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Autore: Live_Dreams    08/05/2014    1 recensioni
Salve, mi chiamo Francesca ed ho un grande sogno per il quale lotto.
Sono dell'idea che se ci credi davvero e lotti con tutte le tue forze prima o poi i tuoi sogni possono realizzarsi e sapete una cosa? E' proprio ciò che mi è successo.
Ad un certo punto mi ritrovai con i miei più grandi idoli a vivere il mio sogno più grande meglio di quanto mi aspettassi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Uscimmo tutti dalle macchine. Incominciai a sentire una lieve tensione, mentre il resto del gruppo sembrava essere totalmente rilassato. Le risate chiassose di Niall e Liam erano in contrasto con le voci calme e basse di Harry e Louis.
Harry e Louis erano davanti al gruppo, io invece, un po intimidita e nervosa per la situazione, ero dietro a tutti gli altri.
La mano ferma di Harry si avvicinò a pugno chiuso verso l'enorme porta blindata in legno e picchiettò due volte contro di essa creando un rumore basso.
Anne: "E' arrivato il mio bambino!?" Riconobbi la voce della mamma di Harry(avendola già sentita in passato in parecchi video ed interviste) provenire, in modo distaccato e soffocato, dall'interno dell'abitazione tutta in pietre.
I ragazzi sorrisero divertiti mentre io incominciai a diventare rigida.
Conoscere la madre del mio idolo era una cosa emozionante e stranamente imbarazzante.
La porta si aprì dopo un rumore grave e una donna raggiante con un sorriso smagliante stampato sul volto apparve dinnanzi a noi buttandosi sul figlio per regalargli un abbraccio caloroso.
Avevo sempre pensato che Anne fosse davvero una bella donna, e vedendola dal vivo non potei far altro che sostenere i miei pensieri di sempre. Era una donna fantastica, i capelli nero corvino lisci e lunghi fino al petto tenuti in un taglio scalato e un po spettinato, gli stessi lineamenti del viso di Harry, leggeri ma pronunciati, gli occhi chiari e piccoli incorniciati dalle sopracciglia sottili e ben curate, il naso largo di Harry e le stesse labbra perfette che incorniciavano sempre un sorriso smagliante.
Harry: "Ciao mamma!" Disse con la voce impastata dalla gioia mentre stringeva la madre.
Anne: "Tesoro mio mi sei mancato!" L'abbraccio si sciolse mentre i sorrisi rimasero vivi nei volti della madre e di suo figlio.
Harry: "Anche tu mamma, anche se non ci vediamo da solo una settimana..." Le risate dei presenti invasero l'aria facendo cambiare l'umore a tutti. Anne diede una leggera pacca giocosa sulla testa del figlio che all'impatto scattò leggermente all'indietro seguito poi dai ricci che si muovevano in modo ribelle.
Louis: "Ciaooo Anneeee!" La voce di Louis squillò interrompendo le giocose risate, avanzò di un passo spingendo Harry come se fosse insignificante e si gettò tra le braccia della donna come fosse lui il figlio.
Anne: "Ciao Louii!" Anne scoppiò a ridere e lo strinse più forte.
Louis: "Mi sei mancata!" Aggiunse poi.
Anne: "Si, anche tu tesoro!" Lo sguardo amorevole di Anne si posò su Louis non appena i due sciolsero l'abbraccio. “Comunque guarda che l'altra volta hai lasciato qui la tua maglia a righe, te l'ho lavata e stirata, ora è nella vecchia stanza di Harry.”
Louis: “Ecco dove diavolo l'avevo l'asciata, l'ho cercata da per tutto! Grazie mille Anne!” Louis sorrise.
Anne: “Ma figurati, lo so che sei il solito stordito!” La dolce risata della donna mi fece sorridere involontariamente, mi irrigidii nuovamente non appena vidi le sue iridi posarsi sulle mie in modo curioso per un istante.
Anne: “Ma cosa facciamo qui sull'uscio di casa? Entriamo dai!” Disse poi posando i suoi occhi chiari su ognuno di noi.
I ragazzi parlarono tutti insieme creando un chiasso infernale ed incomprensibile, poi la folla si mosse e per primi entrarono Louis ed Harry.
Anne: "Ciao Liam! Come stai tesoro!?" Liam fu il primo a salutare Anne dopo che Louis e Harry furono entrati in casa. Vidi Liam avvicinarsi ad Anne in modo calmo e tranquillo, la sua mano si posò dietro la sua schiena e poi il suo corpo si avvicinò ancora alla donna, il suo capo si chinò fino ad arrivare all'altezza delle sue guance dove lasciò due baci leggeri.
