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Autore: Opalix    23/12/2004    12 recensioni
Può un mondo ormai morto risorgere dalle proprie macerie? Può un'anima spezzata ricominciare a credere nei sogni? Ginny non ha più lo stesso nome, non ha più la stessa vita, non crede più in nulla. Ma uno spirito dal passato ritornerà per far crollare la sua maschera di ghiaccio e costringerla a riafferrare la sua forza. Per chi crede che alla fine tutto sia possibile...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18

Genesi

Ginny apparve davanti alla porta d’ingresso dell’appartamento di Draco.
La porta si aprì automaticamente come al solito; Narcissa la stava aspettando nell’ingresso: aveva il viso tirato e stanco, ma nei suoi occhi si leggeva un certo sollievo. Le andò incontro e le strinse entrambe le mani, fissando nei suoi occhi uno sguardo che valeva di più di cento parole.
Mentre si dirigevano insieme verso il salotto, Narcissa si scusò per averla chiamata.
“So che avrei dovuto venire io stessa, ma smaterializzarsi con la sedia a rotelle è un po’ complicato… e oggi ho già dovuto farlo per andare da Draco, a preparargli una pozione. Tuo fratello non può farlo da solo, naturalmente. Ero piuttosto stanca… scusami Ginevra, deve essere stata una giornata terribile anche per te.”
Ginny scosse la testa per rassicurarla.
“Non fa niente, davvero.”
Narcissa aspettò che la giovane si sedette, poi riprese a voce bassa
“Devo ringraziarti. È merito tuo se ho ancora un figlio.”
Ginny scosse di nuovo la testa, questa volta violentemente, come se non volesse ascoltare.
“No! Non… non sono stata io… non credo di…”
Narcissa la interruppe
“Io credo invece che tu sappia molto bene che sei stata proprio tu a tenere Draco in vita.”
Un silenzio imbarazzante cadde tra le due donne; la rossa aveva abbassato il viso e i suoi occhi erano nascosti dalla cascata di capelli. Dopo un momento, mormorò
“No, Narcissa. Non è possibile… Io non ho mai avuto alcun talento per la guarigione.”
“Te l’ho già detto una volta Ginevra: il potere si sviluppa con la sofferenza. Ricordi? È possibile! E tu lo sai, hai sentito ciò che è successo dentro di te.”
La strega aveva parlato con un tono fermo, di chi non ammette ulteriori… capricci. Ginny la guardò negli occhi.
“Mi dispiace Narcissa. Io non capisco queste cose. Sono troppo… assurde. Non posso crederlo. Ciò che ho vissuto tanti anni fa è stato malvagio, non può aver portato qualcosa di buono…”
“Invece devi credermi. Rifletti un momento: perché l’Avada Kedavra uccide senza far soffrire?”
“… perché se si vuole fare del male c’è la maledizione Cruciatus…”
Narcissa scosse il capo.
“No, non è quello il motivo: se ci pensi, la Cruciatus può far impazzire, ma non arriva mai a uccidere.”
“Si, ma…”
“La sofferenza non uccide, Ginevra. Era la prima cosa che dovevano imparare quelli che studiavano le arti oscure: più si fa soffrire una persona, più il suo potere si sviluppa, la sua magia diventa potente… e sarà sempre più difficile ucciderla.”
Narcissa strinse di nuovo le mani di Ginny tra le sue.
“Tu hai sofferto tantissimo, sia in prima persona, sia vedendo morire tutte le persone che ti amavano… il tuo potere è aumentato a dismisura e oggi è esploso… non avresti potuto permetterti di veder morire un’altra persona amata, la tua natura si è ribellata.”
Ginevra non capiva ancora, il suo sguardo era smarrito.
“Ascoltami, per favore. Voglio tentare di spiegarti meglio. Io penso che tutto quello che ti è successo abbia avuto come risultato quello di trasformarti in un… canale naturale. Credo che tu possa aver acquisito la facoltà di trasformare direttamente i tuoi sentimenti in energia magica… In altre parole, sei capace di fare naturalmente ciò che la maggior parte delle persone riesce ad eseguire solo dopo mesi di disciplina, operando gli incantesimi di canalizzazione.”
La donna respirò profondamente, e riprese
“Ginevra è questo ciò che sei oggi: una strega incredibilmente potente! Devi accettarlo. Non puoi negare ancora di appartenere a questo mondo… è ora che tu permetta al tuo istinto e al tuo potere di suggerirti la strada da seguire. Il tuo destino è fare in modo che la tua magia possa servire a qualcosa di grande. Mio figlio ha bisogno di te, piccola. Se non vuoi seguire il tuo destino nel mondo… almeno segui i tuoi sentimenti per lui.”

