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Autore: GiuliaStark    08/05/2014    2 recensioni
Elris è una mezzelfo,ha 3500 anni ed ha visto molte battaglie,ora l'unica cosa che vuole è vivere in tranquillità e solitudine il resto della sua immortalità; ma un giorno un vecchio amico dal passato viene a bussare alla sua porta trascinandola nuovamente tra avventure e pericoli che potrebbero sfociare in una nuova guerra e lei vincolata ad una vecchia promessa non può evitare di accettare. Così si metterà in viaggio con una compagnia formata da 13 Nani,uno Hobbit ed uno stregone; ma il viaggio risveglierà in lei antichi orrori che credeva vinti per sempre,incubi che saprà lasciarsi per sempre alle spalle solo se permetterà a se stessa di aprire il suo cuore all'amore...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gandalf, Kili, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Ecco qua come promesso il nuovo capitolo dove verrà introdotto il nostro nuovo personaggio! Un grazie speciale a tutti coloro che hanno recensito o solo letto. Un bacio :D

 

2 VECCHI AMICI

 

POV ELRIS

 

Ormai avevo perso il conto del tempo in cui avevo vissuto a Rohan assieme agli “uomini dei cavalli” ,qui in un certo senso mi sentivo bene come se fossi a casa… già,casa… ormai non chiamavo più nessun luogo con quel nome per il semplice fatto che sentivo di non appartenere a nulla. Dal mio arrivo nella città di Aldburg avevo trovato una specie di impiego degno di far passare il tempo senza permettermi di pensare: allenavo giovani guerrieri che quando sarebbero stati considerati uomini avrebbero preso parte alle battaglie nell’esercito del loro re. L’unica cosa che sapevo far bene era usare la spada per togliere vite e,a dirla tutta,cominciava a farmi sentire abbastanza umiliata anche se la gente del posto mi vede ancora come la “Grande Guerriera” nomignolo che non potrebbe essere più che azzeccato se fossi un altro tipo di persona. Seduta sul bordo del Campo di Addestramento osservavo i miei,fin troppo giovani,allievi allenarsi con spade,archi e pugnali,e l’unica cosa che provavo per loro era un enorme dispiacere visto che essere un guerriero non faceva aumentare il rischio di morte e come se non bastasse ti maledice l’anima per le vite che togli anche se nemiche. Con un sospiro colmo di sofferenza guardai verso le lande sconfinate dell’ Estfalda pensando che per fortuna questo posto non era ancora stato intaccato dalla furia delle battaglie che fortunatamente parevano cessate nella Terra di Mezzo da quando Sauron fu sconfitto. All’improvviso fui riscossa dai miei pensieri da una voce alle mie spalle che mi chiamò così mi voltai trovando uno dei soldati del Campo:

