Fanfic su attori > Robert Downey Jr
Segui la storia  |       
Autore: VeroDowney    07/05/2014    4 recensioni
Vicky, si trasferisce in America con la sua amica Darma. Il suo unico obiettivo è andare via di casa e costruirsi una nuova vita dopo litigi e violenze, dedicandosi al suo nuovo lavoro. Non si aspetta che tutto quello che ha programmato prenderà una via diversa e riaffioreranno vecchi e nuovi amori, ma soprattutto non si aspetta di incontrare un uomo tanto speciale da fargli cambiare completamente le sue convizoni e far cadere "l'armatura" che si è costruita intorno a sè durante gli anni.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 22 – Operation Rouge


-Allora ragazzi è tutto pronto, seguite gli ordini che vi saranno dati attraverso l'auricolare. Philips e Howard non perdete mai di vista Indio e la signorina Ellis, Stern tu starai con il signor Downey nella camionetta appostata fuori dalla villa, mi raccomando questa volta Rouge non ci deve sfuggire!-
-Si signore!- urlano in coro i poliziotti del 41 distretto al comandante che aveva appena impartito gli ordini.

A Vicky e ad Indio erano state posizionate delle cimici ben nascoste sotto le magliette e ad entrambi era stato dato un auricolare da cui potevano ricevere indicazioni.
Robert avrebbe seguito tutta l'operazione dagli schermi posti nella camionetta.

Era ancora visibilmente arrabbiato ma nonostante tutto, decise di mettere da parte il suo orgoglio e dopo aver fatto le raccomandazioni dovute del caso ad Indio si avvicinò a Vicky che iniziava ad essere visibilmente agitata.

-Chi l'avrebbe mai detto che Pep sarebbe andata in missione per aiutare Tony- disse attirando l'attenzione di Vicky che gli fece un sorriso sincero e poi aggiunse con tono serio -Mi dispiace per prima, mi si scatena una rabbia incontrollabile ogni volta che vedo quei segni sul tuo viso, perdonami non avrei dovuto essere così invadente prima se non te la senti..-
-Mi dispiace Robert, appena questa folle serata sarà finita ti racconterò tutto! Ma mi devi promettere che non perderai la calma-
-Te lo prometto piccola e tu promettimi che non farai l'eroina stasera e ti atterrai agli ordini-
-Promesso Tony- disse Vicky e si avvicinò a Robert dandogli un bacio a fior di labbra.

Tutto era pronto, tutti erano in posizione.

-Che la festa abbia inizio- disse Vicky sorridente ad Indio prima di varcare la soglia della casa di Alex.

Si esatto, Alex, l'amico di Indio, aveva proposto di dare la festa a casa sua in modo tale che i poliziotti avessero la possibilità di installare le telecamere e le cimici nei posti più strategici dell'abitazione, anche se non era stato autorizzato a sapere nulla del piano della polizia.

Alla festa era state invitate molte persone, ma all'occhio del sospettato non avrebbero costituito un degno bersaglio, l'unico che avrebbe catturato la sua attenzione sarebbe stato Indio, figlio del celebre attore Hollywoodiano e quindi, di conseguenza, molto ricco.

"Il sospettato sta varcando la porta d'ingresso" comunicò uno degli agenti infiltrati alla festa.

Indio non appena sentì quella frase si irrigidì.

-Non ti preoccupare, stai calmo e andrà tutto bene, non può succederti nulla di male- lo rassicurò Vicky che aveva notato il cambio di comportamento del ragazzo.
-Grazie- disse con un sorriso stirato che denotava la tensione che lo stava attanagliando.

Vicky si diresse al bar secondo il piano, in modo da lasciare Indio da solo.
Questa mossa avrebbe fatto sentire il sospettato più libero di agire.

