Julian,
non appena fu in grado di restare in piedi senza l’aiuto di
nessuno, fu
condotto da Nevi e il vecchio fuori dalla stanza. Le rivelazioni che
gli erano
state fatte poco prima erano ancora in fase di assimilazione e una
nuova
domanda gli premeva sulle labbra, non permettendo al giovane di
ammirare lo
splendido paesaggio che si poteva vedere al di fuori
dell’Albero del Mondo grazie
ad alcune enormi finestre,che si aprivano nella sua corteccia
-Nonno...io...io
sono io?-La domanda aveva un che di sibillino effettivamente, ma il
ragazzo era
sicuro che Elwe l’avrebbe capito comunque. Se era vero che
erano parenti allora
doveva conoscerlo da molto tempo, contando che la punizione gli era
stata
inflitta appena cinquemila anni prima e che sicuramente come Mani aveva
vissuto
per millenni.
-Sì..lo
spirito di un corpo si crea in esso al concepimento, quindi non ha i
rubato il
posto a nessuno, Mani e anche la personalità è la
tua. Nel tuo caso anche se
non vieni creato e come se venissi risucchiato dal corpo che viene
concepito
nel momento preciso della tua morte, impedendoti in questo modo di
andare in
uno dei mondi della Morte.-
La
risposta fece sorridere Julian...era veramente se stesso allora!
Rasserenato
cominciò ad interessarsi a cosa si estendeva al di fuori
dell’albero. Sembrava
una foresta secolare, ma nessuno degli alberi per quanto verdi alti e
rigogliosi poteva anche solo lontanamente competere con
l’Yggdrasill. Alcuni
sfoggiavano chiome dai colori più particolari come uno
proprio davanti alla
finestra in cui Julian si era fermato ad ammirare, che aveva le foglie
viola ed
era cosparso di enormi fiori cangianti.
Nell’aria mille profumi diversi si mischiavano
facendo girare la testa
al ragazzo e uccelli multicolore sfrecciavano giocando fra di loro...in
realtà
nell’aria oltre agli uccelli c’era
qualcos’altro, ma Julian preferì non
indagare, perché intuiva che con quelle creature era meglio
non avere a che
fare.
Accortosi
di essere rimasto indietro rispetto agli altri si affrettò a
raggiungerli,
seguendoli in un intrico di corridoi e passaggi, passando davanti a
centinaia
di porte che si affacciavano su stanze dagli usi più
disparati.
Dall’inclinazione del pavimento e dalle immagine che
scorgeva, capiva di
scendere sempre più in basso, ma non aveva idea di dove lo
stessero portando...il
Vecchio aveva parlato di risvegliarlo, ma Julian non sapeva cosa questo
potesse
significare.
Perso
nell’ammirare tutte le splendide novità e
stranezza che incontrava durante il
cammino però dimentico di chiederlo e per poco non
notò neppure di essere
arrivato in una sala circolare non molto grande. Al centro si trovava
una
piscina, le cui acque cambiavano colore incessantemente formando
arabeschi
capaci di ipnotizzare lo sguardo del giovane. Attorno ad essa stavano
dei
bracieri, sette per la precisione, uniti da linee rosse pulsanti.
L’atmosfera era
pesante, ricca della potente magia imprigionata nelle acque...Julian
non sapeva
come mai avesse quella certezza, ma sapeva che era così.
-Questo
è il luogo in cui sei stato Addormentato, questo
è il luogo in cui sono
racchiusi tutti i tuoi ricordi e la tua forza...-disse infatti Elwe
confermando
ciò che il ragazzo già intuiva. -Questo
è il luogo in cui ti Risveglierai.
Entra in quelle acque Julian, figlio di Sirius e Cassandra e rinasci
come Mani.-
Il ragazzo come mosso da una volontà non propria si immerse,
nelle acque
venendo immediatamente sommerso da emozioni troppo forti per essere
gestite da
una debole mente umana... ma che pian piano iniziò ad
assorbire tornando a ciò
che era stato un tempo. Conoscenze ormai da tempo dimenticate
ritornarono,
poteri sconosciuti fecero la loro comparsa, ricordi dimenticati vennero
ricordati...ma tra tanti belli, quelli orribili erano i più
numerosi, i più
forti e i più dolorosi. Era morto così tante
volte, era stato ucciso in maniere
così tremende, gli avevano inferto tanti di quei dolori che
per un attimo
Julian temette di impazzire. Non ebbe però il tempo per
soffermarcisi troppo. I
suoi occhi cominciarono a vedere cose mai viste, il naso odori mai
sentiti, la
pelle sensazioni ma provate, la orecchie suoni mai percepiti, la lingua
sapori
mai gustati. Era tutto nuovo e tutto troppo, così dovette
difendersi da tutti
quelle stimolazioni esterne. Poi il potere fluì nelle sue
vene ruggendo e
galvanizzandolo. Infine si addormentò ricco di nuova
consapevolezza.
