso.
Mi voltai verso Tony e lo vidi che se la rideva senza ritegno.
Poi mi voltai di nuovo verso Jaime e lo trovai sveglio e sorridente.
“Non si gioca con la coppia che detiene il premio per gli scherzi più belli e bastardi di sempre” aggiunse Jaime, ghignando.
Triste e zuppo me ne tornai al mio posto dove Alan mi urlò “TE LO SEI MERITATO!”.
Stavo per ribattere ma la voce della hostess ci annunciò di allacciare le cinture e prepararci per l’atterraggio dell’areo.
Appena la hostess finì di parlare sentimmo Chris gridare, istericamente “FINALMENTEEEE” seguito da una bestemmia.
Tutti scoppiammo a ridere.








Dopo essere atterrati, tutti rincoglioniti dalle ore di viaggio, specialmente io che non avevo fatto altro che dormire, raccogliemmo le valigie ed uscimmo dall’aeroporto, guardandoci in giro confusi.
Era giorno ed inoltre era Lunedì, le strade erano piene di persone che parlavano una lingua a me completamente sconosciuta, l’italiano.
“Sediamoci qui e cerchiamo qualche albergo su internet.” Disse Effie e tutti la seguirono.
“Torno subito.” Dissi, allontanandomi un po’.
Digitai un numero sul cellulare, chiamai e rimasi in attesa.
Pronto ? Dan ?”
Ehi Al, amore, ciao.”
“MA SEI SCEMO ? MI CHIAMI DALL’ITALIA ? TI COSTERA’ UN CASINO!”
“MA TI CALMI ? Chiamavo solo per avvisare che siamo arrivati. Sei sicuro di non riuscire a raggiungerci ? Tanto stiamo qui tre settimane..”
“Non penso.. ma ti farò sapere, ok ? Ora vado che domani devo alzarmi presto e tu spendi un casino di soldi così!”
Sospirai “Va bene..”
“Ehi Dan, ti amo.”
“Anche io, Al. Buonanotte.”
“E a te buona giornata.”
Detto ciò attaccai e, sospirando, tornai dai ragazzi, prendendo posto su una panchina vicino ad Aaron.
Conoscevo i Sevenfold e gli Of Mice & Men da una vita e così anche Al, eppure nessuno sapeva di noi due e questo continui nasconderci mi stava logorando.
Erano quasi tre anni che stavamo insieme ma, inaspettatamente, eravamo stati veramente bravi a nascondere tutto dato che nessuno sospettava nulla.
Sbuffai ancora.
“Ehi, Dan, tutto bene ?” mi chiese Effie, seduta a terra a gambe incrociate, davanti a me.
“Sì, sono solo rincoglionito per il viaggio.” E le sorrisi.
Non la vidi proprio convinta ma fortunatamente quando stava per parlare, Chris arrivò correndo e trascinando Ricky per un polso, tenendo in mano un’enorme busta.
“CAFFE’ ITALIANO PER TUTTI!” gridò.
“Vedo che sei tornato alla vita, Chris” scherzò Jimmy.
“CERTO, VIVA LA TERRA FERMA.” Gridò lui e tutti scoppiammo a ridere.
Chris distribuì i caffè a tutti e cominciammo poi a discutere su dove avremmo potuto alloggiare.
“Io intanto direi di incamminarci, magari qui in giro troviamo qualcosa..” disse, preoccupato, JC.
Accettammo la sua proposta, finimmo i caffè, ci alzammo da terra e ci incamminammo.








“VOGLIO L’ALBERGO AL CENTRO DI ROMA!” gridò, su di giri, Zacky.
“Sì e poi glielo paghi col sangue.” Disse, ridendo, Effie.
Scoppiammo tutti a ridere.
“Seriamente ragazzi, io direi di entrare in tutti i vicoletti della città e cercare quegli alberghi macabri e semi-abbandonati.” Disse Shannon.
“MA TU SEI MATTA.” Gridò Matt.
“Paura, Shadz ?” lo punzecchiò Brian.
“Parecchio, perché vi conosco e secondo me finiamo in qualche posto infestato dai fantasmi.” Disse Matt, facendo ridere tutti.
“Cammina, fifone.” Disse Val, camminando e spingendo Matt.
Mentre camminavamo mi voltai e notai che Johnny era rimasto indietro, l’enorme valigia che si era portato gli pesava troppo.
