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Autore: Black Firework    09/05/2014    6 recensioni
Nella grande era dei pirati, molti uomini partono per mare alla ricerca di fama, onore e ricchezza.
I pirati, personaggi simbolo di quest'epoca, persone straordinarie guidate da sogni e libertà al solo scopo di realizzarli e dimostrarli, conquistano le acque oceaniche distinguendosi.
Tra di loro, diversamente, due piratesse solitarie, senza ciurma ma solo legata tra loro, si fanno conoscere nel grande mondo: due valchirie, guerriere,che sostenendosi a vicenda, sono divenute temute anche dai più alti piani della Marina e del Governo Mondiale.
Una, la perfetta visione della combattente, solare, esuberante e con un occhio sempre puntato davanti a sé, l'altra la pigrizia personificata, riflessiva e con un'abilità per l'osservazione fuori dal comune: insieme formano una coppia unica nel suo genere, che sconvolgerà Vecchio e Nuovo Mondo, e tutte i fronti che li compongono!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hope

Dopo che lo sbadiglio, chiaro segno di noia, terminò, tutto ciò che rimase erano le occhiate della mora che lanciava verso la catena montuosa formata dai libri che sovrastava il tavolo; ma si vedeva benissimo che il suo bersaglio era oltre essa e questo ora, si era rimesso a tracciare appunti e leggere.

Tra i vari volumi si riconoscevano titoli legati a navigazione, cartografia, qualche enciclopedia di folklore, un paio di test scientifici e uno di biologia; l'unico che non si riusciva a capire era quello da cui,appunto, la persona seduta stava trascrivendo appunti.

Una smorfia stizzita comparì sul viso bella riccia:- Ma porca di quella... E io che ci presto attenzione! Oh scusami tanto...- riprese rivolta alla giovane che ora la fissava con occhi curiosi, non celando un leggero stupore; voleva ringraziarla ma non sapeva come. La sua salvatrice sorrise amichevole e si presentò:- Io mi chiamo Bea, e non c'è bisogno che mi dica nulla l'ho fatto con piacere, quei tizi mi stavano letteralmente facendo girare le palle- disse radiosa provocando l'ennesima occhiata stupita della ragazza.

Una risatina leggera di completa derisione si alzò da dove, qualche secondo prima, qualcuno sbadigliava:- Se, ora non esagerare! Se tu mi salvassi la prima cosa che farei non è certo ringraziarti...- si fece beffe la pila di libri. Da come aveva parlato, si sentiva chiaramente il timbro vocale femminile, svogliato ma leggermente troppo acuto, con un accenno strafottente, e non ci volle molto perchè questa ragazza, prima chinata sui libri si alzasse con fare goffo, quasi impacciato, come se lo stare troppo seduta le avesse prosciugato di energia le gambe, infatti quasi inciampò in uno dei due zaini che erano poggiati ai piedi del tavolo, si avvicinò ai briganti svenuti e iniziò a frugare in tasche e cinture, racimolando tutte le cose di valore che trovava.

La riccia arricciò le labbra e riprese a battere il piede sul pavimento stizzita dal totale menefreghismo riguardo alla situazione, mentre la giovane al bancone si mise a guardare meglio quella ragazza che, tranquillamente, setacciava con metodo giacche e pantaloni dei fuorilegge: non aveva avuto la possibilità per la scarsa luminosità quando era seduta al suo tavolo e ora si distinguevano chiaramente i lunghi e lisci capelli biondo scuro, vagamente castani, e il corpo formoso, ma non esagerato, che si voglia dire le curve giuste al posto giusto; anche se dimostrava meno anni della mora, e fosse chiaramente di fisionomia più debole, anche questa ragazza sembrava molto carina.

Poi l'ennesima serie di tichettii causati dal piede nervoso di Bea, come una bomba a orologeria, che a ogni minuto scavava ancora più una piccola fossetta nel legno, costrinse la bionda a voltarsi, e con i lineamenti esprimeva totale innocenza in qualunque cosa stesse facendo: un po' come un bambino che viene ripreso anche se non ha ancora commesso qualche crimine.

-Si da il caso che io non mi metterei di certo a salvarti, quindi evita l'idea che io accorra alle tue grida d'aiuto sono stata chiara?- sbuffò alla fine, innervosita per l'indifferenza e per l'offesa subite, incrociando le braccia al petto - E comunque, Arsenio Lupin, la vuoi finire di rapinare come un ladro di basso rango, che già siamo ricercate?!- la bacchettò indispettita, scostando un lungo riccio cioccolato che le oscurava la visuale.

