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Autore: mila96    09/05/2014    7 recensioni
Zayn bacia Ade e per lui le cose si mettono male, perchè le sue numerose e brevi relazioni gli stanno facendo una brutta reputazione. Perchiò chiede alla scontrosa Ade di fingere di essere la sua ragazza ma quello che non sa è che lei sta fuggendo da un passato fin troppo doloroso.
*Ed eccomi lì, alla tele, con le mie punte rosse, la spessa matita nera sugli occhi e le unghie laccate che bacio il più grande idiota di tutta la Gran Bretagna.
- Mamma – strilla Loch – Ade ha baciato Zayn Malik!*
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* - sii la mia ragazza per favore - mi supplica - solo per un mese.
Mi tende la mano.
- Solo per un mese - accetto. E so già che me ne pentirò.*
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*- Non so più distinguere la realtà dalla finzione! Non so se ti amo o è solo una stupida recita! - urlo spingendolo forte.
Lui mi guarda smarrito.
- Lei è incinta - sussurra - e non è una recita*
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Zayn’s pov. 

Ade si è addormentata sul mio letto poco dopo il suo arrivo, con il viso inzuppato di lacrime. Le ho accarezzato i capelli a lungo prima di sdraiarmi accanto a lei con una sigaretta penzolante tra le labbra. Non mi aspettavo la visita di Perrie e le sue parole mi rimbombano ancora in testa. Ho fatto una cazzata. Guardo Ade dormire accanto a me, le palpebre che fremono leggere mentre sogna. 
Sembra così fragile mentre dorme. Se solo sapesse quello che mi passa per la testa. Nel sonno mormora il mio nome e il mio cuore si agita nel petto come un uccellino che ha appena imparato a volare. Da quanto non mi sentivo così? 

Il telefono vibra nella tasca e dall’insistenza capisco che qualcuno mi sta chiamando. Sono le cinque del mattino, porca miseria. È Cal, il mio agente. Riattacco. Non lo sopporto proprio quello lì. Dopo poco il telefono riprende a vibrare. 
-    Si? – rispondo secco. 
-    Tra cinque minuti nel mio ufficio. Non accetto un no come risposta. Riguarda Perrie – sbraita Cal riattaccandomi in faccia senza darmi il tempo di insultarlo o di ribattere. 

Sospiro e spero che non sia venuto a conoscenza di quello che è successo recentemente. Anzi spero che sia venuto a sapere che siamo andati insieme alla Sacca del Diavolo, mi rimproverebbe di certo, ma potrei sopportarlo. 
Do un’ ultima occhiata ad Ade e mi costringo ad alzarmi. Le lascio un bigliettino di scuse prima di scendere in garage. 

La macchina fa le fusa quando la accendo e inizio a vagare per le strade ancora addormentate di Londra, giusto per metterci un po’ e far infuriare Cal. La radio trasmette musica classica ma nonostante il clima sonnolento ed il cielo plumbeo i miei muscoli non ne vogliono sapere di rilassarsi. 
Quando alla fine imbocco il vialetto degli studi di registrazione il cielo è ormai rosa. L’atrio e le scale sono deserte. Trovo Cal seduto nel suo ufficio, le gambe accavallate sulla scrivania. 
-    Siediti – mi ordina. 
Controvoglia ubbidisco, lasciandomi cadere mollemente su una sedia. 
-    Perrie è incinta – esordisce senza tanti preamboli. 

E così lo sa. Merda merda merda.
Sfila una cartellina da pila di fogli e me la porge. 
-    Hai combinato un guaio, ora ti tocca pagarne le conseguenze – dice, freddo.
Rimango in silenzio fissando la cartellina azzurra. 
-    Cos’è? – chiedo. Sento il sangue rimbombarmi nelle orecchie. 
-    Il piano. La soluzione. Chiamalo come vuoi – spiega Cal congiungendo le mani e guardandomi con una certa malvagia soddisfazione – lascerai Adelaide.
Lascia che un silenzio teatrale avvolga la stanza, paralizzandomi. 
-    No – rispondo secco, senza neanche pensarci. 
Tutto, ma non Adelaide, non ora che il mio cuore è tornato a battere. 
Ma Cal è implacabile.
-    Si Zayn, lo farai. La scelta è tra lei e la band. Ma non pensare che io lo faccia per farti un dispetto. Lo faccio per la piccola Ade. Pensaci, cos’hai da offrirle tu? Esperienze sul sesso? Su come farti un drum? Andiamo Malik, sappiamo bene entrambi che ho ragione. Lasciala e rendila libera. È una storia partita male, è solo una stupida recita…
A quel punto io stavo attraversando a grandi falcate la porta del suo  stupido ufficio, ovviamente dopo aver rovesciato a terra la stupida sedia su cui ero seduto e aver tirato un pugno allo stupido bonsai che Cal tiene sulla scrivania. Il pugno avrei preferito darlo a Cal ma mi accontento. 

