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Autore: Sapo    07/05/2014    0 recensioni
Quando mia madre stava parcheggiando, il mio cuore cominciò a battere forte, stavo davvero per incontrare i miei idoli, stavo entrando veramente nel SanSiro per sentire quelle cinque voci, e si, ero veramente vicino il palco con mia madre che rideva per la mia faccia,perchè io non lo sapevo, io sapevo che li avrei visti, si, ma non da così vicino.
"Questo è il regalo per il tuo compleanno, devi farmi una statua!"- Urlò, visto che si era già riempito.
Il giorno più bello della mia vita, ma cosa accadrà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hurts.

 
"There's still a little bit of your taste, in my mouth."

Pensare che domani devo tornare a scuola mi fa venire l'ansia. Senza un valido motivo. Ma sono fatta così, vivo con l'ansia addosso.
Mi alzo dal letto pensando a quello che è successo due giorni fa, si, sono gia' passati due giorni. Mi spunta un sorriso appena ripenso al riccio, mi mancano così tanto, troppo,  per i miei gusti. Entro in bagno e mi guardo allo specchio, mi sento bene. Per la prima volta mi sento bene. Mi lavo e mi vesto, poi penso al trucco e ai capelli. Esco dal bagno e prendo il profumo, mi spruzzo quasi tutta la bottiglia addosso e poi,  esco dalla mia camera prendendo la borsa.
"Giorgia, vado da mamma!"- Sentì un 'Ok' da parte di mia sorella così uscì di casa.
Mia madre era a lavoro, per mia sfortuna lavorava in un Mc Donalds, sfortuna perchè sono a dieta, e io adoro mangiare. La coerenza proprio. Entrai attirando l'attenzione di qualche ragazzo, non ci feci caso e andai dritta da mia madre.
"Mamma!"
"Tesoro sono qui!"- La raggiunsi e l'aiutai ad imbustare il pranzo di un signore.
"Ecco a lei."- Sorrisi e diedi la busta al signore che ricambiò il sorriso.
"Come mai gia' qui?"- Chiese mia madre, ha ragione, di solito vengo qui verso mezzogiorno.
"Non avevo niente da fare, e sono in ansia perchè domani devo tornare a scuola, e non voglio."- Mia madre mi guardò ridendo.
"Dai rivedi Giada e Alice, ti salteranno addosso, ma niente di che."- Disse ridendo.
"Mi sto sbellicando dalle risate mamma, sul serio!"- Risi. Giada e Alice erano le mie migliori amiche. Conoscevo Alice da nove anni, mentre Giada da due, senza di loro non saprei che fare. Alice, come me, è una directioner, mentre Giada è una belieber. Pensavo che le belieber fossero antipatiche, tutte un po' snob, poi ho conosciuto lei e ho ritirato tutto.
"Tesoro, potresti aprire quella cassa?"- Annuì e cominciai a ricevere ordinazioni. Mentre servivo i clienti ripensai al concerto e mi vennero i brividi, è stato il giorno più bello della mia vita, non c'è che dire. Tralasciando il fatto che sono stata per nove ore seduta in un autobus, e tralasciando che ho dovuto aspettare sei ore fuori, al caldo. No, non sono di Milano, ma di Roma. Non proprio Roma, in provincia.. Vabbè, avete capito, no?
Due ore dopo il turno di mia madre finì e tornammo a casa, appena entrai in casa sentì un urlo e mi spaventai.
"Giorgia?!"
"Si?"
"Che succede?"
"No, niente, un' ape mi rincorreva."- Roteai gli occhi al cielo.
