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Autore: m4ryb4m    25/07/2008    2 recensioni
Julie riesce finalmente a vedere il suo gruppo preferito dal vivo...quali sorprese l'aspettano? Cosa succederà dopo quella serata indimenticabile? Ecco qui la mia prima storia, una fan fiction che vede come protagonisti una ragazza e il cantante dei Bullet for My Valentine, Matt Tuck. Inizialmente la storia doveva essere una one shot, poi però scrivendo mi sono venute altre idee così è diventato un vero e proprio racconto. Concludo dicendo che sono a conoscenza delle varie incongruenze con la realtà, solo che ho fatto dei lievi cambiamenti per necessità dovute alla trama. Ovviamente è una storia scritta esclusivamente per puro divertimento e non intendo in nessun modo offendere chi legge e tanto meno nessun membro dei Bullet for My Valentine (anche perchè sono uno dei miei gruppi preferiti!) Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

 

La mano del ragazzo che era ancora sulla spalla di lei si serrò in una presa decisa e lui si affrettò a chiudere la conversazione con le persone che erano arrivate dopo "Moose, Jay e Padge sono già al party, io preferisco andarmene a casa. Ci vediamo"

L'angelo dai lunghi capelli corvini volse finalmente i suoi grandi e magnetici occhi blu verso l'esile e indifesa figura che stava sorreggendo. Evidentemente preoccupato Matt chiese a Julie "Che è successo? Ti senti bene?" nel pronunciare queste parole mise il braccio libero dietro la schiena di lei, in modo da aiutarla meglio a stare in piedi.

Lei lo fissò per qualche secondo senza dire niente e i suoi occhi ambrati si specchiarono in quelli che conosceva così bene, che aveva contemplato moltissime volte in foto o video. Osservando il ragazzo così da vicino capì che non si sarebbe mai stancata di guardarlo e di esaminare ogni singolo tratto del suo volto.

Lui le sorrise, come ad incoraggiarla a parlare. Julie sbattè le palpebre per assicurarsi ancora una volta di essere nella realtà, dopodichè si decise a rispondere "Sì, credo di stare bene. Sono solo inciampata" mormorò con voce bassa e leggermente tremante per l'emozione. "Mi sono fatta male ad un ginocchio, ma non è niente di grave, metterò un cerotto e andrà tutto a posto" le parole le uscivano più facilmente di quanto avrebbe pensato, forse perchè inconsciamente sapeva che l'occasione di parlare con Matt era più unica che rara e non voleva rovinarla.

Lui però non era per niente convinto della sua affermazione. "Beh, una che ha un bernoccolo sulla fronte non mi sembra che possa permettersi di andare in giro tranquillamente"

Julie si toccò la parte destra della fronte e sentì una piccola fitta di dolore.

"Sei venuta al concerto tutta sola?" domandò il moro con gli occhi leggermente socchiusi

"Sì"

Lui parve ancora più sorpreso. Solo in quell'istante di silenzio la ragazza si rese veramente conto che lui le teneva un braccio intorno alle spalle.

"Allora..grazie per avermi evitato un'altra fastidiosa caduta" la ragazza si schiarì la voce, quel poco che le era rimasto dopo aver urlato per tutto il concerto. Non fece però in tempo ad aggiungere niente che lui la interruppe

"Senti, credo che prima di tutto tu abbia bisogno di un cerotto e di un disinfettante. Abiti qui vicino? Ti posso accompagnare a casa con la mia auto"

Julie si sentì avvampare all'idea di restare sola in una macchina con Matt. "Veramente abito un pò lontano, infatti passerò la notte in un ostello"

"Da sola?" il tono preoccupato del cantante non se ne era ancora andato.

"Sì, da sola"

Quando Matt riprese a parlare la sua voce non suonava più tanto preoccupata, ma piuttosto decisa "Non se ne parla proprio. Tu adesso vieni a casa con me e ti accompagnerò all'ostello solo dopo che quel livido e il tuo ginocchio saranno a posto"

Julie cercò un modo per replicare, anche perchè sapeva che non sarebbe dovuta andare a casa di un perfetto sconosciuto.

Poi però successe una cosa che le fece perdere del tutto la ragione. Il moro le prese una mano e le rivolse un sorriso rassicurante. "Tranquilla, non ho intenzione di farti niente di male. Tra l'altro non ci siamo ancora presentati. Io sono Matt" parlava come se si fosse trovato nella più normale delle situazioni.

La ragazza rispose al sorriso con un'espressione ebete "Io sono Julie"

Lui soffocò una risatina "Bene, Julie. Allora, sei pronta?"

L'altra si limitò ad assumere un'aria interrogativa, al che lui continuò "Casa mia non è molto lontana, ci metteremo una decina di minuti in macchina. Vieni"

Julie seguì Matt fino alla sua auto, una bellissima decapottabile nera. Da vero gentiluomo lui le aprì la portiera e l'aiutò a salire.

La bionda non potè fare a meno di pensare che anche se i sedili in pelle erano molto comodi, non avevano niente a che fare con il tocco delicato e premuroso del proprietario della macchina.

La casa di Matt si scoprì essere nelle vicinanze dell'ostello in cui Julie avrebbe alloggiato. Il cantante viveva in una zona piuttosto tranquilla e piena di belle case. La sua villa era un grande e bianco edificio a tre piani, con un enorme portone in legno scuro sulla facciata principale, immerso in un giardino curato alla perfezione.

Non sembrava proprio il genere di casa adatto ad una rockstar venticinquenne, era troppo normale. O meglio, secondo Julie, che era abituata allo spazio ridotto del suo piccolo appartamento in cui doveva addirittura dividere una camera con le sue sorelle, tutto era normale in quella casa, fuorchè le dimensioni.

Entrando dal portone principale però l'idea della ragazza cambiò ancora. L'arredamento era davvero insolito e particolare e l'affascinò moltissimo. Ad esempio l'entrata portava ad un atrio dalle pareti viola scuro su cui erano appese decorazioni in tema medioevale, che si sposavano perfettamente con le due grosse armature ai piedi dell'enorme scalinata coperta da un tappeto rosso che portava al piano di sopra.

"Che spettacolo! Sembra un castello" Julie aveva pensato ad alta voce

"Sono contento che ti piaccia" esclamò Matt tutto compiaciuto.

La ragazza abbozzò un sorriso improvvisamente intimidita ed imbarazzata da quell'ambiente così sconosciuto.

  
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