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Autore: alexandra_marina    08/05/2014    1 recensioni
"Edward lei é Isabella, Isabella lui é Edward"
Il tizio di nome Edward mi porge la mano e io mi alontano involontariamente.
"Isabella sono un ex drogato non ho la peste"mi dice acido mettendo le mani in tasca.
"Bella, chiamami Bella"lui mi sorride sghembo.Oggi la mia dose di gentilezza l'ho distribuita a lui .
L' ex drogato e la (quasi) ex autolesionista, ottimo come titolo di un film horror.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Il sole brilla facendosi spazio tra le nuvole, l' aria é tiepida, il vento ti trascina dolcemente.

Questa é una di quelle giornate che metterebbe di buon umore chiunque e stranamente ci riesce anche con me.

Mi faccio strada sul marciapiede affollato, ci sono persone che vanno di corsa cariche di buste, altre che assaporano questa miracolosa giornata di meta' ottobre, poi ci sono persone come me assolte nei propri pensieri.

Mi lascio accarezzare dal tiepido vento che mi scompiglia i capelli mentre canticchio la canzone che esce libera dalle mie cuffiette. 

Mi piace il vento, sembra andare in giro ad arricchirsi di ricordi , speranze; mi piace il senso di liberta che regala, mi piace come si fa sentire ma non vedere, mi piace il suo rumore.Vorrei essere vento.

 

Oggi sono di buon umore, sarà il tempo,, sarà perché é lunedi e ricominciano le lezioni, i turni al lavoro, le sedute con Hollmen, sinceramente non so perché e non mi importa, mi godo questo benessere finché dura...la giornata é ancora lunga.Pessimista...no realista.

É strano come in questi due giorni mi siano mancate le sudete con Hollmen, dovrei essere scocciata, inervosita ma non é cosi.

Lo voluto io, ho chiesto aiuto , non posso tirarmi indietro. 

Dopo tanta pena l' ho capito:la vita é fatta di "alti" e "bassi" e per stare meglio basta affrontare i "bassi" senza scappare 

E poi Hollmen é simpatico.

 

Puntuale come sempre arrivo al conservatorio e per me qui il vento si arricchisce di note.

L' edificio antico, uno dei pochi presenti a Chicago, fa bella mostra di se con la facciata lavorata e il maestoso portone di legno.

Entro nel mio mondo e mi immergo nella musica.

La mia professoressa dice che sono una delle sue migliori allieve e io sono fiera di esserlo, almeno sono brava in qualcosa.

Mi ha chiesto più volte cosa voglio fare quando avro'finito gli anni al conservatorio. 

Sinceramente non ci ho mai pensato e una parte di me vorrebbe che quel momento non arrivasse mai.

Odio i cambiamenti, la mia vita mi va bene cosi, con le mattine in conservatorio, i pomeriggi al negozio e adesso anche le sudute alla clinica .

Vorrei essere come le parole di un libro, le leggi e le rileggi ma non cambiano, cambiano i sentimenti con cui le interpreti ma non le parole.

"Ciao Silvia "saluto la mia collega di lavoro appena entro nel negozio.

Non so molto di lei, so che si chiama Silvia, a quasi trentanni e come spesso la sento dire ha uno schifo di vita.Come contraddirla, ha quasi trentanni e lavora in questo negozio da sei anni senza avere alternative, non che ci sia qualcosa di male, ma pensandoci bene non voglio arrivare a trentanni come lei.

"Ciao Isabella, puntuale come sempre" ricambio il saluto.

Sono sempre stata una ragazza puntuale, al liceo mi chiamavano "orologio svizzero" a me non dava fastidio, quasi ne andavo fiera, io con la pioggia o con la neve ero sempre puntuale come anche adesso.

Mi sistemo dietro il bancone e Silvia se ne va felice.

I clienti non scarseggiano, é uno dei negozi più forniti di questa parte della città. 

Lo stipendio é abbastanza appagante e poi io ho ancora dei soldi messi da parte ricavati dalla vendita della casa dei miei genitori con i quali ho comprato anche il mio appartamento. 

■■

La metropolitana mi lascia vicino alla clinica, percorro pochi chilometri a piedi e sono arrivata .

Busso alla porta del dott.Hollmen ed entro non appena mi da il consenso.

Chi sa cosa mi dirà oggi? 

É la prima volta di questi due anni che passo senza senza tagliarmi cosi tanti giorni.Mi sento come se avessi tradito la mia migliore amica.Lei e solo lei c' era quando stavo male, quando mi sentivo in colpa, mi dava solievo.Adesso non piu.

"Buona sera Isabella"mi saluta appena entro .

"Buona sera "rispondo più o meno cortese.

"Oggi faremo una seduta speciale, so che forse é presto per te ma penso che ti farà bene"comincia a dirmi con il suo solito sorriso stampato in faccia.

" Va bene "rispondo quasi disinteressata, sinceramente non so nemmeno io perché mi comporto cosi, forse per mantenere la mia aria da dura? Bhe..ma in fondo a questo servono gli psicologi. 

"Bene allora seguimi "si alza e ci dirigiamo alla porta,lui da gentiluomo mi fa uscire per prima.

Lo seguo per i corridoi fino a raggiungere una specie di salotto.

Ci sono altre ragazze e ragazzi raggruppati in un cerchio.

Ed é cosi che capisco .Questa scena mi ricorda tanto quelle scene dei film nei qualli i protagonisti alcolizzati fanno sedute assieme ad altri alcolizzati, di solito sono comiche...

Peccato che io non sono un alcolizzata, questa scena non é comica e la mia vita non è un film.