Liam: "Ciao Anne. Bene grazie, e tu?!" Rispose sorridendole.
Anne: "Bene!" Il sorriso sul volto di quella donna riusciva davvero a rallegrare l'atmosfera.
Liam entrò in casa con disinvoltura sorpassando Anne che rimase fino all'ultimo sull'uscio della porta in modo da salutarci tutti.
Anne: "Zayn sei fantastico oggi." Anne osservò immediatamente Zayn, ammirandolo dalla testa ai piedi con aria divertita e interessata, non appena Liam l'ebbe superata.
Zayn: "Eh lo so, sono bellissimo!" Si passò una mano tra i capelli e portò gli occhi al cielo mentre Anne scoppiò in una fragorosa risata contagiando in fine anche il ragazzo. "No Anne, sei tu quella bella qui!" Aggiunse alla fine sorridendo.
Che ruffiano!
Anne: "Oh, grazie tesoro." Anne gli lanciò un sorriso affettivo e caloroso.
Anne: "Oh, ciao Niall! Hai fame oggi!?" Batté un cinque in fine all'ultimo ragazzo del gruppo che giocosamente rise alla domanda scherzosa della donna.
Niall: "Per forza! Soprattutto se penso alle leccornie che prepari te Anne!” Affermò poi facendo ridere di gusto Anne.
Alla fine il suo sguardo non poté far altro che ricadere su di me che ormai ero di fronte a lei che in modo impacciato arrossivo e mi torturavo le mani dietro la schiena.
Io: "Permesso.." Dissi intimidita facendo un leggero passo avanti.
Anne: "E questa bella ragazza chi è?" Disse guardandomi e sorridendo.
Harry: "E' Francesca mamma, te ne ho già parlato." La voce di Harry tuonò dall'interno della casa.
Anne: "Ah si, tu sei la famosa Francesca." Mi sorrise. "Piacere, io sono Anne la mamma di Harry. Fai come se fossi a casa tua eh!" Mi sorrise ancora facendomi sentire più a mio agio. La sua mano in un istante si protese in mia direzione, la strinsi contraccambiando il suo sorriso raggiante.
Io: "Piacere mio signora e grazie per l'ospitalità!" Cercai di sciogliere la tensione e feci un sorriso sincero che venne subito ricambiato dalla donna che mi stava di fronte.
Anne: "Ma cosa signora, chiamami Anne, e di certo non devi ringraziarmi per nessun motivo al mondo." Sorrise ancora. “Coraggio, ora entriamo!” Disse poggiando delicatamente una mano sulla mia spalla per invitarmi ad entrare in casa.
Finalmente entrai in quell'enorme casa. Dinnanzi a me, sul fondo, una maestosa scala si ergeva conducendo al piano superiore, un bel lampadario in vetro illuminava l'entrata dall'alto soffitto, sulla sinistra riuscii a notare solo un lungo e largo corridoio mentre sulla destra c'era un corridoio un po più piccolo da dove provenivano le voci dei ragazzi. Le pareti color panna rendevano la casa delicata e il pavimento di parquet era davvero azzeccato.
Decisi di seguire le voci dei ragazzi mentre Anne andò dall'altro lato della casa.
Mi avviai verso quel piccolo corridoio dove mi persi ad osservare le foto di famiglia appese sui muri, raggiunsi in fine una porta socchiusa ed entrai trovandomi in un enorme stanza completa di divano grigio chiaro al centro, due poltrone in tinta, un tavolo in legno compreso di quattro sedie, un grosso televisore al plasma da quaranta pollici posto in un mobiletto apposito in legno chiaro dove erano posti anche diversi videogiochi e i ragazzi che stavano giocando allegramente alla play.
I ragazzi non mi degnarono di uno sguardo, era come se fossi invisibile.
Ad un tratto un rumore stridulo e fastidioso mi fece sobbalzare dallo spavento. Sembrava che dei vetri si fossero rotti. I ragazzi nemmeno si accorsero di quel frastuono, mentre io decisi di andare a controllare.
Attraversai nuovamente il piccolo corridoio ritrovandomi di nuovo all'entrata della casa, proseguii verso il corridoio più grande e mi ritrovai in cucina dove Anne era intenta a raccogliere dei cocci di vetro dal pavimento.
Anne: “Ogni volta faccio sempre cadere qualcosa. Sono proprio un disastro!” Disse ridacchiando mentre si alzava da terra.
Osservai l'enorme quantità di cibo sparsa per la cucina e mi lasciai trascinare da un'odore che metteva appetito.