Ridendo lo raggiunsi e gli tolsi la valigia dalle mani.
“Ma Jim, devi portare anche la tua!” si lamentò lui, affiancandomi.
“Tranquillo, ho due mani” risposi, sorridendo e lo vidi sorridere.
Camminammo per quasi due ore poi sentii Effie, prima della fila, gridare un “FINALMENTE!” e fermarsi.
Lentamente ci ammucchiammo tutti e guardammo l’insegna sulla porta di un palazzo antico al centro di una vietta piuttosto nascosta.
C’era un insegna con scritto qualcosa in italiano.
“Che significa ?” domandò Chris.
“Significa ‘la locanda delle streghe’” rispose, con nonchalance, Effie.
“OH NO, NO, E ANCORA MILLE VOLTE NO! NON DORMIRO’ IN UN FOTTUTO POSTO CHE SI CHIAMA LA LOCANDA DELLE STREGHE, IN UN VICOLO DISPERSO NEL NULLA! ASSOLUTAMENTE NO” gridò Matt.
“E allora dormi per strada.” Annunciò Val, seguito Effie che aveva già varcato l’entrata del posto seguita dagli altri.
Entrammo ed il salone principale era bellissimo.
Molto gotico.
Chris era completamente perso ad ammirare tutti i mobili e i quadri.
Mi avvicinai ad Effie che stava in piedi di fronte al bancone, in attesa di qualcuno.
“Ehi, nana, come facevi a saperlo leggere ?” domandai, curioso.
“Mia madre ha origini italiane e da piccola la sentivo spesso parlare al telefono con i parenti, parlo discretamente bene l’italiano.” Disse, sorridendo.
Stavo per parlare ma una ragazza con dei lunghissimi capelli rossi, ricoperta di tatuaggi e con una maglia dei Misfits sbucò dal retro del bancone gridando qualcosa in italiano.
La guardai, confuso.
Effie le rispose con “Scusa, non parlano italiano.” E la ragazza si illuminò, sorrise e si scusò con noi.
Poi prese a parlare in inglese.
“Dicevo; salve, il mio nome è Harlot.” Disse, sorridendo.
“Nome curioso” scherzò Zacky.
La rossa rise.
“Ditemi tutto.” Disse poi, rivolta di nuovo verso Effie.
“Quante stanze avete libere al momento ?” domandò Effie.
“Al momento, tutte. Quante ve ne servono ? E per quanto tempo ?” domandò ancora Harlot.
“Ho problemi a dividere le camere, potresti aspettare un secondo ?” domandò Effie.
La rossa sorrise e disse “Certo, fate con comodo.”
Effie si voltò verso di me, dato che gli altri erano tutti presi ad osservare l’enorme salone bellissimo.
“Come ci dividiamo ?” domandò.
“Allora, io direi di non prendere troppe stanze doppie, ma occupare il più possibile a gruppi, così pagheremo di meno.” Dissi.
Effie annuì “ E come ci dividiamo ?” chiese poi.
“Io, JC, Matt e Val; poi Brì, Shan, Vee e Lexi; Tu, Josh, Ricky e Chris; Ryan, Devin, Jaime e Tony; Alan, Austin, Tino e Aaron e infine Mike, Vic, Phil e Dan.” Conclusi, sovrappensiero.
Effie annuì poi si voltò di nuovo verso la rossa.
“Allora, sei stanze da quattro persone.” Disse, titubante, Effie.
“Quindi sei camere familiari; le camere familiari vanno bene con due letti matrimoniali ed uno singolo ?” domandò ancora Harlot.
“Certo” dissi io, prima che Effie si girasse a chiedere.
“Perfetto, aspettate un secondo.” La rossa tirò su il telefono, premette un pulsante e rimase in attesa, poi parlò ma non capii nulla se non quello che pensai essere un nome, una cosa come “Cami”.
“Che ha detto ?” domandai, sottovoce, ad Effie.
“Ha detto ‘Cami, ci servono 6 familiari, ci sono pronte o devo farli aspettare ? Ok, perfetto, grazie.” Rispose lei, sottovoce.
La rossa poggiò il telefono e disse “Purtroppo una delle stanze è ancora da sistemare, ma le altre sono pronte, va bene uguale ?”
“Certo, nessun problema” disse Effie, sorridendo.