"Buona sera ragazzi..prendi posto Isabella"dice Hollmen indicando una selle sedie.

Mi siedo vicino ad un ragazzo, lui si gira verso di me e lo riconosco subito.

É il tizio dell' altra volta, Edward se non sbaiglio.Mi rivolge un sorriso sghembo che non ricambio ma sembra aspettarselo.

"Allora ragazzi, possiamo passare alla seconda fase della seduta"dice Hollmen dopo aver finito di presentarci, mi sono sentita come il primo giorno delle scuole medie:imbarazzata.

"Ragazzi so che alcuni di voi non hanno piu' i genitori, ma vorrei sapere da tutti cosa secondo voi si aspettano da voi, cominciamo da Jenny" alle parole di Hollmen mi irrigidisco e comincio a sudare freddo.La ragazza di nome Jenny, a prima vista anoressica e molto piu' giovane di me, ha un aria dolorante.

"Vogliono che mangii di più"ammette Jenny con voce tremante.

Hollmen appunta tutto su un agenda ritornando nelle vesti di un poliziotto.

"Andiamo avanti. .secondo te Sarah"chiede rivolgendosi alla ragazza alla mia sinistra.

"Mmmhh...penso che vogliono che non rimetta più tutto quello che mangio"dice in fine Sarah e mi fa quasi tenerezza perché anche lei é molto giovane .

"Tu Isabella cosa pensi"mi chiede Hollmen appena ha finito di scrivere.

Mi irrigidisco ancora di più e mi stringo nelle spalle abbassando la testa.

"Non lo so "confesso come se fossi in un tribunale, perché é cosi che mi sento.

"Dai sforzati Isabella ci sara' qualcosa"perché insiste, perche' mi fa questo? , sento lo sguardo di tutti addosso.Mi innervosisco, Hollmen continua ad insistere.

"Non so cosa voleva da me mia madre dandomi alla luce per poi morire, non so cosa voleva mio padre suicidandosi il giorno del mio diciottesimo compleanno. ..non lo so"sputo tutto quasi gridando,comincio a tremare,la situazione mi e' sfuggita di mano.Alzo lo sguardo verso Hollmen, che si sarà meraviliato di non vedermi piangere, mi alzo in piedi senza aspettare risposte e mi dirigo verso la porta nel piu' totale dei silenzi.

Percorro i corridoi fino a trovarmi davanti ad una porta che da su un piccolo giardino, esco, mi siedo su delle gradinate e comincia la mia lotta contro i ricordi.

Non voglio ricordare mio padre morto dopo aver assunto alcoloci assieme a medicinali con l' intento di suicidarsi, non voglio ricordare il mio dolore, non voglio ricordare mi basta il suo viso privo di vita nei miei incubi.

"Pensavo di trovarti in lacrime"dice una voce alle mie spalle.Lo riconosco e' Edward. 

Non rispondo, sbuffa e si siede vicino a me.

"Che vuoi "sbotto fredda.

"Sei piu' fredda di un ghiacciolo..comunque faro' finta di non essermi offeso, sono venuto a riferirti che Hollmen ti aspetta piu' tardi nel suo studio"

" Non potevi dirmelo subito senza commentare"dico continuando a guardare il piccolo giardino illiminato da piccoli lampioni.

"É stato uno stronzo Hollmen"dice ignorando le mie precedenti parole.

"Non e'colpa sua non poteva saperlo"non so per qualle motivo ma mi sento in dovere di diffenderlo.

"Secondo me l' ha fatto apposta"dice sicuro di se.

"Che vuoi dire"

"Pensaci..se non ti saresti trovata in questa situazione avresti evitato l' argomento per molto ancora".

Ripenso al comportamento di Hollmen della sua sicurezza riguarda alla seduta "speciale",al sorriso compiaciuto assunto dopo la mia confessione.Ha ragione.

Mi alzo in piedi e mi dirigo verso la porta dando le spalle ad Edward. 

"Di a Hollmen di andare a fanculo"odio i giochetti e le prese in giro e odio ancora di più esserci cascata.

"Ciao Bella"mi saluta Edward divertito.Ricambio il saluto alzando senplicemente la mano che forse non avrà nemmeno visto.

 

Voglio gridare, piangere, voglio sentirmi viva dentro.

Arrivo a casa tolgo la giacca e corro verso il bagno.Apro l'armadietto sopra il lavandino ed eccola, pronta ad aiutarmi a capire .

La prendo delicatamente tra le dita e mi accascio al pavimento freddo, tolgo il maglione e mi preparo alla sentenza.

La lama imprime piano sulla mia pelle palida la mia frustrazione, il mio dolore negato.

Il sangue comincia a farsi vedere e con esso sento anche un bruciore.

Senza accorgermene mi scendono le lacrime, lacrime mischiate a dolore e felicità. 

Dolore perché finalmente sono riuscita a dare sfogo alle mie sofferenze, felicità perché adesso più che mai so di aver fatto la scelta giusta.

Sarà anche bastardo Hollmen ma il suo lavoro lo sa fare.

 

Mi dispiace, penserete che sono sadica ma era necessario, Bella doveva capire di aver fatto la scelta giusta, ha dovuto capire che per dare rumore al suo dolore ha bisogno di sfogarsi.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. ..non ho capito ancora bene se la storia vi interessa.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Ringrazio chi l' ha messa tra le seguite/preferite/ricordate e chi legge solamente.

P.s Ricordate che nn può piovere per sempre (dipende in che parte d' Italia abitate^.^)

Bhe io abito in Calabria e qui piove poco perciò. ....

P.s.s Scusate eventuali errori.

A presto Ale.. :)

 

 

 

 

 

  
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