Quando
si risvegliò accanto a lui era seduto Nevi, sorridente.
-Buongiorno!-
lo salutò solare l’elfo saltellando nella stanza.
-Buongiorno
Nevi!- ricambiò Julian. Aveva deciso che quel nome per il
momento gli andava
benissimo...nuovi poteri o no lui restava pur sempre il figlio di
Sirius nella
altro mondo ed era fiero di esserlo.
-Sono
contento che siate di buon umore, maestro.-Il piccolo elfo sembrava non
stare
nella pelle per l’eccitazione, ma il ragazzo non sapeva a
cosa fosse
dovuta...ora che aveva di nuovo il pieno controllo dei suoi poteri
avrebbe
potuto scoprirlo facilmente, ma conservava ancora il piacere di
scoprire le
cose poco per volta, che molti dei suoi simili non apprezzavano.
Ricordava come
in passato in tanti gli avessero chiesto una dettagliata descrizione della loro vita,
ma lui aveva
sempre rifiutato un po’ perché non poteva sapere
quale dei tanti futuri si
sarebbero avverati, un po’ perché non voleva...se
gli era fatti tutti nemici
per quella sua testardaggine.
-Quante
volte ti ho detto di darmi del tu? Non cominciamo per favore la stessa
storia
di cinquemila anni fa, eh?- Nevi sorrise ancora di più se
era possibile, mentre
il suo maestro scavava nell’armadio per trovare qualcosa di
adatto. Aveva
sempre avuto uno straordinario senso del gusto e in tutti i dipinti nei
tempi
che lo raffiguravano aveva sempre un ottimo aspetto.
-Che
cercate?- Julian sorrise fra sé: Nevi era incredibile o usava un tono rispettoso e
distaccato oppure
ti trattava come un amico d’infanzia, riservandoti lo stesso
trattamento.
-Qualcosa
di adatto a incontrare i miei parenti...ma perché mi tocca
sopportare tutto
ciò?-sbuffò esasperato il giovane Antico
tirandosi sul letto. Non aveva nessuna
voglia di vedere quei pazzi e tanto meno di parlarci un’altra
volta...voleva
tornare da Harry, voleva tornare da Remus, voleva tornare dalla sua
famiglia
nel mondo degli umani. Loro si che erano a posto!- E se scappassi?-
-Non
credo ti servirebbe, Mani..ti troverebbero comunque. E poi dove
andresti
sentiamo?-
-Nel
mondo degli umani...porterei anche te, così non avrebbero
testimoni da
torturare per avere le loro informazioni. Che ne dici?-
mormorò Julian
speranzoso. Sapeva che non gli serviva di certo il permesse del piccolo
elfo dai
capelli bianchi.
-Secondo
me ci metteremmo nei guai, però tu e le regole non siete mai
andati tanto
d’accordo, quindi non vedo cosa ti potrebbe fermare- Malgrado
il suo aspetto
Nevi era perfettamente in grado di ragionare come un adulto... anche
quando era
un bambino umano sorprendeva chi aveva intorno a se per la sua
perspicacia
innata, non del tutto adatta ad un bambino così piccolo.
-Già...allora
scappiamo?- chiese nuovamente ghignando il ragazzo, che aveva chiamato
già
intorno a se le fedeli Ombre.
-Non
possiamo! Non si fa...-provò debolmente a convincerlo
l’elfo, mentre l’Antico
lo guardava con i suoi tipici occhi da cucciolo bastonato.
-Uffa!
Sei troppi responsabile Nevi! Ogni tanto dovresti anche divertirti...ti
ricordi
quando ti ho fatto volare la prima volta? Anche quello non si doveva
fare e a
dirla tutta non mi sarei neppure mai dovuto palesare a te o raccontarti
tutto
sull’Antica Razza..impara questo: le regole sono fatte per
essere violate- Le
parole di Julian finirono al vento...nel vero senso della parole.
