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Autore: Uptrand    08/05/2014    13 recensioni
Questo racconto si pone dopo Mass Effect La nuova generazione e Senza Legge, vi sono i personaggi di queste storie. Shepard uomo eroe, consiglio salvato, genofagia curata, razziatori distrutti, pace tra quarian e geth. Tutti salvati nella missione suicida. Sposato con Ashley Williams.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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John Shepard era all'aperto, stava respirando profondamente, gli piaceva la sensazione che dava l'aria secca del deserto nei polmoni e il sole in faccia. Ma aveva l'aria di un uomo, il cui nemico aveva fatto del suo peggio. Alle sue spalle Ashley e il tenente Conrad lo osservavano.
«Penso che adesso tornerò sulla Anderson.» - Affermò l’eroe della galassia - «No, ripensandoci, credo che dovremmo prendere la Normandy SR2 solo per noi due e sparire su qualche pianeta incontaminato, goderci la vita e scordarci della galassia.»
«John hai unito la galassia contro i Razziatori » - Commentò la moglie che gli si era avvicinata - « Hai lottato per anni per fare della galassia un posto sicuro e decente, trovandoti ad affrontare situazioni completamente impreviste. Ora ti disperi per dei tizi di cui non sappiamo ancora niente? Ricorda che loro sono stati sconfitti dai razziatori, noi no.»
«Ne sono tentato» - Rispose il marito - «Tu no? Per quanto sforzi abbiamo fatto c'è sempre qualcosa che non va da qualche parte. Non sono più l'uomo di una volta, non sono più in grado di affrontare queste cose, i miei movimenti si sono fatti lenti, come le mie capacità di prendere una decisione.» Disse con un tono triste nella voce.
«John, non sei solo,non lo sei mai stato e lo sai. Quello che non riesci a fare lo farò io per te e se non sarò io lo farà Garrus o un altro,ricorda che hai una squadra, degli amici che ti seguiranno all'inferno se è li che sei diretto. Ma nessuno può fare a meno di te, se tu crolli..non arrendenti, ti chiedo solo questo.»
John le afferrò la mano e inclinò la testa toccandole la fronte con la propria «Grazie.» disse.
Ashley ebbe la sensazione che ci fosse anche dell'altro, ma per adesso preferì non approfondire.
«Che idea ti sei fatto della situazione?» Domandò lei
«L'esperienza mi ha insegnato che quando affronto qualsiasi avvenimento in questa galassia, devo prendere in considerazione l'evento peggiore che riesco a immaginare, lo moltiplico per dieci, e poi inizio a sospettare di avere ottenuto un quarto della vera entità del disastro.» Spiegò John.
Ashley rise. John desiderò di avere scherzato. «Cosa dobbiamo fare adesso?» Chiese la moglie.
«Tenente Conrad!» Gridò Shepard
«Sissignore!» Rispose l’ufficiale saltando sull’attenti.
«Contatti il maggiore Miranda Lawson e il Colonnello Martyn Coats suo marito, intelligence dell'Alleanza, la dottoressa Liara T'soni, il capitano James Vega, l'ammiraglio Tali'zorah vas Normandy e Garrus Vakarian, il tenente timoniere Jeff Monreau e sua moglie IDA. Li voglio incontrare sulla Cittadella il prima possibile. Ho bisogno di parlare con il primo ministro, ho alcune domande. La dottoressa Bryson com'è giunta qua? Qualcuno deve averla accompagnata.»
«Non saprei signore.»
«Dia la priorità a questo e poi si occupi del resto.»
Il tenente salutò e corse a fare quanto gli era stato detto, mentre Shepard in compagnia della moglie rimaneva all'aperto sotto il sole. Dall'incontro con il leviatano avvertiva il bisogno di spazi aperti e di aria fresca  « “Solo i cani idrofobi e gli inglesi stanno sotto il sole di mezzogiorno in Egitto”, si diceva una volta. Troviamoci un posto all'ombra o almeno dove stare seduti.» Disse
«Buona idea.» Rispose lei.

Qualche minuto dopo Ann Bryson accompagnata da quattro uomini lo raggiunse, non aveva la sfera e sembrava essere se stessa.
«Capitano Shepard, comandante Williams vi presento il sergente Patterson e la sua squadra, si sono occupati della mia sicurezza. » Spiegò la Bryson
«Signori, è un onore conoscervi.» disse il sottufficiale.
«Patterson prima di tutto abbiamo bisogno di essere sicuri che lei, la sua squadra e la dottoressa non possiate cadere sotto il controllo dei leviatani in qualsiasi momento. Può garantirmelo? » Volle sapere John
«Certamente signore.» - Rispose il sergente e abbassò il collo della divisa mostrando un collare - « Questo è un dispositivo che blocca gli effetti della sfera, funziona come il campo di forza che viene  usato nei laboratori per renderle innocue. Per sicurezza ne portiamo sempre due.» Tirò su la manica della divisa mostrandone un altro.
«Allora perché la dottoressa era sotto il loro controllo?»
«L’ho voluto io.» - Replicò l'interessata - «Dopo la guerra hanno interrotto ogni contatto. Nella speranza che un giorno si facessero nuovamente udire, ho ottenuto il permesso di essere l'unica nel laboratorio a girare senza protezione, sottoponendomi a regolari controlli medici. Non è mai successo niente fino a pochi giorni fa.»
«Sergente avete una nave?»
«Sissignore è con quella che siamo giunti. È in un hangar qui alla base.»
«Ci procuri un paio di quei collari, anche la dottoressa per adesso dovrà portarne uno. Noi veniamo con voi e ci accompagnerete alla Cittadella. C'è molto di cui discutere. Pronti a partire il prima possibile.»
«Sissignore» Il sergente salutò conducendo via la sua squadra e Ann Bryson
«Capitano, ho il primo ministro in contatto dalla sala comunicazioni.» Comunicò il tenente Conrad di ritorno.
Erano passate circa dieci ore da quando Shepard aveva parlato con il primo ministro, ora capiva le sue preoccupazioni. Le legge diceva che era vietata la vendita di tecnologia prothean o il rivendicarne il possesso per chiunque tranne il Consiglio, ma non diceva nulla su tecnologie di altre razze e solo in seguito alla guerra dei razziatori venne inclusa anche la tecnologia di questi ultimi. Ovviamente nessuno aveva pensato a quella dei “grigi”, anche se nessuna legge era stata infranta l'umanità rischiava di essere criticata per aver taciuto queste informazioni com'era successo per le asari, specialmente se l'avvertimento dei leviatani era giusto.

Le asari se l'erano cavata per il rotto della cuffia, facendo capire che erano disposte a tacere sul fatto che un ramo deviato del governo e forze armate Salarian aveva cercato di far esplodere il portale Caronte, quando tutte le flotte erano ancora riunite nel sistema solare in attesa di partenza. In cambio del silenzio su quei episodi anche gli altri consiglieri avevano ottenuto dei vantaggi per i rispettivi popoli, tutto era caduto nel dimenticatoio.
--Una mano lava l'altra.-- pensò, l'influenza delle asari all'interno del Consiglio ne aveva comunque risentito, ma questo era inevitabile e un prezzo accettabile da pagare per il silenzio.
--Sicuramente si ripeterà qualcosa di simile, nessuno vuole scandali e se questo salta fuori probabilmente diventeranno pubblici anche il tentativo dei salarian di ucciderci tutti e che le asari abbiamo tenuto per secoli tecnologia prothean solo per loro-- sospirò rumorosamente -- Chissà come stanno i ragazzi?-- pensò
Il primo ministro aveva avvertito che la consigliera De Falco era già stata messo al corrente della situazione e ne avrebbe parlato al Consiglio poco prima della sua udienza, col compito di convincerli che in caso di un'invasione l'umanità avrebbe fatto la sua parte per aiutare gli alleati e evitare inutili fratture. Il suo invece era far si che il Consiglio non perdesse troppo tempo per agire, se davvero i “Grigi” stavano arrivando e magari presentandosi con un piano.
La nave attraccò alla Cittadella. Lui non aveva ancora un'idea ma gli era tornata in mente una voce che aveva sentito riguardante un progetto, non sapeva se fosse vera ma avrebbe fatto a caso suo.
La dottoressa con la sua scorta si recò al laboratorio che usava sulla Cittadella, mentre Shepard diede a Conrad un'altra persona da contattare: Samantha Traynor.
Shepard aveva finito di parlare e stava assistendo da più di dieci minuti alla discussione incorso tra i consiglieri Umano, Turian, Asari, Salarin, Kroga, Quarian. Stava andando più o meno come immaginava, l'umanità accettava di consegnare le informazioni sui “grigi” in loro possesso, in cambio si riconosceva la sua buona volontà nel aver subito avvertito il Consiglio nonostante non vi fossero prove concrete, ma solo le parole dei Leviatani di cui nessuno si fidava particolarmente.