Io: "Posso darti una mano?!" Chiesi sorridendole alla fine.
La vidi voltarsi in mia direzione, le mie iridi si persero nelle sue.
Anne: “Certamente. Grazie mille!” Sorrise.
Mi avvicinai a lei che incominciò a frugare in un cassetto per poi passarmi un grembiule da cucina rosso che subito indossai.
Iniziammo a cucinare.
Anne: "Complimenti, sei davvero brava a cucinare!" Disse dopo un po attirando la mia attenzione. "Come a cantare del resto." Aggiunse lasciandomi perplessa.
La guardai stranita perdendomi nel discorso.
Anne: "Ho sentito alla radio la canzone che hai cantato per la competizione, sei stata fantastica! Era giusto che vincessi tu, sono contenta che abbiano scelto te!" L'osservai mentre, senza guardarmi, continuava a tagliare le carote e intanto sorrideva al vuoto. Non potei far a meno che sorridere senza riuscire a controllare la mia gioia. Fui davvero felice di ricevere quei complimenti, non me li sarei mai aspettati.
Io: "Grazie mille Anne. Grazie davvero. Io sono contenta di aver conosciuto i ragazzi, sono fantastici davvero." Il mio sorriso si fece più ampio mentre i miei occhi divennero lucidi.
Anne: "Ma figurati cara." Sorrise guardando nei miei occhi tutta la sincerità che c'era nelle parole che avevo appena detto.
Le raccontai alcune cose sulla cucina, su come mai ero così brava e parlammo a lungo, poi qualcuno suonò il campanello.
Anne: "Oh, Francesca potresti aprire tu? Ho le mani occupate in questo momento." Disse mentre era impegnata a mettere in forno il tacchino ripieno. (tipo per il giorno del ringraziamento)
Annuii e un po' imbarazzata andai ad aprire. I ragazzi non si saranno mai accorti di niente, quindi l'unica cosa che potevo fare era andare ad aprire.
Attraversando il corridoio mi ritrovai di nuovo davanti alla porta di ingresso, l'aprii e davanti a me trovai una giovane donna dai capelli lunghi e scuri e gli stessi lineamenti di Anne ed Harry. Era la sorella di Harry, Gemma.
Mi guardò sbalordita e sperduta.
Gemma: "Oh, ho per caso sbagliato casa?" La guardai divertita mentre rideva e controllava il numero civico.
Io: "No, sono la ragazza che ha vinto hai...." Venni interrotta dalla sua voce squillante.
Gemma: "Ah si, tu devi essere Francesca!?" Mi sorrise e mi porse la mano con una velocità che mi fece rimanere pietrificata. "Piacere, io sono Gemma, la sorella di Harry!" Il suo sorriso era luminoso come quello della madre. Sorrisi e le strinsi la mano dopo qualche attimo di esitazione.
Sorrisi. “Piacere mio! Sono venuta ad aprire io perché tua madre è impegnata in cucina e i ragazzi...” Ancora una volta mi anticipò.
Gemma: “Sono alla play giusto!?” Disse con una faccia esasperata, poi rise.
Risi anche io ed annuii.
Anne: "Tesoro? Sei tu vero!? Come stai bambina mia?” La sua voce tuonò in una tonalità fin troppo alta.
Gemma: "Si. Ciao mamma, sto bene!" Urlò in modo che la madre potesse sentirla e nello stesso tempo si avviò in casa per raggiungerla mentre io chiusi la porta per poi seguirla.
Vidi che appena arrivata in cucina con un dito Gemma prese un po della salsa che avevo preparato. Gemma:"Ma cos'è questa delizia?" chiese sbarrando gli cocchi.
Anne: "L'ha preparata Francesca. E' brava vero!?" Anne mi guardò sorridendo mettendomi in imbarazzo. Gemma mi osservò ad occhi sgranati.
Gemma: "Sei un ottima cuoca Francesca!" La sua voce risultò stridula e acuta.
Io: "Grazie" Risposi sorridendo mentre le mie guance si coloravano di rosso.
Anne: "Francesca per favore vai a staccare i maschi da quella play!?" Chiese ridendo non appena il forno emise un rumore stridulo, segno che il tacchino era pronto.
Risi: "Certo!" Mi diressi quindi nella stanza dove c'erano i ragazzi.
Io: "Ragazzi basta con questa play. E' quasi pronto!" Entrai nella stanza e la mia voce si sentì a mala pena contrastata dal frastuono del videogioco azionato e delle voci dei ragazzi che parlavano all'unisono.
Harry: “Ora arriviamo.” Disse senza nemmeno guardarmi.