- Elris –
- Si?- mi alzai- È successo qualcosa?- domandai
- Devi subito tornare al castello,mi hanno informato che lì c’è qualcuno che ti aspetta-
- Sicuro?- aggrottai la fronte e lui annuì- Non ti hanno detto il suo nome?-
- No- scosse la testa- Solo che era urgente-
- Oh,capisco…- sussurrai pensierosa- va bene,grazie parto subito- e la guardia si congedò.
Ed ora chi era che veniva a cercarmi quaggiù? Non avevo idee,forse perchè in molto pochi sapevano dove mi trovassi e sapevo per certo che non era nessuno di loro; lasciai la lezione in mano ad un altro addestratore e montai sulla groppa di Armis il mio fedele destriero da tempo immane. Lo lanciai al galoppo e lui partì come un fulmine,mentre cavalcavo con il vento che mi sferzava il viso cominciai a soppesare l’identità del misterioso viaggiatore ma purtroppo la mia mente non riusciva a capire di chi potesse trattarsi; una cosa però era certa… l’ombra del passato era tornata a farmi visita,si doveva per forza trattarsi di questo,il che,forse per la prima volta in tutta la mia lunga vita mi fece rabbrividire leggermente di paura. Quando varcai l’immenso cancello della città smontai subito da cavallo per lasciarlo ad uno degli stallieri ed a passo deciso mi diressi verso il castello che si trovava sulla parte più alta della collina dove sorgeva la città; salii di corsa le scale spalancando poi le porte della sala d’entrata: il grande corridoio era vuoto e alquanto silenzioso illuminato dalla calda luce del primo pomeriggio che filtrava attraverso le finestre ed andava a posarsi sul marmo blu delle mura interne. Mi avvicinai ad una delle guardie e senza bisogno che aprissi bocca questi mi disse che sulla terrazza dell’ala Ovest c’era qualcuno che mi stava aspettando,ringraziai con un frettoloso cenno del capo e mi lanciai in quella direzione con il cuore in gola e nelle orecchie il ronzio che mi avvertiva che qualcosa di profondamente sbagliato stava per accadere; dopo aver percorso corridoi infiniti e salito lunghe scalinate arrivai alla meta,con passo titubante mi avvicinai fino ad affacciarmi alla terrazza dove a prima vista però sembrava non esserci nessuno, istintivamente poggiai la mano sull’elsa della spada e per l’ennesima volta mi chiesi perchè quel gesto riusciva a calmarmi poi all’improvviso una profonda voce molto familiare si fece strada nei miei pensieri portandomi il cuore in gola:
- Sono qui mia cara-
Mi voltai in quella direzione e solo in quel momento notai che ad uno dei tavolini in ferro battuto era seduto un anziano viaggiatore di cui nessuno sapeva l’età,era tutto vestito di grigio dalla punta del cappello a quella delle scarpe; se ne stava seduto lì con la pipa in bocca ed un sorriso cordiale sulle labbra,come non riconoscerlo? :
- Mithrandir…- sussurrai sconvolta e confusa dalla sua presenza.
- Ciao Elris,ne è passato di tempo- disse con tranquillità mentre continuava ad aspirare fumo.
- Già…- dovevo ancora riprendermi dallo stupore- Cosa ci fai qui?- domandai aggrottando le sopracciglia.
- Bhè mia cara sarò sincero,avrei voluto molto presentarmi per una semplice visita di cortesia,ma ahimé non è così- sospirò facendo uscire uno sbuffo di fumo dal naso.
- Chissà perchè non ne sono sorpresa- ribattei con un sorriso divertito.
Conoscevo Gandalf da molte ere ormai e lui era l’unico a sapere come ero in realtà,l’unico a conoscermi talmente bene da sapere cose su di me che perfino io stessa ignoravo; eravamo amici di vecchia data e gli volevo un gran bene ma purtroppo sapevo che quando lo Stregone Grigio si presentava ai tuoi occhi senza cenno di preavviso raramente era per fare una semplice visita e questo,se dovevo essere sincera,mi spaventava; cosa stava succedendo nella Terra di Mezzo che io non sapevo?
- Siediti - mi invitò indicandomi la sedia al lato opposto del tavolino,feci come mi aveva detto e poggiando le braccia sul tavolo incrociai le dita attendendo una spiegazione- Prima di dire qualsiasi cosa voglio che tu sappia che se ci fosse stata un’altra via non avrei esitato ad intraprenderla-
- Capisco- annuii- Per favore spiegati-   
- Sarò breve- fece una pausa aspirando altro fumo- Ho bisogno del tuo aiuto-
- Per cosa?-
- Una missione- disse in un sussurro; chissà perchè non ero sorpresa dalla sua risposta… forse perchè avevo sempre saputo che questo momento prima o poi sarebbe arrivato?
- Gandalf…- il suo nome uscì come una supplica,il che non era del tutto sbagliato visto che l’unica cosa che desideravo era rimanere tranquilla- Sono passati secoli dalla Grande Battaglia e nonostante ciò la notte i suoi orrori tornano ancora a farmi visita- socchiusi gli occhi sospirando- Non credo di essere più adatta ad intraprendere certi viaggi-
- Conosco il tuo dolore,amica mia,ma so anche che non c’è nessun altro all’infuori di te che può aiutarmi in questa precisa impresa-
- Di cosa si tratta?- domandai
- Molti anni fa feci una promessa ad un vecchio amico,il suo nome era Thròr- a quel nome spalancai di colpo gli occhi e lampi di luce con immagini del passato mi scorsero davanti ad essi,aprii la bocca per parlare ma non ne usci alcun suono; Gandalf continuò- Lui mi fece giurare che avrei vegliato ed aiutato la stirpe di Durin dopo la sua morte,ma purtroppo entrambi sappiamo cosa successe- alzò lo sguardo su di me- Tu c’eri-
Già… io c’ero ed anche a distanza di anni ricordavo quel giorno con precisione,ricordai la sofferenza,le urla,le fiamme e la battaglia,tutto, … ricordavo tutto.

 [ FLASHBACK,ANNO 2770,TERZA ERA,EREBOR]