Parla Eilan:
Sento la tua confusione, piccola Ginevra… sento che mai nella tua vita ti sei sentita combattuta come ora. Te ne stai lì, ferma sotto la neve che scende, con gli occhi fissi nel nulla… e nelle orecchie ancora le parole di Narcissa Malfoy.
Ciò che ti ha detto non potrebbe essere più vero… sebbene tu non riesca ancora ad accettarlo.
Devo ammettere di essere rimasta sorpresa, oggi. Tu non sei esattamente ciò che avevamo previsto saresti diventata: sei ancora migliore. Sapevamo che il tuo potere sarebbe aumentato, e credevamo che avresti potuto IMPARARE a canalizzare l’energia… non avremmo mai immaginato che il cambiamento sarebbe stato così radicale.
Ora devi aiutarci, Ginevra… Non tirarti indietro. Non deludermi, ti prego… non deluderci…

Ginny si materializzò davanti alla casetta di Bill. Sollevò una mano per bussare, poi la riabbassò lentamente. Si guardò intorno indecisa, si passò la mano sugli occhi stanchi… si riavvicinò alla porta e battè un colpetto leggero con le nocche delle dita.
“Bill… Sono io.”
La porta si aprì e dietro c’era Bill. Un Bill spettinato e stanco, ma almeno abbastanza tranquillo. Il fratello la cercò con le mani e la attirò a sé in un abbraccio strettissimo.
Entrarono in casa. C’era un calderone di rame che ribolliva sul fuoco del camino, e nella stanza si diffondeva un intenso odore di timo.
“Scusa il… l’odore, Gin. È la pozione che è venuta a preparare Narcissa… un ricostituente, credo. Per Draco”
“Come sta?” chiese subito la ragazza.
“è di là, sta riposando. È ancora debole, ma ha ripreso conoscenza nel pomeriggio… l’hai salvato, per fortuna.”
Ginny guardò la porta chiusa della stanza adiacente e mormorò:
“Bene. Sono… contenta.”
Bill le cercò una mano e la accarezzò con dolcezza.
“Che farai ora, piccola? Te ne andrai senza dirgli niente come ieri?...”
“Io non ho nulla da dirgli, Bill…”
“Ma lui ha bisogno di te.”
Ginny lo guardò, sperando di capire dai suoi occhi se sapesse qualcosa dei sentimenti di Draco… ma i suoi occhi rimanevano vuoti e spenti, gli occhi di un cieco. Gli parlò con una grande amarezza, lasciando sfogare la delusione che le pesava sul cuore.
“Ha bisogno di me soltanto per fare un incantesimo che da solo non può fare. Ha bisogno della mia magia… non di me.”

“No.”
Una voce roca, proveniente dalla porta della stanza in cui Draco avrebbe dovuto riposare, li interruppe; il ragazzo era in piedi sulla soglia e si appoggiava allo stipite per reggersi in piedi.
“No, non è vero. E lo sai. Ho bisogno di te perché… non ho smesso un solo istante di amarti, anche quando ti credevo morta.”
Draco mosse qualche passo incerto verso di lei, mentre Bill si allontanava con un sorriso, lasciandoli soli.
Il biondo si avvicinò a Ginny e le sussurrò con voce profonda:
“Ti amo Ginny. L’ho capito troppo tardi l’altra volta, ma te l’ho già detto: non ti lascerò di nuovo. Ti voglio vicina, ti voglio con me per costruire una nuova vita. E ho bisogno di te perché tutto quello che sto facendo e tutto ciò che desidero non ha nessun senso se tu non ci sei.”
Ginny gli prese il viso tra le mani, fissandolo negli occhi, intensamente. Le loro labbra si unirono con dolcezza e urgenza allo stesso tempo, come se quel bacio finalmente sincero, senza malintesi, senza finzioni, fosse tutto quello che avevano aspettato da una vita… o da cinque lunghissimi anni. Si abbracciarono, aggrappandosi l’uno alla forza dell’altro.
“Non provare mai più a farmi prendere una paura simile! Non potrei sopportare di perdere anche te. Non adesso, non dopo tutto quello che è successo e non con tutte le cose che abbiamo da fare… insieme.”
Quelle parole mormorate nel suo orecchio furono più di una promessa per Draco. Ma a parlare davvero furono gli occhi dorati di Ginny, finalmente fissi nei suoi con la forza e la passione di una volta. Draco ringraziò Merlino e tutti gli dei che conosceva o di cui aveva solo sentito parlare, per avergli concesso di rivedere la vita e il coraggio brillare in quelle iridi color miele.
La fiamma si era riaccesa.