"Non sei normale, non smetterò mai di dirlo."- Mi fece la linguaccia, facendomi sorridere. Avevamo un anno e mezzo di differenza, lei è la ragazza più bella che io abbia mai visto. E' mora, alta, occhi azzurri come l'oceano, con qualche spruzzata di giallo, ma soprattutto era magra. Insomma, la ragazza dei sogni.  Era pure fidanzata. Io? Io ero alta, occhi marroni con qualche pagliuzza verde, capelli lunghi e tinti di rosso, grassa. Nessuno crede che noi siamo sorelle, e mi diverto a vedere le loro facce quando lo capiscono.
"Sara, potresti prendermi il cellulare nella borsa?"- Mi chiese mamma, annuì e presi la sua borsa, trovai una busta con scritto su 'Per Sara'.
"E questa?"- Mi guardò sorridendo.
"Non ho la più pallida idea di cosa sia."- La guardai male e cominciai ad aprire la busta. Dentro trovai dei biglietti e prima di guardare per bene chiusi gli occhi, cercando di stare tranquilla.
"Mamma, che cosa sono?"- Dissi con la voce che mi tremava.
"Biglietti.."- Scolò la pasta.
"Ci ero arrivata"
"Allora leggi."- Disse mia sorella, puntai il mio sguardo sulla busta e presi di nuovo i biglietti, lessi ciò che era scritto sui biglietti e per poco non mi prese un colpo.
'VOLO ROMA-LONDRA'
Mi alzai di scatto mettendomi le mani nei capelli.
"Oddio.."- Sussurrai cominciando a fare avanti e indietro per il salone, sentì mia madre ridere e alzai lo sguardo.
"Tu..."- Mi sta per prendere un infarto, me lo sento.
"Mamma!"- Urlai saltandogli addosso, lei rise e si tenne al bancone della cucina.
"Tu sei completamente pazza! Potevo aspettare l'anno prossimo, perchè ora?"- Mi sorrise.
"Perchè si!"- Urlò, risi e guardai i biglietti. Erano tre.
"Io, te e Giorgia?" - Sorrisi.
"Tu, Alice e Giada."- Mi paralizzai, la guardai di nuovo e misi le mani sulla fronte, sentì Giorgia ridere e la guardai, stava facendo un video.
"Io ti ammazzo!"- Le tolsi il telefono, ma gia' aveva caricato il video su Instagram.
"Tu sei pazza. PAZZA!"- Risi e gli lanciai il telefono, che prese al volo.
"E loro lo sanno?"- Dissi a mia madre.
"Glielo hanno detto oggi i genitori."- Cominciai a saltellare per il salone, finchè non sentì il telefono squillare, lo presi e lessi il nome.
'Alice <3'
Risposi e sentì un urlo.
"Ti rendi conto?! Londra, Sara! Io, te e Giada! Oddiooo"- Risi e cominciammo a parlare del più e del meno, squillò il telefono di casa e vidi mamma passarmelo, era Giada.
"Gia?"
"LONDRAAAA"- Cominciò ad urlare, staccai il telefono dall'orecchio e risi con alice sull'altro telefono.
"Ma quando partiamo?"- Mi alzai e andai a vedere la data.
"Ragazze..."
"Si?"- Risposero in coro.
"Partiamo tra una settimana."
"Che...Dici sul serio? Appena finisce la scuola?"- Disse Alice.
"Si, dico sul serio."
"Oh, Cristo."- Sentì Giada e risi.
"Ok ragazze, ci vediamo domani, mi raccomando, cerchiamo di arrivarci vive alla settimana prossima, e Sara.."
"Che c'è?"
"Non credere che ci siamo dimenticate del concerto...E del giorno dopo!"- Risi e gli dissi che gli avrei detto tutto il giorno dopo, poi attaccammo.
Passai il pomeriggio a ringraziare mia madre in qualsiasi modo, poi cenai e andai in camera. Mi buttai sul letto sorridendo, mi ricordai del bacio con Harry e rabbrividì, pensare che magari lui lo ha fatto solo perchè gli facevo pena fa male, ma questo è l'unico motivo valido, ero una fan quel giorno, e tale sarei rimasta in futuro, scommetto che si è gia' dimenticato di tutto. Sentì una lacrima scendere sulla guancia e l'asciugai subito, poi misi il pigiama e mi misi sotto le coperte. Ho quindici anni, e solo ora mi rendo conto di quanto stupida possa essere.