Infatti un
poderoso vento si era levato dal nulla facendo capire al giovane che i
parenti
erano venuti a dargli il bentornato..e l’arrivederci,
aggiunse pensieroso il
ragazzo, mentre sbuffando indossava un semplice paio di pantaloni neri,
ricamati con arabeschi argentati e una
tunica grigia gli gli scendeva morbida fino alle ginocchia, stratta in
vita con
un’elaborata cintura.
-Sappi
che ti sei guadagnato il mio odio, Nevi...su andiamo.- Il giovane, non
si
sprecò certo a scendere la scale, preferendo materializzare
se stesso e l’amico
direttamente davanti ai nuovi venuti, nel giardino che circondava per
qualche acro
l’Yggdrasill, prima di
lasciare spazio alla rigogliosa foresta, che occupava gran parte del
Regno di
Elwe
-Ohilà!
Da quanto tempo non ci si vede!- Un giovane biondo, dai glaciali occhi
chiari
si fece avanti per abbracciare Julian, ma questo si fece immediatamente
indietro, sfuggendo al tocco.
-Preferirei
baciare Hati che avere a che fare ancora con te, Loki!..o con tutti voi
se è
per questo. Quindi finiamola con i convenevoli e andate dritti al sodo
se non
vi dispiace- Julian non era mi stato un tipo che amasse
l’ipocrisia. Sapeva che
dei presenti gli unici che fossero realmente felici di vederlo erano
appunto
Hati_ suo amico d’infanzia, benché nella varie
mitologie li avessero descritti
come nemici. Se si doveva dar retta a quelle infatti l’uomo
lupo avrebbe dovuto
inseguire Mani fino alla fine dei suoi giorni, o meglio fino
all’avvento del
Ragnarok, quando avrebbe finalmente potuto sbranarlo_ e Fenrir,
l’altro uomo
lupo presente al raduno. Tutti gli altri, Loki per primo, avrebbero
preferito
vederlo morto o comunque addormentato nel mondo degli umani.
-Ma
come siamo scortesi... vedo che la tua punizione non è
servita a farti
abbassare la cresta, Mani. Ti ricordo che potrebbero cambiare idea i
Saggi...-fece
Loki, mostrando le vere emozioni che provava verso il suo simile.
-Ti
consiglierei di non continuare la minaccia, Loki. Per il tuo bene...-Un
imponente antico si era fatto avanti, frapponendosi tra Loki e Julian
con il
pugno alzato che sfolgorava di una minacciosa luce rossastra. I suoi
arruffati
capelli neri, il fisico muscoloso e il portamento fiero fecero
immediatamente
capire al moro di chi si trattasse: era Fenrir. Ricordava come i
rapporti tra
loro due non fossero iniziato sotto la migliore delle stelle, ma come
pian
piano avessero cominciato a provare rispetto l’uno nei
confronti dell’altro ed
infine amicizia, un’amicizia profonda e forte che ancora li
legava.
-Già
potrebbe non essere divertente essere fatto a pezzi...oppure qualcosa
di
peggio, visto che il nostro caro amico sembra aver conservato il sua
adorabile
caratterino- sghignazzò un enorme lupo dal pelo bianco,
alzandosi sulla due
zampe, prima di acquistare l’aspetto di un ragazzo sui
diciotto anni, dai
lineamenti nobili. Hati. Come se niente fosse stato i due si girarono
verso
Julian, rivolgendogli due enormi sorrisi... lupeschi, non
c’era davvero altro
modo per definirli. Entrambi sfoggiavano una dentatura bianca, perfetta
e
tremendamente acuminata, identica a quella degli animali in cui si
tramutavano.
Erano tutti e due più alti di qualche decina di centimetri
rispetto a Julian,
ma Fenrir era il più alto e il più spaventoso a
vedersi. Ogni cosa di lui
emanava il sentore della ferocia, che gli era stata attribuita e della
straordinaria potenza fisica, neppure tanto nascosta, ma anzi
testimoniata dai
muscoli che guizzavano, celati a mala pena del vestiario poco
ricercato_ in
realtà sembrava appena passato sotto una schiacciasassi, ma
questo era un
dettagli insignificante. Hati al suo fianco invece appariva quasi
fragile, con
il fisico slanciato e fine, avvolto da splendide sete azzurre e blu, su
ci
ricadevano morbidamente acconciati i lunghi capelli argentati. Gli
occhi
ridevano, velati dalla malizia, mentre critico squadrava da capo a
piedi l’amico
ritrovato, poi sorprendendo tutti lo strinse tra le braccia. Hati non
era il
tipo da mostrare i suoi sentimenti, era sempre freddo, impassibile e
cinico con
tutti e tutto, fin da piccolo, ma evidentemente il ritorno di Julian
non gli
aveva lasciato altra scelta.