In tutto questo lui era intervenuto come “pompiere” cercando di riportare a più miti consigli quelli che si dimostravano più intransigenti, evitando che la discussione si arenasse.
--Dovrei essere in vacanza,invece sono qui, ho mal di testa-- fu il suo pensiero, voltandosi leggermente vide Ashley che gli sorrideva  facendogli capire di avere pazienza.
Alla fine fu il consigliere turian Volanti Deos a rivolgersi direttamente a lui « Shepard qual è la sua opinione in merito?» Sparatus si era ritirano qualche mese prima. Lui si ricordava ancora della sorpresa quando l'ex-consigliere si era presentato al suo appartamento sulla Cittadella con una bottiglia di liquore. Si erano ubriacati e si erano detti tutto quello che si erano taciuti per anni e dei problemi che l'uno aveva creato all'altro. Non era sicuro fossero in buoni rapporti, ma si rispettavano a vicenda.
«Abbiamo solo le parole dei Leviatani e alcune immagini di qualcosa che si è visto nei notiziari, non molto. Qualsiasi decisione prenderemo dovremmo almeno essere sicuri che esistano ancora e delle loro azioni. Vorrei evitare un'altra guerra del primo contatto.» Rispose Shepard.
«Il vero problema, in ogni caso, sono le capacità delle loro navi e sempre se quello che i leviatani ci hanno riferito sia vero. Se possono saltare quando e dove vogliono senza il bisogno dei portali, fermare un nemico con questa mobilità sarà difficile e impossibile formare un fronte con le nostre flotte.» Commentò il consigliere quarian e ammiraglio Xen, sempre attenta quando si parlava di nuove tecnologie.
Riprese il discorso il consigliere Krogan, Urdnot Bakara « Sperando che non riservino sorprese anche in altri campi.» Sottolineando come la minaccia potrebbe non limitarsi a quello.
Fu il consigliere asari Tevos a chiedere al capitano se si era già fatto un'idea su come scoprire la verità sui grigi
« Il progetto “Ascolto” all'interno del programma di Iniziativa di Difesa Globale (I.D.G), potrebbe tornare utile?» Disse giocando la sua miglior faccia da poker. Sapeva vagamente in cosa consistesse perché una persona di fiducia gliene aveva accennato ma niente di più, tranne che se ne parlava nelle teorie complottistiche. Ma vendendo da lui nessuno mise in dubbio che sapesse di cosa parlava.
I consiglieri fissarono Shepard e si guardarono l'un l'altro.
Il consigliere Salarian Jerod Wizard era scandalizzato «CAPITANO SHEPARD, quello è un progetto segreto a cui non è autorizzato come fa? No, chi glielo ha detto? Sarà uno S.P.E.T.T.R.O. ma non è autorizzato a intromettersi nelle procedure del Consiglio. Suggerisco l'apertura di un inchiesta!»
Tevos commentò rivolta al collega « Non credo sia un problema se Shepard conosce questo progetto.»- gli altri consiglieri annuirono all'unisono, solo il salarian dissentì - «Può darsi inoltre che abbia ragione, quel progetto era stato avviato e finanziato per trovare le minacce ovunque.»
I consiglieri parlottarono fra loro per alcuni minuti prima di rivolgersi nuovamente dal palco, a farlo fu il Consigliere turian «Capitano Shepard, Comandante Williams da questo momento siete autorizzati ad accedere al programma completo del I.D.G. Recatevi a incontrare il maggiore Venter Audit della S.O.S., vi dirà tutto quello che occorre e vedremo se può servire.» Ricevettero sui loro comunicatore dove recarsi.
Durante il tragitto in ascensore Shepard ripassò con Ashley quello che sapevano sull'I.D.G. Sulla carta il programma coinvolgeva le forze speciali delle specie del Consiglio e quelle sue alleate come Hanar, Elcor e Volus, mentre erano sotto sorveglianza i Batarian come possibili nuovi membri. Aveva lo scopo di preservare l'ordine nella galassia favorendo la lotta al terrorismo e atti criminali di vasta portata facilitando la cooperazione tra varie agenzie come S.P.ET.T.R.I, S.O.S., Guardia Nera Turian (G.N.T.), solo per citare le più famosi.
Le unità I.D.G., costituite da elementi provenienti da ognuno di questi corpi, sarebbero dovute essere equipaggiate per affrontare qualsiasi cosa: da disordini locali a conflitti armati. Avevano come direttiva primaria garantire che nessun conflitto nascente potesse degenerare di nuovo in una situazione di emergenza.
Tuttavia le squadre I.D.G. erano rimaste solo un'idea, ognuno di questi gruppi aveva regole proprie e gli S.P.E.T.T.R.I non ne avevano nessuna. Altamente specializzati nel agire in determinati modi e situazione trovavano difficoltà a collaborare tra loro, non di meno anche per motivi d'orgoglio d'appartenenza ai singoli gruppi. Il progetto non era stato un completo fallimento.
Le porte dell'ascensore si aprirono, a riceverli un salarian
«Sono il maggiore Venter Audit, onorato di conoscervi. Capitano deve aver sollevato un bel polverone a parlare così apertamente di questo progetto davanti al Consiglio, ma penso che abbia fatto bene, sono mesi che qui è tutto fermo perché devono decidere, ora forse stabiliranno se affossare o no questo progetto.  Vi mostro il posto, seguitemi, ditemi cosa sapete di “Ascolto” e io vi aggiungerò il resto.»
« Niente di più che le storielle di extranet e se non fosse per una fonte attendibile neanche ci avrei creduto.» Rispose lui
«Cosa? ...Aspetti...ma ne ha parlato al Consiglio!» - Gli occhi del salarian si spalancarono e si mise a ridere - «Un bluff! La giusta punizione per la loro tracotanza, bene allora vi spiegherò tutto dall'inizio.»
« “Ascolto” si basa su rivelazioni dell'energia oscura. Essa rappresenta una delle forze fondamentali dell’universo assieme a quella nucleare, elettromagnetica e gravitazionale e agisce sia a livello cosmologico che subatomico.
L'eezo o “elemento zero”, generato quando la materia solida come un pianeta è influenzata dall'energia di una stella che sta per diventare una supernova, se sottoposto ad una corrente elettrica, più forte è la corrente maggiori sono gli effetti, emette un campo di energia oscura che aumenta o diminuisce la massa del volume dello spazio-tempo. Questo "effetto massa" è usato in innumerevoli modi, dalla generazione di gravità artificiale alla produzione di materiali da costruzione ad alta resistenza, ma soprattutto consente viaggi spaziali FTL (Faster Than Light).Perdonate la lezione di fisica, ma era per chiarire alcuni concetti,“Ascolto” è un modo relativamente semplice per rintracciare chiunque ma senza “vederli” con i soliti sensori e si basa sul concetto del “sollevamento delle acque”, immaginate l'energia oscura come un oceano, quando una nave va in FTL e come se provocasse delle onde che noi tramite sensori rileviamo. “Ascolto” vede le onde non chi le produce, anche se tramite ricerche incrociate possiamo risalire a chi si tratta e nessuna nave sfugge a questo controllo, ne la Normandy SR2 ne la SR3. Saranno invisibili per gli altri ma nessuno può “nuotare senza fare onde”, eccoci arrivati.»
La porta si aprì e videro un enorme schermo collocato nella parete davanti a loro, più in basso  alcune file di terminali, almeno una trentina ma con solo una decina di operatori. Vicino all'ingresso quella che appariva chiaramente la postazione di comando.
Shepard e Ashley erano colpiti per quello che il salarian aveva detto «Ne è certo?» chiese Lei
Il salarian annuì «Parlo per esperienza, come test definitivo “Ascolto” aveva il compito di trovare queste due navi mentre erano occultate,vi siamo rimasti addosso per una settimana intera di prova senza mai perdervi di vista, occultamento e no. Con nostra sorpresa eravamo anche in grado di dire quando eravate occultati per via delle diverse onde.»
«Ho ancora i miei dubbi,come ci sareste riusciti?» Domandò il comandante Williams.
«Tramite sensori sparsi negli ammassi della galassia. Avete presente la rete di boe extranet? Quelle delle singole specie, governi, forze armate in giro nello spazio, noi...con la scusa di manutenzioni straordinaria...abbiamo fatto una piccola aggiunta ad ognuna.» - e rivolgendosi agli operatori ordinò - « Accendete lo schermo!» Sul grande visore centrale apparve la mappa della galassia a seguire una serie di piccole icone.
«Cosa sono?» Chiese John
«Quelle sono le reti di comunicazioni, tutte quante, ogni puntino è una boa» I puntini aumentarono fino a coprire più della metà degli ammassi della galassia, solo la parte rappresentante dei sistemi terminus  ne era priva « Visualizzate la rappresentazione!» Ordinò Audit
Sulla mappa comparvero altri dati, venne visualizzata la Cittadella, i portali e altre importanti strutture, tutto suddiviso all'interno di una griglia. Divenne una mappa tattica dell'intera galassia.
« Avviare “Ascolto”, cercare segnali di sollevamento “onde”» Proseguì il salarian.
Dopo qualche secondo apparve una nuova icona, poi una decina, un centinaio e poi troppe per essere contate.
«Ognuno di quei puntini è una nave con un motore FTL funzionante. Colpiti?» Chiese lui piuttosto orgoglioso.
«Eccome!» - Esclamò Ashley e continuò - « Se è così efficace perché il Consiglio ha bloccato il progetto?»
«Perché funziona troppo bene, con questo sistema si può scoprire la posizione di ogni singola nave e ogni specie ne ha sempre qualcuna di cui non vuole far sapere la posizione, oltre alla possibilità di scoprire località segrete seguendone la rotta. Guardate adesso.» Indicò un punto sulla mappa dove era apparsa una lunga linea, appena per qualche secondo, che attraversava una sezione della mappa, «Quello era un salto attraverso un portale, appena eseguito da una nave.» Specificò.
«Fuori dagli ammassi non ci sono boe, perché viene rilevata lo stesso la rotta seguita da quella nave?» Volle sapere lei.
«Rimanendo sulle onde...possiamo paragonare un FTL di una nave a delle normali onde, invece una nave che entra in un portale è simile a uno tsunami, emette così tanta energia che la rotta è segnalata anche con boe distanti anni luci. Tornado al nostro argomento, le motivazioni ufficiali furono la paura di ledere il diritto alla privacy e altri aspetti fondamentali della libertà, così si decise di fermare tutto e trasferire parte del personale in attesa di una decisione, ma da allora è tutto fermo da mesi...in origine avrebbe dovuto supportare le squadre I.D.G. Capirete anche voi che non potendo nascondersi chiunque sarebbe stato catturato, ma quando quel progetto rimase sulla carta, allora scoppiarono le prime paure ma penso che saremo arrivati a questa situazione in ogni caso.» - disse terminando la spiegazione-  «Questo è tutto, posso sapere perché siete qui? O almeno chi bisogna cercare? Perché è sicuramente di questo che si tratta,capitano Shepard non ha detto molto.»
Lui in disparte fino a quel momento, era stato molto colpito da quello che gli era stato detto e mostrato e aveva lasciato che fosse la moglie a fare le domande, mentre lui ragionava sulla cosa più utile da fare.
«Mi lasci dire che mi sono senza parole. » A quella frase il salarian sorrise, sorprendere l'eroe della galassia non era cosa comune « Sarebbe possibile risalire ai dati di almeno una, forse due settimane fa?»
Audit annuì « Forse, il sistema non era attivo, ma i sensori si....potrebbero aver rilevato qualcosa, sempre se non vi interessa avere dati completi. Avete altre informazioni per affinare la ricerca?»
Shepard gli diede località e ora di quando secondo i notiziari erano avvenuti gli strani avvistamenti
