Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Sayan_lover    07/05/2014    1 recensioni
Questa fiction racconta di come Judal attraverso una serie di avvenimenti (no spoiler XP) cerca di diventare amico dei nostri "eroi".
C'è la farà? Forse...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Judal, Sinbad
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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La vera natura di Judal (2ª parte)
Era trascorso ormai un mese, da quando Sinbad aveva "adottato" Judal, ma l'organizzazione non si era più vista e la cosa lo inquietava, cosa avevano in mente? Non dovette aspettare molto per scoprirlo, infatti due giorni dopo, mentre stava parlando con Sin entrò un messaggero urlando: 
-mio signore! Al Samen ci ha dichiarato guerra! Afferma che abbiamo rapito il loro sacerdote!- 
Il re rimase inflessibile e rispose: 
-bene, allora prepariamoci per la battaglia-
sia Ja'far che Judal rimasero scioccati, cosa? Sinbad accetta una dichiarazione di guerra senza negoziare? Il magi quindi si avvicinò a sovrano e gli chiese: 
-cos'hai in mente?- 
lui sorrise e disse:
-niente, voglio solo proteggere un'amico- 
a quelle parole Judal si commosse e scoppio in lacrime. Quella notte, il magi non riuscì a dormire, si sentiva in colpa, Sin stava per dare il via ad una guerra per proteggerlo...e fino a  due mesi prima lo avrebbe attaccato a vista, quindi...perché ora ci teneva tanto? Poco dopo si addormentò, per poi svegliarsi di soprassalto il giorno dopo, li stavano attaccando? 
Corse fuori e vide Sinbad e gli otto generali alle prese con una dodicina Djin oscuri, essendo in vantaggio numerico i mostri stavano avendo la meglio, cosa poteva fare? Era colpa sua se tutto questo stava accadendo...in quel momento capì che non serviva a nulla starsene lì con le mani in mano, doveva combattere! Volò sulla testa di uno dei Djin e, con la sua sola forza di volontà lo dominò, facendolo diventare un suo schiavo e costringendolo a lanciarsi all'attacco del suo ex compagno che, non aspettandosi il tradimento del compare fu sconfitto, inoltre ne ferì altri due, prima di venir distrutto. Dopo aver caricato dei colpi di Magoi colpì alcuni maghi di Al Samen, con il suo "ingresso" in campo la situazione si era ribaltata, anche Sin e gli altri stavano eliminando senza problemi i nemici. 
A un certo punto qualcosa colpì Judal, accadde tutto in un'attimo, vide solo una luce rosso cremisi arrivargli da dietro, colpendolo con talmente tanta forza da sbalzarlo contro un muro, rompendogli il nastro che teneva legati i capelli corvini che, una volta liberi, si sparpagliarono per terra mostrando la loro incredibile lunghezza, quando si riprese aveva male ovunque e non riusciva a muoversi, mentre la battaglia continuava e Sinbad lo squoteva urlando: 
-svegliati! Judal! Ohi!- 
anche se a fatica gli chiese cosa fosse successo e lui gli disse: 
-non ho capito, hanno usato uno strano incantesimo, ne io ne gli altri lo abbiamo mai visto- 
allora Judal fece una risatina e rispose: 
-alla fine l'hanno completata.....l'arma anti magi....-
detto questo cercò di alzarsi ma le forze gli vennero meno e cadde, Sin lo accompagnò al sicuro, nonostante le sue proteste, poi tornò sul campo di battaglia. Judal si sentiva debole e inutile, i suoi amici...si ora li poteva chiamare così, stavano combattendo, mentre lui era lì, impossibilitato a muoversi, a pensare: 
«dannazione! Voglio aiutarli! Ma come faccio!? Perché sono così debole!?»
 fu in quel momento che udì una voce, era nella sua testa, che iniziò a dirgli: 
-ehi, vuoi aiutare i tuoi compagni? Non vuoi più essere manipolato? Allora guarda dentro di te...- 
ed il magi rispondeva: 
-ma cosa dici?-
 ma la voce continuava: 
-concentrati...guarda dentro di te...-
 poi non la udì più, dopo averci riflettuto decise di fare quello che gli diceva quella voce, per i suoi nuovi amici era pronto a tutto. 