“Grazie mille, ecco le chiavi, la numero 7 è quella ancora da sistemare e le stanze sono tutte al terzo piango, secondo corridoio a destra appena usciti dall’ascensore.”
Effie prese le chiavi, sorrise, ringraziò e insieme raggiungemmo gli altri e li chiamammo tutti.
Effie distribuì a tutti le chiavi dicendo “Abbiamo le stanze 3,4,5,6, 7 e 8 ma la sette è ancora da sistemare, se per Chris, Josh e Ricky non è un problema la prendiamo noi.”
I tre annuirono, Effie informò tutti delle disposizioni delle stanze, mi diede la chiave con il numero otto, distribuì le chiavi agli altri poi ci salutò, avvisando che sarebbe andata a fare una passeggiata con Josh mentre noi altri salimmo a sistemarci nelle stanze.











Quando i ragazzi andarono al piano di sopra, tornai dalla rossa al bancone per concludere le ultime cose.
“Allora, quanto vi tratterrete ?” domandò.
“Tre settimane” dissi io.
“Perfetto, allora qui avete la prima colazione e il pranzo, se volete aggiungere anche la cena vi costerà qualcosina in più ma posso assicurarti che Roma di sera è uno spettacolo quindi vi converrebbe andare a mangiare fuori” disse Harlot, sorridendo.
“Va bene, allora seguirò il tuo consiglio.” Risposi io.
“Allora, per il pagamento potete fare con calma quando andrete via. Per qualsiasi cosa, non esitate a chiamarmi. A lavorare qui siamo quattro ragazze, spero che riescano a presentarsi tutte. Detto ciò, buona permanenza. Ehi, comunque è il tatuaggio sulla tua gola è meraviglioso.” Disse.
“Anche tutti i tuoi sono bellissimi, davvero, li adoro!” dissi io.
“Grazie mille” la rossa mi sorrise poi mi allontanai e raggiunsi Chris, Joshua e Ricky.
“Ragazzi, voi venite con me e Josh ?” domandai.
“Nah, rimaniamo qui almeno appena è pronta la stanza andiamo a sistemarci.” Disse Chris.
“Va bene, noi andiamo a cercare qualche ristorante in cui potremmo cenare stasera.” Disse Josh.
Chris sorrise e poi ci salutò, entrando in ascensore, deciso a visitare tutto l’albergo.
Io e Josh, mano nella mano, stavamo camminando verso l’uscita quando qualcuno mi arrivò addosso facendomi cadere.
Lentamente mi tirai su e vidi una ragazza piccolina, con dei capelli rasati e biondi da  un lato e un ciuffo lungo e nero dall’altro, trucco pesante e una maglietta dei Pierce The Veil addosso.
Mi avvicinai di scatto e la aiutai ad alzarsi.
“OHMMIODDIO SCUSI MI PERDONI!” cominciò a dire.
“ehi ehi ehi, calma! E, ti prego, non darmi del lei! Abbiamo sicuramente la stessa età” dissi.
La ragazza si fermò un istante, sorridendo, completamente rossa in viso.
Stava per dire qualcosa ma il suo sguardò si spostò su Joshua e improvvisamente tutti gli enormi piumoni che teneva in mano le caddero a terra e la bocca si spalancò.
Joshua si voltò a guardarsi dietro un secondo, confuso.
“Ehi.. tutto bene ?” domandai.
“Oh.. oh cazzo.. ma tu.. ODDIO MA TU SEI IL TASTIERISTA DEI MOTIONLESS IN WHITE, LA BAND CHE HA APERTO IERI SERA IL CONCERTO DEI PIERCE THE VEIL!” gridò la ragazza.
“Oddio, che ha detto ?” domandò Joshua, dato che la ragazza aveva parlato in italiano.
Ripetei in fretta la frase e Joshua, stupito, si voltò verso la ragazza e gli disse.
“Oh.. ehm, sì, ciao!” sorrise.
La ragazza divenne completamente rossa e poi si buttò a capofitto tra le braccia di Joshua che, titubante, la abbracciò.
Sorrisi.
Era una scena meravigliosa.
“Parlagli in inglese o non ti capisce.” Sussurrai alla ragazza che, dopo essersi staccata da lui, lo guardò.
“Io.. io volevo solo dirti che.. siete stati bravissimi. Ho seguito in streaming l’intero concerto e le vostre canzoni.. sono magiche. Davvero. Posso chiederti un autografo ?” disse, tutto d’un fiato.