-Finalmente ci rincontriamo- disse una voce alle spalle di Indio che lo fece rabbrividire.
Fece un respiro profondo e si girò sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori.
-Ciao, ci siamo già visti?- disse fingendo di non ricordarsi quel volto.
-Certo, qualche mese fa ad una festa-
-Scusami è un po' che non vado a delle feste, sono stato fuori città per un po' di tempo e non mi ricordo assolutamente nulla dell'ultima a cui sono stato- mentì.
-Non fa nulla, piuttosto ti va di bere qualcosa insieme o sei qui con quella ragazza?- disse spostando lo sguardo verso Vicky che stava chiacchierando con Alex in attesa del suo drink.
-No, lei è solo una buona amica! Aspettami qui vado a prenderti qualcosa da bere e poi ci spostiamo nella veranda così parliamo un po', qui la musica è troppo alta- disse con un sorriso rassicurante.

Indio si diresse verso il bancone.

-Vicky è lei, adesso prendo i nostri drink e usciamo nella veranda così che le registrazioni delle conversazioni siano più chiare- disse deciso.
-Lei? Non mi avevi detto che era una ragazza- disse Vicky osservandola.

Era una ragazza una bella ragazza, alta, con capelli castani con prepotenti riflessi rossi, quando notò quel particolare Vicky non potè fare a meno di pensare “Rossi, ora capisco perché 'Operazione Rouge'”.

-La conoscevi già?-
-L'ho incontrata alla festa dove ho avuto l'incidente! Mi ha offerto della cocaina ma io ho rifiutato, non avrei mai accettato un'offerta del genere e comunque non ero in vena di festeggiare quella sera- disse con un velo di tristezza.


Robert guardava le immagini sullo schermo, non aveva perso di vista neanche un momento Indio e Vicky.
Ad un tratto qualcosa attirò la sua attenzione, quando suo figlio si era avvicinato al bancone da Vicky, Alex che era lì con lei si era allontanato ed era salito al piano superiore.
Non sapeva per quale motivo ma Robert continuò a seguire con lo sguardo il ragazzo che si era allontanato con tanta fretta ed era entrato in camera sua al secondo piano.

-C'è qualcosa che ha attirato la sua attenzione Signor Downey?- chiese l'agente Stern notando che Robert aveva spostato lo sguardo sullo schermo che proiettava le immagine delle stanze al secondo piano.
-Si non so perché ma c'è qualcosa che non quadra! L'amico di mio figlio si è allontanato da lui senza neanche rivolgergli la parola-
-Se vuole posso attivare l'audio della telecamera della stanza in cui è entrato il ragazzo-
-Gliene sarei grato-

Alex si sedette sul letto, sembrava nervoso e si massaggiava le tempie, come se fosse combattuto da qualche idea. Di lì a poco la porta si aprì ed entrò nella stanza niente meno che Rouge.

Robert incrociò lo sguardo di quello dell'agente che si affrettò a comunicare
"Rouge si trova al piano superiore con Alex! Tenetevi pronti ad intervenire" disse sospettando che Rouge volesse fare del male all'amico di Indio e poi si rivolse a Robert.
-Non si preoccupi, se tenterà di fargli del male i miei uomini saranno pronti ad intervenire-

Robert annuì e continuò a fissare lo schermo fino a quando Alex inaspettatamente prese la parola.

-Nat io non sono più sicuro di quello che abbiamo deciso, possiamo annullare il nostro piano! Di soldi ne abbiamo abbastanza per almeno cinque anni-
-Zitto! Hai detto che hanno messo delle cimici in giro, che cosa ti salta in mente? Sei stato uno stupido a proporre di fare la festa a casa tua-
-In camera mia non le hanno messe, ho chiuso a chiave la porta e mi hanno assicurato che nella mia stanza non sarebbero servite! Nessuno ci può sentire e poi se non avessi proposto di farla qui non avresti mai saputo dove i poliziotti avrebbero messo le cimici, non volevo che Indio sospettasse della mia lealtà-

Robert rivolse lo sguardo a Stern che intuendo cosa volesse chiedergli disse.
-Il ragazzo dice la verità, aveva chiuso la porta a chiave ma noi abbiamo smontato la serratura e siamo entrati a mettere delle cimici anche lì! Tutta la casa doveva essere sotto la nostra supervisione, non potevamo avere nessun margine di errore-

Robert annuì di nuovo era troppo agitato per parlare.