Tra i vari segnali, erano mostrati quelli di tutte le navi presenti in quel momento, sullo schermo apparvero tre segnali come quelli di un salto avvenuto tramite un portale, solo che avvenivano dove non ce n'erano e arrivavano fino al bordo della mappa che coincideva con quello galassia.
«IMPOSSIBILE!!» - esclamò il salarian e rivolgendosi al personale in sala - « ricontrollate tutto, trovate l'errore!»
«Non c'è nessun errore.»- l'ho interruppe Shepard - « È quello che stavo cercando, faccia un controllo approfondito di tutti i dati dell'ultimo mese e mi trovi altri segnali come quelli. Da questo momento il progetto “Ascolto” è pienamente operativo, recuperi tutto il personale che le serve e  analizzi tutto il prima possibile, voglio un'analisi completa. Al più prestò la metterò al corrente dei fatti, è uno S.P.E.T.T.R.O. A ORDINARLO!»
«Si, capitano!» Rispose  Audit
I due s.p.e.t.t.r.i. uscirono dalla stanza diretti al Consiglio
«Dunque è vero?» Chiese la moglie
«Pare di si» - Rispose lui mentre azionava il comunicatore - «Consigliere De Falco, sono Shepard, sto tornando e devo parlare subito al Consiglio. Abbiamo un problema.»
Avere ragione suo razziatori non era mai sembrata una vittoria e ora provava la stessa cosa per questa faccenda.
Arrivarono subito alla torre del Consiglio e all'ingresso trovarono i vecchi compagni di squadra e conoscenze. Il tenente Conrad non aveva potuto partecipare alla riunione del Consiglio, così Shepard gli aveva affidato il compito di riunire le persone da lui chiamate e comunicargli che potevano trovarlo al Consiglio o recarsi al suo appartamento sulla Cittadella.
« Shepard, felice di vederti» «Ehi Loco! Che succede» «Ash, quel messaggio pareva urgente» «Nuovi guai in arrivo, la Normandy dovrà darsi da fare, ve l'avevo detto...ho fiuto».  Si erano fatti tutti subito in avanti per salutare e informarsi su cosa succedeva.
«Grazie per essere venuti subito, andiamo dal Consiglio e avrete subito delle risposte»
I primi minuti dopo che Shepard ebbe riferito di quanto registrato da “Ascolto” furono alquanto concitati, sopratutto quando chiese di tenerlo attivo e di usarlo.
«Ha in mente qualche piano?» Chiese il consigliere turian Deos
«Ancora no, ma sono sicuro che con l'aiuto di queste persone e usando“Ascolto” qualcosa si possa fare.»
I consiglieri quarian, salarian e asari non erano chiaramente contenti di informare altre persone, ma dovettero ammettere che non c'era scelta.
Così  Lawson, Coats, Liara, James, Tali, Garrus, IDA e il tenente Conrad furono messi al corrente riguardo l'avvertimento del Leviatano, sui “Grigi” e “Ascolto”.
«Questo è il quadro a grosse linee, vi fornirò i dettagli alla prima occasione. Ho chiamato anche Traynor, immagino arriverà domani, per adesso è inutile preoccuparsi e ormai la giornata sta finendo. Domani vi mostrerò “Ascolto” e forse il sonno ci porterà consiglio. »
«Certo ragazzi, che viviamo su un pianeta che vogliono tutti...”Vi annoiate, venite sulla Terra, settimana prossima “L'invasione dei cervelli volanti””» Ci scherzò su James
Sullo stesso tono Joker gli rispose «Mi pare ovvio, non avete mai visto gli olo-film con i mostri? I cattivi invadono sempre il pianeta dell'eroe e noi abbiamo l'eroe per eccellenza, la cosa positiva e che vengono presi a calci in culo.»
«Vuoi dire che è colpa mia Joker?» Commentò Shepard,
«Certo che no, capitano!» Rispose il pilota col solito tono allegro.
Ashley percepì nuovamente qualcosa di strano nell'atteggiamento del marito.
Alla fine la seduta venne tolta e Conrad venne chiamato nell'ufficio della consigliera De Falco. All'uscita Ashley invitò i vecchi amici a cenare da loro, usando come scusa che presto ci sarebbe stato molto lavoro e poco tempo per il resto, a patto che si accontentassero di cibo pronto. L'appartamento era vuoto, non avendo pensato di doversene servire.
Mentre si avviavano il marito le disse piano « Strano, solitamente ti piace accogliere gli ospiti con la tua cucina casalinga.» Lei non rispose limitandosi ad approfittare della vicinanza del marito per baciarlo sulla guancia.
La cena fu saporita e si concluse presto, non volevano fare tardi, ma ci fu lo stesso il tempo di fare domande sul lavoro e famiglia.
«L'ho vista tante volte, ma quella foto è sempre bella» Commentò Joker riferendosi alla foto fatta al termine della prima festa in quell'appartamento, durante la guerra dei razziatori. Gli altri assentirono.
«Vi ho voluti qui anche per un altro motivo» - dichiarò improvvisamente Ashley - «John hai qualcosa che ti turba, lo so...è successo dopo che hai parlato con il Leviatano.»
«Mi sembra normale...visto quello che ci aveva appena detto.» Obiettò lui
«Anche dopo la battuta di Joker che fosse colpa tua, come si dice:”Ridendo e scherzando si può dire qualsiasi cosa.”»
«Qual è il problema?» Chiese Shepard con tono alterato. Ash lo osservò dritta sulla sedia con le braccia incrociate come a dire che quella reazione era una prova, gli altri avevano il medesimo sguardo.
«John, pensi che dopo trent’anni non sappia leggerti in faccia cosa ti passa nell'animo?»
Lui li fissò e dovette riconoscere che era inutile fingere con persone che lo conoscevano così bene «Voi tutti sapete come ho attivato il crucibolo e del catalizzatore?»
Tutti fecero di si con la testa.
«Scelsi di distruggere i razziatori,quindi l'attuale situazione è solo colpa mia. Con la mia decisione ho trasformato il crucibolo in un gigantesco bengala di segnalazione che ha richiamato questi esseri,se ci saranno dei morti saranno dovuti alla mia mancanza di coraggio.»
«Coraggio? Shepard sei impazzito?» - gli chiese Garrus stupefatto - «Hai fatto cose impensabili per chiunque come arrivare a Ilo, se vogliamo incominciare dall'inizio.»
Liara a intervenire a ruota «Ti ricordi quando ci siamo conosciuti Shepard, in quelle rovine prothean che crollavano, con quei geth e quel Krogan. Io mi rintanai a terra, dietro al pannello di comando mentre tu con Ash e Wrex li affrontaste.»
Gli altri a loro volta incominciarono a menzionare tutte le situazioni da cui erano usciti solo grazie a lui.
«SMETTETELA!» - Gridò John - « Non merito nessun elogio! Sapete perché scelsi distruzione? il VERO MOTIVO che mi spinse più di qualunque altro? PAURA DI MORIRE, il Catalizzatore mi fece capire che con le altre due scelte sarei sicuramente morto e ho avuto paura, mai avuta su di un campo di battaglia dove la morte è solo una probabilità, in quel momento era una certezza e non mi sembrava giusto e per questo scelsi distruzione. Decisi che la vita di IDA e di tutti i Geth non valeva più della mia. Sapevo che avendo ancora gli impianti di Cerberus in corpo sarei potuto morire, anzi era quasi una certezza, ma quel “quasi” mi fece scegliere. Legion e Mordin sacrificarono la loro vita sapendo di morire per il bene degli altri, io di fronte alla stessa scelta mi sono tirato indietro. LORO hanno avuto coraggio, non io. Se l'avessi avuto, i Razziatori sarebbero ancora attivi e innocui per noi e i “grigi” se ne sarebbero rimasti lontani.»
Tutti lo guardavano in silenzio, nessuno sapeva cosa dire e alla fine si rivolse a IDA «Mi dispiace per quello che ti ho fatto passare IDA, a te e ai geth per la mia vigliaccheria e mi dispiace non avervi detto da subito tutta la verità.»
IDA dotata ora di un corpo organico, solo l'emisfero sinistro era sintetico, rispose «Non hai niente da scusarti Shepard, già una volta lo facesti per quanto accaduto e da allora non è cambiato niente, non dovevi scusarti in passato e non devi farlo adesso. Le forme di vita organica temono per natura la morte e non puoi sapere cosa sarebbe successo dopo le altre scelte. Non negherò che se avessi scelto sintesi questo avrebbe implicano una vita potenzialmente eterna, la conoscenza di centinaia di migliaia di specie mietute, la possibilità di far nascere un mondo pacifico, colto, direi perfetto. Ma avrebbe anche potuto portare a un universo senza spinte evolutive nel migliorarsi e un mondo senza evoluzione è un mondo morto, è un mondo immobile, un mondo senza sete di conoscenza in cui gli esseri rimarrebbero fermi perché non motivati da nulla.»
«Io non scambierei mai ciò che mi rende umana nel corpo e nell'anima. Non gioco la mia essenza organica fatta di emozioni,cuore e intelletto e nessuno ha il diritto di cambiarci. Sono umana e voglio vivere e morire da umana» Dichiarò Ashley
«Giusto! Lolita ha perfettamente ragione!» Esclamò James
«Esatto! Io sono un turian e voglio vivere e morire da turian.» Rispose Garrus
«E io sono una quarian e voglio vivere e morire da quarian.» Disse Tali facendo eco al marito
«E lo stesso ti direbbe Wrex se fosse qui.» Aggiunse Garrus
«Signore…Shepard.» Intervenne Coats, marito di Miranda non aveva fatto parte dell’equipaggio della SR2 «Abbiamo lottato a Londra per salvare tutte le specie della galassia, non per ottenere degli ibridi che nessuno ha chiesto. Da quello che sappiamo dai leviatani, non ho problemi a definire i razziatori e il catalizzatore un esperimento fallito. Quando un esperimento fallisce la cosa migliore è ricominciare da capo, usare le altre soluzioni significava agire su basi sbagliate.»
IDA si alzò e raggiunse Shepard abbracciandolo, avevo imparato da tempo l'importanza rivestita dal contatto fisico per gli organici, per poi guardarlo dritto in faccia. «Ha mai pensato a tutti noi, a Ashley, a come ci saremo sentiti a non averti più accanto o forse pensi che non avremmo rinunciato subito a quel futuro per riavverti con noi?»
«Shepard non c'è niente di male in un po' di egoismo,posso dire che ti sei sacrificato più di chiunque altro e lo so per esperienza...ricordi il progetto Lazzarus.» s'intromise Miranda.
«Se fai un'analisi oggettiva della situazione osserverai che io sto bene, i geth sono funzionanti e tu sei vivo, inoltre il catalizzatore non aveva mai preso in considerazione la possibilità di coesistenza tra organici e sintetici, processo attualmente in corso. Questo dimostra che nonostante fosse un IA estremamente evoluta il suo pensiero era offuscato e fallace come quello di chiunque» Spiegò IDA
Dopo averci riflettuto un attimo Miranda disse «Fortunatamente Shepard non ha scelto la soluzione dell'Uomo Misterioso. Avremmo ottenuto la pace in tutta la galassia senza snaturare la vita organica o sintetica e i razziatori sarebbero stati senz'altro utili nella fase di ricostruzione, ma alla fine l'universo sarebbe stato comunque alla loro mercè. Comandati da questo umano fatto Dio/Macchina che alla fine avrebbe chiuso tutti in una gabbia dorata, agendo secondo il suo esclusivo punto di vista.»
Shepard sentì un nodo serragli la gola, perché l'accaduto dimostrava ciò che sua mogli e suoi amici provavano per lui «Grazie ragazzi, adesso mi sento meglio...sono pronto a combattere.»
«Ben detto capitano, questi “grigi” li faremo “neri” appena si mostreranno» Intervenne Joker
«Giusto! I razziatori battono i grigi, noi battiamo razziatori, noi battiamo i grigi.. è un sillogismo perfetto!» Disse James
Tutti lo fissarono in silenzio e fu Miranda a intervenire «Sai cos'è un sillogismo?»
«Certo, anch'io mi sono fatto una cultura in questi anni,»
Un coro di prese in giro e la cena continuò ancora per un po'.