"Forza, sveglia, è ora!"- Sbuffai, scalciando le coperte, mamma aprì le finestre e la luce entrò. Mi alzai e andai in bagno prendendo dei jeans verde acqua e una canottiera nera, larga. Mi lavai, mi truccai e pettinai i capelli. Uscì dal bagno e misi le mie Adidas nere e bianche, presi lo zaino e, dopo aver aspettato mia sorella, mia madre ci accompagnò a scuola. Scesi dalla macchina ed entrai a scuola, frequento il liceo artistico, lo adoro, mi aiuta ad esprimere le cose che mi tengo dentro, adoro disegnare. Dopo essermi fatta sei rampe di scale, arrivai in classe e la professoressa ancora non c'era. Mi guardai intorno e vidi Giada e Alice, stavano cantando come due cretine.
"E' bello rivedervi, davvero!"- Urlai dopo aver posato lo zaino.
"Sara!"- Mi saltarono addosso facendomi ridere e cominciarono a fare domande su domande.
"Alt!"- Si bloccarono.
"Vi dico tutto a ricreazione, ora filate che la professoressa è qui!"- Risi quando misero il broncio.
Prima ora: Inglese.
La lezione iniziò e decisi di seguire invece di perdermi nei miei soliti filmini mentali, infondo questa materia mi piaceva.

Suonò la campanella che segnava l'inizio della ricreazione, non feci in tempo ad alzarmi che mi ritrovai Alice e Giada davanti.
"Andiamo."-Dissi.
Scendemmo al piano terra ed uscimmo in cortile, loro mi seguivano senza dire una parola, ma sapevo che stavano per scoppiare. Ci sedemmo sugli spalti, cominciarono a fissarmi.
"Ora state zitte? Forza fatemi le domande!"- Risi.
"Com'è stato il concerto?"
"Dove eri?"
"E il giorno dopo?"
"Dove hai dormito?"- Mi chiese Giada facendo su e giu' con le sopraciglia, e mettendo su una faccia da pervertita. Scoppiai a ridere e loro mi seguirono.
"Allora, il concerto è stato magnifico..Anche se è dire poco. Mamma mi ha fatto una sorpresa e mi sono ritrovata in prima fila."- Alice sbarrò gli occhi e la sua bocca prese la forma di una 'O'.
"In prima fila?!"- Annuì.
"E il giorno dopo?"- Cominciò a salirmi l'ansia.
"Ehm..Allora, alla fine del concerto mi hanno dato dei pass..."- Cominciai a raccontargli tutto e loro mi seguirono attentamente, facendomi ridere quando i loro sguardi innocenti, cambiavano a sguardi da maniache. Quando gli dissi del bacio però, vidi che i loro sguardi diventarono seri, troppo.
"Che... succede?"
"Tu e Harry vi siete baciati?"-Guardai  Alice annuendo.
"Oddio."- Potrei dire di aver visto i suoi occhi diventare a forma di cuore quando lanciò un urlo, attirando l'attenzione di tutti, soprattutto di mia sorella che era con la sua migliore amica.
"Stai zitta idiota!"- Risi, guardai Giada che era immobile.
"Ehy..."
"E se a Londra li incontriamo?"
"Non succederà mai, e non baderanno a noi perchè tanto lui si sarà dimenticato gia' tutto."- Risposi, pultroppo era la verità.
Suonò la campanella e rientrammo in classe.

"Mamma!"- La chiamai dalla mia camera, due secondi dopo era nella mia stanza e per poco non le prese un infarto. Avevo fatto un casino.
"Che cavolo hai fatto?"
"Ehm... Non è che potresti dirmi dove sono gli anfibi?"- Dissi con un sorrisetto stampato in faccia. Mi guardò male e andò vicino alla televisione, aprì il mobile e mi diede le scarpe.
"Voglio vedere tutto in ordine."-Disse seria, annuì e la ringraziai, poi andò via. Cominciai a sistemare e, quando mamma mi venì a chiamare per la cena, avevo appena finito.
Dopo cena mi feci una doccia pensando a Londra.E' la mia città preferita, non solo per i ragazzi, ma anche perchè mia zia è inglese, e ogni volta che viene a trovarci mi racconta di Londra e mi incuriosisce. Tutti dicono che è un città grigia, ma è proprio quel 'grigio' che mi piace, la trovo interessante sotto tutti i punti di vista.
Uscì dalla doccia e misi il pigiama, poi asciugai i capelli e li legai in una coda alta. Finalmente mi buttai sul letto e mi addormen
tai.
  
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