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Autore: Shirangel    25/07/2008    7 recensioni
Briciole.
Briciole di una vita passata insieme.
Briciole di un’amicizia (o qualcosa di più?).
Briciole per capire quanto hanno bisogno uno dell’altro.
[Seconda classificata al concorso SasuNaru themed contest organizzato da Rosicrucian e Nami]
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Need N° 1

- A Colour For A Flower  -

Sasuke aveva sempre amato disegnare; fin da quando era riuscito a prendere in mano una matita riempiva la madre e il fratello di fogli all’inizio pieni di scarabocchi, con figure sempre più complesse man mano che cresceva.
A cinque anni non aveva perso la sua grande passione, e all’asilo, mentre tutti giocavano con le bambole e con i dinosauri di plastica, lui se ne stava in disparte con il suo foglio spiegazzato e i colori ben appuntiti.
Fu un giovedì mattina qualsiasi, trascorso come sempre a disegnare, che conobbe colui che dopo qualche tempo sarebbe diventato il suo migliore amico.


Naruto Uzumaki si era trasferito in quella città da poco, ed era la prima volta che entrava in quell’asilo; era letteralmente euforico e ansioso di conoscere i suoi nuovi compagni, speranzoso di farsi tanti amici. La madre lo salutò con un bacio, raccomandandosi di non far arrabbiare l’insegnante e dandogli la cartella arancione che gli aveva regalato come premio per esser stato tanto bravo durante il trasloco.
« Bambini, lui è Naruto, è arrivato da poco a Konoha. Mi raccomando, trattatelo bene e fatelo giocare con voi! » lo presentò il maestro Iruka, colui che aveva il compito di badare a quella banda scalmanata di marmocchi. I ragazzini voltarono la testa verso di lui e lo salutarono cordiali, tornando poi alle loro attività.
« Su Naruto, vai a giocare con chi vuoi. » lo esortò il maestro, spingendolo gentilmente verso gli altri. Il piccolo si guardò intorno, un po’ spaesato: sembravano tutti molto affiatati e si sentiva di troppo. Le bambine erano solo cinque, mentre i maschietti erano ben otto. Le femminucce stavano tutte insieme, tranne una con i capelli biondo grano raccolti in quattro code che continuava a dar fastidio a un bimbo moro, che si lamentava chiamandola ‘seccatura’ ma non sembrava troppo dispiaciuto. Accanto a loro c’era un piccoletto grassottello che mangiava delle patatine, sorridendo divertito. Poco lontano sedevano un ragazzino con i capelli più lunghi che avesse mai visto e gli occhi molto chiari, e uno con un caschetto assurdo, nero e lucidissimo. Poi due mocciosi piuttosto vivaci, uno con le guance solcate da quattro segni rossi e uno che indossava uno strano cappuccio, davano la vita maledetta ad un rossino dagli occhi di ghiaccio che pareva piuttosto irritato dal loro comportamento, un po’ troppo esuberante. Le quattro amiche raggruppate giocavano con le bambole chiacchierando allegramente, anche se una, dai capelli legati in due buffi codini, forse rimpiangeva un po’ la compagnia dei maschi trovando i loro discorsi più interessanti. Una morettina, dalle pallide iridi simili a quelli del ragazzo con i capelli lunghi, teneva lo sguardo basso e sembrava un po’ imbarazzata, quasi fuori posto tra quelle ragazzine così spavalde. Le altre due, una rosa e una bionda, si facevano i dispetti a vicenda ma sembravano molto legate. Naruto non sapeva proprio da chi andare e si sentiva a disagio, era certo che fossero tutti davvero simpatici ma non sapeva se loro avrebbero pensato lo stesso di lui.