*****

Il giorno dopo Traynor fece il suo ingresso nella sala che Audit aveva loro messo a disposizione  nel centro di “Ascolto”, accompagnata da Conrad che era andata a riceverla e a svolgere altri incarichi, accolta dai saluti di tutti.
«Felice di vederti Traynor. Pare che te la passi bene, mi spiace di averti trascinato via dal centro comunicazioni quantiche.» Disse Shepard salutandola
«Non preoccuparti...sempre felice di darti una mano comandante..ops...capitano...a volte ci casco ancora. Ma questo che posto sarebbe?»
«Una volta mi accennasti che il Consiglio aveva un progetto che prevedeva l'uso di comunicatori per tenere sotto controllo tutte le navi, denominato “Ascolto” e che ne eri convinta dopo una volta che per caso esaminasti una boa dopo una manutenzione non prevista. Questo è “Ascolto!”» Con un braccio indicò tutto il locale
«Cosa? Mi prendi in giro! No, non mi faresti venire qui solo per questo.» D'improvviso Traynor si accasciò su una sedia li vicino, sul volto un espressione desolante.
Shepard rimase sorpreso da questa reazione e dall'improvviso cambio di umore «Comandante...capitano...se hanno coinvolto te in questo progetto segreto, quando dai tuoi messaggi avevi detto che eri in ferie vuol dire che ci sono grossi guai in arrivo. Ho ragione?» Chiese con uno sguardo stranamente inquietante Traynor.
Shepard non poté evitare di sentirsi leggermente in imbarazzo a quest'accusa, quasi paragonato ad un uccello del malaugurio. Non era colpa sua se era generalmente coinvolto solo in problemi di portata galattica «Mi spiace, è così.»
«Va bene...farò tutto ciò che posso per aiutarti» Asserì lei rianimandosi e andando a parlare con gli altri.
Conrad si fece avanti per parlare con Shepard «Signore,questo è il materiale che ci è arrivato sulla navetta dei grigi.» - Disse porgendogli un datapad - «La navetta come richiesto è in un hangar della N7 e solo il personale autorizzato può accedervi. Soldati dell'Alleanza formano un cordone di protezione, mentre agenti N7 ne formano uno più esterno. Il vice comandante  Deerit Nunc si è dimostrato estremamente collaborativo e avendolo informato da subito che agivo per suo conto non ha fatto nessuna domanda, mettendo a disposizione hangar e uomini immediatamente.»
« Nunc sa che non lo terrei allo scuro senza motivo né farei correre ai miei uomini più rischi del dovuto, da soldato con esperienza sa che non sempre si può dire tutto.»
«Il Consiglio manderà al più presto dei suoi esperti e fornirà le attrezzature necessarie per esaminarla.» Aggiunse ancora Conrad
«Molto bene tenente, ora per favore dica a Audit di venire e poi si fermi anche lei.»
«Sissignore!» E si allontanò per ritornare con il salarian, tutti presero posto nella sala.
Lui si mise al centro della sala, pronto a parlare «Per molti di voi quello che sto per dire sarà una ripetizione di quello che ho raccontato ieri al Consiglio, ma in quella ricostruzione mancavano alcuni dettagli e altri conoscono solo parzialmente cosa sta accadendo.»
Raccontò tutto dall'inizio, dell'Area 51, dell'incontro con il leviatano tramite la dottoressa Ann Bryson, delle informazioni apprese sui Grigi e sulla loro tecnologia e delle tracce rilevate da “Ascolto” che Audit aveva scoperto. Il salarian rimase sorpreso nell'apprendere cosa fossero e da tutta la faccenda. Fu poi la volta di quest'ultimo farsi avanti per spiegare il progetto che aveva rilevato quei segnali, presentare altri dati al riguardo risalenti a due settimane prima di quelli rilevati in presenza del Capitano Shepard.
Lui riprese quindi la parola e passò le informazioni  della navetta dal suo datapad a quello degli altri. «Bene adesso sapete quello che so io. La prima cosa da fare per come la vedo è trovarli e accertarsi delle loro intenzioni.»
«Vuoi dire che gli alieni potrebbero essere tra noi? Scusate, non ho resistito.» Dichiarò Joker con un sorriso in faccia
Fu Liara la prima a intervenire seriamente «Il problema principale è che quelle tracce giungono al limite della galassia e proseguono, vanno oltre l'ammasso di Nimbus nello Spazio esterno del Consiglio e non sappiamo da li per quanto continuino. Se quello che sappiamo sui loro motori è vero potrebbero essere ad una distanza impossibile da coprire per noi, con la nostra attuale tecnologia. Per la Dea, trovarli sarebbe solo una questione di fortuna.»
IDA proseguì il discorso «Vero, ma possiamo vedere che nonostante abbiano visitato punti diversi della galassia, queste tracce riconducono in un area limitata che va dall'ammasso di Niumbus a quello di Atheon, fornendoci una direzione in cui cercare ma rimane lo stesso il problema sollevato da Liara. Lo spazio oltre a quel margine di galassia è...infinito, fisicamente parlando. Trovo inoltre interessante un altro dato, queste rotte verso Thessia, Terra, Tuchanka sono linee dritte e continue, ma quella per Sur'Kesh s'interrompe prima di entrare nella Zona Krogan e riprende subito fuori da essa, ritengo possibile che come le navi che usano un portale proseguano in linea dritta così anche le loro navi non possano virare in quella modalità e che nell'avvicinarsi a un ammasso debbano passare a un tipo di propulsione standard. Non ho abbastanza informazione per formulare un perché.»
«La soluzione più semplice sarebbe aumentare la potenza di “Ascolto” costruendo una rete di boe oltre la galassia. Ho una certa esperienza in missioni sotto-copertura e posso immaginare che i sensori che avete applicato alle boe di comunicazione esistenti, non siano potenti quanto se li avreste ricostruiti da zero.» Osservò Miranda
«È così, per evitare che venissero scoperti sono stati applicati sensori di piccoli dimensioni e con limitato consumo energetico per evitare di richiamare l'attenzione. La conseguenza è stata una riduzione della portata ma ugualmente sufficiente per gli scopi iniziali» Spiegò Audit dandole ragione.
«Ma non per quello che corre a noi.» Obiettò la Lawson.
«Traynor, tra noi sei quella con più esperienza con i sistemi di comunicazioni e boe, pensi sia possibile costruire una rete esterna alla galassia usando sensori più potenti?» Chiese John
«Beh...ecco...» - Traynor ci rifletté un attimo - «In teoria penso di si, la soluzione dovrebbe essere attuabile ma solo per uno spazio limitato....non ho dati precisi....ma se devo fare una valutazione al momento direi che è possibile coprire la zona di spazio tra l'ammasso di Nimbus e quello di Atheon, ma solo per una distanza dal margine non superiore di 1 kpc, ma non posso garantirlo senza fare delle analisi.»  (Nota:1kpc = 1000 parsec= 3.08567758 × 1019 metri)
«D'accordo Traynor voglio che tu e IDA lavoriate con Audit per cercare di realizzare questa rete e ricercare altri dati. Liara, Tali e Miranda voglio che vi occupiate di analizzare e studiare la navetta. Coats, se quegli esseri sono veramente interessati alla Terra, l'Alleanza deve essere pronta. Voglio che indaghi su qualsiasi evento insolito che intelligence abbia registrato, fatti aiutare in questo da Conrad ha una linea diretta con il primo ministro Lynch, ti tornerà utile in caso di difficoltà. Ash e James, quegli esseri hanno visitato anche altri mondi del Consiglio, è possibile che qualcuno abbia delle informazioni, magari senza saperlo, contattate le altre agenzie e vedete cosa scoprite. Garrus le navi N7 di pattuglia potrebbero aver registrato qualcosa, parla con Nunc per vedere se ha sentito “voci” di qualcosa di strano. Joker, la Normandy SR2 è a riposo da qualche mese fai in modo di tenerla pronta.Io dirò al Consiglio che ora abbiamo un piano e cercherò di rassicurarli.»
Tutti si dimostrarono d'accordo.
Liara fece un'ultima osservazione «Come studiosa trovo però strano che questa scoperta abbia influenzato l'umanità in modo decisamente minore rispetto alla scoperta delle rovine Prothean di Marte. Capisco che la tecnologia umana fosse molto più rudimentale all'epoca, rispetto a quando giungeste su Marte e questo può averne impedito uno studio adeguato ma l'impatto sulla società fu minimo in ogni caso per una scoperta del genere.»
Tutti i presenti umani si dimostrarono d'accordo con Liara, incuriositi più che altro da nomi folkloristici come Roswell, Area 51 ecc...
John annuì e dichiarò « Come s.p.e.t.t.r.o. mi hanno fornito qualche informazione storica e non finirà l'universo se sprechiamo dieci minuti a soddisfare la vostra curiosità. Secondi alcuni l'unificazione dei diversi governi della Terra in una singola entità politica era avvenuta troppo in fretta. La formazione dell'Alleanza, dicevano queste teorie, era solo l'atto conclusivo di una lunga e complessa serie di trattati internazionali segreti e accordi clandestini che avevano richiesto anni, se non decenni, di negoziati. In parte questo era vero ma non fu dovuto alle rovine Prothean ma alla navicella dei “grigi”. Quando il governo americano dopo decenni di studio riconobbe che non avrebbe ottenuto di più da essa ne rivelò l'esistenza ad altre nazioni, tutto nel massimo segreto, fu allora che vennero presi i primi accordi che furono le basi dell'Alleanza. Quando le rovine Prothean furono rinvenute, si ritenne l'occasione giusta per portare alla luce il risultato di anni di accordi...ora tutti al lavoro!»
La riunione era finita e ognuno iniziò a svolgere il proprio ruolo.

