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Autore: percabeth2000    07/05/2014    3 recensioni
Tiene una mia ciocca tra le dita rigirandosela un po’ tra l’indice e il medio, lo osservo e noto che è pensieroso e che si è imbambolato sui miei capelli.
-Will? – lo chiamo.
Sembra riprendersi ma questo non fa altro che portare la sua attenzione su di me e ciò mi rende un po’ a disagio. Perché continui a guardarmi? Cos’ho?
- Sei bellissima – mi sussurra.
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Mentre sul pavimento inizia a formarsi un mucchio di cenere penso che è questo a cui si riferiva Jason, questa è la cosa che stava degenerando, questa è la cosa per cui mia mamma voleva avere il tempo per proteggermi … Non abbiamo più tempo.
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Te ne sei andata, siamo stati sopraffatti. Già me ne sono andata come un coniglio, gli ho lasciati soli e cosa più disonorevole , per un momento ho anche pensato di non tornare.
Lucilla mi osserva e forse dalla mia espressione intuisce i miei pensieri.
- Non intendevo quello Michelle,mi sono espressa male tu non … - la blocco afferrandogli le mani.
- No Lucinda. Hai ragione, rimedierò, te lo prometto – le dico per poi entrare nella sala da pranzo lasciandola sola.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL'AUTRICE: Non ho idea di come sia uscito il capitolo ma spero tanto che non sia una schifezza assoluta. Fatemi sapere il vostro parere.
Eravamo restati a Troy che blocca Michelle ... Buona lettura.
percabeth2000



Mi tiene i polsi così stretti che penso non passi più i sangue e le mani iniziano a diventare bianche.
- Tu te ne devi andare – sibila accusatorio.
- Non sto facendo nulla di male – rispondo cercando di mantenere la calma. Potrei fare come con lo stregone: sbatterlo via con un onda d’urto, ma non mi sembra che sia la soluzione giusta. Non farei che alimentare le sue convinzioni.
- Hai incantato mio padre, mio fratello e ora stai provando anche a incantare mia sorella, non ti voglio qui – sputa queste accuse come se fossero un dato di fatto, come se sapesse già che è vero: punto e basta.
- Io non ho incantato proprio nessuno – rispondo sentendo salire la rabbia.
- Mio padre ti crede, Will ti crede e anche la mia sorellina … -
- Mi credono perché sto dicendo la verità – dico.
Finalmente lascia i miei polsi ma con la mano destra inizia a stringermi il collo.
- Bugiarda – mi accusa.
- Non ti sto … mentendo, mi dispiace per … tua mamma – faccio fatica a parlare e alla parola mamma lui stringe la presa, non voglio attaccarlo. Se solo riesco a finire la frase – sono state le … le Maligne … non puoi incol … incolpare tutta la popolazione … per lo sbaglio di … di … alcuni individui –
La mano si apre di scatto lasciandomi andare e come prima cosa mi metto una mano sul collo iniziando di nuovo a inspirare ossigeno.
- Grazie – dico ma esce più un sussurro ruvido che una vera e propria parola.
- Sei sicura siano state le Maligne? E poi come faccio ad essere certo che tu non sia una di loro? – mi chiede più calmo ma comunque teso. Ha fatto un passo indietro e gli sono davvero grata: più spazio, più ossigeno.
- Aveva cinque anni Will, quindi circa undici anni fa. Le maligne sono state esigliate, è vero, ma sono pur sempre streghe e sanno come fare per venire da noi, sanno anche che potremmo ucciderle o lasciarle marcire in prigione ma di questo loro non si preoccupano. Probabilmente è da molto tempo che aspettano di assaltare il castello così. Ci sono persone cattive al mondo, è vero, ma nessuna strega sana di mente avrebbe ucciso dei licantropi. Soprattutto non avrebbe attaccato un branco – spiego.
- Le avete uccise tutte vero? – chiedo poi.
- Staccandogli le teste – risponde. Scruta il mio viso in cerca di una qualche rabbia nascosta che potrei provare per le mie “compagne” uccise così brutalmente.
- Potere sprecato – sussurro invece – ma hanno scelto loro il proprio destino –
Le Maligne sono streghe brave in molte arti magiche e di combattimento ma si mettono al servizio dei proprio scopi di potere e supremazia sprecando tutto il potenziale che hanno.
- E per l’altra domanda? – chiede dopo una pausa di silenzio – come faccio a sapere  non sei una di loro? –
- Devi provare a fidarti e poi, se fossi una di loro, farei la parte della vittima e non starei qui a spiegarti tutto questo. In più, vivo al castello da sei anni e mia mamma è la regina se volessi il potere, mi basterebbe ucciderla o aspettare che muoia invece mi hanno  tolto la mia casa e hanno preso mia mamma- rispondo con un tono arrabbiato ma al contempo triste.
Troy non sembra farci molto caso e annuisce un po’ pensieroso ma sempre con quel suo viso fermo e deciso.
- Sai la strada? – mi chiede poi ed io annuisco.
Percorriamo la strada insieme e per tutto il breve tragitto nessuno dei due parla, poi all’accampamento ci dividiamo: lui va verso quella che penso sia la sua tenda e io cerco Will.
Mi sento un po’ un pesce fuor d’acqua. E’ ovvio che non sia solo Troy a provare del risentimento verso le streghe e il branco, soprattutto i componenti giovani mi guardano con un cipiglio cattivo. Forse sono amici di Troy, chissà se anche loro hanno perso qualcuno … Magari hanno ragione e noi siamo davvero così cattive.
