Fanfic su artisti musicali > Bullet for My Valentine
Ricorda la storia  |       
Autore: m4ryb4m    24/07/2008    3 recensioni
Julie riesce finalmente a vedere il suo gruppo preferito dal vivo...quali sorprese l'aspettano? Cosa succederà dopo quella serata indimenticabile? Ecco qui la mia prima storia, una fan fiction che vede come protagonisti una ragazza e il cantante dei Bullet for My Valentine, Matt Tuck. Inizialmente la storia doveva essere una one shot, poi però scrivendo mi sono venute altre idee così è diventato un vero e proprio racconto. Concludo dicendo che sono a conoscenza delle varie incongruenze con la realtà, solo che ho fatto dei lievi cambiamenti per necessità dovute alla trama. Ovviamente è una storia scritta esclusivamente per puro divertimento e non intendo in nessun modo offendere chi legge e tanto meno nessun membro dei Bullet for My Valentine (anche perchè sono uno dei miei gruppi preferiti!) Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 CAPITOLO 1
 

Erano mesi che Julie aspettava quella serata, o meglio, quel momento. L'istante in cui finalmente avrebbe avuto davanti ai suoi occhi i suoi idoli e non ci sarebbe stato nessuno schermo televisivo ad ostacolarla, nessuno stereo avrebbe filtrato la voce di Matt.

Sì, la sera di quel 23 febbraio sarebbe stata una delle più belle e indimenticabili della sua vita. Avrebbe visto i Bullet For My Valentine dal vivo, su un vero palco, ad un vero concerto.

Era stato difficilissimo arrivare a quel punto. Julie era cresciuta in una famiglia iperprotettiva e il suo aspetto fragile aveva solo contribuito a peggiorare le cose. Anche se aveva compiuto da qualche settimana diciotto anni, poteva facilmente passare per una di sedici; era alta poco più di un metro e cinquanta e di corporatura esile. Il suo viso dai lineamenti angelici era incorniciato dai lunghi capelli biondissimi e perfettamente lisci.

Ora il suo sguardo color ambra vagava qua e là tra il pubblico di fans esaltati per l'imminente arrivo della band. All'entrata dei cancelli la bionda, che era venuta da sola, aveva conosciuto altre due ragazze ed era stato grazie a loro che adesso si trovava in uno dei posti più vicini al palco. Non appena si abbassarono le luci tutte le persone presenti nell'arena si misero a urlare e a saltare, fu un vero miracolo se Julie non restò schiacciata da qualcuno. Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata e si sentì mancare il respiro, ma non se ne curò: era l'emozione.

La ragazza si era immaginata un milione di volte l'entrata che il gruppo avrebbe potuto fare, ma ne restò stupita ugualmente. Ci fu un rumore simile ad un'esplosione e il palco fu invaso da una grossa nube di fumo nero che piano piano si dissolse, lasciando intravedere quello che aveva nascosto fino a quel momento.

Eccoli, i quattro ragazzi che la facevano sognare, piangere o la tiravano su di morale con le loro canzoni. Non passava giorno che Julie non ascoltasse la chitarra di Padge, che ora stava nella parte sinistra del palco, il basso di Jay, dalla parte opposta, o la batteria di Moose, che si trovava dietro al suo strumento, pronto a cominciare.

Ma la cosa a cui sapeva non avrebbe mai potuto rinunciare era la sua voce, il suo volto, la sua espressione quando cantava, insomma non sarebbe riuscita ad andare avanti senza Matt. Sapeva che era una cosa stupida, che lui era un personaggio famoso e aveva una vita differente dalla sua, ma lo adorava lo stesso e ora lui era lì, a meno di una decina di metri da lei. Era bellissimo come sempre, portava un paio di pantaloni neri piuttosto stretti ed una canottiera dello stesso colore che metteva in risalto i suoi tatuaggi e i bicipiti allenati. Aveva in mano la sua chitarra, ma non diceva una parola e non sembrava nemmeno intenzionato a cominciare a suonare, pareva che aspettasse qualcosa.

Infatti pochi istanti dopo successe la più incredibile delle cose. I quattro componenti del gruppo vennero colpiti da una pioggia di oggetti che Julie non riconobbe subito. Poi quando realizzò di cosa si trattava, l'emozione salì alle stelle. Erano rose, nere e rosse.

Quegli splendidi fiori catturarono l'attenzione di tutti per un momento, ma poi Matt cominciò a raccoglierne qualcuno e a gettarlo a casaccio sulle teste dei presenti sempre più in delirio. Una ragazza vicinissima a Julie riuscì ad afferrare una rosa e le lacrime cominciarono a rigarle il volto. La biondina invece non pianse per tutta la durata del concerto, nemmeno quando Matt diede il benvenuto ai fans e lui, Jay, Padge e Moose cominciarono a suonare. I ragazzi diedero il meglio di sè; eseguirono la maggior parte dei brani presi dal loro nuovo album e alcuni dei loro primi pezzi.

Per quei cinquanta ed interminabili minuti Julie si sentì in un'altra dimensione e le venne davvero da piangere solo quando il gruppo si congedò e il cantante augurò la buona notte ai "fans che spaccano di più al mondo".

Man mano che l'arena si svuotava, presero a girare voci che i Bullet avrebbero firmato autografi all'esterno.

Una volta fuori Julie, che non aveva problemi d'orario visto che per quella notte avrebbe alloggiato in un ostello aperto ventiquattrore su ventiquattro, seguì un gruppetto di ragazzi e ragazze in cerca del fatidico posto dove Matt e compagni si sarebbero fatti vedere.

La notizia si rivelò presto essere falsa, così tutti cominciarono a tornare a casa.

Mentre Julie era chinata ad allacciarsi una scarpa, prima di dirigersi all'ostello, venne urtata da qualcuno e presa del tutto alla sprovvista cadde in avanti sbucciandosi un ginocchio, accidenti al suo fisico debole!

Invece di sentire delle scuse fu invitata da una voce femminile e maleducata a fare più attenzione a dove metteva i piedi, dopodichè la ragazza che l'aveva fatta cadere si allontanò con un veloce tichettio di tacchi sull'asfalto.

Julie cercò di rialzarsi il più in fretta e nel modo più indolore possibile, ma sentì una fitta lancinante alla tempia. Possibile che non passava un giorno in cui non batteva la testa?

Alla fine riuscì a rimettersi in piedi mezza tremante e barcollante. Accidenti ancora alla sua salute così cagionevole! Chiuse gli occhi per qualche secondo, facendo mente locale e pensando se avesse portato o meno dei cerotti con sè. No, non l'aveva fatto. Al momento della partenza aveva solo avuto il tempo di escogitare un modo per scappare e una scusa sufficientemente ben costruita per fare in modo che sua madre non si preoccupasse.

Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da una voce maschile, un suono melodioso e unico, che non avrebbe mai immaginato di sentire in quel momento. Julie immaginò di stare sognando e strinse ancora più forte le palpebre, ma alla voce che chiedeva "Tutto bene?" si aggiunse un lieve tocco sulla spalla. La ragazza pensò che non aveva mai fatto un sogno così vivido, ma quando alla voce tanto amata se ne aggiunsero altre fu costretta a tornare alla realtà.

Aprì gli occhi che erano ancora oscurati da un velo di lacrime a causa del piccolo attacco di panico avuto qualche istante prima e per poco non rischiò di cadere ancora una volta sul freddo e duro asfalto.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bullet for My Valentine / Vai alla pagina dell'autore: m4ryb4m