Guardai lo schermo, era un gioco di calcio (gioco che non faceva assolutamente per me), capii però che avevano appena cominciato una nuova partita.
Io: “Ma finirete tra una vita! Tra poco è pronto!” Dissi quasi rimproverandoli in tono burbero e minaccioso.
I ragazzi si girarono verso di me quasi scandalizzati, tutti in sincronia.
Louis: “Scusa mamma, ora arriviamo!” Disse interrompendo il silenzio per poi far ridere tutti.
Io: “Ecco bravo! E lavatevi le mani prima di venire a tavola perché avete toccato i joystick che sono pieni di germi!” Dissi stando al gioco sembrando davvero seria.
Ci furono degli istanti di silenzio, gli sguardi quasi spaventati dei ragazzi erano tutti su di me e io cercai di trattenere le risate senza però riuscirci. Una rumorosa risata echeggiò per tutta la casa seguita poi da quelle dei ragazzi.
In quel momento arrivò Gemma.
Gemma: “Io vengo qui e il mio fratellino, che non mi vede da tantissimo tempo, preferisce giocare alla play che venire a salutare la sua sorellona!” La sua voce fermò le nostre risate.
Harry si voltò immediatamente a guardarla e sul suo volto si fece largo uno splendido ed ampio sorriso colmo di gioia. L'osservammo alzarsi dalla sua postazione sul divano per poi lasciarci cadere sopra si alza il joystick che aveva in mano per poi andare in direzione della sorella per abbracciarla.
Harry: “Ciao Gemma! Mi sei mancata!” Disse stringendola.
Gemma: “Mi sei mancato anche tu ricciolino!” La sua mano spettino i suoi ricci ribelli.
Si staccarono dall'abbraccio e sorrisero entrambi.
Gemma: “Ciao ragazzi; come state?” Chiese poi mentre i suoi occhi scrutavano tutti i presenti.
Tutti: “Ciao Gemma!” Dissero sorridenti e in coro.
Louis: “Stiamo tutti bene te?” Disse poi anticipando gli altri.
Gemma: “Molto bene grazie!” Infine sorrise.
Anne: "E' prontooooo!" La voce di Anne attirò l'attenzione di tutti.
Qualche istante dopo un gorgoglio tuonò rumoroso nella stanza. Tutti gli sguardi si puntarono su Niall.
Niall: “Si, direi che ho fame!” Le risate di tutti i presenti furono così rumorose da far quasi tremare la casa.

I ragazzi andarono a sedersi a tavola dopo essersi lavati le mani, mentre io e Gemma andammo ad aiutare Anne, anche se tutti insistettero al fine che io mi sedessi con gli altri, ma io odio stare con le mani in mano.
Quando fu tutto a tavola ci sedemmo anche noi e iniziammo a mangiare. Era tutto ottimo!
Incominciando a parlare del più e del meno tra risate e sorrisi, la timidezza era completamente sparita, era come essere a casa.
Finita la cena parlammo ancora un po, feci un breve giro turistico della casa passando anche per la stanza di Harry, mi fecero vedere le foto di famiglia e alla fine, guardando l'ora, ci accorgemmo che era veramente tardi e quindi arrivò il momento dei saluti.
Anne: "Francesca sono davvero contenta di averti conosciuta, sei una ragazza fantastica e spero tanto di rivederti." Disse sorridendomi dopo aver salutato prima tutti i ragazzi.
Io: "Grazie a te Anne. E' stata una bellissima serata, mi sono sentita a casa." Sorrisi e ci abbracciammo.
Poi venne da me Gemma.
Gemma: "Ciao Francesca. Sei davvero una brava ragazza! Ci rivedremo presto vero!?" Il suo sorriso mi coinvolse.
Io: "Grazie Gemma. Sono stata davvero bene questa sera. Spero di si comunque, vorrei tanto rivedere te ed Anne." Le lasciai due baci sulla guancia e poi seguii i ragazzi in macchina.
Osservai ancora la casa dal finestrino mentre Anne e Gemma ci salutavano con la mano.
Sorrisi a quella scena, erano davvero delle persone stupende. Salutai a mia volta fino a che la macchina non fu partita.









Ciaoooo a tuttiiiiii :D 
Eccomi di ritorno, lo so che è passato tanto tempo ma sono stata davvero impegnata e poi speravo di ricevere qualche recensione.
Comunque spero che vi piaccia il nuovo capitolo! Domani metterò il prossimo e vi assicuro che sarà molto più coinvolgente. 
Spero in qualche vostra recensione. :)
Un baciooo e a presto <3

  
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