Ero con Thorin quella mattina a stavamo camminando lungo la terrazza della guardia che percorreva tutta la facciata della fortezza di Erebor,da alcuni giorni mi trovavo lì in visita data la mia vecchia amicizia con Thròr; davanti agli occhi mi si apriva un paesaggio da mozzare il fiato: distese d’erba e fiumi scintillanti sotto i raggi del sole di mezzogiorno e lì proprio in mezzo a quella vallata c’era Esgaroth,centro dei grandi commerci di tutta la Terra di  Mezzo,con la vita frenetica e le chiacchiere allegre che si irradiavano per i suoi vicoli. Purtroppo Thorin non si beava come me di quella splendida vista,altri pensieri più cupi e urgenti gli occupavano la mente già da un paio di mesi:
- E cosi è da quando avete trovato questa scintillante pietra che tuo nonno non è più lo stesso- dissi mentre continuavamo a camminare fianco a fianco.
- Si- rispose pensieroso- Pensa che l’Arkengemma sia un segno degli Dei che benedicono il suo trono e il suo regno- sollevò lo sguardo e lo puntò lontano verso le Montagne Nebbiose,era tormentato e mi dispiaceva.
- Tu invece cosa ne pensi?- domandai
- Che ci porterà alla rovina- rispose in tono grave- Temo per il mio popolo; molte ricchezze sono racchiuse dentro queste mura…- lasciò la frase in sospeso ma capii lo stesso cosa intendeva dire.
- Gli uomini sono deboli- dissi in un sussurro- Tutti bramano l’oro e il loro cuore si può corrompere facilmente-
- Credi anche tu alla maledizione che grava su questo tesoro?- mi chiese guardandomi negli occhi. Thorin apparteneva al popolo dei Nani ma per essere uno di loro era molto alto.
- Bhè…- incominciai mentre poggiavo la schiena contro il parapetto di pietra e le mani sul pomo dell’elsa della spada- Ho molti più anni di questo tesoro e ne ho viste tante,conosco l’avidità dei Nani perchè fu quella a risvegliare anni orsono un Balrog nelle profondità di Moria-
- Quindi cosa dovrei fare? Non posso permettere che tutto vada in malora!-
- No,ma puoi sempre sperare nel meglio…-
Nei giorni che seguirono io e Thorin camminammo spesso su quella muraglia,lui era sempre più preoccupato dal comportamento del nonno ed io non sapevo proprio come aiutarlo; all’improvviso,durante una delle nostre passeggiate, da Nord venne un grande vento come se preannunciasse tempesta ma il cielo era limpido,da lontano rombi come di tuoni scuotevano la terra e fu allora che io e Thorin ci guardammo con un nuovo terrore che attanagliava il nostro cuore,le paure del Principe sotto la Montagna si erano realizzate:
- Balin! Balin!- gridai mentre Thorin organizzava la guardia
- Che succede Elris?- chiese lui tutto agitato mentre il vento scuoteva i nostri capelli.
- Suona l’allarme,il Drago è qui!-
L’attacco fu tremendo,quando Smaug il Terribile arrivò su Esgaroth ed Erebor,il fuoco incombeva da tutte le parti distruggendo ogni cosa e lasciando solo macerie e cenere; da Erebor riuscirono a fuggire in molti anche se provammo a respingere il Drago con tute le nostre forze fu inutile,lui era troppo forte e noi mal equipaggiati per questo alla fine fummo costretti a fuggire e lasciare la Montagna a quella creatura; inutile dire che Thròr cercò di trovare un rimedio dirigendosi a Moria che purtroppo trovò occupata dagli Orchi…

 [FINE FLASHBACK]