-Sono
felice che tu sia di nuovo qua!-
-Anch’io,
Hati, anch’io...-
-Ma..?-non
ci voleva certo un genio per capire che c’era un ma nel
discorso di Julian e Hati
non era affatto stupido.
-Devo
tornare indietro. Non resterò qui ancora per molto...devo
sistemare parecchie
cose. In particolare Marvenis si troverà ad avere a che fare
con un dio della
Luna parecchio infuriato e vendicativo.-sussurò Julian con
lo sguardo basso,
sentendosi tremendamente in colpa.
-Non
ti preoccupare..sappiamo tutti che sei troppo leale per lasciare
qualcuno a
soffrire a causa di una tua azione. Vai a fare quello che devi fare,
Mani e non
esitare a chiamarci se dovessi avere bisogno di noi per qualunque
cosa.-Era
stato Fenrir a parlare sorridendo gentile, dopo aver posato una mano
sulla sua
spalla.
-Grazie!
Siete dei veri amici...anche se ogni tanto potevate venire a trovarmi!
Neppure
un salutino in cinquemila anni!-Ovviamente il ragazzo scherzava e i
suoi amici
lo capirono scoppiando in una allegra risata insieme a lui.
Continuarono a
parlare e a prendersi in giro per un tempo indefinito, ignorando
completamente
tutto il resto dei visitatori e coinvolgendo solo Nevi. Si interruppero
solo
quando il sole tramontò colorando di rosso e oro tutto il
paesaggio. I saluti
comunque andarono avanti fino a che una luminosissima luna piena non
apparve
sulle loro teste. Un essere umano avrebbe notato sorpreso che quella
luna non
era la stessa che si vedeva dalla Terra. In realtà era
un’immagine della Luna
del passato, priva di molti dei crateri che la costellavano nel
presente e resa
più grande dall’aria priva di ogni inquinamento
del Regno Satellite. Nel momento
in cui anche Hati e Fenrir scomparvero da quel luogo, Julian si
affrettò a
recuperare i suoi vecchi abiti, indossarli ed afferrare Nevi per un
braccio,
mentre salutando distrattamente suo nonno scompariva da quel mondo per
tornare
dove aveva lasciato Harry.
Angolino
dell’autrice.
Salve
a tutti! Per prima cosa volevo chiarire che ho cambiato la data del
sacrificio
di Mani a cinquemila anni prima degli avvenimenti che narro e non
più a
diecimila e che quindi non è un mio errore. Seconda credo
che sia giusto dire
che non è tutta farina del mio sacco l’Antica
Razza, ma l’ho copiata da un
altro libro (“I segreti di Nicholas Flamel.
L’immortale” di Michael Scott),
anche se poi l’ho modificata secondo il mio uso e consumo.
Ringrazio
tutti quelli che hanno letto e in particolare
_SiMoNa_
(Beh
la fantasia non è tutta mia , ma mi fa comunque piacere che
ti sia piaciuto lo
scorso capitolo)
PadFoot_07 (Julian
resta Julian,
niente paura...forse solo un po’ più saggio e meno
impulsivo...ma che dico! Resterà
esattamente lo stesso, solo più potente^^ Inoltre non
preoccuparti neppure per
Sirius e remus...ho in mente un piccolo espediente che non li
metterà in
ansia...Grazie per tutti i complimenti! P.S: ho corretto il tuo nome in
tutti i
capitoli precedenti^^)
Marcolp(Grazie
mille per i complimenti! Sono felice che ti piacciano i miei deliri^^)
Fedekikka(La
contorsione è il mio mestiere! Sono capace di ricamare
qualunque cosa su
praticamente tutto, molte volte facendo un disastro altre solo un
minestrone
insipido e alcune qualcosa di carino..ma io non mi arrendo e continuo!
Grazie
anche a te^^)
Arrivederci
al prossimo capitolo e mi
raccomando....RECENSITE!
Ciao
ciao^^