“Dammi le mani.”
Ginny gliele porse, senza esitazione questa volta, e insieme si smaterializzarono.
Apparirono davanti all’ingresso di Hogwarts, a pochi passi dalla barriera magica. Draco sussurrò qualcosa all’orecchio di Ginny. Entrambi sapevano cosa fare.
Ginny lasciò la bacchetta in tasca e mise la mano su quella di Draco che invece stringeva saldamente la sua bacchetta: gli avrebbe dato forza, come sapeva avrebbe fatto da quel momento in poi, per tutta la vita. Lo avrebbe sostenuto e sarebbe stata il perno della sua esistenza, perché senza di lei lui non riusciva a vivere… e perché senza Draco la vita di Ginny non avrebbe avuto alcuno scopo.
Tenendosi per mano si concentrarono sul pensiero della nuova Hogwarts, del nuovo mondo che volevano costruire… e della nuova vita che li aspettava. Draco pronunciò la prima parte della formula, Ginny i versi restanti. Una luce bianca e accecante scaturì dalla bacchetta di Draco: la barriera si infranse, in silenzio, senza protestare…
A entrambi sembrò di sentire un sussurro, la voce di un vecchio mago, che augurava loro ogni bene possibile…
Si diressero verso l’ingresso, con le dita ancora intrecciate, e mentre riaprivano il grande portone di legno massiccio, il gracchiare di un corvo salutò il loro ritorno a Hogwarts.

Parla Eilan:
Puoi riposare in pace ora, Albus Silente. Ciò che hai fatto non è stato vano, in fondo. Coloro che tu avevi scelto per far rinascere il tuo mondo hanno accettato finalmente il loro destino. Tutto ciò che avevi preparato… è compiuto.

FINE

Epilogo

Parla Bill:
L’incantesimo di Silente era ben congegnato: poiché l’odio verso le persone diverse, i babbani e i mezzosangue, aveva fatto cadere il mondo magico nel caos, solamente l’amore tra due persone molto differenti tra loro avrebbe potuto sprigionare un incantesimo abbastanza potente da rompere la barriera.
Alla fine anche Ginny e Draco lo capirono.
Silente aveva creato quella barriera apposta per loro due, solo loro sarebbero stati in grado di spezzarla… Ho l’assoluta certezza che Silente sapeva perfettamente cosa sarebbe successo, aveva previsto ogni cosa: che Ginny non sarebbe morta, che Draco non l’avrebbe dimenticata, che il loro amore si sarebbe alimentato con la lontananza, invece di spegnersi, come le braci che covano sotto la cenere di un mondo apparentemente morto.
So che Ginny ha visto Silente guardarla negli occhi prima di morire, so che il vecchio ha cercato in tutti i modi di tenere Draco lontano dalla battaglia finale…
Silente aveva messo al sicuro il futuro di Hogwarts e di tutto il mondo magico, prima di gettarsi nella mischia; l’aveva messo al sicuro nel sentimento acerbo e inconfessato di due ragazzi giovani come loro… una mossa molto azzardata. Ma che si è rivelata vincente.
Sono diventato preside di Hogwarts ora: Draco e Ginny mi hanno pregato di assumere questo incarico… forse potrei sentirmi all’altezza, se potessi credere di avere anche solo un centesimo della forza e della… lungimiranza di Albus Silente. Spero che non sarò mai messo alla prova perché sono certo che fallirei miseramente.
Al momento il mio compito non è molto gravoso. Draco e Ginny gestiscono la scuola a meraviglia.
Ginny è diventata la più bella professoressa di trasfigurazioni che questa scuola abbia mai avuto, almeno a detta di Draco… ma le voci che mi arrivano mi fanno pensare che riesca a tener desta l’attenzione dei ragazzi più grandi non soltanto grazie alla sua abilità oratoria…
Draco è un uomo intelligente ed acuto… la sua conoscenza delle Arti Oscure l’ha reso un insegnante particolarmente bravo: i ragazzi imparano a capire la malvagità da cui nasce il lato oscuro della magia, imparano a conoscerlo e ad evitare di esserne ammaliati… prima di imparare a difendersi. È un uomo e un amico straordinario… ma si sa: dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna… e Ginny è la forza e la luce della sua vita.
Il mio compito è semplicemente quello di raccontare: racconto ai ragazzi ciò che è accaduto, parlo loro dell’odio, della guerra, del sacrificio, della morte… e della rinascita. E parlo loro dell’amore, reso la rinascita possibile.
Ho perso la vista durante la guerra che ha devastato il mondo che conoscevo. Ma la perdita mi è stata rimborsata un milione di volte, perché mi è stata data la possibilità di ascoltare di nuovo le risate di una squadra di ragazzi che giocano a quidditch nel campo sotto la mia finestra… non mi importa di vedere: ciò che sento è sufficiente per riempirmi l’anima di sollievo e di gioia.