Per tutta risposta ricevette un sonoro sospiro:- Bea, non è con le risse che ci compriamo da mangiare, e poi sai che me ne può importare a me se siamo ricercate? Tanto sull'avviso di taglia la foto è la tua...- ribattè con totale naturalezza, trattenendo un leggero ghigno divertito per la faccia incavolata che mostrava la sua compagnia, e si portò di fianco alla ragazza appena salvata. Questa ebbe modo di avere un primo piano più chiaro di quegli occhi che la stavano fissando, come a leggere tutto di lei, anche l'anima: iridi azzurro-grigiastre, di quel color del cielo prima di una grandinata, nuvoloso ma sempre azzurro; e ora quella coppia di cieli era puntata su di lei.

Nessun sorriso, completamente impassabile, la bionda interruppe con voce leggermente strafottente quell'attimo di trance:-Quindi sei tu la ragazza che Bea ha salvato dal viaggio di sola andata per l'asta umana... Ok io sono Luna, tanto piacere, e se non si nota, sono compagna di avventura e sventure di questa testa calda- si presentò, dunque, indicando col pollice la diretta interessata.

La riccia cercò in tutti i modi possibili di calmarsi, respirando a fondo e riducendo in schegge la parte di bancone che aveva sotto mano, e la giovane donna non poteva che domandarsi di che razza di soggetti aveva davanti; di certo erano due ragazze fuori dal comune!

D'un tratto però, Luna si scoprì il polso per rivelare un piccolo orologio e leggerne l'ora:- Bea, vedi di muoverti qui che siamo in ritardo sulla tabella di marcia, sempre che tu non voglia venire volando... - riferì poi con il savoir faire, che sembrava non mutare, e si avvicinò al suo tavolo per recuperare gli appunti e i libri. Di rimando la sua compagna sospirò dispiaciuta per l'imminente partenza e si andò a riprendere il suo zaino, poggiato su una gamba della sedia, che dal rumore metallico che emise sembrava nascondere qualche arnese di chissà quale fine.

-Ma... Ma io...- una vocina sottile irruppe nell'atmosfera senza voce che si era creata, che finora era occupata dall'armeggiare di carta e cinghie che si tiravano: ma non era di nessuna delle due ragazze, le quali si guardarono interrogative e poi fissarono il bancone, o piu precisamente, la giovane donna che non si era mossa da li:- Io... Voglio ringraziarvi... Mi avete salvato e nessuno l'aveva mai fatto quindi lasciate che mi sdebiti...- proseguì la ragazza, incerta delle sue stesse parole, sotto lo sguardo sempre piu confuso delle due:-Per favore... Ditemi come posso fare, farò qualunque cosa, io...

Si interruppe di colpo quando una mano dolce le accarezzò sulla testa. Lei sollevò lo sguardo per scontrarsi con due pezzi di ghiaccio scuro:- Primo, se vuoi ringraziare qualcuno ringrazia solo Bea, dopotutto è lei quella che ti ha salvato e secondo, se proprio devi fare qualcosa per sdebitarti, rialzati e continua, il mondo va avanti anche senza l'ennesima suicida, sai?- la giovane sobbalzò a quella affermazione: come poteva lei che non le aveva praticamente mai parlato, sapere le sue intenzioni?. Ma non ebbe tempo di chiedere che la voce della bionda riprese:- Hai sofferto, è vero, ma non sei l'unica, tutti soffrono e certa gente anche più di te! La mia compagna ti ha dato la possibilità di essere ancora libera e viva, non sprecare questa possibilità con inutili idee senza motivo- finì Luna con tono quasi materno e si avviò verso l'uscita a seguire la riccia che l'attendeva sorridente all'uscita: non solo le aveva dato un nuovo motivo per vivere, una cosa che da tempo aveva perso, o solamente rifiutato, ma aveva anche capito in qualche modo le sue prime volontà; e non ne aveva mai accennato! In poche parole, occhiate e sicuramente con qualche mezzo, l'aveva ribaltata nelle idee e ridato una speranza.

-Ma voi chi siete?- le fermò la giovane con voce tremante, ancora prima che si allontanassero troppo. La bionda guardò divertita Bea, che stavolta fu lei a prendere parola:- E' difficile sai? Possiamo definirci così: siamo pirati, ma libere, senza ciurma e a pari livello. Inseguiamo i nostri sogni e non lasciamo che nessuno ce li derida o impedisca che si realizzino; anche se questo...- la riccia incrociò le braccia beffarda e indicando con un cenno del capo l'interno della locanda, riferendosi ai briganti svenuti lì dentro, segno del suo carattere combattente:- .... Implica che noi alziamo le mani, o almeno che io alzi le mani e qualcuno osservi!- concluse poi guardando con rimprovero la sua compagna di fianco a lei che annuiva a suo sostegno, come se la cosa le andasse più che bene.