-Alex dobbiamo portare avanti il piano sarà l'ultimo colpo-
-Avevi detto così anche l'ultima volta e guarda cos'è successo? Indio stava quasi per morire, dovevi rubargli i soldi non la vita-
-E' stato un errore tuo, se tu mi avessi detto che prendeva delle medicine io avrei abbassato la concentrazione della droga nel cocktail, sei sicuro che non le stia prendendo anche questa volta?-
-Sono sicuro, adesso sta bene e non ha alcun bisogno di medicine-
-Allora adesso scendo, lui non si ricorda di me, quindi sarà tutto molto più facile-
-Ti chiamo io stanotte quando la polizia, se ne sarà andata-

La ragazza non rispose e uscì dalla stanza attenta a non farsi riprendere dalle telecamere posizionate nel corridoio.

Robert non riusciva a credere a quello che aveva sentito, Alex, amico di infanzia di suo figlio aveva tramato contro di lui. Iniziò a ripensare a quando lo aveva chiamato dall'ospedale, alla sua disperazione quando lo aveva incontrato fuori dalla stanza di Indio, che era in coma.
Adesso iniziava a capire che quella non era solo tristezza per il suo amico, era disperazione dettata dalla consapevolezza dell'orribile gesto che aveva compiuto.


-Eccoti qui, non riuscivo più a trovarti pensavo che avessi cambiato idea- esclamò Indio.
-Scusami, avevo bisogno di andare a sistemare il trucco, e c'era fila! Sai come sono le donne- sorrise ed aggiunse -Allora usciamo così riusciamo a parlare un po'-

I due si diressero verso la veranda sotto lo sguardo vigile degli agenti e di Vicky.

Mentre stavano chiacchierando Vicky uscì, come pianificato in veranda.
-Indio, scusami, ma c'è Alex che ti cerca, sembra che sia finito il rum, sai che per lui è un problema di vitale importanza- disse sorridendo.
-Scusami un attimo torno subito- disse Indio alla ragazza che sedeva accanto a lui e lasciando il suo cocktail incustodito.

Era il momento giusto per Rouge di agire.
Estrasse una siringa dalla sua borsetta e versò il liquido contenuto nel bicchiere di Indio.
Il liquido non avrebbe lasciato alcuna traccia visibile ed inoltre si sarebbe mischiato facilmente all'alcol del cocktail.

“Rouge ha fatto la sua mossa” sentenziò la voce nell'auricolare.

Indio tornò in veranda e stette attento a non bere neanche un goccio del cocktail micidiale.
Di lì a poco i due agenti in borghese uscirono sulla veranda facendo sbattere la porta alla parete della casa.
Rouge si girò verso i due, per vedere cosa stesse succedendo ed Indio approfittò della sua distrazione e scambiò di due bicchieri.

-Scusate, non volevamo disturbarvi ma il mio amico è un po' su di giri, è meglio portarlo a casa- disse sorridendo l'agente Philips che trascinava dietro di sé l'agente Howard che si fingeva ubriaco.

-Mi mancavano queste cose! Succedono solo alle feste- rise Indio prendendo una generosa sorsata di cocktail.

Quel gesto sembrò far rilassare Rouge, ormai pensava di averlo in pugno, di lì a pochi minuti sarebbe stato in stato confusionale e avrebbe potuto estrargli le informazioni bancarie che gli servivano per il trasferimento virtuale di denaro dal conto di Indio al suo.


15 minutes later

-Indio stai bene?- chiese Rouge
-Benissimo- rise Indio, con sguardo perso nel vuoto e aggiunse -Mi hai messo qualcosa nel cocktail? Perché mi sento benissimo e diciamocela tutta questa roba è davvero buona- recitò.
-Non ti ho messo nulla- sorrise la ragazza maliziosamente.
-Io ho tanti soldi sai, potrei comprarti qualsiasi cosa tu voglia- rispose altrettanto maliziosamente.
-Non potrei mai accettare- disse seria.
-Facciamo così io ti do il mio numero di conto e gli estremi per il prelievo e tu potrai farci quello che vorrai-

Gli occhi della ragazza si illuminarono, estrasse dalla sua borsa un foglietto di carta e iniziò a scrivere la serie di numeri che Indio le dettava leggendole da un file contenuto sul suo cellulare.