                                                                 *****

Qualche giorno dopo la Normandy SR3 era nella Nebulosa Silean nel sistema Teyolia.
Olivia si stava precipitando in cabina di pilotaggio ancor prima di ricevere la chiamata di Ilary. La nave era andata in occultamento senza che lei lo ordinasse o fossero una situazione di pericolo.
«Ilary, cosa succede?»
«Non ci crederà signore, ma ho trovato una nostra vecchia conoscenza.» Dichiarò il pilota che dava del “signore” all’amica solo in situazioni serie.
«Di cosa parli?»
«Quando salvaste me e Steve su Omega e perdemmo la SR3 a causa dell'intervento di una nave sconosciuta, sono sicura di averla localizzata.»
«Eh! Come puoi dirlo con sicurezza?»
«Ho salvato i registrati di quella missione dal server della SR2, ottenendo i dati sulle emissioni di quella nave nel caso l'avessimo ancora incrociata, inoltre sono loro perché stanno usando il nostro stesso sistema di occultamento.»
«Ne sei certa?»
«Si, fidati. La SR3 dovrebbe essere l'unica nave ad emettere emissioni con quel tipo di distorsione che le rende difficili da individuare tranne che per noi, invece gli strumenti segnalano una nave con lo stesso sistema. Sola quella Nemesis e il Phantom sono le uniche scappate tra i responsabili del furto della SR3.»
«Mmhh...va bene seguiamoli e vediamo dove ci conducono.» Ordinò Olivia

La Atlantic Codex, con Dasha a bordo, si stava dirigendo su Nevos. Scoperto da pionieri Asari , era un vivace pianeta giardino e sede di una fiorente colonia Asari. Spiagge sabbiose e romantiche e lune gemelle alimentavano l'economia del turismo, mentre una frontiera sicura e vigilata l'aveva fatta diventare la sede di numerose lobby politiche ed economiche.
Come dire che è sede di alcune delle maggiori organizzazioni criminali dell'ammasso-- rifletté tra se Dasha, leggendo le informazioni sul Codex – non per niente un paio di esse lavorano per me.--
Era diretta su quel pianeta per risolvere una faccenda che l'aveva incuriosita. Qualcuno aveva tentato di fregarla, ma quello che trovava strano era la merce che stavano cercando di piazzare, dai dati che il generale Tetrius gli aveva preparato si trattava di componenti ad alta tecnologia molto diversi tra loro e parti di armi sempre di ultima generazione. Quella lista gli ricordava un campionario di prodotti. Aveva provato a investigare chiedendo a Mores cos'era possibile ottenere con quei componenti, ma lo scienziato krogan era stato chiaro: niente!
Una chiamata da  Neque, il pilota batarian, interruppe i suoi pensieri «Forse abbiamo dei seccatori.»
«Arrivo.»
In cabina il pilota spiegò che a volte appariva un segnale al limite del rilevamento e che stranamente aveva delle emissioni simili all'Atlantic Codex, ma non era sicuro di cosa fosse.
«Siamo occultati, in teoria nessuno dovrebbe trovarci o vederci.» Commentò il batarian riferendosi al loro doppio sistema d'occultamento, uno per i sensori e l'altro visivo che faceva assumere alla nave lo stesso colore di ciò che la circondava.
«Vero, ma c'è una nave che può trovarci.» Dichiarò Dasha, sapeva bene di cosa parlava avendo rubato lei la tecnologia installata sulla Normandy SR3 «Non corriamo rischi, manovre evasive, siamo vicini alla nostra destinazione e non ci porteranno via troppo tempo.»
 – Spero per loro che non mi attraversino la strada, li ho trovati simpatici su Virmire.-- pensò andandosene.

Su Nevos, in mezzo a una zona boschiva un asari solitaria sembrava in attesa.
«Ehi Liani! Ma che combinazione!» Disse una voce. L'asari si voltò subito puntando l'arma, alle sue spalle delle casse «Dasha! Come mi hai trovato? Parliamone...ti va?» Propose ma il suo tono parve incerto fin da subito.
La Weaver stava alla scoperto di fronte a lei, in corazza da combattimento nemesis, senza impugnare un'arma.
«Parlare mentre mi punti una pistola addosso? Non mi piace, eliminiamo la pistola.»
Un colpo esplose tra gli alberi e la pistola sfuggì di mano all'asari, che non perse tempo a raccoglierla ma caricò i propri poteri biotici. Una lama apparsa dal nulla la colpi alla testa stordendola, era viva ma perdeva sangue da un ampio taglio.
« Ben fatto Tenus!» - Commentò Dasha nel comunicatore, rivolta al drell nascosto tra gli alberi mentre si avvicinava all’asari «Liani, Isabella non ti ha ucciso solo perché gliel'ho chiesto. È il momento di parlare.» L'afferrò per la testa, buttandola in avanti facendole assumere una posizione a quattro zampe, Dasha le si era inginocchiata a fianco. «Isabella procedi!»
Il phantom le infilo una delle sue lame sotto l'addome e diede un unico e profondo taglio, l'asari urlò di dolore cadendo in avanti mentre si stringeva la ferita con le mani.
Dasha allungò la mano e gliela infilò violentemente nella ferita, strinse con forza alcune delle viscere e tirò . Un grido attraversò l'aria.
«ADESSO, LURIDA PUTTANA, PARLIAMO. Tu mi dirai ogni cosa del tuo affare, chi è il compratore, insomma tutto, se non sarò soddisfatta tirerò fuori, personalmente e a mani nude, i tuoi organi un po' alla volta...fidati non è una morte veloce.» Dasha diede un’altra stretta con la mano, l'asari strillò e mentre il suo volto diventava una mascherare di terrore incominciò a parlare.