 
- Cosa mi nascondi Mithrandir?- gli domandai leggermente turbata
- È giunto il momento che la stirpe di Durin si riprenda ciò che gli spetta di diritto-
- Vuoi far tornare i Nani ad Erebor?!- esclamai
- Si- annuì leggermente ispirando altra erba pipa
- Perchè vuoi risvegliare Smaug? Lo sai i rischi che comporta?-
- Lo so molto bene mia cara,ma mi preoccupa molto di più il potere oscuro che si potrebbe esercitare con quel Drago schierato dalla parte sbagliata-
- Cosa ti preoccupa?-
- Per ora sono solo supposizioni con le quali non voglio annoiarti,ma so per certo che è tempo che io onori la promessa e riconsegni al popolo dei Nani ciò che gli è stato portato via-
- Bene,allora buona fortuna Gandalf perchè io non credo di essere adatta a questo tipo di missione,non più almeno-
- Oh andiamo!- si sporse in avanti alzando un po’ la voce- Sei la figlia dei grandi Elfi del Nord e della gente di Rohan, hai combattuto centinaia di battaglie ed ora ti tiri indietro?! Ti ricordo che anche tu hai una promessa da mantenere-
- La mia promessa- ridacchiai con amara tristezza- Quanto può valere dopo tutto quello che è successo?-
- Molto più di allora,fidati Elris- disse con un mezzo sorriso e con uno sguardo serio.
- E se non mi vuole assieme a lui? Conosci il carattere di Thorin-
- Per quello stai tranquilla e poi lo sai fronteggiare benissimo- mi fece l’occhiolino ed io risi.
- Non ho scelta vero?- sospirai rassegnata
- Questa volta credo proprio di no mia cara-
- Non lo so- scossi la testa- Non so proprio che dirti-
- Posso immaginare i dubbi che ti assalgono,ma guardati attorno… è davvero questa la vita che vorrai condurre per l’eternità?- presa in pieno- Rifugiarti nella terra natia di tua madre e far finta che il resto del mondo non esista?- fece una pausa poi continuò- Ragazza mia tu sei una grande guerriera! Il sangue che ti scorre nelle vene non mente- sospirò- Non sarebbe anche ora di dimenticare gli orrori del passato?-
- Va bene- alzai lo sguardo su di lui- Mi hai convinta-
- Non avevo alcun dubbio!- esclamò soddisfatto
- Dove mi devo recare?-
- Ad Ovest verso la Contea,più precisamente ad Hobbiville cerca Casa Baggins-
- Hobbiville? Baggins?- ripetei meravigliata- Cosa vuoi fare con un Hobbit?-
- Lo scoprirai una volta che saremo tutti lì-
- Inizio a sospettare qualcosa di losco…- sorridemmo assieme
- Mi raccomando è una missione della massima segretezza nessuno deve saperlo- disse tornando serio
- Puoi contare sul mio silenzio- annuii mentre ci alzavamo entrambi dalle sedie
- L’ultima cosa prima di lasciarti,lo scrigno che ti diede Thrain lo custodisci ancora giusto?-
- Certamente-
- Bene,sarà meglio che lo porti con te perchè ci servirà- mi limitai ad annuire
Gandalf andò via quel giorno stesso dicendo che aveva altre cose da risolvere prima di partire,dopo tutti questi anni quell’uomo riusciva ancora a sorprendermi. Nel pomeriggio iniziai a preparare le cose per il viaggio senza dire niente a nessuno,percorsi il corridoio diretta alla camera dove tenevo le mie vecchie cose e con un sospiro nella voce e l’ombra del passato che mi gravava sulle spalle aprii il grande portone di legno ed entrai dirigendomi verso il centro della stanza dove,posta su un apposito sostegno,c’era la mia vecchia tenuta da battaglia composta da un corpetto,di pelle indistruttibile,con la scollatura a cuore dalla quale partivano due grosse stringhe che si congiungevano dietro il collo,esso era di un brillante color zaffiro con ricami in argento ed anche i pantaloni,creati con lo stesso tipo di pelle del corpetto,erano dello stesso colore e si adattavano perfettamente alla forma delle mie gambe,a completare il tutto c’era un comodo paio di stivali ed un ampio mantello entrambi neri. Sulla parete destra erano appese le armi più grandi come i miei archi,doni preziosi visto che uno proveniva dalla stirpe di mio padre e l’altro era un dono di Re Elrond di Granburrone; insieme ad essi vi erano due spade e due lunghi coltelli mentre nel baule nell’angolo trovava posto la mia collezione di pugnali provenienti da Ere e luoghi diversi. Indossai la tenuta da battaglia,gli stivali,dove nascosi un paio di coltelli,il mantello ed in seguito mi legai in vita la cintura con la spada mentre sulle spalle avevo l’arco con la feretra; richiusi la stanza e mi diressi verso le scuderie per recuperare il mio cavallo ma sul mio tragitto incontrai il capitano della guardia:
- Elris- mi chiamò- Dove vai?-
- Parto- risposi semplicemente
- Questo lo vedo,ma per dove?-
- Non credo siano cose che ti riguardano- dissi aggirandolo per passare oltre
- Cosa dico al Re?- mi fermai continuando a dargli le spalle
- Dì a Thengel che lo ringrazio per la sua ospitalità,ma che sono dovuta partire per questioni private- ed uscii all’aperto
Una volta montata in sella passai per i vicoli della città sentendomi gli sguardi di tutti addosso,mi fermai dinnanzi le porte della città ed una volta aperte lanciai il mio cavallo al galoppo sentendomi dopo non sapevo neanche quanto tempo di nuovo libera. Il viaggio che mi aspettava era molto lungo,ma confidavo nel mio destriero che era considerato il più veloce tra i cavalli Elfici; al tramonto raggiunsi la Breccia di Rohan nei pressi di Isengard,continuai per un altro paio di chilometri fino alle pianure di Dunland dove trovai un posto sicuro e nascosto per accamparmi per riposare almeno un paio d’ore. Alle prime luci dell’alba ero di nuovo in viaggio per le Terre Solitarie,più precisamente nei pressi di Enedwaith che mi lasciai alle spalle nel tardo pomeriggio quando attraversai il fiume Inondagrigio lanciandomi verso le vaste distese di Minhiriath.  

 

ANGOLO AUTRICE     

 

Eccoci arrivati alla fine del secondo capitolo! Allora che ne pensate di Elris? Quale sarà la promessa? E sopratutto cos’è che la turba così tanto? Proposte? Bhè,se volete scoprire la verità continuate a leggere e se lasciaste anche una piccola recensione mi farebbe mooolto piacere! Un grande abbraccio,a presto! ;)

 

GiuliaStark

 

 

  
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