Una volta finito la ragazza si avvicinò e gli sussurrò
-Sei davvero un bravo ragazzo, sai ne ho derubati tanti come te. Se solo l'altra volta non avessi assunto le medicine sarei già riuscita a prenderti tutti i soldi, ma per uno ricco come te valeva la pena aspettare-

Faceva sempre così una volta ultimato il colpo confessava tutto alle sue vittime, tanto queste il giorno dopo non si sarebbero ricordate nulla della sera precedente. Conosceva perfettamente i tempi con cui agiva il cocktail di stupefacenti che ingerivano i malcapitati, lo aveva testato lei stessa più volte con Alex per essere sicuri che tutto andasse per il verso giusto.
Confessare il suo piano alle sue vittime la faceva sentire meglio, come se le sue colpe svanissero dopo quella dichiarazione.

Infine aggiunse.
-Alex aveva ragione-

“Abbiamo tutto quello che serve per incriminare la sospettata, procedete all'arresto”

La ragazza si alzò dalla panchina ma fu trattenuta per un braccio, si girò e incrociò lo sguardo di Indio tornato improvvisamente lucido.
-Non così in fretta Rouge-

La veranda si riempì in un attimo di poliziotti, uno di loro ammanettò Rouge ancora incredula per quello che stava succedendo.

“Lei è accusata di frode aggravata, furto e..” -iniziò ad elencare l'agente mentre la scortava alla macchina della polizia che era arrivata sul posto.

Robert si diresse verso Indio e lo abbracciò.
-Ottimo lavoro ragazzo, se non sapessi che sei un musicista ti proporrei di fare l'attore-
-Dopotutto sono sempre un Downey- rise.

Quell'espressione felice mutò non appena un altro agente uscì dalla casa tenendo i polsi ammanettati di Alex che aveva lo sguardo basso.

-Lui cosa c'entra? Non ha fatto nulla di male- urlò Indio avvicinandosi all'amico.
Alex alzò lo sguardo e l'unica cosa che riuscì a dire fu.
-Mi dispiace non sarebbe dovuta andare così-

Robert si avvicinò ad Indio, gli mise una mano sulla spalla e gli spiegò quello che aveva visto e sentito mentre era nella camionetta.
Indio iniziò a piangere non poteva crederci, Alex era uno dei suoi migliori amici, se avesse avuto bisogno di soldi lui non glieli avrebbe di sicuro negati, tutta quella situazione era assurda.

Vicky osservò la scena da lontano e non appena Indio si allontanò dal padre la ragazza lo raggiunse. Non sapendo cosa dire lo abbracciò e Indio si lasciò cullare dall'abbraccio, non ci sarebbe stata nessuna parola che in quel momento avrebbe potuto consolarlo.


1 hour later

Finalmente erano tornati a casa Indio, non aveva proferito parola e alla fine si era addormentato sul sedile posteriore dell'auto che li stava accompagnando a destinazione.
Una volta nell'appartamento Indio si chiuse in camera sua.

-Facciamoci una doccia e poi andiamo nel salone ti devo parlare- disse seria Vicky a Robert.

Era arrivato il momento tanto atteso.

Meno di mezz'ora più tardi Robert stava bussando alla porta della camera di Vicky.

-Sono pronta ,scendiamo! Mangiamo qualcosa?-
-Certo, è stata una serata assurda- disse triste Robert.
-Indio vedrai che si riprenderà, gli sei vicino e non si può avere una persona migliore di te quando si sta male, sai sempre come risolvere le cose e far tornare il buon umore- sorrise Vicky.

Mangiarono mentre parlavano di come era andata quell'assurda serata e dei risvolti inaspettati che aveva preso.

