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Autore: gatta1290    09/05/2014    3 recensioni
una ragazza che vive una vita isolata nella classe del liceo che frequenta. un giorno però accade una cosa imprevista, entra un nuovo alunno nella classe e questo tende ad isolarsi. lei cercherà di fare amicizia con lui e scoprirà una cosa imprevedibile... -Capitolo 7 modificato-
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tic tac
Tic tac
Tic ta..
Drin! Drin!
Una mano uscì dalla coperta e cominciò a cercare la fonte di fastidio per poi trovarla e spegnerla.
Uscii di malavoglia dalle coperte, era la stagione più bella dell’anno e io mi dovevo alzare.
Che fastidio.
Mi toccai i cappelli giusto per muoverli un pochino e andai a vestirmi.
Si immaginate che complicato alzarsi alle 7 di mattina, poi per cosa? Andare in una scuola che non mi piace.
Va bene l’avevo scelta io e mi piaceva anche, ma la classe era intollerabile!
Sono una ragazza di 16 anni se non l’avete ancora capito.
Magra con un metro e sessanta di altezza, cappelli lunghi fino alle spalle castani e occhi marroni e a volte verdi (anche se dipende dalla luce).
Durante la letta della descrizione mi sono vestita.
Cosa indosso?
Una maglietta larga con sopra un cardigan nero, pantaloni-leggins neri e sneaker.
Solita veste da ragazza.
Scesi di sotto e mangiai.
Come ogni giorno mia madre mi preparava la colazione.
Ovviamente era uno di quei rari momenti dove partecipava visto che il lavoro la portava spesso fuori casa e lontano da noi.
Mio padre?
Sta dormendo di sopra. Fa il guardiano notturno e la mattina dorme sempre fino a tardi.
Finora è l’unico che riesco a vedere almeno per mezza giornata e con lo sforzo che fa riesce anche a parlare con i professori.
Finì la colazione ed andai.
Avevo ancora mezzoretta buona prima che cominciasse la prima lezione quindi potevo andare a prendermi anche la merenda.
Arrivai a scuola e vidi come al solito i ragazzi fuori dal cancello che fumavano come ciminiere, ragazze che parlavano tra di loro e ridevano, chissà cosa avevano poi da ridere. Poi io non so come facevano ad avere una vitalità del genere di prima mattina.
“ehi Maria!”
“ciao Giusy!”
“come va?”
“tutto bene grazie. Tu?”
“bene. Sei pronta a cominciare?”
“ma anche no. C’è una domanda di riserva?”
“la solita spiritosa!”
“lo sai che non ho voglia di rispondere a domande di questo tipo”
“tranquilla!”
“scusatemi. E questo il liceo Ginnasio?”
Un ragazzo sconosciuto ci stava chiedendo questo. Ma da dove era saltato fuori? Però bel ragazzo. Diverso dagli altri con quei suoi cappelli nero corvino e lunghi
“si e questo”
“grazie mille”
“carino questo ragazzo”
“vero. Chissà cosa ci fa qui. È più grande di noi”
Mentre dissi questo suonò la campanella.
Entrai nell’edificio grigio e salutai le mie amiche che dovevano andare in un'altra parte della scuola e salii le due rampe di scale che mi dividevano dalla mia classe.
Si proprio poi bella classe. Ogni volta che entravo in quella stanza era un incubo. Tutti mi prendevano in giro e quindi io ero l’isolata della classe. Loro andavano d’amore e d’accordo e non so perché i professori volevano che almeno provassi a integrarmi, ma per me loro non capivano.
Tutti entrarono e cominciò la lezione con professore annesso.
Dopo qualche minuto bussarono alla porta. Era un bidello, diceva che era arrivato un nuovo alunno e lo chiamò dentro.
“da oggi in poi ci sarà un nuovo alunno con voi!”
Che bello.. ancora più isolata..
“presentati ragazzo”
“salve sono Thomas Neri. Piacere di conoscervi” –disse con un sorriso
Ma quello non era il ragazzo di prima?

  
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