La navetta entrò nell'atmosfera scaricando Olivia, Steve e Asiria vicino a una zona boscosa. I sensori della SR3 avevano rilevato tracce di una seconda navetta non troppo lontana, per evitare di farsi individuare erano attirati più distanti.
«Dasha sono Neque, una navetta è atterrata a qualche km da dove vi trovate, c'era veramente un'altra nave.» La informò subito il pilota
«Ricevuto, bene Liani mi dovrò accontentare di quello che mi hai detto.» Commentò la Weaver rivolta l'asari che non rispose limitandosi a versi di dolore.
«Uccidimi.» Chiese con un filo di voce,
«Mmh..Isabella è tua...ma abbiamo visite, fai veloce.» Sentenziò Dasha
«N-no, ti prego...p-pietà..u-uccidimi tu.» Chiese l'asari sputando sangue mentre il terreno su cui stava ne era intriso, ma venne ignorata.
Isabella l'afferrò per la gola alzandola, dall'ampio taglio fuoriuscivano sangue e organi, non sapeva che farsene di un pezzo di carne morente e per di più in fretta, alla fine ebbe un'idea. Aveva visto su extranet dei pescatori che uccidevano un pesce sbattendogli la testa contro una pietra, quel metodo l’aveva incuriosita.
Prese l'asari per la nuca, lasciandole la gola, sbattendole la fronte sulle casse della merce sempre con più energia, a ogni urlo che lanciava il phantom si eccitava di più mettendovi più forza.
Alla fine ci fu un'esplosione di materia cerebrale. Isabella presa da quello che faceva, eccitata, andò avanti a infierire sul cadavere fermandosi solo quando un pezzo di materia cerebrale le finì sulla visiera.
Riconobbe che era stata un'esperienza interessante, ma le spade erano tutt'altra cosa e sporcavano di meno. Si chiese se il cervello asari lasciava macchie indelebili.
Dasha aveva finito di parlare con Tenus, quando lei le si avvicinò « Sperò ti sia divertita, adesso abbiamo del lavoro extra.»
Isabella le fece capire così così.
Olivia, Steve e Asiria stavano procedendo in fila indiana con attenzione tra la vegetazione, fortunatamente non c'era sottobosco. 
Steve con armatura pesante da distruttore e fucile d'assalto Argus e fucile a pompa M-11 Wraith era in testa.
Dietro veniva Olivia, era al comando della squadra, indossava un'armatura media classica e non una da specialista come quella del fratello. Era armata con un fucile di precisione Indra M-90, riteneva sarebbe stato più utile rispetto a un fucile classico per via di tutti i rifugi che gli alberi offrivano e con una mitragliatrice M-12 Locust.
Per ultima Asiria con pistola M77-Paladin, mitragliatore M-25 Hornet e suoi poteri biotici. Portava una corazza leggera tipica del suo popolo.
Steve appoggiò il ginocchia a terra e fece segno di fermarsi, a gesti fece capire che vedeva qualcosa dritto davanti a loro.
Olivia guardò nel mirino, vide della casse e delle macchie di sangue su di esse e nel terreno. Disse qualcosa agli altri e diede ordine di rimanere leggermente indietro mente lei avanzava, trovò una copertura adatta dietro a delle rocce e si appostò, guardando nuovamente nel mirino.

Isabella salita su un tronco, occultata, aveva visto un soldato con un fucile di precisione avanzare isolato e prendere posizione dove Dasha aveva detto. Sorrise sotto il casco, questo era vero divertimento. Saltò a spade sguainate, l'occultamento venne meno come sempre quando usò i suoi poteri per potenziare le spade, pronta a tagliare entrambe le braccia al soldato, per passare poi agli altri. Le lame calarono sulla preda..
Steve avvertì un forte dolore al braccio sinistro, ma l'omni-scudo resse il colpo.
Isabella era sorpresa perchè non si aspettava un intrusione, ma aveva altri problemi a cui pensare, se non avesse deciso entro un secondo sarebbe caduta a terra, un bersaglio facile. Sfruttando il po' di spinta che le era rimasta riuscì a poggiare un piede sullo scudo energetico e a darsi una spinta all'indietro in un perfetto salto acrobatico, ma non ebbe tempo per indugiare. Il soldato aveva preso subito ad usare la sua arma senza aspettare che toccasse terra. La barriera biotica dell’armatura la protesse e si occultò nuovamente.
«Sorellina dovresti fare più attenzione, anche se avevi ragione.» Commentò suo fratello, lei era andata avanti facendo da esca. Non sapeva da dove ma era sicura che il phantom l’avrebbe attaccata. Si era appostata in un punto che qualsiasi cecchino avrebbe scelto, era certa che la nemesis le avrebbe teso una qualche trappola.
Olivia fece fuoco davanti a se, il suo obiettivo era quella che era sicuramente una donna in una tenuta da Nemesis leggermente diversa da quella che aveva studiato nei libri di storia.
«Non ho bisogno di fare attenzione, quando posso contare su di te.»
Dasha da dietro il tronco udì i vari colpi tutto attorno a dove si trovava – Un Indra M90 di sicuro e lo sa usare, chi comanda quella squadra è in gamba...chissà se è Olivia... diamogli una risposta -- decise
Olivia stava dicendo ad Asiria di alzare una cupola di protezione quando un punto della roccia dietro cui si era riparata esplose all'altezza della sua testa in un foro perfetto, ebbe appena il tempo di scansarsi che un proiettile attraversò precisamente il foro appena fatto. «State al riparo, abbiamo a che fare con un cecchino dannatamente abile. Ha sicuramente uno Javelin con caricatore modificato per  sparare più colpi.» Spiegò certa di ciò che diceva. Quello era stato un colpo 1+1, un tiro in cui riuscivano i tiratori più esperti in cui un proiettile entrava esattamente nel foro di quello che aveva preceduto
All'improvviso una filastrocca si udì nell'aria, “Un bel dì a pesca andai, ma un pesce non trovai, quindi te pescai”, un drell saltò fuori dal suo riparo, in qualche modo li aveva aggirati attaccandoli alternando attacchi biotici con armi da fuoco.
Asiria alzò la cupola biotica riuscendo a proteggere la squadra dai colpi e dando il tempo a fratello e sorella di reagire, mentre lei a sua volta abbandonata la cupola passava ad effettuare attacchi biotici.
Isabella incanalò i propri poteri biotici nell'armatura potenziata da phantom che li concentrava evitando inutili dispersioni di energia, permettendole per un tempo limitato di andare oltre le proprie capacità quali forza, velocità e attacchi biotici.
In combinazione con le sue spade, ideate da Mores, la lama sinistra, corta, diventava in grado di assorbire l’energia degli attacchi biotici e una volta fatto lei era libera di usarli per potenziare i propri e le capacità della sua armatura.
La spada nella sua mano destra, lunga, poteva essere attraversata da un sottile campo biotico che ne aumentava di molto l'affilatura e la capacità di taglio. Ma nessuna spada era affilata come il sorriso sul volto nascosto dal casco. L'asari che voleva cacciare era li, ma ancora di più le interessava il soldato in armatura presente. Lei era un predatore e sentiva che lo era anche quel soldato, si sarebbe divertita con entrambi.

Steve aveva sempre apprezzato le armature pesanti, in particolare quella del distruttore che indossava ma l'aveva personalizzata a suo modo, togliendo le difese missilistiche e sostituendo il braccio sinistro dell'armatura con quello del paladino riuscendo ad usarne lo scudo.
Non vide da dove arrivò l'attacco biotico, era stato troppo rapido, ma era di un tipo che non aveva mai visto prima e diretto contro Asiria. Usò nuovamente l'omni-scudo e ringraziò di usare un'armatura da distruttore, con i suoi micro motori nelle giunture conferiva maggior resistenza. Ma era certo che lo scudo non avrebbe retto a un secondo colpo.
Troppo veloce, non riuscì a reagire prontamente all'attacco che seguì a quello biotico. Vide la lama nella mano destra nel phantom penetrare definitivamente nello scudo che andò in sovraccarico disattivandosi, insieme a quelli dell'armatura e solo per riflesso riuscì a inclinare indietro la testa per evitare l'altra lama che gli incise il casco frontalmente, invece che trapassargli il capo. Il nemico non perse tempo, con un agile salto si fece indietro, prendendo le distanze occultandosi e attaccando nuovamente da un'altra direzione.
Molti fendenti andarono a segno con rapidità tale da rendere impossibile all'occhio seguirne l'azione, alcuni incisero l'armatura, altri anche la carne. Gli scudi non avevano il tempo per ricaricarsi
Dannazione! Sono il topo mentre il gatto si sta divertendo...troppo veloce, troppo rapida..non ho tempo di prendere la mira che si allontana e non mi lascia raggiungere un dannato riparo – rifletté incerto se chiedere aiuto alle due compagne di squadra che avrebbero dovuto lasciare i loro ripari. --Troppo pericoloso per loro.—

