Non mi sgridate perché ho aggiornato troppo presto, ma poi non avrei potuto farlo fino a mercoledì prossimo, quindi eccomi qui con la seconda e ultima parte di questa storiella grondante melassa… Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e anche chi ha solo letto e vi lascio con la promessa di altre storie a breve, dato che sono molto molto produttiva in questi giorni!

Besitos

Tempe

 

 

Mezzanotte

 

Un’irresistibile voglia di scappare invase Kelsi dalla testa ai piedi che, però, sembravano divenuti di colpo troppo pesanti per lasciare il suolo. Come poteva il suo romantico, dolce Fantasma non essere altri che l’arrogante e superficiale fratello di Sharpay Evans?

Come poteva lui, il principe dei suoi sogni essere un ragazzo che non aveva mai avuto una parola gentile per lei?

Voleva andarsene con tutte le sue forse, correre il più lontano possibile da lui e dal suo sogno spezzato, ma ancora qualcosa la tratteneva, costringendola tra le sue braccia.

 

“Due…”

 

Kelsi.

Cleopatra, la bella, elegante Cleopatra era soltanto Kelsi con un paio di lenti a contatto e senza il suo solito abbigliamento da ragazzo. Soltanto Kelsi senza i suoi cappellini e senza i suoi spartiti.

Soltanto Kelsi, la ragazza che si faceva tiranneggiare da sua sorella come e più di lui.

Soltanto Kelsi, soltanto la persona che in tutta la scuola gli assomigliava di più, soltanto l’unica che sarebbe stata disposta a passare tutta la sera a parlare con lui di favole e musica senza nemmeno tentare di fuggire.

Soltanto colei che aveva voluto ballare con il Fantasma per tutto il tempo che aveva potuto.

Eppure, anche se era soltanto Kelsi, la bellezza che lo aveva attirato a lei non l’aveva affatto abbandonata, cambiando però, in una più semplice e più reale.

 

“Uno…”

 

Non poteva baciare Ryan Evans, non voleva farlo, accidenti!

Lui l’aveva sempre trattata male, lei non gli era mai piaciuta…neanche lui avrebbe dovuto volerla baciare, non ci sarebbero stati problemi.

Da un momento all’altro la vita sarebbe tornata nelle sue gambe e lei sarebbe fuggita, ne era certa.

E lui non avrebbe cercato di trattenerla, se ne sarebbe andato anche lui, nella sua megavilla a cercare di dimenticare la serata più perfetta della loro vita.

Sarebbe dovuta andare così… ma allora perché il viso di Ryan si stava inclinando verso il suo e lei si stava avvicinando di più a lui? Perché ora era in punta di piedi?

Evidentemente il suo corpo non aveva colto bene i comandi che lei gli stava inviando. Riprovò ad intimargli di allontanarsi il più in fretta possibile, ma ottenne solo di chiudere la minuscola distanza che li separava, proprio mentre la Darbus annunciava l’inizio del nuovo anno.

 

“Felice 2009, ragazzi!”

 

Stava baciando Kelsi.

Lo stava facendo davvero e lei sembrava non avere niente da ridire in merito. Di tutte le ragazze con cui avrebbe potuto capitare, proprio quella per cui il suo cuore non aveva mai speso nemmeno un battito, ora lo stava facendo letteralmente impazzire, dandogli l’impressione che avrebbe potuto schizzare fuori dal petto da un momento all’altro.

Di colpo decise che non gli importava di quello che aveva provato per lei fino ad allora. L’importante era quel momento, perché un nuovo anno stava iniziando e, con lui, forse anche un nuovo amore. Forse il primo che contasse davvero.

 

Il primo bacio.

Non lo aveva immaginato così, non a una festa in maschera…e soprattutto non con lui.

Eppure non riusciva a ricordare perché quei sogni e quelle fantasticherie le fossero sembrati tanto meravigliosi, quando la realtà era qualcosa di assolutamente insuperabile.

Quando sentì la lingua di Ryan sfiorare appena il contorno della sua bocca, chiedendole il permesso di superarne il morbido confine, la ragazza si ritrovò ad arrossire di nuovo, per la prima volta senza maschera.

Nell’accordargli tacitamente ciò che aveva chiesto, solo dischiudendo appena le labbra, prima di chiudere gli occhi, Kelsi ebbe la sensazione che tutto intorno a loro avesse ripreso a scorrere, che tutti avessero ricominciato a ballare, non accorgendosi di un fantasma e di una regina immobili in mezzo alla sala, condividendo il dolce segreto delle loro identità.

 

Facendo scivolare lentamente la propria lingua fino ad accarezzare quella di lei, Ryan risalì con la mano che ancora stringeva la maschera lungo la sua schiena, fino ad arrivare i morbidi ricci castani dalla parrucca nero carbone, sentendo, nel frattempo le sue braccia che si stringevano dietro al proprio collo in un abbraccio che desiderava solo portarlo più vicino.