-Io ti devo spiegare Robert- iniziò, ad un tratto, seria Vicky.
-Se non te la senti non farlo, io voglio solo che tu stia bene-
-E' questo il motivo per cui ho deciso di farlo, ma devi promettermi che non dirai nulla fino a che avrò finito, è la prima volta che lo racconto a qualcuno-
-Te lo prometto piccola- disse abbracciandola.

Sospirò e prese un lungo respiro.

-Una sera nel Novembre del 2009, stavo rientrando a casa dopo essermi trattenuta fino a tardi in Università, quella sera decisi di prendere il sottopassaggio che portava alla stazione da dove sarebbe partito il mio treno, non ci passavo mai, mi aveva sempre messo i brividi, ma quella sera fui costretta dal brutto tempo che imperversa da molte ore. Una volta nel sottopassaggio ho iniziato a sentirmi osservata, ad un tratto mi scontrai con un ragazzo, Marcus, mi scusai per l'accaduto ma lui iniziò a dirmi che dovevo pagarla per quello che avevo fatto, e me la fece pagare a modo suo- si fermò gli occhi iniziarono a diventarle liquidi.

Robert la strinse ancora di più e poi tornò a guardarla supplicandola con gli occhi di dirle che cosa fosse successo.

-Io cercai di scappare ma quello mi colpì e io di rimando cercai di difendermi, poi chiamò un altro uomo che mi legò alle tubature e mi lasciò sola con quell'essere-

Fece una pausa.

Robert aveva capito cosa gli stava per dire e i suoi pugni si erano stretti, le unghie iniziavano a lacerargli la pelle.

-Mi colpì più volte e dopo poco persi i sensi. Mi ritrovò, riversa al suolo e con i vestiti strappati, il capotreno Tomasetti, che stava per rientrare a casa alla fine del turno serale. Chiamò i soccorsi e in poco tempo fui portata in ospedale, la prognosi fu tre costole rotte e due incrinate, numerosi traumi al volto e all'addome ed infine quello che avevo temuto ogni istante da quando mi ero risvegliata, ero stata stuprata-

Le lacrime iniziarono a rigargli il volto prepotentemente e Robert la tirò ancora una volta a sé baciandole la fronte.

-Ora si trova in carcere vero?- chiese Robert rompendo la sua promessa di silenzio, non ce la faceva più a trattenersi, la sua Vicky aveva sofferto troppo.
-No, c'è stato un processo. Le telecamere hanno filmato la mia entrata nel sottopassaggio e anche quella di Marcus e dell'altro uomo, ma purtroppo le telecamere non hanno filmato il reato avvenuto, in quanto all'interno del sottopassaggio erano guaste. Sono state ritrovate tracce di DNA di Marcus sui miei vestiti e sulla mia pelle. Inoltre Marcus avendo molti soldi ha ingaggiato l'avvocato più rinomato del momento e questo è riuscito a convincere la giuria che la presenza di DNA non fosse indice di stupro, potevo mentire ed avere avuto un rapporto consenziente con lui ed inoltre Marcus si era fatto sottoporre ad una perizia psichiatrica che l'aveva dichiarato incapace di intendere e volere in alcuni momenti, essendo lui un caso grave di bipolarismo e non assumendo medicine che lo curassero. La vicenda mi sembrò strana non mi sembrava possibile che potessero credergli e così il caso fu chiuso, per insufficienza di prove e Marcus fu condannato solo a frequentare settimanalmente uno psichiatra e ad assumere medicinali per il suo disturbo, ed io riuscii a fare altro-
-Ma questo è assurdo- disse incredulo Robert.
-Ma non è finita. Marcus continuò a frequentare la mia università e riuscì ad abbindolare una delle mie migliori amiche, Betty, e a mettersi insieme a lei. L'aveva incontrata allo studio dello psichiatra da cui anche Betty si recava in quanto da alcuni mesi aveva subito un lutto che l'aveva portata alla depressione, da cui, adesso fortunatamente è guarita-
-Betty? Non sarà quella Betty che vi è venuta a trovare?-
-Tu come fai a saperlo?-
-Me l'ha detto Darma-
-Oh certo, Darma- sorrise e poi ritornò subito seria -Qualche giorno fa Betty ha contattato Darma per dirle che sarebbe venuta in California con Gabry, il mio migliore amico gay, e con..-
-Marcus, quel figlio di puttana- la interruppe Robert.
-Esatto, la sera del giorno che tu sei ripartito per Londra, ero a casa da sola e Marcus con la scusa di aver lasciato il cellulare a casa nostra si è fatto dare le chiavi da Darma mentre erano a cena, così è salito dal garage, e in preda alla sua follia mi ha colpito dicendomi che me la doveva far pagare perché dal processo suo padre gli aveva tagliato i fondi- -Ti ha fatto altro oltre a ridurti così il volto?- chiese preoccupato Robert
-Fortunatamente sono riuscita a difendermi da quella brutta sera ho frequentato lezioni di Wing Chun e so difendermi bene. Sono corsa fuori casa in preda al panico e vicino alla spiaggia ho incontrato Indio, il resto lo sai-