L'ultimo di quei colpi piombò sul lato del collo di Steve, avverti a pieno il tremendo colpo ma rimase ancora in piedi, anche se lui stesso si stava vagamente chiedendo in che modo. Era stordito e le protezioni del collo erano saltate.  Il phantom sicuro della vittoria non si allontanò.
«ALLABARDA SPAZIALE!» Grido Steve attivando il comando vocale dell'omni-lama dell'armatura da distruttore. Questa a differenza della altre omni-lame, era costituita oltre che da una lama protratta in avanti anche da una sua continuazione che copriva tutto l'avambraccio e parte del braccio.
Deciso ad approfittare dell'apertura che si era venuta a verificare dopo l'ultimo colpo, affondò pesantemente la lama in direzione del nemico.
Questa volta fu Isabella a urlare quando, la sua barriera cedette e agile come un gatto balzò indietro ma non abbastanza velocemente per evitare una ferita superficiale sulla pancia.
Isabella si sentiva stanca, da troppo tempo combatteva con i potenziamenti dell'armatura attivi, ma si divertiva e non aveva intenzione di smettere. Per questo aveva portato la maggior parte degli attacchi verso punti non vitali, per immobilizzare più che uccidere. Quello sarebbe venuto dopo e con esso il piacere. Quando avanzò nuovamente verso il distruttore, tuttavia, il phantom mostrò maggiore cautela di prima
Steve fu rapido a riprendersi e pur barcollando, in preda a una furia insensata andò contro il nemico.
Asiria stava tenendo a bada il drell da un po' di tempo. Javik, suo padre e dio onorario degli Hanar, l'aveva obbligata a seguire l'addestramento militare praticato su Kahje e oltre che quello tipico delle asari. Dalla sua posizione vedeva Steve e gli parse subito in condizioni di inferiorità e tuttavia troppo cocciuto.
«Per la dea, muoviti!» - esclamò l'asari  verso Olivia - «Non può tenerla a bada in eterno!»
«Attenta dannazione!» Strillò Olivia facendo abbassare l'amica, che in preda all'eccitazione si era alzata, giusto in tempo per evitare per evitare un colpo da parte del cecchino nemico «Vuoi farti ammazzare! Non sono sicura che i nostri scudi bastino contro quel fucile.»
Il phantom balzò contro Steve, le lame biotiche contro la omni-lama del soldato che cadde a terra.
Lui fece un ultimo tentativo con omni-scudo che si avviò. Come era stato addestrato a fare, Steve tenne lo scudo tra se stesso e l'avversario, e intercettò la spada del phantom, quando essa calò con violenza su di lui. Senti lo scudo che cedeva nuovamente sotto il formidabile attacco e comprese che il colpo successivo sarebbe stato l'ultimo.
Invece il phantom distolse da lui la propria attenzione per affrontare un nuovo nemico.
«Prenditela con chi è grande abbastanza da dartene!» - ruggì Olivia - « Avanti, usa le tue spade su di me.» Intervenne sparando brevi ma precise raffiche con la M-12 Locust.
Steve stava per precipitarsi in aiuto della sorella, ma si rese conto che così facendo nessuno avrebbe ostacolato il cecchino nemico. Individuò vagamente la posizione del nemico e alzò in aria il braccio destro. Si udì distintamente il suono di diversi corpi lanciati in aria.

Dasha stava guardando nel mirino, pronta a colpire quando vide il soldato in armatura pesante alzare il braccio nella sua direzione e qualcosa partire da esso.
«Cazzo!» Disse a denti stretti e corse via, lo javelin era un ottimo fucile ma pensate da trasportare. Tutto attorno a lei incominciarono a scoppiare le granate a grappolo lanciate dal soldato, alla fine si buttò a terra, sperando nella fortuna e confidando negli scudi.
Nel casco udì l'ordine di Dasha « Ritiriamoci per adesso», Isabella non era sicura di voler ubbidire, si stava divertendo come non mai. Quando vide arrivare l'asari, il drell doveva già essersi sganciato, lanciò l'ultimo doppio fendente che le sue forze le permettevano e chiedendosi se la sua idea avrebbe funzionato.
« A TERRA!» Gridò Asiria ai due compagni mentre lei lanciava una poderosa onda d'urto.
Quando i due attacchi si scontarono si verificò una detonazione enorme.

Isabella, allontanatasi subito dopo l'attacco, vide l'esplosione e sorrise. Sapeva cosa sarebbe successo quando i loro poteri si fossero scontrati, ebbe la tentazione di tornare indietro per vedere se erano vivi. Sarebbe stata veramente contenta di poterli finire tutti e tre ma doveva ritrovare Dasha.

«Tutto bene fratellino?» Chiese Olivia,sotto di lei Steve
«Sono io quello con l'armatura pesante, avrei dovuto proteggerti io.» Obiettò lui
«Ma sono io la maggiore, quindi io proteggo te» Si alzò aiutando Steve a fare lo stesso.
«Comunque, che diavolo è successo?»- chiese lui - «Un'esplosione così non mi sembra normale in uno scontro tra poteri biotici.»
«Infatti non lo è!» Rispose Asiria che si era rialzata da terra e li aveva raggiunti « Era successa la stessa cosa quando ci siamo affrontate nella torre del Consiglio. Ogni volta che io e quel phantom ci affrontiamo con i nostri poteri creiamo un'esplosione, non che non sia possibile normalmente ma non in questo modo e violenza. Qui è stata molto più forte perché entrambe abbiamo usato più energia rispetto ad allora.»
« Ma ora dove le troviamo?» Domandò Steve
«Sono sicuro che non sono distanti. Voglio esaminare quella casse, in formazione e andiamo, non è finita.» Ordinò Olivia
Dasha li stava osservando, in mano un detonatore. La carica era piazzata tra le casse.
Improvvisamente una luce blu riempì l’aria, annullando tutti gli altri colori: ogni cosa si tinse di un intenso blu elettrico che parve portare con sé un calore indescrivibile.

Il paesaggio fu incenerito in un istante ma senza che ci fosse fuoco. Il tutto avvenne e terminò in un secondo.
Olivia con Steve e Asiria trovarono riparo in una depressione del terreno entrandovi, l'aria era talmente calda da rendere difficile respirare. Erano privi di ogni protezione, avevano tenuto solo le armi sperando funzionassero. Il calore aveva reso le loro armature impossibili da indossare anche solo per un istante di più, un po’ ovunque avevano leggeri segni di ustioni su tutto il corpo. La parte elettronica di ognuna di esse era saltata, varie crepe si erano formate a causa dello sbalzo termico. Le gettarono via conservando sole le armi come da regolamento, sorprendentemente si raffreddarono quasi subito e riuscirono a tenerle in mano. 
«Com’è possibile che siamo ancora vivi?» Chiese il fratello, se le armature non avessero retto per quel singolo istante sarebbero morti arsi vivi.
Olivia fece cenno di tacere, prese la pistola e scivolò lungo la parete di terra fino a un punto dove curvava, un suono proveniente da li dietro richiamò la sua attenzione. Era sicura di non sbagliarsi, era il respiro di qualcuno in difficoltà. Non erano soli. Fece un profondo respiro è salto fuori arma in pugno.
Dasha mosse solo la testa per guardarla e commentò « Questo è decisamente un posto meno piacevole dove incontrarsi.»
«Tu!?!» Esclamò Olivia la cui voce si era alzata di colpo, spingendo Asiria e Steve ad accorrere e non furono meno sorpresi.
La Weaver era nelle loro stesse condizioni, aveva con se il suo fucile ma non pareva in grado di muoversi. «Da come siete messi direi che non è opera vostra?» Domandò, tossendo a causa del fumo che impregnava l'aria.
«Avrei non poche domande da farti Dasha, se questo è il tuo vero nome?» Disse infine Olivia
«A questa non posso rispondere, ma per farla breve sono una criminale...si, ho rubato io la Normandy SR3 e ho fatto saltare il braccio a Steve...contenta di vedere che ne hai uno nuovo...e sono qui perché un mio dipendente ha cercato di derubarmi e non centro assolutamente niente con quello che è appena accaduto....se avete altre domande dovranno aspettare.»
«Ok, facciamo che ti credo...dove sono i tuoi uomini, il phantom soprattutto e cosa ne hai fatto del tuo dipendente? Ho visto del sangue sulle casse, ma niente corpo.»
Dasha sorrise «Ho accettato le sue dimissioni...ma ora se avete un comunicatore e meglio che cerco di contattare il phantom e…»
«È Isabella...il phantom è Isabella» Dichiarò Olivia
Dasha fece si con la testa « Da cosa l'hai capito?»
«Su Virmire non si staccava mai da te, avevate un ottimo affiatamento insieme, è una biotica e lo vista esercitarsi in spiaggia con quella spada di legno che aveva quando ci siamo conosciuti.»
«Tutto giusto caro Sherlock, ma se ora non le parlo siate sicuri che vi ucciderà e forse anche il mio drell potrebbe farlo se è vivo, non penso siate voi il problema attualmente.»
«Hai molta fiducia in Isabella vedo,forse non c'è la fatta.»
Dasha sorrise dando a Olivia la sensazione di aver detto qualcosa di molto stupido.
Isabella stava camminando tra gli alberi inceneriti, aveva perso l'orientamento. Quando la luce blu  aveva investito ogni cosa, aveva incrociato le spade e usato i suoi poteri per proteggersi. Una cupola biotica era uno dei pochi poteri che non usciva ad usare, fortunatamente era l’armatura ad alzare la barriera biotica che normalmente la proteggeva.
In qualche modo la cosa funzionò ma aveva sentito lo stesso l'immenso calore, anche se l'armatura non aveva subito ulteriori danni sotto di essa sentiva il dolore provocato dalla pelle ustionata. Quella grezza barriera che aveva innalzato dando fondo ai suoi poteri l'aveva salvata ma consumato le sue ultime forze costringendola a non poter far altro che trascinarsi in giro cercando Dasha. Alla fine cadde a terra stravolta, cosciente ma senza la forza di muoversi guardò il cielo senza poter fare altro. Una figura le coprì la visuale.