“Ma certo!” rispose, esaltato, Joshua.
“ODDIO GRAZIE ARRIVO SUBITO!” detto ciò corse verso il bancone, prese un foglio e una penna e li porse a Josh.
“Come ti chiami ?” chiese Josh.
“Sara, il mio nome è Sara” disse la ragazza, saltellando sul posto.
“My first autograph, with love. From Josh, To Sara”  scritto ciò, Josh porse di nuovo il foglio alla ragazza che gridò e lo abbracciò di nuovo.
“Scusa ma ora dobbiamo proprio andare.” Disse Joshua.
“Ehi, Sara, vuoi una foto con lui ?” domandai.
“OH MIO DIO MAGARI!” gridò la ragazza.
Sorrisi e presi il telefono che lei mi porse.
Sara si attaccò al bacino di Joshua che le portò un braccio intorno alle spalle, i due sorrisero ed io scattai la foto.
“RIMANETE UN SECONDO COSì!” dissi e tirai fuori la macchinetta fotografica che avevo in tasca, scattando un’altra foto.
Porsi il telefono alla ragazza dicendo “Sei la prima fan di Joshua, direi che la foto da tenere come ricordo è d’obbligo.” Dissi, sorridendo.
“Ehi, non ti ho chiesto neanche il tuo nome..” disse la ragazza.
“Effie, molto piacere.” Dissi io.
“Ma voi due.. state insieme ?” domandò ancora lei.
“Sì.” Sorrise Joshua, abbracciandomi.
“OMMIODDIO SIETE MERAVIGLIOSI, VI SHIPPO!” gridò la ragazza.
“Ci cosa.. ?” domandò confuso Joshua.
“Lascia stare amore, grazie comunque!” dissi, sorridendo verso la ragazza.
“Ora andiamo, ciao, è stato un piacere!” disse Joshua, trascinandomi via.
“IL PIACERE E’ TUTTO MIO!” gridò la ragazza mentre noi due uscivamo dall’albergo.
Appena fummo fuori mi accesi una sigaretta poi strinsi di nuovo la mano di Joshua.
“MIO DIO, NON SEI SU DI GIRI ?” gridai improvvisamente.
“In realtà sì ma cerco di mantenere un certo contegno..” disse, trattenendo una risata.
“MA CHE TE NE FREGA, ESALTATI CAZZO HAI FATTO IL TUO PRIMO AUTOGRAFO!” gridai ancora, esaltata.
Joshua mi prese in braccio e cominciò a girare su se stesso gridando “CAZZO Sìììì, IL MIO PRIMO AUTOGRAFOOOOO AMOREEEEE SONO FAMOOOOOSOOOOO!”
Ridevo come una matta e continuavo a stringermi a lui che girava su se stesso.
Dopo poco mi mise giù e mi baciò, dolcemente.
“Sei la mia piccola nana porta fortuna” mi disse, sorridendo.
Sorrisi anche io.
Dopo poco ricominciammo a camminare, scattammo foto ogni due secondi poi trovammo un bellissimo ristorante non troppo distante dal centro e, dato che ormai era pomeriggio, ci incamminammo verso l’albergo senza smettere di sorridere.
Era solo il primo giorno ma già mi sentivo più leggera, come se veramente tutti problemi e le tristezze che portavo dentro li avessi lasciati in California.
Varcammo la porta dell’albergo e salutammo Harlot che, con i piedi sul bancone, ascoltava la musica e ci fece un cenno con la mano.
Adoravo l’aria “familiare” che mi ispirava quella ragazza.
Io e Joshua salimmo in ascensore.
“SONO EMOZIONATA!” gridai.
“Perché ?” chiese lui.
“E’ la prima volta che sto in albergo e voglio vedere la camera!” dissi, su di giri.
“E’ davvero la prima volta che sei in albergo ?” mi domandò.
Annuii.
Joshua sorrise poi mi baciò.
“Ci divertiremo, eccessivamente.” Disse, sorridendo ed io lo abbracciai.
Aveva ragione, dannatamente ragione ed io lo sapevo bene. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Yo, i'm back.
Il capitolo è più corto, i know
Ma dovete sapere che è solo un capitolo di mezzo perché il bello arriva dopo, la vera e proprio avventura inizierà nel prossimo capitolo, eheeheh.
Spero che non abbia fatto troppo schifo.
Somuchlove,
Sah. 

  
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