La giovane donna rimase a bocca aperta da quella dichiarazione: non solo aveva davanti una guerriera che aveva fatto letteralmante fatto mangiare i muri a un gruppo di malviventi, e una strana studiosa che leggeva dentro le persone, ma erano ricercate e si erano definite pirati.

Eppure la cosa non gliene importò più di tanto, perché, mentre quelle due ragazze se ne andavano via, come determinate conquistatrici dei loro sogni, lei si rallegrò, e una lacrima le scivolò dal volto. Sapeva che quelle due, se erano così sicure come aveva visto, ne avrebbe sentito parlare presto, perchè di certo nessun pirata, eroe o chi altri era come loro; e in quella sicurezza che le avevano restituito, e credeva da tempo dimenticata, finalmente riprese a sorridere.

Infatti un paio di giorni dopo...

-Porca trota! Bea! Lo sai che gli uomini che hai steso a terra lavoravano come rapitori per Disco, il tizio della casa d'aste di Sabaody?- urlò la bionda mentre mostrava la pagina di giornale alla sua compagna, mentre questa si cambiava la maglietta nascosta dalla vela del guscio di noce su cui navigavano da un paio di ore.

La mora uscì dal separè improvvisato e guardò curiosa il giornale che l'amica le porgeva:-Fa vedere... Ma davvero?! Cazzo cucciola! Ora vedrai! Sarò una ricercata da 100 milioni ed entrerò nelle supernove!- ghignò poi scoppiando a ridere, come una conquistatrice di mondi. Luna la guardò un po' delusa: -E dai... Puoi calcolarmi per un buon quaranta per cento... Non c'è la mia faccia ma il nome si...- precisò con tono basso, quasi retorico.

Bea sospirò e poi le andò a scompigliare ai capelli, come un padrone che loda il suo cane:-Va bene, dopotutto anche tu fai la tua parte, a volte.... Ma mi hanno, cioè scusa, ci hanno alzato la taglia?- chiese poi, calcando sulla pluralità della frase. Luna si risistemò i capelli, riportando la riga da un lato e sistemando il ciuffo che copriva un lato di un occhio e sbuffò:- Oh si l'hanno alzata... Ma guarda tu stessa- e le lascio in mano il giornale per poi andare a frugare nel suo zaino e tirare fuori un libro, ma più che libro, un mattone per costruire bunker, e un paio di cuffie che indossò subito.

Il rumore di pagine era l'unico suono emesso, finche la sua faccia, corrugata in una smorfia quasi sadica, mentre puntava quello che sembrava uno spadone, retto con facilità da una sola mano della ragazza, contro un Marine, e gli occhi cioccolato fondente che emettevano lapilli di fiamma, apparì in un foglio del quotidiano, e una serie di zeri incorniciava il fondo del manifesto da ricercata "Le due valchirie, Bea "Fiamma Nera", Luna "Pioggia Lucente"; ma le cifre segnate non erano abbastanza come si aspettava la riccia. E pochi secondi dopo il giornale si ridusse a un cumulo di carta straccia:- Ma porco il cane ladro! Stronzi della Marine, con tutto quello che vi ho fatto osate prendermi per il culo!? Che me ne faccio di una taglia di merda da 99 milioni!?- sbraitò iraconda, mentre la sua compagna trattenne l'ennesima risata, cercando di affondare l'attesa del lungo viaggio che le attendeva, e la sanità dei suoi timpani, tra i fiumi di parole del libro.

 

Post scriptum


Ed eccoci qua! Altro giro altro regalo!

Spero che non abbia scritto delle cavolate o abbia fatto degli errori, e spero di non aver esagerato, ma direi che qualcosa è uscito fuori dalla mia mente ormai deteriorata dalle scemenze che sparo...

Poi che dire spero vi piaccia questo capitolo e, se ci riuscite, lasciate una recensionina anche solo per far sentire il vostro parere...

Lascio con un anticipazione che spero vi piaccia (si pelato che so che mi conosci, perchè anche se sei "solo" rasato sei ormai identificato così, e parlo sopratutto per te che assilli la povera coprotagonista di questa storia...) nel prossimo capitolo *Rullo di tamburi e assolo di trombe di gloria* ci sarà Kidd!!! 

Ok e con questo me la svigno!!

                                  un bacione Black Firework <3


  
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