Dasha stava cercando con un comunicatore di contattare chiunque fosse in ascolto, lo stesso stava cercando di fare Olivia, ma tutto risultava inutile, anche contattare le rispettive navi.
Un tremolio regolare e ritmico nel suolo richiamò l'attenzione di tutti che si sporsero a guardare.
Una figura sui tre metri d'altezza si stava dirigendo vero le casse rimaste intatte, il terreno bruciato terminava a pochi centimetri da esse. La luce blu non le aveva investiste. Il sole rendeva difficile guardarlo perché si rifletteva sul metallo lucido della corazza, ma si distingueva una forma umanoide con una testa, due gambe e braccia che a ogni passo lasciava impronte profonde sul terreno. Nessuno aveva mai visto un mech , così lo definirono, simile a quello. Gambe e braccia di forma umana, ma davano l'impressione di poter distruggere qualsiasi cosa tanto erano grosse e quello che doveva essere il volto, aveva solo due fessure che dovevano essere degli occhi. Non erano visibili armi o altro, la superficie era completamente liscia.
Concentrati com'erano a guardare nessuno notò la figura fino a quando non fece rumore scivolando nell’avvallamento facendoli sobbalzare.
« Credo che lei abbia bisogno di te capo.» Disse Tenus apparso dal nulla e riferendosi a Isabella che teneva addormentata in braccio. Il drell in qualche modo non era stato colpito, non aveva la minima traccia di bruciature o altro «Salve! Immagino ci sia una specie di tregua se non stiamo cercando di ucciderci.»  Chiese all’equipaggio della SR3.

Olivia e Dasha si guardarono e annuirono. « All'incirca.» Rispose Olivia, entrambe sapevano che avevano altri problemi.
Isabella si riebbe in quel momento, non sapendo cosa stesse accadendo si dimenò, liberandosi dalla presa di Tenus che non aveva riconosciuto. Si rimise in piedi in un istante, le mani sulle spade, pronte a essere sguainate. Dasha intervenne a chiamarla , era chiaramente confusa.
«ISABELLA! GUARDAMI...ISABELLA!! Va tutto bene, non ci sono minacce, calmati e dopo potrai uccidere quanto vorrai.» L'ultima frase lasciò perplessi Olivia e la sua squadra.
Il phantom parve rifletterci un attimo, anche con il volto coperto assunse un'aria interrogativa,  si avvicinò a Dasha e l'abbracciò. Da sotto il casco era udibile provenire un singhiozzo sommesso.
« Tenus che succede? Cosa diavolo è quell'affare e hai notizie dall'Atlantic Codex?»
« No a tutte le domande, mi sono rifugiato in una grotta quando tutto è diventato blu e incandescente. Quando ho visto arrivare...quell'affare...mi sono tenuto lontano e ho trovato Isabella. È tutto. Cosa facciamo?»
«Tenus dove si trova quella cosa?». Il drell si sporse a guardare «Accanto alle casse.»
«Bene…problema risolto...KABOOM!» Disse Dasha, estrasse un detonatore e lo premette
Una potente esplosione avvenne nel punto esatto delle casse. Olivia la guardò in modo accusatorio «Si, quella bomba era per voi. Era il mio piano B, speravo che spinti dalla curiosità avreste guardato nelle casse dopo che ci  fossimo ritirati. Tenus il problema è stato risolto?»
Due raggi blu scuro attraversarono l'aria e come prima ogni cosa che irradiavano s’inceneriva anche se era già bruciata. Solo quel fosso di terra in cui si trovavano, quell’angolo dove la luce non era arrivata li aveva salvati. Il misterioso mech avanzò nella loro direzione. «Ti basta come risposta, adesso pare arrabbiato!» - gli rispose Olivia - « Quei raggi sembrano partire direttamente dalle sua mani. Preparate le armi! Asiria pensi di poter usare i tuoi poteri?»
«Ehmm...io...un colpo forse...non di più.»
«Dasha...Isabella sarebbe molto utile, pensi che riesca a combattere.»
«Non credo, la fatica l'ha distrutta. L'unico biotico ancora sano è Tenus.»
Olivia non riuscì ad evitare una smorfia, avevano tre biotici potenti con loro ma solo uno capace di usare i suoi poteri. Ognuno prese posizione, tranne Isabella immobile vicino a Dasha. Al segnale di Olivia fecero fuoco simultaneamente. I colpi andarono a segno senza far danno e il mech avanzava apparentemente indisturbato a velocità maggiore, quasi correndo.
Asiria e Tenus usarono un attacco biotico combinato generando un'esplosione che lasciò indifferente il nemico. Purtroppo Asiria non era in grado di lanciare un secondo colpo.
Più veloce di quanto la sua massa facesse supporre, il mech fu su di loro. Afferrò Steve per la testa e un bagliore uscì dagli occhi, sembrava che lo stesse scansionando.
«GIÙ LE MANI DA MIO FRATELLO!!» Urlò Olivia , sparando alla testa del mech da distanza ravvicinata, senza provocare nessun danno.
Quando il bagliore finì il mech buttò Steve, come fosse un giocattolo, contro Olivia e volse la sua attenzione su Dasha.
Lei fece fuoco con lo Javelin da distanza ravvicinata, mirando alla testa. Questa scatto all'indietro quando colpita, ma rimase intatta. Tentò un movimento rapido per evitare di essere presa com'era successo a Steve, ma perse equilibrio finendo a terra. Prima che potesse rialzarsi il mech l'afferrò per una gamba sollevandola in aria, riuscì solamente ad evitare di perdere l'arma «Non ha gli attributi per fare un 69 con me!»
Con la canna del fucile che quasi toccava l'addome del mech fece fuoco. Le parve che rimanesse fermo un attimo, come stordito. Lei incominciò a urlare dal dolore quando gli strinse la gamba, certa che gliela avrebbe spezzata.
In preda al furore Isabella apparve alle spalle del mech, calando le sue spade, intrise del poco potere biotico che la sua ferocia gli aveva permesso di raccogliere, mirando alla base di quello che era il collo del nemico.
Per istinto molti animali uccidono spezzando le vertebre cervicale con un morso, decapitando di fatto la loro vittima. La stessa cosa guidava Isabella.
Le spade penetrarono nel collo, due tagli paralleli da sinistra a destra in tutta la larghezza del collo per non più di qualche centimetro di profondità, asportandone una parte. Isabella cadde distesa al suolo appena tocco terra, perdendo le sue spade. Aveva superato il suo limite.
Il mech lasciò andare Dasha appena subì il colpo, si mosse ondeggiando in maniera sempre più precaria alla fine si accasciò al suolo. Fino all'ultimo ricordarono i movimenti di una persona colpita a morte che vive gli ultimi istanti.
«OLIVIA! STEVE! ASIRIA!» Urlò una voce nell'orecchio di Olivia facendola sobbalzare.
«Dannazione Ilary, non è il caso di urlare…si, stiamo tutti bene...è troppo complicato da spiegare...manda una navetta e per l'altra nave...» Olivia e Dasha si fissarono, ambedue intente a parlare con il rispettivo pilota. Fu Olivia fare la prima mossa «C'è una specie di tregua, non fare niente a meno che la nave sia in pericolo». Udì Dasha dare gli stessi ordini.
La squadra della SR3 prese in consegna lo strano mech, Dasha preferì allontanarsi prima che arrivasse altro personale dell'Alleanza ma Olivia le volle parlare un'ultima volta.
«Dasha, noi in che rapporti rimaniamo? Non mi va di guardarmi sempre alle spalle e in teoria dovrei arrestarti, anche se per quello che hai fatto a Steve ti ucciderei, ma al momento ho altro da fare.»
«Non ho niente contro di voi ma se mi darete problemi vi ucciderò senza rimpianti, anche se siete degli Shepard.»
«Mi sta bene. Non oggi ma ti arresterò la prossima volta.» Le rispose Olivia
«Anche a me, non porto rancori per quello successo su Omega.» Aggiunse Steve che si era avvicinato alla sorella e aveva sentito la conversazione. Era un soldato, per lui essere ferito o la possibilità di essere ucciso faceva parte del lavoro. Prendersela perché qualcuno poteva esserci riuscito, gli sembrava poco professionale.
Questo però solo se riguardava lui, se in quell’occasione Dasha avesse fatto male ad Ilary non l’avrebbe perdonata.
Osservarono Dasha, con Isabella sulle spalle e Tenus a fianco allontanarsi e alla fine Olivia chiese al fratello «Hai davvero urlato Alabarda spaziale?»
«Beh...sai...la lama  del distruttore ci assomiglia a un'alabarda medioevale e se ti ricordi quel cartone che guardavamo da piccoli, ho pensato di mettere quello come comando vocale, voglio dire...quante volte un uomo nella vita ha l'occasione per urlare ALABARDA SPAZIALE?»
« Non deve averla.» - gli rispose la sorella - « Steve a volte...» smise di parlare quando s'accorse che il fratello non lo stava ascoltando assorto a guadare qualcosa in cielo.
Sopra di loro, un'astronave mai vista stava immobile nell'atmosfera. Era arrivata senza far rumore e nessuno se ne era accorto. Come era apparsa sparì.
“Ascolto”, sulla Cittadella, registrò un nuovo segnale.

   
 
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