Dentro di se vide una pianura divisa in due; la prima parte era tetra, con un aura oscura e vi erano molte ossa; l'altra metà invece era chiara, ispirava fiducia ed era piena d'erba; da entrambi i lati della pianura vi era un giaguaro, quello nero, ovviamente, era nella parte tetra, mentre quello bianco era nella parta chiara. Si avvicinarono e si strusciarono vicino a lui, quello bianco iniziò a parlargli telepaticamente: 
-ciao Judal, io sono Paradise, lui è Inferis siamo i tuoi animali totemici, il fatto che tu sia qui vuol dire che hai bisogno di noi, vero?-
 Judal annuì e Inferis continuò: 
-sappiamo tutto di te, se hai bisogno del potere devi solo chiedercelo, ma sappi che prenderai la nostra forma, poteri e carattere a seconda dei tuoi sentimenti, il che vuol dire che se perdi il controllo potresti anche ferire i tuoi amici-
 Judal li guardò e rispose: 
-starò attento, vi prego datemi i vostri poteri-
 detto questo si inginocchiò  i due giaguari lo guardarono e risposero: 
-alzati, non è da te implorare, siamo al tuo servizio-
 questa volta furono i giaguari a inchinarsi, quando aprì gli occhi era tornato alla realtà, ma si sentiva forte e il dolore era scomparso quasi del tutto, si mise a correre, prendendo la forma di Paradise, quando arrivò sul campo di battaglia salì su un'albero e osservò un'attimo la situazione. Appena vide Sinbad circondato da tre Djin oscuri si precipitò ad aiutarlo, facendo un balzo dal ramo e atterrando sulla spalla di uno dei Djin, che iniziò a dimenarsi, senza riuscire a staccare Judal che lo addentò al collo, poco dopo il gigante scomparve in una nube nera. Nessuno aveva riconosciuto Judal e tutti sia amici che nemici si chiedevano chi o cosa fosse quello strano giaguaro in grado di dissolvere un Djin oscuro con un solo morso. Subito dei maghi di Al Samen cercarono di colpirlo con delle magie, ma lui le evitò e di nuovo uccise i suoi avversari in un solo colpo, mentre stava schivando un colpo fu colpito da una magia, che non parve avere effetto, ma fece comparire il diadema con il rubinoe i bracciali, di solito indossato da Judal, allora tutti capirono la sua identità, ma era troppo tardi in meno di un giorno Al Samen fu sconfitta, mentre combatteva contro gli ultimi Djin rimasti Judal iniziò a sentire delle forti fitte, le sue ferite erano peggiorate, ma lui strinse i denti e fino alla fine della battaglia non disse nulla, ne vacillò.
Dopo la fine della battaglia Sin gli si avvicinò e gli diede una pacca sulla spalla, dicendogli: 
-ottimo lavoro Judal-
 ma appena sollevò la mano Judal non resse più e cadde a terra sotto le troppe ferite, riprendendo dorma umana e mostrando dei larghi e profondi tagli in tutto il corpo. 
Non riprese conoscenza se non dopo sei giorni, al suo risveglio trovò Sin che dormiva sul bordo del letto. Con gentilezza gli scosse la spalla per svegliarlo, appena Sinbad aprì gli occhi e vide Judal che gli sorrideva con dolcezza si stupì, fino ad ora lui era stato molto freddo e distaccato, allora si alzò e usci dalla stanza, per poi tornare con un vassoio in mano, sul quale vi era un piatto con del pollo alla brace. Judal, dopo averlo divorato, si rivolse verso Sin che gli sorrise e gli accarezzo la testa dicendo: 
-sei stato bravo, vieni gli altri ci aspettano-
 detto questo cercò di aiutarlo ad alzarsi, poiché le ferite alle gambe non erano ancora guarite, una volta giunti nella sala delle feste arrivarono gli otto generali che si congratularono con Judal, persino Ja'far fu costretto ad ammettere che aveva fatto un buon lavoro. Da quel giorno Judal divenne il sacerdote di Sinbad, nonchè il nono generale della sua armata.

Fine
  
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