Parla Draco:
Ho convissuto per cinque anni con il rimorso per non aver avuto praticamente nessuna parte nella guerra che ha cacciato il male dal nostro mondo, per non essere riuscito a mettermi in gioco… mentre altri non avevano temuto di giocarsi anche la vita…
Ma alla fine ho saldato il mio debito, e ho fatto anch’io la mia parte.
Il mondo che credevamo morto si sta risollevando dai propri resti, come una grande fenice… e come la fenice tornerà al suo splendore. Sarà una strada lunga e dura… ma succederà.
Succederà perché il fallimento, ora, non è più contemplato: Ginny è con me, in ogni istante della mia vita, in ogni respiro… e finchè lei mi è accanto, non posso fallire.
Hogwarts è rinata… quasi nulla è cambiato all’interno di queste vecchie mura. I fantasmi, le scale che ruotano, la confusione nei dormitori, le punizioni e i premi, il torneo del quiddich e la coppa delle case… Le case hanno ancora gli stessi nomi e gli stessi colori… e Ginny ha dovuto rassegnarsi, da bravo capo della casa di Grifondoro, a smettere di nuovo di indossare il suo colore preferito… almeno in pubblico.
Serpeverde è sotto il mio controllo: e come poteva non esserlo?
E forse proprio perché i capi delle due case nemiche da secoli sono così uniti, la vecchia rivalità si è indebolita…
L’amore tra due persone diverse ha permesso alla scuola di rinascere… e di non ripetere gli stessi errori.

Parla Ginny:
Guardo indietro nella mia vita e vedo tanto orrore e sofferenza.
Guardo al presente e vedo giorni in cui continuare a credere che tutto possa rinascere è molto difficile.
Guardo al futuro e vedo ancora tante difficoltà da affrontare.
Ma c’è qualcosa, di davvero importante, che riesco a vedere sempre, sia che io guardi indietro, avanti o semplicemente fuori dalla mia finestra in questo momento: quel qualcosa è l’amore.
Ho amato e sono stata amata, tantissimo e da tante persone, molte delle quali purtroppo non ci sono più.
Amo più della mia stessa vita e vivo circondata da un amore immenso, un sentimento meraviglioso che sembra non avere mai una pausa o un’incertezza.
Amerò e sarò amata: è questa la certezza che mi permette di continuare a sperare, di continuare a vivere e fare tutto ciò che è in mio potere per raggiungere il mio sogno.
C’è stato un periodo nella mia vita in cui nessuno mi voleva bene, e io stessa non avevo amore da donare. Era il periodo in cui mi facevo chiamare Giulie, non avevo una bacchetta magica e facevo la spogliarellista in un night club. Era il periodo in cui avevo perso tutte le speranze. Era il periodo in cui Draco non era con me. I ricordi di quel periodo stanno sbiadendo lentamente… mentre ritornano sempre più vividi quelli che credevo di aver perduto: i ricordi di bambina, i ricordi dei miei fratelli e dei miei genitori, i ricordi di scuola… i ricordi di adolescente e i ricordi della felicità che un biondo spaccone della casa rivale, sapeva donarmi inconsciamente… Ricordi felici e tristi… ma ricordi sempre colmi di sentimenti e di emozioni.
Un giorno racconterò di questi ricordi alla creatura che sta nascendo dentro di me… le racconterò di come ho scoperto che l’amore è la sola forza che una persona non dovrebbe mai perdere… altrimenti anche tutto il resto non ha più senso, non rimane nulla per cui vivere.
Non so in che razza di mondo crescerà mio figlio, e questo mi fa un po’ paura.
È un mondo ancora da costruire, un mondo appena nato che crescerà con lui.
È un mondo per il quale io e suo padre abbiamo lottato.
È un mondo che esiste perché ci sono stati degli eroi.
Eroi, i cui nomi, scritti malamente su muro a Diagon Alley, sono stato ricopiati dai primi ragazzi che hanno ripreso a frequentare questa scuola sulla parete del corridoio al primo piano.
Eroi che non saranno mai dimenticati.
Ve lo prometto, ragazzi… Harry, Ron, Hermione… Se potete sentirmi, seppiatelo: ve lo prometto.

*******************

Lo spettacolo è finito, ragazzi… spero davvero di non avervi deluso nel finale! Lasciatemi un commentino se ne avete voglia… se ho fatto degli errori vedrò di non ripeterli in Dangerous Feelings, che verrà aggiornata subito dopo natale.
Grazie a tutti quelli che hanno commentato!
Savannah, Klaretta, Tink, Sybelle, Mewina, Vamassa. Grazie!!! Ciao!

   
 
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