Solo quando salgo in macchina mi accorgo di avere ancora in mano la cartellina azzurra. La appoggio sul sedile del passeggero e giro per le strade di Londra finchè il sole non è alto nel cielo. Mi fermo a compare del cibo cinese e nel frattempo chiamo Danielle per chiederle di portare Ade a fare shopping. Ho bisogno di tempo per riflettere. 
Passo la giornata rileggendo il contenuto della cartellina. Dovrei lasciare Adelaide pubblicamente, far passare qualche settimana e fidanzarmi ufficialmente con Perrie e infine, dopo aver dichiarato a tutti la sua gravidanza, sposarla. Dio. 
Entro in bagno e mi lavo la faccia, sentendomi gli occhi pesanti dopo la notte insonne. Mi guardo allo specchio. Cal ha ragione, non ho niente da offrire ad Ade. 

Ade’s pov. 

Danielle parla alla velocità della luce, trascinandomi da un camerino all’altro, da un negozio all’altro. Le borse sembrano moltiplicarsi da sole, la carta di credito di Zayn sembra illimitata. 
Quando questa mattina Zayn mi ha svegliata sembrava strano, si è limitato a stringermi forte a sé e a darmi un bacio sulla fronte. Subito dopo è arrivata Danielle, e ora sono bloccata per le strade affollatissime di Londra. Ogni tanto le canzoni dei ragazzi vengono trasmesse alla radio e le fan ci fermano per fare delle foto con noi. 
È questa la vita che ho scelto. Ho scelto la fama, il brivido di salire su un palco e tornare a cantare davanti a migliaia di persone. Forse un giorno mi ci abituerò. 
Sento la mancanza di Zayn, del suo profumo di cuoio, del suo sorriso sarcastico. Non vedo l’ora di rivederlo. 
-    Voglio andare a casa – dico quando ormai non mi sento più le gambe. 
Danielle mi guarda e con una certa tristezza nello sguardo annuisce. Mi insospettisco. 
-    Mi stai nascondendo qualcosa? – chiedo.
-    No. No assolutamente – Danielle sorride e fa segno ad un taxi di fermarsi. 
Lascio perdere e mi lascio cadere accanto a lei sui sedili in pelle. 
*** 
La casa è buia quando entro. Lascio cadere le borse all’ingresso e mi tolgo i tacchi scomodissimi. Pazzo chiunque indossi dei tacchi per fare shopping. Mai più nella vita, mi prometto. 
-    Zayn? – chiamo. 
Nessuna risposta. Strano. Forse ha deciso di farmi una sorpresa, una serata romantica, non so. Avanzo attraverso la casa silenziosa in punta di piedi. 
Trovo Zayn in cucina, davanti ad un tavolo finemente apparecchiato, con tanto di candele e fiori. Zayn ha un bicchiere pieno di quello che mi sembra brandy. Quando mi vede non sorride. Vorrei avvicinarmi a lui e alzarmi in punta di piedi per baciarlo, ma la sua espressione mi inchioda al mio posto. 
Indica il tavolo con un cenno della testa.
-    Avrei voluto farti passare una serata fantastica – esordisce lentamente – avrei voluto viziarti e trattarti bene un’ultima sera. Ma non riesco a fingere ancora. 
Sento letteralmente il sangue ghiacciarmisi nelle vene. Il cuore invece di aumentare i battiti li rallenta, cristallizzando il tempo. 
-    Dobbiamo lasciarci – dice – Perrie è incinta e io intendo sposarla. 
Il suo tono è freddo, distaccato. 
-    No – dico. Non so perché, non ha assolutamente senso. No. Ripeto ancora. 
-    Mi dispiace – dice. 
-    Anche a me – dico. 
Poi silenzio. Solo ieri correvamo per le strade di Parigi ridendo di felicità e ora siamo qui, più lontani che mai uno dall’altra. 
-    Perché? – chiedo alla fine. 
-    Non ti amo più – dice lui. 
Scrollo le spalle, incapace di piangere. 
-    Okay – dico. 
Meccanicamente mi sposto in camera dove la mia valigia giace praticamente intatta sul pavimento. Afferro il pigiama e lo metto via. 
-    Cosa fai?
-    Me ne vado – rispondo senza un minimo di calore. 
Lui non cerca di fermarmi, chiede solo dove. Non lo so, rispondo. Non lo so. 
Ripercorro la strada che ho fatto con grande aspettativa solo pochi minuti fa. Mi volto un’ultima volta.
-    Buona fortuna Zayn. 

Zayn’s pov. 

La lascio andare con la consapevolezza di averle spezzato il cuore. Avrei voluto dirle che la amo, che la amerò sempre. Ma se l’avessi fatto lei sarebbe rimasta, avrebbe combattuto, per me. Ma lei merita molto più di questo. 

Ade’s pov. 

Scendo le scale della casa di Zayn praticamente correndo. Compongo il numero di papà senza neanche guardare. Risponde al terzo squillo.
-    Si?
-    Papà. Accetto. Iniziamo domani le prove. 
E riattacco. È allora che sento una fitta al cuore e svengo.



Si, lo sto facendo davvero, sto continuando questa ff. Grazie ad una lettrice che mi ha chiesto di continuare a scriverla mi è tornata l'ispirazione che se n'era andata per davvero troppo tempo. Ebbene ora eccomi di nuovo qui. Fatemi sapere se ci siete anche voi. :)


  
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