Ad un tratto, vide un bimbo che ad una prima occhiata non aveva notato; se ne stava da solo, indifferente agi schiamazzi dei compagni, limitandosi a lanciar loro un’occhiata di rimprovero quando il frastuono diventava eccessivo. Impugnava con un po’ di difficoltà un pastello nero, fissando concentrato il foglio e impegnandosi a colorare il disegno che aveva appena completato. Appena chinava la testa per rimettersi al lavoro i capelli scuri di media lunghezza gli ricadevano davanti al viso, celandolo agli sguardi esterni. Lui li scostava infastidito, portandoseli dietro alle orecchie, e Naruto non poté fare a meno di notare che era proprio carino quando lo faceva. Non sorrideva, ma aveva ugualmente un volto simpatico e gli sarebbe piaciuto fare amicizia con lui; si avvicinò, titubante, dando un’occhiata al disegno.
« Wow! Sei proprio bravo! » esclamò meravigliato, quando vide i segni incerti, ma comunque davvero belli, tracciati dal moro. Quest’ultimo, sorpreso dal fatto che qualcuno gli rivolgesse la parola, alzò il volto verso il disturbatore che gli sorrideva ammirato.
« Grazie. » rispose semplicemente, sospettoso, non capendo cosa voleva da lui.
« Io mi chiamo Naruto, e tu? » chiese il biondo, mettendoglisi accanto.
« Sasuke. » biascicò l’altro, non particolarmente felice di trovarsi vicino a quello strano bambino.
« Chi ti ha insegnato a disegnare, Sasuke? » domandò curioso il nuovo arrivato, continuando a fissare il disegno del neo-compagno.
« Nessuno, ho imparato da solo! » rispose fieramente il piccolo artista, dandosi un’aria importante e tornando a colorare con ancora più attenzione. Sul foglio erano ritratte due figure che si tenevano per mano in un giardino, una sembrava essere il piccolo disegnatore mentre l’altra era più alta.
« Chi è il signore accanto a te? » chiese interessato.
« Mio fratello Itachi. » s’inorgoglì l’interpellato. « È il fratello migliore del mondo! » raccontò, mentre l’altro lo osservava attentamente.
« Ma non puoi fare i fiori neri! » protestò ad un tratto lo spettatore. « I fiori sono allegri e vivaci, di tutti i colori dell’arcobaleno. Rossi, arancioni, gialli, ma non neri! »
« E perché? » domandò seccato il moro, infastidito dal fatto che criticasse il suo lavoro.
« Perché i fiori devono far sorridere. » spiegò Naruto. « Insomma, sono i fiori! Sono belli e ti mettono voglia di correre per i prati, di giocare a nascondino, e fanno venire in mente la primavera con i loro colori luminosi e brillanti. Così scuri invece sembrano cattivi… »
« Però il nero è il mio colore preferito. » enunciò Sasuke, non del tutto convinto. Forse quello strambo bimbo aveva ragione, ma non lo avrebbe mai confessato.
« Ma è un colore triste! » s’impuntò il biondino, e si mise a frugare nella cartella. Tirò fuori il suo astuccio, e dopo un’attenta ricerca tese la manina stretta a pugno verso il compagno. « Tieni! » esclamò, porgendogli un pastello arancione. « È il mio colore preferito. »
« Non ne ho bisogno. » lo snobbò il moro, incredulo di come fosse impertinente quel ragazzino.
« Si invece! Ecco perché sei così musone, se usi questi toni scuri non me ne stupisco! » ribatté Naruto, sorridendogli e continuando a offrirgli il colore. Dopo qualche secondo, sbuffando, Sasuke lo afferrò.
« Benvenuto a Konoha, Naruto. » si limitò a borbottare, arrossendo e tingendo i suoi fiori con quella nuova colorazione.
Il volto dell’altro fu attraversato da un sorriso.

Gli piaceva proprio, la nuova città.

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Note Autrice
Allora. Emh. Questa è la mia prima SasuNaru *----*  conta 5 capitoli
tutti riferiti al tema ‘Need’, e ogni singolo capitolo si riferisce a un tema particolare. I temi ovviamente sono stati dati dalle giudicie del concorso, Rosicrucian e Nami, che ancora ringrazio. Emh, che dire, spero vi sia piaciuta XD
   
 
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