- Eccoti! Pensavo fossi affogata – mi dice Will con un grande sorriso. Lo ricambio ma lui nota subito che c’è qualcosa che non va.
- Ehy, stai bene? – mi chiede un po’ preoccupato.
Ancora prima che possa rispondergli lui nota le facce dei ragazzi del suo branco e mi scosta in un posto più appartato, dove c’è meno gente e solo qualche tenda.
- Non devi farci caso, sono amici di Troy, probabilmente gli ha messo qualcosa in testa. Mio fratello è bravo con i discorsi. – cerca di rassicurarmi ma io sono un po’ troppo persa nei miei pensieri. Io non sono cattiva, mamma non è cattiva, conosco tante streghe buone e tanti stregoni simpatici  eppure loro ci vedono tutte come Maligne, ci vedono come una popolazione malvagia e senza cuore.
- Non ti piace qui eh? – chiede rassegnato. Una fitta al petto mi squarcia lo stomaco. E’ colpa mia se sta così, perché non gli ho risposto prima?
- No, mi piace qui, davvero. Stavo solo pensando che c’è troppa disparità, c’è troppo odio tra i diversi popoli e questo non va bene. Non riesco a capire come mamma fa ha sopportare tutto questo peso e non so se riuscirò a fare lo stesso . Ovviamente se resto viva – spiego con malinconia.
- Sarai una regina perfetta per me. Per quanto può contare la mia opinione – mi dice.
- Conta più di quanto tu creda – rispondo gettandomi tra le sue braccia. E’ così rilassante stare vicino a Will, il suo cuore batte calmo e mi culla tutte le volte come una melodia dolce.
- Non ci fare caso comunque … hanno la testa piena di quello che dice Troy – mi rassicura di nuovo.
- C’era Troy, prima. Stavo tornando qui quando mi ha bloccata- evito di dirgli come mi ha bloccata ma lo nota lo stesso: i segni sul polso e sul collo sono ancora leggermente visibili.
- Io lo ammazzo … - sibila lasciandomi, ma poi rimane sconcertato: sono scoppiata a ridere.
- Che c’è? – chiede un po’ arrabbiato.
- Per quanto mi piaccia vederti in versione superlupo , ti assicuro che non mi ha fatto niente e che ora ci siamo chiariti, quindi, mio prode cavaliere, ritira le zanne – rispondo con un sorriso divertito e rassicurante.
- Sicura di stare bene? – mi chiede osservandomi i polsi e poi accarezzandomi il collo.
- Sì, tutto bene – dico anche se non è propriamente vero. E’ il primo ragazzo che mi accarezza il collo oltre al fatto che è il primo ragazzo che ho baciato ed è anche il primo ragazzo che non vorrei uccidere, è il primo ragazzo che mi aiuta senza volere niente in cambio, è il primo ragazzo che mi fa sentire accettata.
L’atmosfera è cambiata così in fretta che quasi non me ne sono accorta: prima era malinconica, poi arrabbiata, scherzosa e ora è diventata … elettrica.
Lo guardo negli occhi e un po’ mi perdo in quel nero così misterioso e bello, mi perdo negli zigomi pronunciati ma allo stesso tempo delicati, i capelli neri e le labbra rosee.
 Ogni secondo che passa ci avviciniamo un po’ di più ma poi un suono ci interrompe ed è così simile a quello di allarme del castello che al momento mi spavento.
- Tranquilla è la cena – mi dice invece Will. Anche lui sembra sollevato ora, forse pensava come me all’allarme.
Anche la cena avviene con le stesse modalità del pranzo, tutti insieme in un unico luogo solo che nel mezzo c’è anche un bel falò che ci riscalda piacevolmente.
Troy continua a non apprezzare la vicinanza di Will alla mia ma cerco di non farci troppo caso anche perché Will continua a richiamarmi e ad indicarmi con un dito tutte le persone che conosce, ovvero praticamente tutti. Sorride e indica, indica e racconta un aneddoto divertente, indica e mi spiega il genere di persona.
- Ehy Will, non si indica sai?- gli chiedo io divertita alla nona persona indicata.
- Dovresti toglierteli … - mi dice invece abbassando il dito ed osservandomi.
- Cosa?- chiedo io alquanto confusa.
- I tuoi modi da principessa, a volte sono alquanto fastidiosi – mi spiega avvicinandosi con un sorriso furbo sulle labbra.
- Will, non troppo vicino – dico io osservando con la coda dell’occhio Troy.
Si sposta di scatto guardandomi deluso e confuso. Mi dispiace vederlo così  soprattutto se so che sono stata io a farlo rimanere male.
- Scusa Wil, è che tuo fratello mi mette un po’ a disagio, continua a fissarci – gli spiego io e solo mentre lo dico me ne rendo conto. Troy ci osserva così intensamente che ho quasi paura ad avvicinarmi, non mi piace mostrarmi in pubblico e non mi piace essere osservata.
Will sembra capirmi e annuisce sorridente.
Appena la cena finisce Will mi porta verso una tenda e mi scorta dentro: è di media grandezza, ha due sacchi a pelo sistemati per terra, vicini ma non troppo.
Sono troppo stanca anche solo per dire qualcosa così accenno solo un” Notte” e mi addormento sul terreno con ancora la mia tuta da combattimento addosso.
 
  
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