Iniziò a singhiozzare, gli mancava il respiro.
Nascose la testa tra il collo e la spalla di Robert.
Non poteva credere di aver raccontato a qualcuno tutta quella storia, Robert l'avrebbe aiutata a superare tutta quella storia ne era certa.
Adesso si sentiva più leggera aveva fatto la cosa giusta.

Alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi liquidi di Robert.
-Quel figlio di puttana la deve pagare, non può passarla liscia così-
-Non puoi fare nulla amore-
-Certo che posso, io gli spacco la faccia a quel deficiente-
-Non voglio che tu ti metta nei guai a causa mia- disse seria.

Robert le prese il volto tra le mani e appoggiò la sua fronte a quella di Vicky.
-Farei qualsiasi cosa per renderti felice amore! Hai sofferto troppo e una bella persona come te non si merita tutto questo dolore. Gliela farò pagare ma non mi metterò nei guai. Te lo prometto amore mio!-
-Hai in mente qualcosa?-
-Certo, ma adesso non piangere, ci sono qui io per te, e adesso hai bisogno di riposare-
-Posso dormire con te?-
-Stavo per chiedertelo io amore-
-Grazie davvero per tutto! Ti amo Tony- sorrise mentre le lacrime gli rigavano ancora il volto.
-Così ti voglio! Ti amo anche io Pep-

La baciò dolcemente e quel bacio fece svanire tutta la tristezza dal cuore di Vicky, finalmente non era più sola.


Sulle scale c'era qualcuno che aveva involontariamente sentito la conversazione, Indio.
Voleva scendere a prendere un bicchiere d'acqua e non appena aveva sentito la conversazione sui fatti di quella sera si era fermato ad ascoltare e non se n'era più andato.

Piangeva anche lui adesso per Vicky, non solo per quei brutti fatti che le erano capitati ma piangeva soprattutto perché l'aveva tenuta lontana negli ultimi mesi. Non se lo meritava, era una bella persona.

Piangeva perché l'aveva fatta soffrire, ancora, anche lui.




Note dell'autrice:
Come promesso il nuovo capitolo, molto più movimentato e con qualche colpo di scena! Spero vi sia piaciuto! Siamo ormai in dirittura d'arrivo mancano solo due capitoli alla fine :(! Ma non disperate sto lavorando ad altre storie, una "A reason to fight" (sempre in questa sezione) la sto pubblicando, se vi va di passare anche solo per leggere mi farebbe davvero piacere, poi se recensite tanto meglio:)
Tornando a noi, finalmente Vicky ha confessato tutto a Robert che neanche a dirlo e arrabbiato che di più non si può (e come dargli torno?). Nel prossimo capitolo ci sarà il confronto che tutti aspettavamo tra Robert e quella brutta persona di Marcus e chissà che ci sarà anche qualche colpo di scena!
Grazie a tutti quelli che recensiscono sempre davvero grazie mille:) siete la mia gioia! E anche a quelli che mi hanno aggiunto su twetter (@VeroxBen) e su wattpad (VeroDowney)! Un grazie soprattutto a Mitte2000 :)!
Il prossimo capitolo a Lunedì!
A presto:)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Downey Jr / Vai alla pagina dell'autore: VeroDowney