Quando i due giovani si allontanarono per tornare a respirare, erano stretti l’uno all’altra, fronte contro fronte e i loro occhi dicevano ciò che le parole non erano in grado di comunicare.

“Buon anno, mia regina.” Sussurrò Ryan.

Buon anno, angelo della musica.” Replicò lei, prima di perdersi in un nuovo, dolcissimo bacio.

 

***

 

“Pronto?” Disse Kelsi, assonnata, rispondendo al cellulare.

“Allora??? Ti ho vista ballare con il Fantasma, ieri sera! Chi era? Poi sei sparita… dov’eri?”

“Sei tu, Martha?”

“No, sono il lupo mannaro. Dai, racconta!”

Cercando di rimettere insieme i pensieri, Kelsi si guardò intorno nella sua stanza da bambina e i suoi occhi si posarono per un istante su una maschera bianca abbandonata sul comodino. In un attimo i ricordi della sera prima la assalirono, svegliandola del tutto.

“Non indovinerai mai cosa è successo.” Soffiò, sibillina, nel piccolo telefono, mentre un BIP la avvisava che le era arrivato un nuovo sms.

“Per questo ti chiamo! Dai, lui chi era?”

“Ryan.”

“Ryan chi?”

“Ryan Evans, Martha! Quanti altri Ryan conosci?”

“Tu hai ballato per tutta la sera con Ryan Evans?” L’incredulità della sua amica era impagabile.

“Sì.”

“E l’hai baciato?!”

“Sì.”

“E…”

“E poi, sì, sono sparita perché ero con lui, prima al parco e poi mi ha portata a casa e, di nuovo sì, penso che ora stiamo insieme.”

“La mia migliore amica è la ragazza del fratello di Sharpay Evans? Kelsi, torna in te!”

“Non sto con il fratello di Sharpay, Martha, io sto con Ryan. E non dirmi che è la stessa cosa, perché anche io pensavo lo fosse.”

“Ma Ryan è il fratello di Sharpay.”

“Sì, ma è anche un sacco di cose che non avevo mai visto in lui e che ora voglio imparare una ad una. E non le voglio solo imparare, le voglio amare…”

“Ma Kelsi, lui è…”

“Meraviglioso…”

Martha, all’altro capo della linea, sorrise. Non aveva mai sentito Kelsi così sognante per qualcosa che non fosse la musica.

“Sei partita per la tangente, eh?”

Kelsi annuì, accarezzando la maschera bianca, onde poi ricordarsi che la sua amica non la poteva vedere.

“Sì, ho paura di sì… È stato fantastico, Martha, la serata più bella della mia vita…”

“UUhh, Kelsi innamorata!!!”

Silenzio.

“Ehi, non mi dici di piantarla?”

“No…”

“Oddio, allora è una cosa seria! Quando vi vedete?”

“Oggi pomeriggio… e non ho idea di cosa mettermi. Martha, io non so cosa mettermi! Non ho mai avuto di questi problemi!”

“Allora dammi il tempo di mettere le scarpe e sono da te, così ti impedirò di fare un disastro!”

Non fece in tempo a rispondere che Martha aveva già attaccato.

 

Una busta lampeggiante con scritto sopra il nome di Ryan la guardava dallo schermo del suo cellulare, invitandola ad aprirla.

Perché le aveva scritto quel messaggio?

Forse voleva dirle che la sera prima era stato colto dalla magia del momento, che non voleva avere niente a che fare con lei…

Forse voleva disdire l’appuntamento per un qualsiasi ragione che l’avrebbe comunque mandata in crisi profonda…

O forse…

 

“Buongiorno, mia regina! Hai dormito bene? Oggi, quando mi sono svegliato, la tua maschera era lì che mi guardava e mi ricordava ieri sera… ma è stato davvero così o i ricordi hanno migliorato le cose? Non lo so, fammi uno squillo, dimmi che sei vera… Il tuo angelo della musica.”

 

Kelsi sorrise e, dopo aver digitato velocemente un sms, aprì l’armadio, iniziando la disperata ricerca di qualcosa da mettere.

 

***

 

“Angelo! Tra i due, semmai, sarei io, che di regale non ho proprio niente, ad avere dubbi sull’esistenza dell’altro! Comunque io ci sono e già non vedo l’ora di stare di nuovo con te. Puoi controllare, per favore, se vicino alla mi maschera c’è anche il mio cuore? E, se lo trovi, chiudilo a chiave da qualche parte, in un posto che possa essere sempre vicino a te, e non restituirmelo mai più.”

 

Fine

 

Eccoci alla fine! Se siete riuscite ad arrivare fin qui senza cadere, stese dal diabete o rotolandovi a terra per il dolore causato dalla carie, vi faccio i mie complimenti! Alla prossima!